Ciao robby.
Mi soffermo sul caso concreto che offri.
Il problema ,secondo me,non era ridimensionare l'amico quanto l'ossessione di doversi confrontare con lui,per non sentirsi da meno o...nulla
E cos'era questo nulla se non ,evidentemente ,scarsa autostima?
Quindi il punto non è chi fosse realmente più invidioso dell'altro..
In sintesi:non possiamo osservare noi stessi utilizzando il metro dell'ego..

Salve e buon giorno a tutti!
quello dell'amico robby è un post che richiederebbe un commento per ogni affermazione da lui postata ...inizialmente e semplicemente:Io credo che ci possa essere un meccanismo di massima adattabile a coloro che sono pronti a conoscersi. iniziamo a lavorare su quell' Io che tanto coinvolge la nostra vita, osserviamolo nel suo manifestarsi ma non eleviamolo al deus ex machina che la società vuole sia, è piccolo caduco e spesso inefficiente
i miei desideri visti come appagamento di qualcosa sono fisiologici ,se ho fame (desiderio di cibo) mangio , se divengono motivo di disturbo (ossessivi) ci deviano dalla Via; la rinuncia non è un desiderio ma la scelta per la "visione" dell'insostanzialità di ciò che è oggetto della stessa.

per quanto riguarda l'esperienza di "amicizia" raccontata dall'amico lì chi la fa per la maggiora è quell'amico con cui ho aperto il post,l' "Io" sia nei confronti con l'esterno (che poi esterno non è) che nei confronti di se stessi.

mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno di voi che ha provato a pregare per ottenere qualcosa di concreto mi ricordo che agli esami di terza media pregai S.Giuseppe (non so perchè proprio Lui ) di essere promosso ...beccai inglese e disegno, smisi di chiedere e iniziai a essere "padrone" delle mie scelte e di conseguenza da ciò che ne sarebbe derivato, nel nostro agire subiamo le conseguenze Karmiche accumulate precedentemente e creiamo le future.
spero di non avervi tediato buona giornata claudio

Salve fallibile, vorrei prima rispondere a Noor ricordando che l'aver ridimensionato l'amico è stata una constatazione che ho fatto solo molto
tempo dopo aver accettato la mia aberrante invidia, in un momento in cui
non mi era più di nessun aiuto sottovalutarlo a mio beneficio.

Tornando a noi, vorrei sottolineare una cosa importante, prima di iniziare a
meditare in modo serio, io ero a conoscenza (non coscienza,sentore) di
quelli che potevano essere i miei difetti, e le varie "scene" dell'infanzia che
hanno visto l'inizio di tanti vizi nei miei comportamenti e ragionamenti .
Quando poi ho iniziato a autoanalizzarmi con più profondità tutto è sparito.
Buio completo, come se stessi guardando la vita di un estraneo.
Ecco dove nasce l'esigenza di trovare uno strumento un apriscatole.
Meditare non è sufficiente. Io l'ho visto su me e molte altre persone, chi
va avanti in modo fluido e senza sforzo affianca alla meditazione la giusta
preghiera. La preghiera, se non sei già coscienza pura , è l'ego che deve
farla. E la preghiera è una espressione di un desiderio.
Se il desiderio porta nulla di costruttivo nel lavoro di autoconoscenza vuole
dire che è no-buono.
Se invece porta a scoprirsi è un desiderio giusto.
L'ego non sà assolutamente quale possa essere un giusto desiderio da
perseguire, da qui il problema come fare per ottenerlo.
Oggi parlavo di questo con una persona che mi ha raccontato il suo calvario
legato al vizio delle scommesse. Solo che non sono riuscito a capire se
il desiderio di smettere e tenersi lontano dai tavoli verdi gli è venuto prima
o dopo aver fatto una dolorosa e consapevole che mi ha detto aver portato
a termine.
In poche parole bisogna combattere l'ego con l'ego,almeno all'inizio altrimenti
non se ne esce.
Ad una persona che aveva bisogno di "uscire per osservarla" dalla sua ossessione che lo stava facendo impazzire ho dato un ordine che gli sembrava completamente assurdo. Questo tizio non aveva alternative
o seguiva il suo disco rotto con i ragionamenti assurdi del suo ego schizzato
o ubbidiva a me con un atto di finta fiducia che io ricollego comunque all'ego.
Purtroppo per lui non mi ha ascoltato,però ha avuto la possibilità di rendersi
benissimo conto di aver perso il treno e di disperarsi per bene.
Di certo non aveva ancora toccato il fondo,e per questo non è riuscito
a fare il famoso salto nel vuoto della fede,ma questo non c'entra con il
nostro discorso....o c'entra?

Caro Fallibile per te che finalmente puoi dedicare il tempo alla tua spiritualità
leggi bene tutto, ci sono tutte le risposte in questi simpatici botta e risposta.
La scala è alta, ma i gradini sono tutti uguali, e quando impari a salire il primo
è fatta.
Mi rivolgo a Te perchè sei molto semplice e puoi capire le cose semplici.
La spiritualità è semplice,quindi sei avvantaggiato.
In gioco ci sono cose grandi,grandissime e per tutti. Nessuno sembra rendersi
conto che c'è la vita in ballo. Tutti crediamo di sapere già tutto,io per primo
ma so anche bene che ogni giorno scopro qualcosa di nuovo.
Auguro anche a te lo stesso privilegio.

P.S. e se un giorno tu scoprissi che non hai mai deciso niente nella tua vita?
Mi piacerebbe vedere che faccia farai! ciao.

infatti la meditazione non è l'opposto del desiderare, ma è condizione che esula dagli opposti.
perchè, anche alla radice della rinuncia, c'è un desiderio, appunto il desiderio di rinunciare, e guardacaso i rinuncianti rinunciano di norma a qualcosa di materiale, di mondano, speranzosi di ottenimenti spirituali.
il che può essere un desiderio ancor più insidioso di un desiderio mondano.

bella storia di amicizia e invidia.

quando ero ancora legato alla tradizione cattolica, lo facevo di frequente. uno dei motivi per cui me ne sono allontanato, è proprio il fatto che tali richieste non venivano significativamente esaudite.

direi che il senziente deve conseguire una massa critica di consapevolezza sufficiente per approcciare in modo aperto, senza pregiudizi e preferenze (meditazione). parlare di desideri giusti e sbagliati può essere fuorviante.

Ciao Andre 2.
Credo che quella massa di consapevolezza di base l'abbiamo qui nel forum
tutti. E' vero che può essere fuorviante, sono assolutamente d'accordo.
Ma qui si parla sempre di dualità, ma mai riferita all'asse Spirito-materia.
Sembra che siano due cose distinte e separate. Non è così.
Stiamo parlando delle due facce della stessa moneta, e di questa tutti
vedono una faccia alla volta.
Vita spirituale da lato, esistenza materiale dall'altro.
L'obiettivo è di vedere e vivere contemporaneamente tutte e due allo stesso tempo.
Io trovo estremamente spirituale pregare per la ferrari, perchè sò quali sono
stati i risultati su me.
Non mi dici dove sei approdato dopo il cattolicesimo.
Io non mi sono ipirato a nulla in particolare, ma il vangelo di Matteo oggi
riconosco è superlativo. Solo che per capirlo a fondo devi essere un illuminato,
e perciò siamo punto e a capo.

La mia storia di amicizia e invidia riguarda tutti.
L'invidia e i sette peccati sono le colonne su cui è costruito l'ego.
Se non riconosci almeno in parte tutti questi difetti su di te, vorrebbe significare
che non hai ancora cominciato a erodere in modo significativo l'ego.
Niente di grave, ma va considerato che si chiamano- meditare- tante pratiche, ma bisogna vedere se stai al passo con le tue esigenze.
Io per esempio posso stare anche 1 ora senza pensare a nulla guardando
le nuvole, ma a questo livello diventa inutile meditare.
Se invece la mente chiacchiera continuamente in sottofondo per i fatti suoi, ci vuole la giusta tecnica per domarla.

Salve a tutti i partecipanti a questo argomento.
Ho letto un po' di messaggi , alcuni pregevoli per la loro semplicità e chiarezza.
Altri ,per me , difficilmente comprensibili per la mia poca cultura, ma credo volutamente cattedratici.
Tante belle parole , ma poca sostanza.
Io ho lavorato per più di quarant'anni per far vivere dignitosamente la mia famiglia formata da 6 individui.
Ho dedicato il tempo residuo dal lavoro alla famiglia , e quasi niente alla preghiera e alla meditazione come viene intesa in questo forum.
Ciò non mi ha portato nessun senso di colpa, per il semplice fatto che ho ritenuto il lavoro una preghiera ,ed il piacere di condividere i miei problemi con la famiglia ,una benefica meditazione.
Ho cercato di vivere semplicemente, accontentandomi di ciò che potevo avere con il prodotto del mio lavoro , e cercando di vivere bene ed in concordia con la comunità in cui ero inserito.
Questo per me è stata "la chiave di tutto " senza tante elucubrazioni .
Un rispettoso saluto a tutti.

Ognuno raggiunge la "santità" come può
Un plauso sincero alla semplice armonia della tua vita.
Non c'è miglior chiave che l'apprezzamento di ciò che si ha
al di là di tutto ciò che altri scoprono, sperimentano o vogliono insegnare.
La tua personale "esperienza" se ti ha dato pace e gioia
è perfetta.

Ecco la Chiave di Clodoveo
Un caro saluto

essì, è questa la meditazione.

mah, pregare per chiedere qualcosa.... continuo a non essere convinto.

da nessuna parte. leggo un pò di tutto ma poco, perchè ho poco tempo. buddismo, buddismo zen, alcuni libri di j. krishnamurti....

e così un pò con tutti i libri. quando si rileggono dopo qualche anno, si colgono cose che la volta precedente non si erano colte. comunque, per i libri antichi, sono preziose delle buone note per spiegare certi modi di dire del tempo, altrimenti si prendono dei gran granchi.

in una delle risposte precedenti, avevo detto che chi si interessa di queste cose (spiritualità, ego, ecc.) è perchè ha un ego bello sviluppato, aggiungerei che gli ha creato e che crea pure qualche problema. io ovviamente non sono un eccezione

la meditazione è osservare e comprendere le esigenze.

sicuramente immergersi nella natura porta silenzio, ci sono anche delle tecniche carine, recentemente ho letto della meditazione anapanasati che si basa sull'osservazione del respiro, che è buona anche per addormentarsi, se si fatica a prendere sonno....
se ci si accorge di pensieri tumultuosi, chessò, che distraggono mentre guidi o lavori, basta chiedersi da dove vengono e... ....

Riesci a pensare per un'ora ?