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Vecchio 23-04-2008, 23.10.17   #1131
tmusa
Ospite abituale
 
Data registrazione: 29-09-2007
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Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da robbybass
Non credo insomma che il desiderio di mangiare un mio gelato che ho nel freezer e che sò di poter prendere senza nessun problema possa essere
una espressione dell'ego.
Mentre altri desideri che comporterebbero uno "svelamento" uno smascheramento di un mio difetto fino ad oggi nascosto sono sicuramente da
attribuire ad un pur minimo ego.
Io per esempio mi sentirei più importante se potessi vantare tra i miei amici
un Tom Cruise.

Forse mi sto sbagliando, ditemi se ha un senso quello che ho scritto.
I desideri, qualsiasi essi siano, dai più sofisticati quali per esempio il desiderio di dominio, di potere, di supremazia intellettuale, di supremazia spirituale ecc. fino ai desideri più naturali, quelli più immediati quali quelli fisiologici del bere o del mangiare, o quelli più banali del cambiare una posizione scomoda, sono tutti originati dallo stesso meccanismo di base: non accettazione di uno stato presente, ricerca di uno stato presunto migliore nel futuro. Questo meccanismo condizionato e condizionante si basa essenzialmente sulla immanenza tirannica di due ipotesi concettuali onnipervasive:
1. la costruzione di una struttura psicologica - l'ego che a sua volta si sostanzia in una individualità ed una personalità distinta e diversa dalle altre, con le quali entra in conflitto, cercando di affermarsi, prevalere, e dominarle in tutti i modi. Da qui scaturiscono i desideri di crescita, sviluppo, potere, primazia, intellettuale, culturale, economica e qualsivoglia, pur di dare alla propria immagine psicologica una posizione di primazia rispetto alle altre.
2. la costruzione di un'idea corporea unitaria, come strumento di riconoscimento e d'azione della personalità. Il nostro corpo. Un aggregato membra, fluidi, liquidi, nelle quali si manifestano innumerevoli pulsioni, sensazioni, ideazioni, emozioni: tutto ricondotto all'unità da una mente che cerca di farne una struttura stabile, prevedibile, riconoscibile; e quando non corrisponde a quell'idea statica che abbiamo del nostro corpo ecco sorgere la sofferenza. I desideri fisiologici sono innanzitutto dei segnali con i quali il corpo ci ricorda che non dobbiamo dimenticarci di lui; è il modo con cui quell'idea esercita il suo dominio su di noi. Ecco perché assecondare anche il più banale desiderio corporeo significa cadere nel suo dominio. Gli istinti fisiologici sono azzerabili come qualsiasi desiderio psicologico di possesso o di affermazione, perché tutti hanno nella mente la loro sede di originazione.
Ovvio che, quando parlo di azzeramento anche dei bisogni fisiologici più banali, voglio dire che essi non devono dominarci ma, come con tutto, siamo noi a dominarli e decidere come, quando e se, assecondarli. Chi si lascia cadere in preda all'agitazione ad ogni stormire di fronda credo non possa sperare di giungere al distacco necessario ad entrare nel nirvana; l'esercizio dell'autocrontollo è imprescindibile nella strada che seguo, in questa si prevede l'osservazione dei desideri: come sorgono, come ci condizionano, come si possono dissolvere, fino ad averne un totale controllo al punto che non ci disturbano più. Allora si realizza quella disciplina interiore che ci consente di metterci in posizione di stasi fisica e mentale che è la condizione ideale per realizzare l'esperienza dell'Illuminazione.

Questa è una via.
tmusa is offline  
Vecchio 23-04-2008, 23.41.57   #1132
Noor
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Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da tmusa
quando parlo di azzeramento anche dei bisogni fisiologici più banali, voglio dire che essi non devono dominarci ma, come con tutto, siamo noi a dominarli e decidere come, quando e se, assecondarli.
Ma chi è questo"noi" che decide di non farsi dominare,a quale autorità appartiene questa volontà?
Noor is offline  
Vecchio 24-04-2008, 07.45.17   #1133
sorrydi
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Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Ma chi è questo"noi" che decide di non farsi dominare,a quale autorità appartiene questa volontà?


In effetti caro Tmusa,qui' hai qualcosa che stride.

Cio' che dici in genere è straordinario,e molto "logico e profondo",ma vai sempre a finire come in un'area di possesso,di dominio,su te stesso,che mi pare potrebbe contrastare in un certo qualmodo,sul fluire nella semplicita' della vita,quella semplicita' che risiede in una coscienza libera,da qualsiasi contaminazione mentale.
sorrydi is offline  
Vecchio 24-04-2008, 10.32.34   #1134
Mirror
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Il Desiderio originario

robbybass:
Citazione:
E' compito e possibilità dell'ego o del Sè profondo desiderare la felicità?
Ogni "Anima" presente in questo mondo, che se lo ricordi o meno, desidera qualcosa che è impossibile manifestare.
Quest’unico desiderio agisce come combustibile per tutti i desideri.
Ogni Anima-Spirito desidera essere una sola cosa con il Divino, pur rimanendo nell’illusione, cioè vivendo sotto il velo di Maya.
Dal più semplice degli uomini al più arrogante, da coloro che hanno le devozioni religiose più disparate a quelli hanno i controlli sulle leve di potere e comando, o semplicemente a quelli bramano qualsiasi piacere e si dichiarano atei e materialisti, tutti noi siamo qui perché desideriamo essere una sola cosa con Dio, il creatore e distruttore e sostenitore di tutto.
Ma non lo sappiamo. Almeno moltissimi non lo sanno o ricordano ancora.
Dio conosce questo desiderio nel cuore di ogni Anima: e così, per venire incontro a tutte, concede a ogni forma senziente la capacità di focalizzare e sfocare le possibilità di riconoscerlo... e questo ha molto a che fare con la sensazione di poter controllare gli eventi della nostra vita.
Questa impressione è quella che ci da un senso di libertà.
Pur riconoscendo anche che alla fine tutti comprenderanno la futilità intrinseca a questa illusione di controllo, il Divino tuttavia lascia che ciascuno muoia e si reincarni ripetutamente, permettendo all’illusione di persistere finché gli esseri continuano a subirne l’incanto, a rimanere sedotti dal fascino di questo mondo.
In tal modo, ognuno di noi può dimenticare il Divino, dimenticare di scrutare nel corpo del Tempo e godersi una certa percezione di potere su una parte dell’illusoria commedia che stiamo interpretando. Ricordare il nostro desiderio di identificazione con il Divino non è facile, nonostante sia il desiderio fondamentale da cui sorgono tutti gli altri nostri desideri.
Lungo il cammino dell'esperienza umana, ad un certo punto però accade, non si sa come e quando, che il Divino ( l’Intelligenza Cosmica ) rivela a qualche ricercatore del Vero, non si sa perché e proprio a Lui, dopo averlo dimenticato per un tempo quasi infinito, quale è la sua identità profonda, metafisica. Chì è Lui, veramente.
Con questa rivelazione accade una rivoluzione nella Coscienza di colui che la riceve. E, a parte le innumerevoli ripercussioni che avvengono nella vita interiore del "graziato", il sentimento più significativo è quello di essere finalmente rientrato a Casa. In quella Casa in cui era da tempo atteso.

Mirror is offline  
Vecchio 24-04-2008, 10.51.23   #1135
fallible
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Messaggi: 1,774
Riferimento: La chiave di tutto

Salve e buon giorno!
Ma chi è questo"noi" che decide di non farsi dominare,a quale autorità appartiene questa volontà?

dai noor che lo sai! è quel "noi" che ti fa scrivere nel forum o prendere l'auto per andare a lavorare, appartiene alla mente manifesta...e viene osservato dal "testimone" che si sbellica dalle risate quando lo vede "agitarsi" troppo claudio
ps tsuma mi perdonerà l'intromissione
fallible is offline  
Vecchio 24-04-2008, 17.38.19   #1136
andre2
Ospite abituale
 
Data registrazione: 13-11-2007
Messaggi: 258
Riferimento: La chiave di tutto

Citazione:
Originalmente inviato da robbybass
Ciao Andre e Noor, mi dispiace ma non sono affatto d'accordo con Voi.
Se io non riesco ancora a realizzare un mio desiderio e continuo a perseguirlo è comunque perchè non ho ancora capito quale sia l'impedimento.
Mettiamo io voglia andare a cena con Tom Cruise, partendo dal presupposto
che tutto si può ottenere se si è disposti a pagarne le conseguenze;
fino ad oggi nonostante tutti i miei sforzi,non sono riuscito nell'intento.(p. es.)
Se io avessi chiaro perchè non posso, non continuerei ad insistere chiamando
gli amici degli amici in modo da combinare l'incontro. E' l'ego che insiste, ed è l'ego che chiede di capire perchè non posso incontrare tom. Questa richiesta dell'ego è comunque una
volontà con un suo potere divino e che mi porterà se insisto fino alla fine a comprendere perchè non mi merito tale gioia e cioè a rendermi conto della contro volontà.
non mi sembra così difficile vedere quali sono gli ostacoli alla soddisfazione dei desideri.
nell'esempio che fai, può essere che non hai amici e conoscenti abbastanza vicini a tom cruise.
non sono gli sforzi e le frustrazioni dell'ego che portano al vedere con chiarezza e comprendere.

Citazione:
E' evidente nella vita di tutti i giorni come si possa ottenere con relativa facilità tutto ciò che non ci interessa mentre è quasi impossibile avere ciò che veramente ci stà a cuore, ci interessa.
Questo mi ha fatto molto riflettere.
Ad un certo punto della mia vita, la mia felicità potrebbe dipendere o essere
dipesa da un desiderio così banale. Ma i desideri possono sembrare banali
solo agli occhi degli altri.
come diceva il budda, ogni soddisfazione di un desiderio ne genera un altro, in una catena senza fine.
quindi non farei una classifica in desideri piccoli e desideri grandi.
se il ragazzino obeso europeo mangia il panino per noia, con poco desiderio, per il ragazzino terzomondiale denutrito lo stesso panino è fonte di grande desiderio.


Citazione:
Se al posto di Tom Cruise ci fosse l'incontro con un professore capace di
operare la mia rarissima malattia, potrebbe sembrare più serio il desiderio
ma in termini spirituali dove tutto è simbolico, il peso dei due desideri si
equivale. Si equivale lo sforzo ,si equivale la soddisfazione.
come dicevo prima, la dinamica del desiderio è sempre quella.

Citazione:
Anche se io fossi ad un passo dalla realizzazione completa con lo
0,000000000001% di ego la espressione di un desiderio non ancora esaudito
sarebbe secondo me da attribuire ancora all'ego.
E' l'ego che non capisce è l'ego che domanda e chiede.
qui stai imputando la responsabilità della fallita soddisfazione del desiderio all'ego?
nella prima parte sembravi sostenere che è la stessa dinamica del desiderio ad indurre l'ego a comprendere.

Citazione:
Non credo insomma che il desiderio di mangiare un mio gelato che ho nel freezer e che sò di poter prendere senza nessun problema possa essere
una espressione dell'ego.
Mentre altri desideri che comporterebbero uno "svelamento" uno smascheramento di un mio difetto fino ad oggi nascosto sono sicuramente da
attribuire ad un pur minimo ego.
Io per esempio mi sentirei più importante se potessi vantare tra i miei amici
un Tom Cruise.
se il gelato ce l'hai, il desiderio si soddisfa senza ingerare frustrazione.
quelli che non riesci a soddisfare, generano frustrazione.
vuoi dire che la cosa diventa più interessante, perchè c'è una piattaforma più articolata come oggetto di osservazione?.
certamente, e bisogna maturare l'attitudine ad osservare tutto ciò serenamente e imparzialmente (meditazione).
andre2 is offline  
Vecchio 25-04-2008, 04.17.39   #1137
robbybass
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-03-2008
Messaggi: 101
Riferimento: La chiave di tutto

Mirror Ci ricorda che tutti aneliamo al ricongiungimento con il Divino.
Non posso negare che possa essere una verità ma se non ne sono cosciente
è come se non ci fosse.

Tmusa ha detto delle cose sulle quali devo riflettere bene prima di parlare.
Però a caldo mi verrebbe da dire : ma i miei desideri che per me si sono
rivelati trainanti non si possono considerare pari ad i tuoi desideri di non
desiderare? Mi daresti ragione.
Andre richiama l'affermazione attribuita a Budda che ogni desiderio ne richiama un'altro senza fine, ma allora anche le rinuncie non avrebbero mai
fine in quanto desideri di rinuncia.
Però io non credo sia così. L'ho sperimentato di persona.
Il mio migliore amico era una persona che ho sempre esaltato ai miei occhi.
Mi superava in tutto, nello studio, nello sport, nella scala sociale la sua
famiglia mi pareva più alta della mia, con le donne , più benestante e con
più stile di me. Le cose più belle le aveva sempre lui dalla moto alla penna.
Siccome io non ero lui, non mi restava altro da fare che imitarlo.
Non ci crederete, ma non sono mai riuscito ad avere nulla uguale a lui,
neanche la pila al campeggio,perchè mentre la compravo lui ne comperava
una più bella. Guardandomi indietro mi sono accorto che tutto quello che
mi apparteneva era esclusivamente di suo gusto. I dischi , i libri, le mete
delle vacanze ecc. Un giorno mi sono accorto di questa schiavitù.
C'è da dire che ho avuto cose molto migliori delle sue ma ai miei occhi non
valevano nulla perchè non erano quelle precise che aveva lui.
Meditando ho cominciato a non sentire più l'amicizia così forte,fino a provare quasi fastidio, irritazione per questa specie di fortunato primo della classe. Spontaneamente mi sono accanito pregando di riuscire ad avere anche io uno degli oggetti diciamo simbolo di questo amico . Ho cominciato a soffrire
per tutto quello che non ero mai riuscito ad avere nella vita,e
lentamente ho cominciato a capire perchè tanto mi era stato negato.
Ero in punizione... ma perchè?
Da lì quella che poteva essere solo una vaga sensazione è diventata
coscienza.Ero un invidioso marcio , in particolar modo di colui che sentivo essere preferito rispetto a me agli occhi di Dio: il mio migliore amico.
L'avrei ammazzato.
Poi, abbattuta questa distorsione ho molto ridimensionato l'amico le sua virtù e le sue cose e ho, non
senza stupore, scoperto che lui era invidioso nei miei confronti ma
su cose per me scontate e banali ma per lui più condizionanti.

Sulla base della mia esperienza, ho visto come ha funzionato desiderare,
e mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno di voi che ha provato a pregare per ottenere qualcosa di concreto e che questo abbia prodotto una particolare consapevolezza in modo da confermare che questo può essere considerato un metodo o devo ritenere che sia stata solo una strada "personale"?

Tmusa ha parlato della "sua" via, lasciando intendere che potrebbe non
essere utile a nessun'altro. Io credo che ci possa essere un meccanismo di massima adattabile a coloro che sono pronti a conoscersi.
Forse quella attrazione di cui parla Mirror c'è e si mostra a noi in modo meno
complesso di come ce lo aspettiamo.

Il vero problema starebbe a questo punto nel riconoscimento dei desideri "giusti" rispetto a quelli "sbagliati " ai quali probabilmente si riferiva il Budda.
Forse la serratura di tutto.
robbybass is offline  
Vecchio 25-04-2008, 10.32.30   #1138
atisha
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Citazione:
Originalmente inviato da robbybass
Il vero problema starebbe a questo punto nel riconoscimento dei desideri "giusti" rispetto a quelli "sbagliati " ai quali probabilmente si riferiva il Budda.
Forse la serratura di tutto.

l'unico desiderio giusto al quale attenerci è quello di vivere..

e già da qui nasce la distorsione.....
atisha is offline  
Vecchio 25-04-2008, 10.47.50   #1139
Mirror
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Citazione:
Originalmente inviato da robbybass
Il vero problema starebbe a questo punto nel riconoscimento dei desideri "giusti" rispetto a quelli "sbagliati " ai quali probabilmente si riferiva il Budda.
Forse la serratura di tutto.

Per me la chiave di tutto sta nello sbarazzarci di tutti i desideri, compreso quello che vorrebbe liberarsi da questi.

Che fare dunque per andare oltre il desideri, se proprio lo "vogliamo", ma senza ritornare nella trappola del circolo vizioso? Niente, oltre che osservare compassionevolmente i nostri desideri e lasciare che si stacchino da soli quando sono giunti a maturazione, quando hanno svolto tutta la loro funzione pedagogica. Quando non avranno più senso d'esistere, avranno fatto il loro corso, saremo noi, per primi, ad abbandonarli. Nel caso invece vogliamo ingaggiare una lotta con loro, buttandoli fuori della porta a forza, rischiamo di vederli molto facilmente rientrare sotto altra forma dalla finestra. Perché ancora ci appartengono, non sono stati riconosciuti per quello che sono e perchè ci sono. Perciò, non è con la lotta ma con la comprensione e compassione che ci liberiamo da essi. Pazientemente, rilassati. Come fa la natura con i tempi necessari per portare ogni seme diverso alla sua fioritura.
Infine, a mio modesto avviso, non ci sono desideri "giusti" o "sbagliati" ma c'è il coatto meccanismo mentale del desiderare, il quale porta prima o poi, inevitabilmente, alla frustrazione. Questo è il punto su cui meditare, sostanzialmente.
Da ciò può iniziare il viaggio alla ricerca del Desiderio originario: il ritorno a Casa.

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Vecchio 25-04-2008, 11.28.22   #1140
RAPHAEL
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Originalmente inviato da atisha
l'unico desiderio giusto al quale attenerci è quello di vivere..

e già da qui nasce la distorsione.....



Un "DESIDERIO" non desiderato di Lasciarsi Vivere. Possiamo chiamarla una naturale "TENSIONE" verso il NULLA. BYE R.C.
RAPHAEL is offline  

 



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