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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali |
30-03-2008, 10.04.37 | #922 | |
viandante
Data registrazione: 19-11-2006
Messaggi: 199
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Forse manca il testo del testo, quello che ci può rendere Dio e forse manca la testa geniale per comprenderlo, perchè sono certa che nemmeno nei testi che tu proponi c'è tutta, tutta la verità...non è che basta grattare nelle semplici parole dell'"Io sono" per comprendere? Cosa ne pensi dell'ironia? chi ha compreso fa dell'ironia? o non ha compreso perchè fa l'ironia? in fondo è una furbizia per confondere...si può confondere senza furbizia?in fondo è la verità che confonde chi vive di furbizie Buona domenica a tutti |
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30-03-2008, 11.26.16 | #923 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: La chiave di tutto
In Giappone o in Tibet o in India, nell'antichita' i probemi di adattamento alla Vita che manifestavano le persone piu' sensibili, venivano curate proprio rafforzando il corpo-mente.
Nelle tradizioni antiche prima si lavora per rafforzare il corpo mente, si corregge la postura, si lavora sul respiro, si fanno lunghi esercizi di recita dei mantra (questo regola il respiro...lo rende ritmico e concentra la mente) ecc. ecc. . Lo Zen, per esempio, e' molto rigoroso in questa fase, pur utilizzando poche posture del corpo, il respiro e lo Zazen. Altre tradizioni sono molto piu' complesse. Rimanendo in Giappone se cerano problemi, diciamo di forte squilibrio degli elementi, si utilizzavano le arti marziali. Tutto questo lavorone non porta a nessuna realizzazione, ma riporta il corpo-mente ad uno stato di salute psico-fisica. E' un lavoro lunghissimo che richiede anni ed anni di pratica. Questo lavoro fa piazza pulita di tutta una serie di problematiche, di disturbi dovuti all'abitudine della mente di vorticare con gli eventi. Solo alla fine ci sono le istruzioni cruciali, la visione profonda...cosi si arriva li preparati e assistiti da chi ha gia fatto il passaggio....che puo' essere molto doloroso. I tempi oggi sono cambiati e non ci e' piu' possibile, se non in parte, essere impegnati a tempo pieno in pratiche come un'arte marziale per esempio. Tuttavia e' importante capire cosa vuol dire concentare la mente ed avere una postura corretta che viene da una respirazione profonda e corretta. La visione profonda viene da se con la nostra maturazione interiore, e' la vita stessa che ci conduce li. E la Vita sono le relazioni. Nella vita tutto e' relazione, tutto e' sesso direbbe Osho, tutto e' Amore. Riporto questo straordinario suo scritto: II sesso è sacro quanto il samadhi. L'elemento più basso e quello più alto fanno parte di un tutto. Non esiste separazione. E se neghi ciò che è basso, non sarai mai in grado di raggiungere ciò che è alto. Il sesso non deve dunque far nascere sensi di colpa. Il sesso è la vita! Se lo fuggì, l'intera tua vita diventa inautentica, una finzione. Se lo eviti, se lo reprimi, non riuscirai a elevarti, perché reprimendo la tua energia sessuale reprimerai la tua energia complessiva. Quando mi ascolti, è naturale che la tua energia venga stimolata; e può essere stimolata solo al livello in cui spiritualmente ti trovi. Se ti trovi al livello della sessualità, ascoltandomi, sentendomi, entrando in amore con me, il tuo samadhi non potrà ancora fiorire, perché lunga è la via che porta all'oceano. Ma se la tua sessualità inizia a fluire, è un buon segno, è un inizio. Dimostra che in te qualcosa è entrato in movimento: non sei più una pozza stagnante, hai incominciato a scorrere verso l'oceano. Certo, l'oceano appare in lontananza, così remoto da sembrare irraggiungibile. Ma devi osare. Potrai raggiungerlo, alla fine, ma solo se permetterai a questa piccola pozza fangosa di fluire, di mettersi in cammino, di seguire la retta via. È una piccola pozza fangosa, ma devi accettarla, devi amarla: solo così potrai iniziare a fluire. Non sentirti dunque in colpa per le tue fantasie sessuali, perché sono del tutto naturali. Il serpente e il Salvatore non sono due entità distinte, sono un'unità. Esiste un'antica tradizione secondo cui, quando Dio creò Adamo ed Èva e disse loro di non cibarsi del frutto dell'albero della conoscenza, subito dopo si trasformò in serpente. Si attorcigliò intorno all'albero, sedusse Èva perché ne mangiasse il frutto, perché ne desse ad Adamo... Amo questa storia. I cristiani ne sarebbero inorriditi, ma a Dio tutto è possibile. Chi aveva creato il serpente se non Dio? E senza l'aiuto di Dio avrebbe forse potuto sedurre Èva? In realtà tutto venne deciso sin dall'inizio da Dio, che volle perdere l'uomo, perché solo perdendosi avrebbe potuto ritrovarsi. Dio volle che l'uomo peccasse, perché solo peccando avrebbe potuto giungere un giorno alla santità. [...] Non sentirti mai in colpa: è questo il mio messaggio. Tutto ciò che accade è buono: il male non esiste, non può esistere, perché tutto è in Dio. Il male è una concezione umana, nient'altro. Lasciate dunque che lo ripeta ancora una volta: il sesso e il samadhi partecipano della stessa energia. Il Salvatore e il serpente sono un'unica entità. Esiste un rapporto tra il basso e l'alto, esiste una progressione dall'uno all'altro: è il sentiero dell'amore, naturale, inevitabile, simile alla crescita di un albero. Avete mai osservato un albero che cresce: come cresce, come ascende, come si protende al cielo? Il seme, poi un germoglio, e inizia ad ascendere. Spunta dalle profondità della terra e si eleva al cielo. Dalle radici al tronco, ai rami, alle foglie, ai fiori, ai frutti... Questo è il mio messaggio, anche per l'albero della vostra vita. Non esiste alcuna distinzione tra il sacro e il profano. Non esiste alcuna separazione tra l'amore di Dio e l'amore umano, l'amore fisico, che solitamente viene definito con espressioni volgari. Certo, il tuo amore è inquinato da troppe cose che lo immiseriscono: odio, gelosia, desiderio di possesso esclusivo. È come dell'oro pieno di impurità: dovrai attraversare il fuoco per purificarlo, e tutto ciò che non è oro scomparirà. [...] Non hai mai visitato i templi tantrici di Khajuraho e di Konarak, i templi più sacri che esistano sulla terra? Se l'hai fatto, ti sarai stupito nel vedere che sulle mura esterne, baciate dal sole, sono raffigurate coppie che fanno l'amore in posizioni infinite, concepibili e inconcepibili, possibili e impossibili. Tutte le mura traboccano di sesso: si resta sconvolti, si è presi da vertigine,ci si difende giudicando oscene quelle figure, condannandole, distogliendo lo sguardo. Si prova l'impulso di fuggire. Ma tutto ciò non è dovuto alle sculture, bensì al prete che ti ha instillato il veleno. E ora entra nel tempio. Man mano che avanzi, le figure diminuiscono e l'amore assume nuove forme: le coppie raffigurate si guardano negli occhi, si tengono per mano, si abbracciano, ma la sessualità è scomparsa. Continua ad addentrarti, e vedrai che le figure si diradano ulteriormente, e che ora neppure si sfiorano. Vai ancora più in profondità, e le figure scompaiono. Nel punto centrale del tempio - quello che in Oriente chiamiamo gharba, il ventre -, totalmente privo di aperture verso l'esterno, c'è vuoto assoluto, nulla assoluto, assoluta oscurità, profondissimo silenzio. L'essenza più intima è dunque assenza, vuoto, nulla, estasi, samadhi; e l'essenza più esterna è sessualità. Questa è la raffigurazione dell'uomo nella sua totalità. Ma se neghi le mura esterne, negherai anche il centro, il ricettacolo interiore. Il centro non può esistere senza la circonferenza. Khajuraho è l'uomo, è la storia umana scolpita nella pietra, è la danza umana scolpita nella pietra: dal gradino più basso a quello più alto, dalla moltitudine all'uno, dalla sessualità alla meditazione, dalla comunione con gli altri alla solitudine. Coloro che costruirono quei templi furono uomini coraggiosi, ispirati dalle concezioni tantriche. Ebbero una visione e la tradussero in quei luoghi, che riflettono anche la mia prospettiva esistenziale. (L'amore nel tantra) |
30-03-2008, 13.40.29 | #924 | |
Vivente
Data registrazione: 19-04-2007
Messaggi: 103
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Il vero testo sacro, secondo me, non ti deve dare la verità, ma ti deve dare gli strumenti per vivere meglio. Non è di comprensione del trascendente che abbiamo bisogno, ma di vivere al meglio l'immanente. Sappiamo già tutto, ma abbiamo deciso, per un breve tratto della nostra esistenza, di dimenticarlo, perchè opporci a ciò che abbiamo deciso di essere andando alla ricerca di una comprensione che maya non ci potrà mai dare? Una buona domenica a te... |
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30-03-2008, 14.47.43 | #925 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Tutto mondo è paese.. per chi ha Occhi e Cuore
Citazione:
personalmente mai letto il bardo se non a stralci... ma ogni Maestro ne parla a modo suo però.. Se leggessi Osho in modo "profondo" quanto la meditazione che insegna, ti renderesti conto anche di altro.. certo ci vuole dedizione e tempo.. Osho è un distruttore.. ed è molto esoterico.. e va letto tra, sopra e sotto le righe più e più volte... e mai si finisce di comprendere.. non offre solo "poesia" e meditazione dinamica o quattro nozioni delle varie tradizioni.. certo bisogna entrare in simbiosi con il suo linguaggio e aprirsi all'intuizione.. e non alla sola lettera..(ecco perchè tanti si perdono o lo banalizzano) Osho non ha mai parlato di Nisargadatta, per esempio... ed ora capisco il perchè.. ma ognuno dovrà arrivarci da solo.. come dovrà arrivare da solo alle esperienze e camminare in quelle con le sole sue gambe e non con quelle del maestro che gliele spiega... Osho ha offerto un metodo che solo poi è possibile comprendere.. prima ci si deve solo Fidare... o perdere nei merletti ed abbracci. Per me non serve avere un "vero maestro" che ti spiega e fa studiare alla lettera le cose.. non serve a niente!! anzi.. ti confonde e ti fa flippare la mente.. (forse qualcuno se è sincero verso se stesso lo può sapere) Avere un Maestro significa innanzitutto camminare giorno dopo giorno al suo fianco.. non significa avere un maestro di una tradizione o un lama che ti indottrina su cose che poi non si riescono a realizzare (l'ego non le riesce a realizzare).. o fino ad un certo punto.. So e sappiamo che il risveglio e' una fase in cui quella "luce" non si e' ancora manifestata... e che è solo una primaria esperienza, un abbozzo... e che ce ne sono tante altre e altre ancora.. e che chi le ha veramente vissute non le mette in piazza.... non può.. proprio perchè le ha vissute e sa che potrebbero far male.. potrebbero essere mal interpretate.. e che non vanno raccontate ai "babbani" ancora attaccati alla lettera o all'orizzontalità della spiritualità organizzata.. Osho è stato un grande ad Accomapagnare.. io, al contrario di te, ringrazio di essere passata di là per prima cosa.. e di essere scivolata via via dentro una o più esperienze senza spavento e altro.. e che Altri hanno saputo accompagnare.. e che non sto di certo a pubblicizzare o a dire qui.. Spirito e non lettera.. è questo ciò che un serio ricercatore dovrebbe sviluppare... |
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30-03-2008, 15.16.21 | #926 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2006
Messaggi: 317
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Durante quel processo di svuotamento c'era continuamente il tentativo di farmi un'idea su cosa era questo svuotamento, ma ogni idea sullo svuotamento veniva essa stessa svuotata, tutto andava giu' per il lavandino ed io non potevo farci niente. ho provato qualsiasi cosa ma non ho trovato niente che sia esterno e piu' grande dello svuotamento. Ho trovato il massimo confronto con la descrizione della calamita' di ug, ma non sono mai riuscito a trovare nessun appiglio per dire "e' anche la mia esperienza", sicuramente e' stato il confronto che e' resistito di piu', ma alla fine e' destinato ad andarsene, avere ug dentro di me e' stata una cosa devastante e insopportabile, ogni punto di contatto, ogni tentativo di eguagliare e' stata una tortura terribile. Questo tentativo mi ha sfinito, e in questo sfinimento sono la stessa essenza che e' ug e allo stesso tempo con ug non ho nulla a che fare. Non c'e' nulla in me che mi dice che sono o non sono nello stato naturale, l'unico stato naturale che conosco e' la descrizione che ne ha dato ug, e questa descrizione e' stata mangiata, digerita e evaquata. L'insegnamento di qualcun'altro diviene il proprio io, la propria sensazione di essere, si ripete quello che ha detto e ci si sente un'impostore. Quando questo insegnamento e' digerito e evaquato non rimangono punti di riferimento, rimane la coscienza, sempre presente senza alcuna direzione, senza possibilita' di andare da un'altra parte poiche' e' sempre la stessa da ogni parte, sempre uguale a sestessa. |
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30-03-2008, 16.25.04 | #927 |
Sii cio' che Sei....
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Riferimento: La chiave di tutto
L'unica cosa che non mi piace di Osho e' che a volte traspare dell'idealismo, ma ho appena iniziato a leggerlo.
Atisha, tu non conosci i Lama Tibetani, eppure hai un sacco di pregiudizi..... Quando trovo una determinata conoscenza, la riconosco, chiunque sia ad esporla. Nisarga non era un filosofo, era molto oltre la "conoscenza". Il metodo di lavoro e' lo stesso, in ogni tradizione, in ogni maestro che si rispetti, se c'e' la vera comprensione di come funzioniamo: noi...la Vita...dunque la totalita'. Lo stato di veglia emerge dal profondo, cosi lo stato di Sogno....quel profondo e' proprio li dove andiamo a riposare ogni notte: il sonno profondo. Li c'e' Parabrahman, la sorgente del tutto. E' vero che molti maestri non hanno la comprensione profonda, siano essi lama o guri di altre scuole buddiste o non buddiste, cosi e' vero che il libro tibetano dei morti e' ostico, ma non dice altro che le stesse cose di Osho, Nisargadatta, Ramana Maharshi e tanti altri Maestri. Per cogliere questo, pero', bisogna, averne la comprensione. Se la meditazione non si spinge almeno un po' in profondita', sia essa formale o informale, non si comprenderanno mai i tre stati principali della coscienza e il quarto non sorgera'. |
30-03-2008, 17.29.18 | #928 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: La chiave di tutto
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Osho , rispetto a Nisargadatta, era molto più strategico...usava la sua enorme creatività per creare una magnifica Giostra che attirasse a sè l'uomo occidentale. Era molto attento all'epoca in cui viveva e alla modernità che gli girava intorno. Non dico che avesse in ciò un'atteggiamento politico, ma comunque era molto attento alla "sua" gente, ai sannyasin.. A loro dedicò la sua vita. E' vero che non parlò mai di Nisargadatta...sapeva che forse, se l'avesse fatto, gli sarebbero scappati i sannyasin... come comunque succedeva lo stesso. (Anche ai piedi di Poonja, comunque) ..Non so invece in che senso lo intende Atisha questo "silenzio" di osho.. |
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30-03-2008, 23.21.38 | #929 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La chiave di tutto
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Il corpo ci invia infiniti segnali, sensazioni, pulsioni, passioni, dolori, tremori, affanni, infiniti; se ad ognuno di questi siamo portati a capezza, siamo in una codizione di asservimento, il nostro orizzonte è connotato dall'ansia, angoscia e sofferenza. La liberazione si allontana. Ricordo un amico con un forte vizio per le sigarette. Ricordo una sera in macchia, quale momento di tragedia assoluta visse quando, si accorse di non avere più sigarette. Tutti noi fummo trascinati in uno stato di esasperata agitazione, sembrava assurdo il fatto che noi non capissimo la gravità della sua situazione. Evidentemente quel mio amico si era fumato il cervello. In quel momento quell'uomo era in cenere, schiavo del tabacco era stato defraudato della sua volontà.Questo è un caso limite, ma nel piccolo, siamo tutti asserviti ad una qualche, abitudine o vizio o passione. Sono queste che dobbiamo imparare a controllare. Non perché le passioni sono negative, nessuna passione è in sé negativa, è negativo l'esserne schiavi. Allora la disciplina del corpo e della mente a mio parere dovrebbe tendere a renderci in grado di affrontare tutte le nostre pulsioni imparando a trattarle con distacco, senza cadere nel loro dominio. Ci sono tante tecniche, io utilizzo quella della rinuncia. Se ho fame, dormo. Se ho sonno mangio. Cioè non mi assoggetto allo stimolo della fame, sono io che decido quando e se mangiare, non è il mio corpo a decidere per me. L'ho citata perché, se ben fatta, questa tecnica fortifica moltissimo la volontà. Ma, ripeto, è una tecnica come un'altra. Venendo alle citazioni di Osho, non mi permetto di avanzare alcuna critica, tanta è la sua statura, il suo discorso ha una forza di verità preso nella sua totalità. In sostanza lo interpretro come un liberarsi dai sensi di colpa che accompagnano la sessualità solitamente in quasi tutte le religioni. Ma nella nostra religione Maria Maddalena era una prostituta e questo non le ha impedito di santificarsi.Come puoi esser anche il peggiore degli assassini, vedi l'innominato del Manzoni, e all'ultimo momento redimerti ed entrare nel regno dei cieli. Quindi non c'è un comportamento che, in quanto tale, ti aliena dalla realizzazione. Su questo non ci sono dubbi. Quando tuttavia si parla di sessualità a me si appuntiscono le orecchie. Perche? Perché viviamo in una società sessuocentrica. Denaro, potere e sesso sono i veri idoli del nostro tempo, mai primi due sono funzionali al terzo, nel senso che voglio tanto denaro e voglio tanto potere perché questo mi consente di possedere chi voglio. Vedi Sarkosy. Il potere è essenzialmente potere di possedere le persone. Il possesso sessuale è una sublimazione del possesso. In sostanza, sensualità, sessualità ed erotismo sono il pensiero dominante delle menti normali del nostro tempo. Del resto basta leggere un sondaggio inglese nel quale si è rilevato che i giovani maschi passano dalle 2 alle 5 ore del loro tempo presso siti pornografici, per comprendere quale compulsività origina la sfera sessuale. L'impulso sessuale è talmente pervasivo, profondo, gioioso, eccitante, piacevole anzi estasiante che è quasi impossibile controllarlo. Già proprio così è quasi impossibile. Ma il controllo delle nostre pulsioni è una regola alla quale abbiamo detto non si può derogare; non è che io sono bravo a controllare l'ira, e sono bravo a controllare l'invidia, ma poi un volto struggente mi stordisce e mi tiene nella sua malia; perché così ho perso. Bada bene che non sto dicendo qui che bisogna astenersi dalla sessualità. Sto dicendo che anche la sessualità deve essere posta sotto controllo. Mi pare ovvio che una persona che sia attratta da ogni pelo, sarà un tombeur de femmes, ma niente di più, buon per lui da un certo punto di vista, assolutamente fuori binario per altri discorsi. Per quanto mi riguarda, siccome per me la sfera sessuale ha rappresentato e rappresenta un'attrazione devastante, totale, e onnicomprensiva; è ovvio che la risposta sia altrettanto dura: estirpazione totale. Con un padrone tirannico, cos'altro puoi fare? Se cedi, per debolezza o per calcolo sei ridotto in schiavitù. Allora, pur non escludendo, che ci possano essere delle forme di sessualità che producono taluni percorsi iniziatici, ritengo che sia difficile per noi occidentali accedervi, siamo troppo contaminati da quella cultura di cui ho parlato prima cioè sesso uguale possesso. Poi anche Osho ci dice che procedendo nelle stanze più interne le figure si diradano fino a scomparire. Io rimango fedele al motto di San Giovanni della Croce: Se vuoi godere di tutto devi desiderare di godere di nulla. Sono molto interessato a quella tecnica per il controllo del sonno. Sono d'accordo che non ha grande importanza, ma sottomesso Eros mi scoccia essere servo di Morfeo. |
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30-03-2008, 23.43.41 | #930 | |
Ospite di se stesso
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Messaggi: 2,064
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
e parla all'uomo della strada, non certo all 'illuminato. Ma dico:come fai a dargli ragione? Francamente non capisco queste evidenti contraddizioni.. Comunque hai ben tracciato,con i tuoi intenti di castrazione sessuale, la strada per coltivare le ossessioni, le repressioni,le psicosi,le repulsioni per negata attrazione, le manie ,le devianze,l'aggressività,la malattia... lo spegnersi dell'energia vitale (NON LA SUA TRASFORMAZIONE ALCHEMICA...) Auguri. |
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