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03-03-2008, 09.52.15 | #612 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Riferimento: La chiave di tutto
Oddio! Scopro dunque che mi è stato concesso un onore, quello di rappresentare un’eccezione. Io, benché non abbia ‘un cammino avviato’, sono stato omaggiato delle vostre illuminate parole. Eppure leggevo che questa discussione fosse principalmente rivolta a coloro “che non hanno mai avuto l'esperienza” (testuali parole del proponente il thread). Ebbene, signori, io non ho mai avuto l’esperienza, allora, mi domando, da dove salta fuori questa volontà di stornare l’attenzione nonostante i propositi manifestati più volte?
E per parlare di volontà, giacché di essa tanto si parla e sparla (povera nostra facoltà, sì tanto fraintesa, fino al punto di averne voluto mutarne essenza e consistenza), di essa parliamo. Sarà pedanteria, la mia, sarà, invece, espressione della libera volontà di chi intende fissare basi solide e non friabili su cui poggiare il seguito dell’intero ragionamento, altrimenti si rischia di non capirsi… a voi lascio la sentenza, ma quando si parla di volontà in maniera così distorta, oppure quando si piega il pensiero altrui ai propri desideri e alle proprie distorte interpretazioni, in un forum pubblico, attendetevi sempre qualcuno che sollevi abiezioni, ed io appunto sollevo eccezioni. E’ dunque l’espressione della volontà del meditante la molla che silenzia la mente, che scaccia i pensieri, che oppone al fastidioso cigolio dell’intelletto pensante il silenzio ove si espande il satori, flash illuminante che trascende i pensieri che si esprime nell’illuminata comunione con il Tutto. Ma chi glielo dice a lor signori che la volontà è deliberazione della mente? Chi dirà a codesti maestri della ‘non-mente’ che per trascendere le facoltà dell’intelletto pensante è necessario, per esprimere una volontà, far ricorso proprio a quanto s’illudono d’aver trasceso? L’espressione deliberativa della volontà, amici cari, presuppone il pensiero analitico e decisorio. Presuppone, signori belli, un percorso che si sviluppa in grazia e virtù del processo più eccelso che l’evoluzione ha concesso all’animale uomo, e che, strabiliante e sconvolgente, approda sempre al pensiero. Chi avrà mai l’ardire di suggerire che la scaturigine del silenzio avverso al frastuono della mente, la sua causa causante, è sempre il pensiero? Odo stormir le fronde mosse da un dispettoso venticello anche quando qualcuno ardisce spiegare agli amici che analisi logica e semantica sono due branche del linguaggio differenti, che si compendiano, ma che attengono a due differenti metodologie di comprensione di uno scritto o di un parlato, e che, se nell’analizzare uno scritto spesso la ‘h’ eccedente o assente (che attiene alle regole della grammatica e non dell’analisi logica) quasi mai modifica il senso del periodo, quindi il significato del pensiero espresso, lasciando al lettore impregiudicate le possibilità di comprensione; invece un semplice avverbio collocato ‘così’ al posto giusto, sovente muta forma e sostanza al pensiero, accompagnandolo in plaghe di comprensione inesplorate o forse solo obliate. E’ così che spesso la cordialità del canto corale incespica nella semantica, deducendo significazioni non significate e adducendo forme pensiero completamente travisate. Ma torniamo alla volontà, che tanto spazio occupa nelle vostre disquisizioni teoriche. La volontà, miei cari coralist, è espressione di un pensiero analitico, che, poiché tale, ha, in premessa, analizzato le condizioni che la istituiscono; nel caso, in questo caso narrato da Tmusa, ha analizzato il pensiero e il topos spazio-temporale (ovverosia luogo e tempo) in cui era immerso il volenteroso; ha esaminato e controllato la situazione emergente (pensieri incipienti) e, in un confronto condotto con il desiderio proveniente dall’intimo di annullarli o scacciarli, ha de-ciso (dall’etimo ‘operare un taglio’… come una rasoiata) e si è risolta a favore del loro annichilimento. Ma chi ha compiuto l’azione di deliberarsi a favore dell’una anziché dell’altra cosa (lasciarli fluire)? Qui, caro disattento Yam, siamo nel campo dell’analisi logica. Chi ha scientemente deciso di manifestare quella e non un’altra volontà? La mente pensante, indiscutibilmente! Siamo ‘così’ – quanto trapassa i vostri desideri di trascendimento questo semplice avverbio – alla manifestazione di un pensiero avversativo, che oppone un muro ed un argine ad altri pensieri. La volontà d’impedire alla “mente di condurmi con le sue erranti ideazioni verso stati emotivi non desiderati, ho risposto con l'ennesimo rifiuto di seguirla ma questa volta, accettta la resa incondizionata della stessa mente, ecco sorgere splendida la dimensione dell'lluminazione”, non è la resa della mente, è piuttosto il suo trionfo e il suo fastigio, poiché essa non solo ti ha concesso la sensazione di averla trascesa, ma si è imposta, in forma di volontà, a tutto il tuo essere, e l’illuminazione che tanto ti abbaglia, altro non è che la cifra del suo aver trionfato. Hai vissuto non il satori, non il samadhi, ma una situazione d’auto-ipnosi, una mimetizzazione della mente che, attingendo ad una situazione localizzata, ha impregnato di sé l’interezza del tuo Io. Non c’è davvero male… raccontane altre…. Ma, mi chiedo io, chi mai avrà l’ardire di mettere sull’avviso lor signori che sussiste questa possibilità? Io me ne guardo bene. Così pure mi astengo dal far notare che nel voler additare le altrui semplicistiche generalizzazioni, spesso s‘incorre nel controverso e contraddittorio atteggiamento di contrapporre alla generalizzazione sottolineata un’altra ben più marcata generalizzazione. Non è forse una generalizzazione superficiale ritenere che “Chiuso nella sua finitudine l'uomo cerca una dimensione di senso nella costruzione e superfetazione di un ego tirannico e capriccioso. Una sete inesausta lo trascina al possesso compulsivo dove tutto è oggetto di mercimonio o disprezzo. Un orizzonte desolato e desolante lo attende. A nulla vale l'accumulo di beni, il tuffarsi nell'edonismo, nel costruire una personalità ipertrofica, nei piaceri effimeri, nelle gratificazioni pagate care, nelle vane fantasticherie. Solo solitudine e abbandono, questo è il suo destino. Guardati intorno! Questo è l'uomo vecchio non l'uomo nuovo. Costui è un morto.”? Ma chi lo dice? Dove stà scritto che il senso del ‘finito’ comporta il disordine etico? Forse solo una semplicistica semplificazione del complesso universo uomo può sortire questa convinzione… ma io mi guardo bene dal farlo notare. Ciao P.S.: come dice Yam, la neurologia aiuta, ma sovente aiuta di più la giusta compensione di uno scritto, quindi le regole del linguaggio sono un potentissimo sostegno. |
03-03-2008, 10.42.08 | #613 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Ultimamente,leggendolo meglio,però ho capito cosa intende,in quanto non si riferisce ad una volontà “mentale”,quanto “pura” che nasce da sé nella trascendenza della mente stessa. E’ puro anelito che non nasce dall’ego,è spinta che si accoglie che non ha scopi…a cui ci si arrende.Ecco che le due apparenti volontà in realtà sono una,cioè ci si riferisce sempre alla stessa,poichè frutto della stessa Energia . |
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03-03-2008, 23.19.25 | #614 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Ma con questo chiudo la mia convesazione con te, pur rispettando la tua visione del mondo, laica, materialista, informata di razionalismo positivista, non la condivido e soprattutto la trovo inconciliabile con la mia. Ti saluto e ti auguro la migliore fortuna. |
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04-03-2008, 06.52.22 | #615 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Purtroppo non c'è alcun libretto di istruzioni. Ognuno di noi ha il suo personale cammino di "risveglio" o a"apprendimento". per capire chi è! Arrivare a capire che l'ombra ci ha permesso di divenire luce ed abbracciarla e ringraziarla per come ha saputo ben interpretare il suo ruolo.......sarà bellissimo! E sono certa che avverrà! nonostante questa enorme voglia di "punire" "giudicare", "eliminare", "castrare"....... Sarà come una Supervisione in cui Destra e Sinistra si renderanno conto di essere parti di un unico immenso Corpo e faranno di tutto per il Suo Benessere e la Sua Salute.....Totale. Forse qualcuno resterà imbrigliato nel suo ruolo, non vorrà togliersi il costume di scena, vorrà recitare ancora perchè era così bello identificarsi nel personaggio.....e perchè come attore vorrà avere altre occasioni di "successo" o forse gli ex- attori , come accade nel reale, vorranno diventare registi! Siamo totalmente liberi di riprodurre bellezza, armonia, gioia, allegria (commedie) o dolore, passione e dipendenza, e drammi. Ma saremo attori consapevoli che entrare e uscire di scena fa solo parte di uno spettacolo. |
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04-03-2008, 08.42.35 | #616 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Ciao Noor |
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04-03-2008, 09.52.48 | #617 | |
Sii cio' che Sei....
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Devo dire che qui c'e' una descrizione perfetta del mio incubo ricorrente nell'infanzia, quando avevo la febbre alta. Per il resto, in base alla mia esperienza, posso dire che non c'e' volonta' superiore o volonta inferiore, c'e' una sola volonta'. Anche questo aspetto dell'esperienza Mistica e' stato indagato scientificamente tramite l'ipnosi. Ad un certo gruppo di persone e' stato ingiunto di fare una determinata cosa ad una determinata ora di un determinato giorno e di dimenticare la seduta di ipnosi. Bene tutti hanno assolto al loro compito perfettamente e brillantemente (si trattava di cantare la marsigliese) ovunque si trovassero. Ognuno convinse i presenti con argomentazioni varie, nessuno fece una brutta figura in pubblico. Cosa significa questo? Che esiste una sola volonta'...poi la mente ci ricama sopra...e si attribuisce questa o quell'altra cosa o azione. Ognuno di noi e' programmato come e' programmato...se nel programma ci sta lo Stato Naturale (Sahaja Samadhi)...questo si manifestera'..spontaneamente. "In realtà non ci sono persone, ma fasci di memorie e abitudini..." |
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04-03-2008, 13.16.47 | #618 | |
Ospite di se stesso
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Riferimento: La chiave di tutto
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(nel senso che è la stessa è quella a cui attribuiamo il nome "Dio") è ciò che penso adesso.. sin quando pensiamo che ciò che ci guida è "la fuori" facciamo ,secondo me,un cattivo ragionamento: se c'è un'unica Volontà non può che essere già dentro ogni cosa..dall'atomo al cosmo.. Uscendo dalla cognizione duale interno-esterno potrebbe diventare più facile comprendere ciò. ..Poi c'è quell' illusione della mente che crede che quel fascio di memoria qual è sia una volontà.. |
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04-03-2008, 13.50.00 | #619 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La chiave di tutto
Citazione:
Perfetto Noor, è esattamente quel che penso anch'io, per dirla con Dante e nella Sua volontà è nostra pace ell'è quel mar al qual tutto si move ciò ch'ella cria e che natura face più o meno così, cito a memoria. Nella volontà di Dio c'è tutto. Tutto ciò che la stessa volontà crea e che crea la natura. Ciao |
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