La chiave di tutto

Aisha · 29-12-2007, 08.47.08

Penso e sento che non c'è una meta da raggiungere, anche se è difficile da interiorizzare questo perchè siamo abituati per cultura e educazione ad agire in funzione di mete ed obiettivi. Lo scopo si raggiunge nel momento in cui si abbondona lo scopo e ci si rende conto che è solo nel QUI ed ORA che è la Verità, la Realtà ultima...
Come recita la mia firma, tra noi e la Felicità si frappone un velo...ma noi continuiamo a guardare un punto offuscato al di là del velo senza nemmeno accorgerci di avere il velo davanti agli occhi.
Più si tende ad una meta, più creiamo aspettative ed attesa dentro di noi, una tensione, mentre tutto ciò che dobbiamo fare è lasciare andare

veerag · 29-12-2007, 11.58.53

Citazione:

Originalmente inviato da tmusa

Se tu trovassi una cassa piena di monete d'oro sepolta in cantina, cosa ne sare bbe della tua vita ordinaria?
Tutto in apparenza trascorrerebbe in modo normale: lavoro, amici, famiglia rimarebbero gli stessi; tutto come prima eppure... eppure per te sarebbe tutto diverso. In qualsiasi momento di malinconia ti basterebbe scendere pochi gradini giù in cantina, aprire la cassa ed affondare le mani nelle monete d'oro ed eccoti tornare fiducioso e raggiante a vivere e lottare con rinnovato vigore.
Ora, moltiplica quella cassa per un miliardo di volte, ed hai una pallida idea del tesoro interiore che è l'Illuminazione.
Tutto rimane formalmente come prima, ma tutto è sostanzialmente diverso da prima. Questo avviene, naturalmente quando sei a un certo grado di perfezione da poter dire: "fuoco cammina con me!" quando cioè la volontà domina e la natura si inchina.
Normalmente questo grado richiede anni di pratica e una fatica di sisifo, non disgiunta da pene devastanti. Ma superato questo periodo, si vive normalmente in uno stato più o meno intenso di grazia, salvo le cadute rovinose nel fango, che non mancano mai, ma diventano sempre più rare.
I mistici cristiani chiamano questo stato "Divina Consolazione".

Ciao

che strana associazione..........ho voglia di farti una domanda............
ma di quale fango e oro parli ?
credi veramente nel fatto che ad una azione corrisponda una reazione quando il soggetto che credeva di esistere non c'e' piu?
questa domanda la rivolgo a chiunque trova la voglia di interagire con il sottoscritto e un ingrippo che sto vivendo in questo momento

Noor · 29-12-2007, 13.38.27

Citazione:

Originalmente inviato da veerag

ma di quale fango e oro parli ?
credi veramente nel fatto che ad una azione corrisponda una reazione quando il soggetto che credeva di esistere non c'e' piu?
questa domanda la rivolgo a chiunque trova la voglia di interagire con il sottoscritto e un ingrippo che sto vivendo in questo momento

Che ingrippo?Mentale?
Quindi c'è ancora un soggetto...
Ecco allora il fango e l'oro..

fallible · 29-12-2007, 18.35.25

Salve e buona serata!
rimango molto perplesso,va bene che le parole hanno limiti ben precisi, leggere dall'amico tsuma che accede al satori o al samadhi con la stessa facilità dell'accendere una stanza buia mediante l'interruttore della luce

parole quali: Se tu trovassi una cassa piena di monete d'oro sepolta in cantina, cosa ne sare bbe della tua vita ordinaria?
Tutto in apparenza trascorrerebbe in modo normale: lavoro, amici, famiglia rimarebbero gli stessi; tutto come prima eppure... eppure per te sarebbe tutto diverso. In qualsiasi momento di malinconia ti basterebbe scendere pochi gradini giù in cantina, aprire la cassa ed affondare le mani nelle monete d'oro ed eccoti tornare fiducioso e raggiante a vivere e lottare con rinnovato vigore.
Ora, moltiplica quella cassa per un miliardo di volte, ed hai una pallida idea del tesoro interiore che è l'Illuminazione.
è ben strano paragonare a una cassa di monete d'oro l'illuminazione...anche perchè si parte dal presupposto che a tutti piaccia l'oro, è ben strano "rifugiarsi" nel satori quando si è malinconici ed è ben strano ritenere l'"illuminazione" un tesoro interiore ; quanto scrive l'amico è sempre piacevole da leggere ma ,con il più profondo affetto che sento nei confronti suoi e di tutti, mi sembra di leggere una sorta di compiacimento e di "glorificazione" (scusate il termine non me ne viene di migliore) del proprio stato ...questo credo che sia "attaccamanto"
a veerag che scrive:credi veramente nel fatto che ad una azione corrisponda una reazione quando il soggetto che credeva di esistere non c'e' piu? la legge del karma si applica al manifesto e l'impermanente,per quanto anicca anatta e dukkha, esiste

claudio

daniele75 · 29-12-2007, 18.54.16

Citazione:

Originalmente inviato da veerag

che strana associazione..........ho voglia di farti una domanda............
ma di quale fango e oro parli ?
credi veramente nel fatto che ad una azione corrisponda una reazione quando il soggetto che credeva di esistere non c'e' piu?
questa domanda la rivolgo a chiunque trova la voglia di interagire con il sottoscritto e un ingrippo che sto vivendo in questo momento

Assolutamente non c'é causa/effetto nell'illuminazione,se cerchi oro(appagamento) quando sei nel fango(stato mentale negativo) se sei fortunato sei all'inizio della via(strada che porta all'illuminazione) che é quella di comprendere che il fango é oro non possono influenzare la mente universale.
Ma penso che Tmusa abbia semplicemente adoperato una parabola,che funge da cartello stradale..

daniele75 · 29-12-2007, 18.58.40

Citazione:

Originalmente inviato da tmusa

Se tu trovassi una cassa piena di monete d'oro sepolta in cantina, cosa ne sare bbe della tua vita ordinaria?
Tutto in apparenza trascorrerebbe in modo normale: lavoro, amici, famiglia rimarebbero gli stessi; tutto come prima eppure... eppure per te sarebbe tutto diverso. In qualsiasi momento di malinconia ti basterebbe scendere pochi gradini giù in cantina, aprire la cassa ed affondare le mani nelle monete d'oro ed eccoti tornare fiducioso e raggiante a vivere e lottare con rinnovato vigore.
Ora, moltiplica quella cassa per un miliardo di volte, ed hai una pallida idea del tesoro interiore che è l'Illuminazione.
Tutto rimane formalmente come prima, ma tutto è sostanzialmente diverso da prima. Questo avviene, naturalmente quando sei a un certo grado di perfezione da poter dire: "fuoco cammina con me!" quando cioè la volontà domina e la natura si inchina.
Normalmente questo grado richiede anni di pratica e una fatica di sisifo, non disgiunta da pene devastanti. Ma superato questo periodo, si vive normalmente in uno stato più o meno intenso di grazia, salvo le cadute rovinose nel fango, che non mancano mai, ma diventano sempre più rare.
I mistici cristiani chiamano questo stato "Divina Consolazione".

Ciao

S ciò che scrivi é una parabola,in modo che usi l'intuito per percepire cosa le tue parole mi indichino,son d'accordo.
Ma é la scrittura é limitata in questo caso,faccio finta che il tutto sia un cartello stradale,allora si che son d'accordo,ma se ne traggo il significato con la mia povera mente pensante,mi confondi....
spero mi abbia capito,ti vedo dalla riva...

tmusa · 29-12-2007, 21.10.38

Citazione:

Originalmente inviato da veerag

che strana associazione..........ho voglia di farti una domanda............
ma di quale fango e oro parli ?
credi veramente nel fatto che ad una azione corrisponda una reazione quando il soggetto che credeva di esistere non c'e' piu?
questa domanda la rivolgo a chiunque trova la voglia di interagire con il sottoscritto e un ingrippo che sto vivendo in questo momento

Credevo che almeno questo fosse chiaro.
Il fango in cui siamo immersi simboleggia la condizione di asservimento al dominio della mente sillogistica.
L'oro è la mente liberata da questo condizionamento.
E' ovvio che quando si recidono i legamenti non esiste azione e reazione che tenga: lì sei uno stato di vera liberazione, ed è ozioso anche parlarne.
Ma in tutti i momenti che precedono e seguono la realizzazione siamo nella condizione caduta: altrove ho usato il termine di "canile" ma so che questo non piace a molti; comunque esprime bene una condizione di dolorosa sopravvivenza, di incarcerazione, di sofferenza brutale , in cui siamo costretti a vivere, in questo stato vige la legge di natura con la quale bisogna fare comunque i conti se vogliamo superarla.

Questi concetti mi sembra di averli già espressi in questo 3d.

Ciao

tmusa · 29-12-2007, 21.14.04

Citazione:

Originalmente inviato da Yam

Secondo me e' l'inizio....

Perche' sei convinto che ci sia qualcosa da raggiungere...
quelli pero sono solo pensieri...

Non ci sono pensieri erronei e pensieri giusti...ci sono solo pensieri....

Se io ti parlo dell'essere tu mi rispondi con il non essere,
se ti parlo del non essere tu mi rispondi con l'essere,
E se ti chiedessi quanti oceani può contenere un poro della pelle, cosa mi rispondi?

tmusa · 29-12-2007, 21.43.11

Citazione:

Originalmente inviato da Aisha

Penso e sento che non c'è una meta da raggiungere, anche se è difficile da interiorizzare questo perchè siamo abituati per cultura e educazione ad agire in funzione di mete ed obiettivi. Lo scopo si raggiunge nel momento in cui si abbondona lo scopo e ci si rende conto che è solo nel QUI ed ORA che è la Verità, la Realtà ultima...
Come recita la mia firma, tra noi e la Felicità si frappone un velo...ma noi continuiamo a guardare un punto offuscato al di là del velo senza nemmeno accorgerci di avere il velo davanti agli occhi.
Più si tende ad una meta, più creiamo aspettative ed attesa dentro di noi, una tensione, mentre tutto ciò che dobbiamo fare è lasciare andare

Cara Aisha,
Tutto ciò che dici è vero. Atri saggi hanno espresso questo concetto dicendo che cercare l'Illuminazione significa perderla. Che ogni passo fatto per avvicinarti ad essa ti allontana sempre più. Che il solo desiderio è un prodotto dell'ego. Tutte cose vere.
Tuttavia io non direi "non c'è una meta da raggiungere" perché questa affermazione può confondere. D'Altra parte tu stesso dici che la verità ultima è nell'ORA e nel QUI, se capisco bene, quindi non neghi una meta.
Allora, io mi sforzo di dare un'espressione chiara al problema: voglio esprimere una certezza, che poi non è altro che il tema di fondo che ho introdotto, la certezza che c'è una conclusione a tutte le nostre, domande, paure, aspirazioni, inclinazioni, desideri, a tutto quanto pullula nella nostra mente, questa coincide con l'Illuminazione; chiamiamola meta, chiamiamola, non meta, chiamiamolo abbandonarsi al tutto, chiamiamolo come volete, o non chiamiamolo affatto: purché sia chiaro che il timone della vita, barra a tutta dritta , sia direzionato lì.
Questo è quanto mi sono sforzato di esprimere in un foro di ricercatori spirituali, e ti sono grato del tuo contributo.
Ciao ti abbraccio.

tmusa · 29-12-2007, 22.26.38

Citazione:

Originalmente inviato da fallible

Salve e buona serata!

"rifugiarsi" nel satori quando si è malinconici ed è ben strano ritenere l'"illuminazione" un tesoro interiore ; quanto scrive l'amico è sempre piacevole da leggere ma ,con il più profondo affetto che sento nei confronti suoi e di tutti, mi sembra di leggere una sorta di compiacimento e di "glorificazione" (scusate il termine non me ne viene di migliore) del proprio stato ...questo credo che sia "attaccamanto"

Probabilmente hai ragione, che c'è in me un po' di orgoglio spirituale, forse un po' troppo. Sono lontano dalla perfezione, grazie di avermelo ricordato.
Ti ringrazio comunque per l'apprezzamento di come scrivo, evidentemente trovi, nonostante tutto, dei semi di verità nelle mie parole. Questo è l'importante.
Ciò dimostra che il diapason vibra e la musica si espande.
Cosa c'è poi di strano nel paragonare l'Illuminazione ad un Tesoro interiore, è una banale metafora, forse troppo banale, su questo concordo.
Di fatto è la verità. Posso citarti infiniti esempi di casi nei quali mi ha soccorso nella vicenda umana: e di come tutto diventa più facile.
Ultima cosa, non ho mai detto che è facile attingere all'Illuminazione. Anzi è estremamente elusiva. Ma quando l'hai afferrato bene il Bove, non ti sfugge più. Può andarsene a pascolare dietro la collina, ma tu sai dov'è e come convincerlo a seguirti.
Alla fine è proprio come dici tu: come accendere un interruttore.
Capisco che è difficile essere creduti. Ma dopotutto, che ragione avrei di mentire?

Ciao

29-12-2007, 08.47.08	#141
Aisha Ospite abituale Data registrazione: 07-09-2007 Messaggi: 72	Riferimento: La chiave di tutto Penso e sento che non c'è una meta da raggiungere, anche se è difficile da interiorizzare questo perchè siamo abituati per cultura e educazione ad agire in funzione di mete ed obiettivi. Lo scopo si raggiunge nel momento in cui si abbondona lo scopo e ci si rende conto che è solo nel QUI ed ORA che è la Verità, la Realtà ultima... Come recita la mia firma, tra noi e la Felicità si frappone un velo...ma noi continuiamo a guardare un punto offuscato al di là del velo senza nemmeno accorgerci di avere il velo davanti agli occhi. Più si tende ad una meta, più creiamo aspettative ed attesa dentro di noi, una tensione, mentre tutto ciò che dobbiamo fare è lasciare andare

29-12-2007, 18.35.25	#144
fallible Ospite abituale Data registrazione: 27-10-2004 Messaggi: 1,774	Riferimento: La chiave di tutto Salve e buona serata! rimango molto perplesso,va bene che le parole hanno limiti ben precisi, leggere dall'amico tsuma che accede al satori o al samadhi con la stessa facilità dell'accendere una stanza buia mediante l'interruttore della luce parole quali: Se tu trovassi una cassa piena di monete d'oro sepolta in cantina, cosa ne sare bbe della tua vita ordinaria? Tutto in apparenza trascorrerebbe in modo normale: lavoro, amici, famiglia rimarebbero gli stessi; tutto come prima eppure... eppure per te sarebbe tutto diverso. In qualsiasi momento di malinconia ti basterebbe scendere pochi gradini giù in cantina, aprire la cassa ed affondare le mani nelle monete d'oro ed eccoti tornare fiducioso e raggiante a vivere e lottare con rinnovato vigore. Ora, moltiplica quella cassa per un miliardo di volte, ed hai una pallida idea del tesoro interiore che è l'Illuminazione. è ben strano paragonare a una cassa di monete d'oro l'illuminazione...anche perchè si parte dal presupposto che a tutti piaccia l'oro, è ben strano "rifugiarsi" nel satori quando si è malinconici ed è ben strano ritenere l'"illuminazione" un tesoro interiore ; quanto scrive l'amico è sempre piacevole da leggere ma ,con il più profondo affetto che sento nei confronti suoi e di tutti, mi sembra di leggere una sorta di compiacimento e di "glorificazione" (scusate il termine non me ne viene di migliore) del proprio stato ...questo credo che sia "attaccamanto" a veerag che scrive:credi veramente nel fatto che ad una azione corrisponda una reazione quando il soggetto che credeva di esistere non c'e' piu? la legge del karma si applica al manifesto e l'impermanente,per quanto anicca anatta e dukkha, esiste claudio