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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
10-12-2007, 23.17.47 | #22 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 212
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Mi piace molto l'espressione di un poeta "chi ci desterà dall'esser desti?" Non dobbiamo farne una questione nominalistica, risveglio, illuminazione, giardino o sentiero, sono tutte approssimazioni simboliche, ciascuna è buona o meno buona dipende da come la si percepisce. La cosa importante è che si abbia la certezza che esiste uno stato dell'essere che trascende la nostra datità; uno stato estremamente elusivo e difficile, nascosto nella profondità della nostra mente, eppure evocabile in un istante che muta il nostro mondo in un giardino dell'eden. I Grandi mistici che citi hanno raggiunto i massimi gradi di comprensione, ma chiunque puà attingere alla fonte della grazia. Anche una persona molto ordinaria, tendenzialmente scettica, e piuttosto cinica come me ci è riuscito, e questo è il messaggio che voglio lanciare. |
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11-12-2007, 05.15.12 | #23 |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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La chiave di tutto?
Una brioche calda, la marmellata che cola sulle dita..
uno sguardo vero.. Le lacrime, le risa, il silenzio nella mente stupida.. l'ossigeno nei polmoni.. il non ossigeno nei "non" polmoni.. sentire.. "non" sentire.. la chiave di Tutto.. La Chiave di Tutto questo.. Gyta |
11-12-2007, 09.17.08 | #24 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Questa parte del tuo discorso mi piace molto.. e la condivido appieno! Per il resto -..quanto mi fece notare qualcuno tempo fa..- essendo che il fine non sempre giustifica i mezzi, nel bene e nel male e nel nostro caso soprattutto quando cerchiamo di comunicare l'incomunicabile o Luce che sia(!) direi che la modalità(l'essenza) è tutt'uno con l'essenza(il fine).. Gyta |
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11-12-2007, 11.15.27 | #25 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Ti seguo… Io sono perfettamente d’accordo con te! Fra l’altro ne avevamo già discusso in filosofia quando abbiamo trattato il pensiero di Severino e il nichilismo occidentale. Comprenderai però che non è affatto facile prendere questo mondo, la realtà che percepiamo attraverso i sensi, quindi il corpo, e far finta che tutto ciò non sia! Ovvio che nel momento in cui si riesce nell’ardua impresa è possibile ri-programmare abbastanza facilmente la nostra mente con la visione che più ci aggrada. In questa sezione siamo arrivati a leggere poesie alla sofferenza e alla morte, di energie invisibili e stati di illuminazione che in barba al dolore fisico che imperversa in questo mondo, sembrano fregarsi di tutto e di tutti! Dovresti quindi spiegare meglio quale parte di noi dovrebbe annullarsi affinché sia possibile coprirsi gli occhi per non vedere la vergogna attorno a noi e credere nella favola che la nostra mente è comunque in grado di donarci. Questo è il vero problema dell’illuminazione…annientare definitivamente ed irreversibilmente quella parte che c’è, sentiamo viva, e spesse volte dolorante. In questo momento per me lo stato di illuminazione è la massima espressione della triste condizione umana…è l’uomo che annienta la sua stessa vita, che non vuole sentire e non vuole credere in ciò che vede nella sofferenza senza un perché. Di fronte all’invisibile spiritualità insita nell’uomo provo sempre una grandissima compassione per tutti noi. |
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11-12-2007, 12.17.08 | #26 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 13-11-2007
Messaggi: 258
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Riferimento: La chiave di tutto
[quote]
Citazione:
perchè deve essere un giardino, ovvero qualcosa di bello? Citazione:
bye |
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11-12-2007, 21.23.35 | #27 |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 212
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Riferimento: La chiave di tutto
Rispondo a Maxim
Io sono perfettamente d’accordo con te! Fra l’altro ne avevamo già discusso in filosofia quando abbiamo trattato il pensiero di Severino e il nichilismo occidentale. Comprenderai però che non è affatto facile prendere questo mondo, la realtà che percepiamo attraverso i sensi, quindi il corpo, e far finta che tutto ciò non sia! Proprio così. Per noi occidentali è la cosa più difficile di questo mondo. Ma non si tratta di "fare finta" che la realtà non esiste o che questo nostro corpo è illusorio, è esattamente il contrario. La nostra personalità è convenzionale, il nostro ego è in continua costruzione, il mondo che ci circonda è una concettualizzazione che muta con le esperienze. Non c'è nulla di stabile e di definito. Siamo noi che decidiamo di inventarci una individualità separata dal mondo, è una scelta culturale, una scelta convenzionale appunto. Il terzo grado di consapevolezza, quello che per sintesi chiamo Illuminazione, è proprio una coscenza che, liberata dai vincoli maniacali di costruire un'individualizzazione guarda al mondo per quello che è un divenire indistinto. Ovvio che nel momento in cui si riesce nell’ardua impresa è possibile ri-programmare abbastanza facilmente la nostra mente con la visione che più ci aggrada. In realtà non siamo noi a sceglier una visione che più ci aggrada, come vedrai, essa trascende scelte e giudizi, è uno stato di quiete, perfetto e si spegne ogni sete di desiderio, è Il punto di arrivo, è quel punto in cui si afferma.. ah ecco dove volevo arrivare! In questa sezione siamo arrivati a leggere poesie alla sofferenza e alla morte, di energie invisibili e stati di illuminazione che in barba al dolore fisico che imperversa in questo mondo, sembrano fregarsi di tutto e di tutti! Dovresti quindi spiegare meglio quale parte di noi dovrebbe annullarsi affinché sia possibile coprirsi gli occhi per non vedere la vergogna attorno a noi e credere nella favola che la nostra mente è comunque in grado di donarci. Come ho detto in precedenza, l'origine dei tutte le nostre sofferenze deriva dalla falsa concettualizzazione di possedere un corpo che a sua volta è gestito da un'ego anch'esso concettuale, ma dalla sete insaziabile. Allora bisogna puntare alla distruzione di questi due falsi concetti. Come? Qui sta il cuore del problema. Siccome sia l'uno che l'altro sono insostanziali; allora come si può distruggere qualcosa che non esiste? Ogni tentativo non fa altro che affermarli. Mi devo fermare un attimo, perchè forse è facile capire la natura vuota dell'ego, essendo una costruzione psicologica; molto più complesso afferrare la insussistenza del nostro corpo, in quanto è fatto di carne ed ossa; mi prendo un pizzico, e mi faccio male. E dunque qualcosa c'è? In realtà le cose non stanno proprio così. L'idea di corpo nella sua totalità è appunto un'idea. Tornando al pizzico: se mi prendo un pizzico per dimostrare che esiste il mio corpo in realtà dimostro che esiste un pizzico, che esiste un dolore sulla gamba; ma devo poi concettualizzare per arrivare ad un senso corporeo. Allora il primo passo è quello di annullare l'idea di avere un corpo. Come fare? Io uso questa tecnica: Normalmente pratico la meditazione alle prime ore del mattino dalle 4 alle 6. Ma non è categorico, si può fare anche stando seduti sulla metropolitana. Stando sveglio sul letto, supino e nel silenzio più assoluto, pratico la tranquillizzazione, ovvero, un rilassamento profondo che parte con il lasciare andare ogni singola parte del corpo, molto dolcemente, compassionevolmente, per riprendere un termine usato da un amico, cercando di capire quale parte di quella totalità corporea possiede ancora una qualche tensione, e piano piano acquitarla, l'esercizio richiede tempo perché fatalmente ci si distrae, o si piomba nel sonno, e bisogna sempre, senza affanni, ritornare alla pacificazione del corpo. La meta da raggiungere è un rilassamento talmente copleto che non si avverte più dove si hanno le braccia, o quale posizione abbiano le gambe. Durante la tranquillizzazione e soprattutto quando si raggiunge quello stadio parte la fase dell'attenzione viva. In sostanza si pongono in essere due comportamenti totalmente contrapposti: da una parte la tranquillizzazione più assoluta del corpo, dall'altra un'attenzione vivissima della mente senza oggettivarla. Con il nostro corpo abbandonato così inerte, la mente incomincia a non sentirne più il suo dominio e si produce un senso di distacco. La mente rimane tuttavia sotto il dominio dell'ego, e infatti ragiona, indaga, pondera sullo stranezza della condizione, ma noi sappiamo di dover abbandonare anche questa consuetudine di concettualizzare, tuttavia non sappiamo dove andare, perchè non sappiamo fare altro che ragionare per concetti, e sembra che non ci sia una via d'uscita. Ma fozandolo, il vicolo cieco a un certo punto si apre. Ed è così che si apre il fiore dell'Illuminazione. Questa che ho descritto è una tecnica per attingere all'Illuminazione le prime volte, perchè in seguito, La si raggiunge più semplicemente. Questo è il vero problema dell’illuminazione…annientare definitivamente ed irreversibilmente quella parte che c’è, sentiamo viva, e spesse volte dolorante. In questo momento per me lo stato di illuminazione è la massima espressione della triste condizione umana…è l’uomo che annienta la sua stessa vita, che non vuole sentire e non vuole credere in ciò che vede nella sofferenza senza un perché. Di fronte all’invisibile spiritualità insita nell’uomo provo sempre una grandissima compassione per tutti noi. In realtà ci sono vari gradi, quello definitivo e irreversibile non credo sia facile da raggiungere. Ma è già moltissimo essere in grado di attingere alla visione Illuminata ogni volta che lo si vuole. Ed è anche difficilissimo permanervi per lungo tempo. Ad ogni modo, tutto sta a raggiungere il primo lampo, poi tutto si semplifica. Anzi, il solo fatto di sentirsi attratti da questi argomenti, già dimostra che si hanno i semi dell'Illuminazine in seno. |
11-12-2007, 21.27.02 | #28 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La chiave di tutto
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12-12-2007, 08.30.08 | #29 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: La chiave di tutto
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E' sufficente questa frase,e ne hai scremati già i tre quarti che ti seguivano interessati. PS.Per chi non l'avesse capito.."sulla metropolitana" significa che per la consapevolezza non bastano neanche quelle due orette..ma va sviluppata e ritrovata 24/24 h. |
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12-12-2007, 15.19.24 | #30 | |
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Riferimento: La chiave di tutto
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Il modo di esporre/di comunicare un messaggio ed il messaggio sono la medesima cosa. Il modo di comunicare e ciò che comunichiamo sono la medesima cosa, questo intendevo sottolineare: l'importanza della modalità nella comunicazione affinché Realmente il messaggio giunga a colui che è destinato. Poi, logico che ognuno secondo il proprio carattere si esprimerà! Un messaggio di amore e di comprensione non potrà che esplicitarsi in tali termini, allora la profonda reale comunicazione sarà avvenuta.. Spesso non è il <cosa> ma il <come>, proprio perché il <come> è già di per sé il <cosa> riguardando nel nostro caso l'anima dell'uomo, la sua parte più luminosa: la tua luce richiamerà la sua.. Così io reputo agiscano le sintonie.. Penso che per <risvegliare> la parte più luminosa dell'uomo si debba agire direttamente sulla sua luce, intensificandola, mirandola, e non per contrasto -sempre a mio avviso- sottolineando e rimestando sulle miserie della <piccola mente> umana [<piccola> per distinguerla dalla mente <buddica>]. Questa era la mia critica riguardo a chi desidera comunicare luce mettendo in risalto l'ombra; se poi si mira a coniugare entrambi i due aspetti, questo è tutt'altro parlare, ed è a mio avviso proprio il fine stesso del risveglio rendere in luce ogni parte, risvegliare le zone sopite alla coscienza affinché si possa emergere integri e godere della reale sostanza dell'essere. Naturalmente questo discorso vale per chi è sintonizzato verso un senso non duale della realtà dell'Essere, dove bene/male, luce ed ombra non sono che due apparenti rovesci di una medesima Realtà semplicemente dall'occhio umano superficialmente maldestramente separata ma sostanzialmente Unica. Ad esempio per ciò che è la mia <esperienza spirituale> il termine <annientamento> è divisione, separazione; nella mia strada differentemente cerco di integrare ogni aspetto come maschera superficiale della Realtà Unica, che appare molteplice per illusione e <grossolanità> di analisi. Ogni aspetto codificato dalla mente è solo visuale relativa pertanto non Sostanziale mentre in un analisi più approfondita troveremo che tale visione (relativa) nella sua radice è l' "Essere" stesso filtrato attraverso un determinato <colore> o <realtà interpretativa>, poiché ove vige la legge della corrispondenza, dello specchio, della relazione, là vi è necessariamente relatività e non Realtà di cui possiamo -in tale gioco di sensi- assaporarne le infinite <qualità> credendole molteplici facce di un'unica sostanza mentre null'altro -a mio avviso!- sono che l' "Essere" medesimo (che <<Vive>>, che <<E' in Sé>>) . Ugualmente non penso si possa entrare ed uscire dalla Luce come se si trattasse di una porta a senso alternato; di sicuro ci sarà tutta una graduale <preparazione> necessaria per <mollare> l'apparenza in virtù della sostanza, ma una volta scandagliato sino al fondo della nostra coscienza troveremo non una porta apribile all'occorrenza ma una mutazione alla base del sentire e dell'intendere, e come tale -non sento- <reversibile>.. Non sto parlando dell'idea dell'Illuminazione ma dell'esperienza stessa che fa cadere definitivamente le barriere poste nella memoria della coscienza-mente addestrata in luogo di una differente mente <pulita> che sottostà alla mente pensante stessa (!). Ciò che la differenzia dal sonno e dall'incoscienza è -a mio avviso- la semplice idea che seguentemente ci costruiamo sù.. E' comunque possibile che in sostanza stiamo affermando le medesime cose.. Buona giornata. Gyta |
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