ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
|
Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
02-02-2008, 09.43.02 | #383 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
|
Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Caro Tmusa... questa tua nuova condizione però è atarassia, mortificazione. Ad essa manca ancora la riconnessione, è ancora un modo d'essere dualistico. Non è vero Risveglio. La Vita dov'è? Non basta staccarsi dalla tirannia dei dei sensi, far cessare le scorribande delle emozioni, dei desideri e dei pensieri maligni. Anche se non c'è più agitazione, non basta la calma piatta. La Vita dov'é? Non basta osservarsi, osservare l'osservatore e così via... perchè alla fine l'osservatore e l'osservato va realizzato che sono Uno. Il Risveglio deve riportare all'integrazione con la corporeità, con l'identità personale, con i sensi, con i pensieri, con i desideri... Soltanto che ora tutto ciò accade fluidamente senza più nessuna identificazione con tutto ciò. Allora sì che è Compreso realmente che il Samsara è lo Stesso Nirvana. Allora sì che il cerchio è chiuso, che il centro e la circonferenza sono tutt'Uno. Quando questa profonda Comprensione è accaduta, ricorrendo ad una metafora Zen: le montagne sono ritornate ad essere montagne e i fiumi sono di nuovo fiumi. |
|
02-02-2008, 10.40.10 | #384 | |
viandante
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
|
Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
scusa se mi permetto: un ego drogato della sua intelligenza, questo a me sembra. Si dimentica una cosa l'abisso a cui si dovrà sottostare una volta messo a tacere l'ego. Le tempeste, la loro dissoluzione sono fasi elaborate cinicamente e in modo raffinato dall'ego...tu non metti mai in evidenza quello spazio vuoto e poi il nulla. Osservi, giochi, modelli, plasmi ma sei sempre tu...tu artefice del movimento. Altri qui sono solo movimento e si percepisce nel profondo |
|
02-02-2008, 12.53.29 | #385 |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-10-2007
Messaggi: 127
|
Riferimento: La chiave di tutto
La consapevolezza non può arrichire l'ego.L'ego stesso,l'identificazione perde valore con la consapevolezza,l'ego stesso scopre il suo stesso inganno.La sua sopravivenza potrà continuare anche dopo l'intuizione profonda ma sarà ben smussato con delle nuove concezioni,mi sembra già un ottimo risultato in occidente.Non ucciderlo ma renderlo consapevole,deve essere lui stesso a cadere....Tmusa per me stà faccendo tale percorso,la sua intuizione é fine,l'ego esiste ma stà comprendendo sempre più,é un ottimo risultato.
La scomparsa dell'ego in occidente per un lavoratore inserito nella nostra società é pura illusione. |
02-02-2008, 14.16.53 | #386 | |
viandante
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
|
Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
non è piuttosto che stiamo dando una giustificazione al nostro fallimento? Dovremmo gridare forte "Ho fallito!" questa sarebbe la giusta strada. No invece diciamo siccome abbiamo una società viziosa e noi siamo viziati, accontentiamoci di guardare la spiritualità dal finestrino del treno che non abbiamo mai preso...questa si che è pura illusione |
|
02-02-2008, 16.29.30 | #387 |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
|
Riferimento: La chiave di tutto
Da:
LA PRATICA DZOGCHEN NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI di Sua Santità DILGO KHYENTSE RIMPOCHE Quando meditiamo non dobbiamo creare un divisorio fra percezione e campo di percezione, non dobbiamo diventare come il gatto che osserva il topo. Dobbiamo capire che lo scopo della meditazione non è di andare "profondamente dentro di noi" né di ritirarci dal mondo. La pratica dev'essere libera e non concettuale, svincolata dall'introspezione e dalla concentrazione. Lo spazio della vasta saggezza, non originata e di luminosità propria, è il fondamento dell'essere, l'inizio e la fine della confusione. La presenza della consapevolezza nello stato primordiale non ha pregiudizi riguardo all'illuminazione o alla non illuminazione. Questo fondamento dell'essere, conosciuto come mente pura e originale, è la sorgente da cui sorgono tutti i fenomeni. È conosciuto come "grande madre", utero di tutte le potenzialità, in cui tutto il creato nasce e si dissolve, in modo naturalmente autoperfezionato e assolutamente spontaneo. Tutti gli aspetti dei fenomeni sono completamente chiari e lucidi. L'intero universo è aperto, senz'ostruzione e tutte le cose s'interpenetrano vicendevolmente. Vedendo tutto in modo nudo, chiaro e libero da oscuramenti, nulla va più raggiunto o realizzato. La natura dei fenomeni appare naturalmente ed è naturalmente presente nella consapevolezza che trascende il tempo. Tutto è naturalmente perfetto così com'è. I fenomeni appaiono nella loro unicità, come parte di modelli continuamente cangianti. Tali modelli sono vibranti di motivo e di significato in ogni momento; tuttavia non c'è ragione di attaccarsi a loro se non nell'attimo in cui si presentano. Quando facciamo pratica di meditazione dobbiamo sentirla come quando mangiamo, respiriamo e defechiamo. Non deve diventare un evento speciale e formale, gonfiato di serietà e solennità. Dobbiamo comprendere che la meditazione trascende lo sforzo, la pratica, le mire, gli scopi e il dualismo fra liberazione e non liberazione. La meditazione è sempre ideale; non c'è bisogno di correggere alcunché. Essendo tutto ciò che sorge semplicemente il gioco della mente in quanto tale, non esiste una meditazione insoddisfacente né esiste il né esiste il bisogno di giudicare buoni o cattivi i nostri pensieri. Il flusso continuo di nuove scoperte, di rivelazioni e d'ispirazione, che sorge in ogni momento, è la manifestazione della nostra chiarezza. Dobbiamo imparare a vedere la vita d'ogni giorno come un mandala, frange luminose d'esperienza che s'irradiano spontaneamente dalla natu-ra vuota del nostro essere. Gli oggetti che giorno dopo giorno si manifestano nella nostra e-sperienza quotidiana, muovendosi nella danza e nel gioco dell'universo, sono aspetti del nostro mandala. Tramite questo simbolismo il maestro interiore rivela il significato profondo e finale dell'essere. Dobbiamo quindi essere naturali e spontanei, accettando ed imparando da tutto. Ciò ci permette di cogliere il lato ironico e divertente di quegli eventi che solitamente ci irritano. La semplice, diretta immersione nella meditazione dell'attimo presente, con tutto il nostro essere, liberi da esitazioni, noia o eccitazione, è l'illuminazione. http://www.mahayana.it/index1.html |
02-02-2008, 18.37.40 | #388 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
|
Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
A volte temo che un lavore sia in occidente ma oggi anche in oriente non abbia più niente, neppure l'ego. Sapere di avere un ego è già qualcosa, è un primo passo. Sapere di esistere è già una immensa e stupenda vittoria. No, sono in troppi a restare aggrappati a qualcosa che è meno del nulla. Se fosse il nulla sarebbe già qualcosa. Sono troppo dura e pessimista? lo spero tantissimo. Prendiamo un qualsiasi lavoratore occidentale, meglio se italiano che ci capiamo di più, che lavora dalla mattina alla sera per poter sopravvivere. E' stato trasformato in un pezzo anonimo di una gigantesca macchina, parte di un ingranaggio della follia che serve a Tizio o Caio per sentirsi "arrivato", per sentirsi "realizzato" con un conto in banca che lievita sempre di più. Sempre più stanco ed avvilito, sempre più privato non solo del proprio ego ma dello spirito vitale che dovrebbe portarlo a divenire parte e partecipe di questo mondo che ci ospita. Quest'uomo e questa donna cercheranno solo quel che riesce ad annebbiare vista e sensi, cercheranno droghe di ogni genere pur di non pensare, pur di non comprendere che si ritrovano schiavi. NOn vogliono vedere le catene, non vogliono inorridire davanti alle loro vite da zombi. Se riuscissero a ritrovare, riscoprire l'ego che dorme potrebbero cominciare a porsi delle domande sulle loro vite, e la prima domanda equivale ad un primo passo sulla strada e si può andare ovunque. La chiave di tutto esiste, siamo noi stessi, è la consapevolezza di noi stessi. Vorrei essere io stessa una artigiana di chiavi e poterle offrire a chiunque le desidera. Ma nessuno può offrire nulla se non ci sono mani aperte pronte a ricevere. L'ego è nostro servo fedele fino a quando siamo in grado di vederlo e riconoscerlo. Quando non lo vediamo più diventa nostro padrone assoluto. |
|
02-02-2008, 20.34.40 | #389 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-10-2007
Messaggi: 127
|
Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Molto bello quello che hai scritto,concludo dicendo che comprendere l'ego é già un traguardo,aumentare la propria consapevolezza é importantissimo,l'ego compreso e riprogrammato tramite la consapevolezza é un ottimo traguardo.... se poi incredibilmente l'ego cade e si raggiunge l'intuizione ultima che genera il tutt'uno,trascende i termini nascita/morte,individualità etc etc,ben venga! se qualkuno a perso l'ego per strada,li faccio i miei complimenti il mio(ego) é sempre in mezzo ai piedi! |
|
02-02-2008, 21.31.29 | #390 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 212
|
Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Non c'è niente di cui scusarti, questa è una libera discussione e sei benvenuta, qualunque cosa tu voglia dire. Mi piace molto l'espressione "ego drogato della sua intelligenza", c'è qualcosa di vero in queste parole, non nel senso riduzionistico che forse volevi dare, ma in questo senso: quell'intelligenza che droga "che tu riconosci al mio ego, in realtà non mi appartiene; essa è dono dell'Illuminazione, ed appartiene a chiunque attinga all'Illuminazine anzi, è proprio lei la prova provata che il fatto c'è. L'Intelligenza o come si dice la "gnosi" accompagna chi realizza l'Illuminazione. Poi parli "di abisso a cui si dovrà sottostare, una volta messo a tacere l'ego"; non mi sembra; la disattivazione dell'ego non produce nulla di negativo, non c'è un abisso, ma uno stato di grazia semmai. Le tempeste, la loro dissoluzione sono frasi elaborate cinicamente e in modo raffinato dall'ego. Perché parli di cinismo? Cosa c'è di cinico nel dire che le tempeste delle passioni, qualsiasi esse siano sono controllabili. Cosa c'è di cinico nell'affermare che qui c'è qualcuno che è riuscito ad estinguerle, se quella stessa persona sta scrivendo a tutti indicando come fare. La parola cinismo non mi appartiene. Ciao e ti ringrazio del tuo contributo |
|