L'attenzione costante,ovvero:

"Come i servi sull'uscio in attesa del padrone.."

Salve e buon pomeriggio!
a volte mi sento molto "fortunato" ricevo lezioni di vita sempre,, basta saperle cogliere, ; ho qui due amici che continuamente si prodigano a ciò

No..è osservare da sopra quelle nuvole..ma siamo troppo aggrappati inconsapevolmente a queste.. postato ieri alla 10,05
Nessuno sta sopra le nuvole..postato 10 minuti fà
la meditazione non è la vita ma un momento di essa come l'ora di religione per chi ha quell'esigenza...come le mie biciclettare

È certo che nel momento in cui siamo in preda alle forme mentali abituali o alle onde incalzanti delle emozioni, per esempio dell'ira, è molto più facile riconoscere il nudo stato di consapevolezza. Questo non accade se si è allenati solo allo stato di meditazione calmo e tranquillo in cui non sorgono pensieri ed emozioni negative. In questo caso, a causa di quello che viene chiamato 'morbido piacere', è in realtà molto più difficile riconoscere lo stato autentico della mente non dualistica

Chi afferma questo ha una sua idea che può essere valida come quella di chi, avendole vissute nelle sue molteplici forme, preferisce evitare il sorgere di emozioni, o meglio avere la consapevolezza dellla loro "consistenza"
Ciò che considera o osserva la natura di buddha si chiama presenza mentale, o attenzione costante, nel senso di sorvegliare ininterrottamente la natura di buddha come un vaccaro fa la guardia alla sua mandria. [...]
cosa ti fa supporre che io non sia un ottimo mandriano?
Un suggerimento fraterno tralasciate di indicare la strada...percorretela in caso contrario c'è il pericolo di rimanere invischiati nel ruolo! un fraterno claudio

Urgyen Tulku come qualsiasi maestro Buddista di qualsiasi scuola di uno qualsiasi dei tre veicoli, fa la distinzione tra Samatha e Vipassana, tra concentrazione e contemplazione o visione profonda.
Io credo che tu potresti essere un ottimo mandriano se non facessi l'infermiere.

Tmusa Prometteva e suggeriva:

Questo forum lo avvio per chi vuole raggiungere l’illuminazione spirituale senza perdite di tempo.

Chi non ha questo obiettivo al centro dei suoi pensieri, può passare oltre. Ci sono infiniti forum ovunque, si accomodi.

Siete ancora in tempo, con un click passate ad altro.


Sono trascorsi tre mesi, dal 6.12.2007 ad oggi 10.03.2008 e vorrei fare una domanda a chi ha seguito con interesse e diligenza questo 3d.

Io ammetto di aver seguito il consiglio di tmusa, ero passato oltre, ma vista la costanza di alcuni nel seguire la discussione, chiedo a costoro: l’illuminazione senza perdita di tempo è stata raggiunta da qualcuno di voi? Se si mi rileggo il tutto, se no mi risparmio la fatica.....

...e avendo trovato almeno un altro milione di forum che promettono la stessa cosa, come giustamente suggeriva l'autore, continuo ad andare oltre.........magari costa anche un pò meno.....

Cosa si intende per coscienza ordinaria ?
E' la coscienza di non-meditazione ?
Il non-meditare ?
Non si riesce mai a trovare un istante per non-meditare, il tempo inizia con la meditazione, dallo stato naturale si opera una divisione e nasce il meditante..
E' tuo il desiderio di separazione ?
L'Essere non desidera la separazione, ne' la non-separazione.
Il desiderio e' sempre di qualcun'altro, la separazione e' la motivazione di qualcunaltro, e questa motivazione si manifesta nella coscienza ordinaria.

Nella mia pratica quotidiana l'entrata nel satori avviene esattamente seguendo le fasi citate. La concentrazione la assimilo al concetto di purificazione. Con essa intendo il lento e progressivo abbandono di ogni perturbazione emotiva, logica o psicologica che attraversa la nostra coscienza. La cosa non è facile perché affinché possa avvenire la rimozione delle affezioni bisogna scovare dove esse trovano radicamento nella nostra dimensione corporea. Qui esse vanno sedate attraverso la tranquillizzazione ed il respiro controllato. Questo richiede una forte concentrazione o vigilanza sul funzionamento del nostro corpo. Alla fine bisogna abbandonare anche l'ultimo degli attaccamenti: il desiderio di Illuminazione. La contemplazione è la fase che marca l'entrata nel Satori. Essa è rappresentata dalla presa di coscienza del nuovo mondo, dalla visione e dalle intuizioni profonde.
Ora, ci sono degli ostacoli che si rinnovano continuamente, come dei trucchi che la nostra coscienza condizionata pone in essere per impedire il passaggio.
Non credo accada solo nella mia esperienza, perché leggendo trovo delle conformita anche altrove. Uno di questi ostacoli è rappresentato dalla nostra mania di discriminare, di paragonare, di scegliere.
La discriminazione è una subdola intossicazione della mente perché rappresenta nella sua sostanza lo strumento che utilizza la mente per fare qualsiasi cosa. Leggere dal latino legere significava "sciegliere", quindi la lettura è discriminativa per eccellenza. Allora in teoria si dovrebbe evitare qualsiasi lettura tout court, ma ciò non occore perché come ho detto altrove le intossicazioni non fanno male se le si conosce.
Un modo per superare le discriminazioni è quello di accettare il mondo com'è; il mondo non si può cambire, noi possiamo cambiare solo noi stessi. Cambiando noi stessi cambiamo il mondo, sembra una tirata moralistica, non lo è. Cambiando noi stessi il mondo diventa un paradiso.
E Olindo e Rosa mi chiederete? Beh io vedo in loro un amore da baci perugina.

Ciao a tutti

Dice tmusa un post dopo del tuo:
Alla fine bisogna abbandonare anche l'ultimo degli attaccamenti: il desiderio di Illuminazione.

Ecco la chiave finale..
Quindi il tuo approccio è errato,amico..
Non esistono ricette per l'illuminazione,se è questo che cerchi..
il desiderio è la molla iniziale sollecitata dallo stato del dolore,dopo non può esserci più fatica da risparmiarsi:diventi il Desiderio stesso,ad esso ti abbandoni..ed egli fa per te..

Come diceva Ksemaraja discepolo di Abhinavagupta : "La coscienza ordinaria e' la coscienza assoluta".)


E' la coscienza ordinaria che ha smesso di farsi le seghe mentali sul fatto che c'e' qualcosa da raggiungere e realizzare. Il rilassamento che ne consegue e' la via, l'unica via possibile, cioe' la Vita stessa....vissuta finalmente in modo pieno...qualsiasi cosa accada.


E' cio' che fa normalmente chi sostiene di meditare perche' quei pochi minuti dedicati alla meditazione non servono a un fico secco di niente....soprattuttto se trattasi di meditazione con oggetto (concentrazione).


Certo, ma si puo' anche sedere tranquilli senza fare proprio nulla, come ci si puo' coricare senza fare nulla e si puo' lavorare senza fare nulla ( il cosiddetto fannullone...).... Si puo' mangiare senza mangiare nulla, fare l'amore senza fare l'amore, ecc. ecc.
In sostanza si puo' vivere la vita senza viverla.

Scherzo, penso che chi puo' capire capisce e chi non puo' non capisce!
(vedo che hai scoperto la Nagarjuniana doppia verita', pensi per caso che ci sia "qualcuno" in grado di comprenderla? Se si, ed e' si perche' scrivi qui, chi sarebbe questo "qualcuno"? Ora non fare come Nagarjuna che si invento' l'errore utile....
I filosofi del Madyamika fecero venire l'esaurimento ai teologi di tutta l'india...al punto che il Buddismo scomparve riassorbito dall'induismo....ma il virus ormai era penetrato in profondita' grazie al pensiero di Adi Shankara nell'Advaita Vedanta)





Aiaiaiiiaiii! Hai Toppato!
Cosa significa tutta questa dicotomia?

Lo so, amico….

Qualsiasi strada io decida di far diventare “ il mio desiderio” per abbandonarmi ad essa, significherebbe, appunto, un abbandono, uno staccarmi da ciò che sono per divenire ciò che desidero.

Il giochetto è vecchio quanto il mondo, che da sempre è stato pieno di furbetti convinti, o ancor peggio esaltati, pseudo portatori di mirabolanti tecniche e verità, di strade per l’illuminazione e la felicità che ti suggeriscono: seguimi e appagherai i tuoi desideri. Ma si guardano bene dal dirti che se segui solo i tuoi desideri abbandonandoti hai perso te stesso e le parti di te che sono programmate per combattere per vivere la vita. La materia è una brutta bestia da vincere e illuminare. Lei va avanti come uno schiacciasassi e se ti abbandoni sei fritto.

Forse non avevi colto il senso “ironico” del mio intervento, capita.

Un caro saluto

non hai mai pensato che contemporaneamente si vada anche oltre??