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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 20-02-2008, 01.47.59   #511
fallible
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Salve e buona nottata!
a volte la mia ignoranza mi mette in difficoltà, parlando di religioni abramitiche credo che l'amico si riferisca alla religione cristiana e islamica dove esiste il peccato originale e la conseguente uscita dall'Eden...non posso dare un giudizio su questo perchè la mia conoscenza è troppo limitata; non è nel mio sentire una visione creazionistica dell'uomo, nel senso che non c'è nessun creatore ma un evoluzione della manifestazione dell'Energia...in questa definiamola scala c'è l'uomo che ha un suo livello di Coscienza che differisce da quella degli esseri che esistono in piani superiori e chiaramentie inferiori; l'amico si chiede cosa abbia portato l'uomo all'allontanemento da quello stato di beatitudine...il bhudda (uomo o manifestazione impermanete) l'ha individuato nella 4 nobili verità e in particolare nelle prime due, nelle due successive da indicazione per uscirne fuori ; la prima nobile verità dice che la vita è sofferenza causa della sofferenza è la seconda nobile verità che è la brama o attaccamento, è un cerchio (concetto preso in prestito) che si ripete soffro perchè sono attaccato a sono attaccato alle cose impermanenti perchè mitigano la mia sofferenenza ma per loro stessa natura mi riportano alla sofferenza perchè caduche; sono così legato al ciclo delle rinascite fini a quando non avrò spezzato questo ciclo vizioso... e come fermarlo? mediante la cessazione della brama e l'interruzione della sofferenza che si ottiene mettendo in pratica l'ottuplice sentiero che un vademecum di una "retta esistenza"... claudio

ps quindi non vi è stata una cacciata o allontanamento dall'Arcadia (ma non è una regione della Grecia? ) ma è l'essere uomo che porta a questa situazione...se mi si chide perchè questo accade cioè perchè l'Energia si rende manifesta con tutte le llimitazioni di cui sopra, non lo so forse un giono mi sarà chiaro ; quello che conta ora che cercando di percorre al meglio delle miue capacità l'ottuplice sentiero il cammino pur nella sua graviosità lo vivo con un sentire più "sereno" ari claudio
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Vecchio 20-02-2008, 02.55.21   #512
fallible
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ps rileggendo..a parte che la sofferenza è data dall'attaccamento (brama) ignoranza e odio...sono sicuro che un tempo sarà chiaro anche perchè L'E' si manifesta claudio
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Vecchio 20-02-2008, 09.51.28   #513
Yam
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blablabla..
...Se l’uomo, in origine, era un tutt’uno con la fonte originante, come si è potuta imporre questa dolorosa sensazione di sofferenza? Quale meccanismo ha condotto la specie umana ad allontanarsi progressivamente e sempre più marcatamente dal suo stato originario di “consapevolezza” e “coscienza superiore”? Qual è, per questa cultura, il baco umano, che lo mina e n’atrofizza le capacità di mantenersi coeso all’Origine o alla Casa del Padre?
..blablabla..


Nessuno, mai separazione alcuna vi e' stata, mai allontanamento alcuno.
Non c'e' nessun baco, nessuna atrofia in atto, nessun figlio e nessun padre.
Questo pero' si copmprenmde solo alla fine del viaggio immaginario.
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Vecchio 20-02-2008, 17.20.45   #514
koan
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Originalmente inviato da Yam
Nessuno, mai separazione alcuna vi e' stata, mai allontanamento alcuno.
Non c'e' nessun baco, nessuna atrofia in atto, nessun figlio e nessun padre.
Questo pero' si copmprenmde solo alla fine del viaggio immaginario.
Divergo totalmente .. Il NULLA è pura smania e follia umana. Perdonami, ma avviso negativamente questo pensiero privo di qualunque consistenza.

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Originalmente inviato da visechi
Quale meccanismo ha condotto la specie umana ad allontanarsi progressivamente e sempre più marcatamente dal suo stato originario di “consapevolezza” e “coscienza superiore”?
Banale come sempre... La risposta è la Libertà; dovresti dunque chiedere che cos'è la "libertà", non senza dare la tua risposta personale, perché questo non è un interrogatorio dove ognuno può dire quello che gli pare .. La realtà è una e va ricercata dall'umanità, non riducendola a qualcosa di totalmente fine a se stesso, senza sapere o comprendere neppure di che cavolo si sta parlando; non trovi anche tu ?
Tutto segue un Processo di Crescita, chi può negare tal Principio ?
Dimostrami, visechi, che l'esistenza è limitata e ti darò atto del corretto "senso materialistico" che intellego in tutte le tue domande.
Resto dell'idea che quanto si 'manifesta' sia solo un mezzo per divenire, elevandosi dall'Infinito per andare verso ciò che E', verso l'Altissimo .. il quale è Amore e relazione ( la Conoscenza avviene attraverso il senso intrinseco - interno - ed estrinseco - esterno - delle cose, il quale è estremamente Duale, essendo proprio del Divenire; l'Essere che prende Coscienza di Sé, noto nell'Infinito, emette il suono Eterno e Radioso dell'AUM originario e continuo di tutto di cui siamo parte e il 'frutto' ).

E' necessario prendere Coscienza di Sé, il quale non è affatto "EGO" ..

Saluti.

P.S.: Yam, sii piu umile
koan is offline  
Vecchio 20-02-2008, 21.36.45   #515
Noor
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Originalmente inviato da koan
Divergo totalmente .. Il NULLA è pura smania e follia umana. Perdonami, ma avviso negativamente questo pensiero privo di qualunque consistenza.

Blablabla..
Resto dell'idea che quanto si 'manifesta' sia solo un mezzo per divenire, elevandosi dall'Infinito per andare verso ciò che E', verso l'Altissimo .. il quale è Amore e relazione ( la Conoscenza avviene attraverso il senso intrinseco - interno - ed estrinseco - esterno - delle cose, il quale è estremamente Duale, essendo proprio del Divenire; l'Essere che prende Coscienza di Sé, noto nell'Infinito, emette il suono Eterno e Radioso dell'AUM originario e continuo di tutto di cui siamo parte e il 'frutto' blablabla..

P.S.: Yam, sii piu umile
Questo è un vero blablabla senza nessun senso e consistenza..
Sii tu più umile,prima di pensare di consigliarlo agli altri..almeno rileggiti prima,se è il caso di..
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Vecchio 20-02-2008, 22.31.50   #516
koan
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Citazione:
Originalmente inviato da Noor
Questo è un vero blablabla senza nessun senso e consistenza..
Sii tu più umile,prima di pensare di consigliarlo agli altri..almeno rileggiti prima,se è il caso di..
Hai ragione, ma l'ho fatto consapevolmente... traduci il blablabla e ti rileggerai più facilmente anche tu in esso
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Vecchio 20-02-2008, 23.07.20   #517
tmusa
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Citazione:
Originalmente inviato da visechi
... L’umanità, per entrambe le radici culturali, vive una condizione che via via si è allontanata dal suo stato naturale, che, evidentemente, non implicava e comportava la percezione del dolore e della dissoluzione. L’uomo, in ultima analisi, per entrambe le culture legge la realtà in maniera distorta, ovvero è preda di pulsioni tali da allontanarlo dalla sua fonte originante – si tratti del Tutto o di Dio, ha poca importanza -.
Giusta analisi. Ma direi di più. In tutte le culture, o meglio, in tutte le culture che conosco, c'è questo riferimento all'età dell'oro; la terra promessa; il Shangrilla; le verdi praterie; il noston o ritorno a casa è una struggente nostalgia che ci muove nel profondo. Al punto che possiamo dire sia connaturata alla condizione umana.
Ora però, da una parte tu chiedi perché mai sia avvenuto che abbiamo a un certo punto deciso di abbandonare quella condizione di grazia, poi confondi la risposta che pure c'è, ma io non ho mai dato, con un altro problema e cioè: come tornarci? O meglio, la soluzione esistenziale che io invece ho tracciato in questo forum che identifico nel "Ritorno" alla casa del padre; da me rappresentata come la "chiave di tutto" e precisata come sostanziarsi della realizzazione dell'esperianza dell'Illuminazione.
La tesi sostenuta fin qui la possiamo aggettivare come vuoi, ciò non toglie che rimane il termine fisso al quale ruota ogni esperienza umana. Fino a che non si realizza l'illuminazione siamo come mosche della tarda primavera che ronzano e pungono frenetiche e al primo freddo muoiono nelle loro celle meschine.


Citazione:
Originalmente inviato da visechi

Ma allora, se tutto quel vi e ci raccontate è solo il tralucere della vostra smania di apparire diversi da quello che siete; se la storia narrata in mille salse sempre del medesimo carattere, tono e mielosità, non spiegano il perché l’umanità si sia progressivamente allontanata dalla sua Arcadia noumenica, che senso assume cantarsela e sostenere il canto con inni corali di gioia ieratici?
Fammi capire. Se uno ha una malattia se la cura. Poi magari può mettersi anche a leggere dei trattati di medicina per saperne qualcosa di più. Ma innanzitutto bisogna estirpare il male. Quella che per te suona come "storia narrata in mille salse" per chi la racconta, forse anche in modo non particolarmente bello, te lo concedo, è l'esperienza viva dello schiudersi dello spirito pantocratore. Quando hai vissuto un'esperienza spirituale, ti basta una parola, un'immagine, un ricordo per ritornare a viverla. Ma è ovvio che se manca il discernimento. Tutto sembra banale, illogico, paradossale.

Citazione:
Originalmente inviato da visechi
Datemi, una volta tanto, una ragione di questo collettivo esodo dal Tutto che abbraccia tutti… poi, il percorso necessario per la ricongiunzione con Tutto quello che in chiave favolistica narrate, sarà, con molta probabilità, più agevole, e, finalmente, tutto il vostro continuo echeggiare sarà più chiaro.
A quale necessità si piegò, si piega, si piegherà il Tutto ‘omniabbracciante’ ed ‘iper-amorevole’ per ammettere che la condizione umana sia quella attuale e non quella che fu?

Ringrazio fin da ora per le gradite spiegazioni.

Ciao
Ho trovato questa spiegazione di Teitaro Suzuki, potrebbe interessarti.

"Al principio, che non è veramente un principio e che non ha alcun significato spirituale furori dalla nostra esistenza finita, la Coscienza Totale vuole conoscere se stessa; allora si desta la coscienza riflessa o coscienza individuale e con il destarsi di questa la Coscienza totale si divide. La Coscienza totale, intera e completa in se stessa, diventa attore e, ad un tempo, osservatore.
Il conflitto è inevitabile perché l'attore vuole essere libero dalle limitazioni a cui è stato costretto ad assoggettarsi nel suo desiderio di una coscienza riflessa.
Da un lato gli è stato dato il potere di vedere, ma nel contempo vi è qualcosa che egli , in quanto osservatore , non può scorgere.
La Coscienza totale come attore tende a tornare nella sede originaria dove il dualismo ancora non esisteva e dove, di conseguena, regnava la pace.
Questo desiderio di pace non può tuttavia venire soddisfatto senza lunghe,dure,logoranti esperienze. Infatti una cosa scissa in se stessa non può tornare alla sua precedente unità se non attraverso una lotta. E la reintegrazione è più di un mero ritorno, il contenuto originario essendo stato arricchito dalla divisione, dallo sforzo e dalla riarmonizzazione.
Al verificarsi della divisione la coscienza individuale in un primo momento è così rapita dalla novità dello stato e dalla sua apparente capacità di risolvere i problemi della vita da dimenticare la sua missione, che è illuminare la Coscienza totale. Invece di gettare luce all'interno cioè sulla Coscienza totale da cui tra il principio della su esistenza, la coscienza individuale si concentra sul mondo esteriore degli oggetti e delle idee. A questo punto deve compiere uno sforzo eroico per illuminare e redimere se stessa senza distruggere la coscienza ormai destatasi..." (Saggi sul Buddismo Zen Vol.1 pag. 126).

Ciao






P
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Vecchio 20-02-2008, 23.35.19   #518
tmusa
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Originalmente inviato da fallible
Salve e buona nottata!
successive da indicazione per uscirne fuori ; la prima nobile verità dice che la vita è sofferenza causa della sofferenza è la seconda nobile verità che è la brama o attaccamento, è un cerchio (concetto preso in prestito) che si ripete soffro perchè sono attaccato a sono attaccato alle cose impermanenti perchè mitigano la mia sofferenenza ma per loro stessa natura mi riportano alla sofferenza perchè caduche; sono così legato al ciclo delle rinascite fini a quando non avrò spezzato questo ciclo vizioso... e come fermarlo? mediante la cessazione della brama e l'interruzione della sofferenza che si ottiene mettendo in pratica l'ottuplice sentiero che un vademecum di una "retta esistenza"... claudio

claudio
Il Buddha lo seguo in questi precetti:
Retto pensiero
(Cerco di nutrire pensieri sprituali, vigilo sulle vane fantasticherie, pongo attenzione su ciò che causa i turbamenti interiori)
Retto agire
(cerco di attuare un comportamento sobrio e misurato, pratico l'astinenza da tutto anche dal computer, la non violenza, il controllo di ogni desiderio corporeo)
retto parlare;
(cerco di astenermi dal giudicare, dal offendere, dal contraddire le opinioni altrui; cerco di usare parole non ambigue o che evochino forti emozioni).
retto meditare;
(non forzo mai la meditazione. Essa deve venire spontanea e naturale in ogni luogo o tempo senza particolare ritualismo).
Ma seguo soprattutto l'esortazione pronunciata dal Buddha prima di morire: si dice che queste siano state le sue due ultime parole:
"State attenti!".
In ultima analisi è un po' la dottrina di Aristotele nell'Etica Nicomachea, quella del giusto mezzo.
Ciao Fallible.
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Vecchio 21-02-2008, 08.50.15   #519
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Originalmente inviato da tmusa
Il Buddha lo seguo in questi precetti:
....................
si dice che queste siano state le sue due ultime parole:
"State attenti!".
I precetti del Buddha ,con un po' d'attenzione,sorgono spontaneamente..
sono una filiazione dell'attenzione.Come disse :"State attenti!".
Sì,qui c'è tutto...
(Eppure mi ricordavo un'altra, come ultima sua frase:
"siate la luce del vostro Cammino".
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Vecchio 21-02-2008, 09.24.18   #520
visechi
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Per Noor la causa è l’ego. Ottima risposta! Peccato sia così lapidaria. Non s’apre ai commenti. E’ un ipse dixit. L’unico commento che mi sento di fare è che certamente anche Noor rileva una causa, ciò significa che v’è anche l’effetto, non avendo egli confutato alcunché in ordine all’effetto da me segnalato, non mi resta che desumere che convenga con la mia analisi.


Fallible, anche lui, individua una causa, ammettendo così l’esistenza dell’effetto da me segnalato. La causa è però diversa da quella epitaffiale suggeritaci da Noor… ma non si tratta di un caso… in seguito vedremo.


Coup de téatre dell’immarcescibile Yam. Non esiste né causa né effetto. Suppongo che per tanto tempo abbia parlato intorno al nulla. Altra rilevazione. Risposta diversa da quella di Fallible e da quella di Noor… ancora una volta non si tratta di un caso.


Poteva mancare l’alito di-vino del nostro amico immaginifico? Ovviamente no! Mi domando il perché prenda così gusto e piacere a rispondere a quesiti banali, forse nella banalità si muove a suo agio?
Non ci curiamo di queste amenità… saperlo non c’interessa.
Vediamo, invece, la sua pomposa risposta traboccante sicumera e scialacquante spirito di-vino.


Banale come sempre... La risposta è la Libertà; dovresti dunque chiedere che cos'è la "libertà", non senza dare la tua risposta personale, perché questo non è un interrogatorio dove ognuno può dire quello che gli pare .. La realtà è una e va ricercata dall'umanità, non riducendola a qualcosa di totalmente fine a se stesso, senza sapere o comprendere neppure di che cavolo si sta parlando; non trovi anche tu ?

Piccolo divertissement
Grandissima interpretazione del vacuo e del non sense, non c’è che dire. Pone un quesito retorico, esige e, al tempo stesso, ricusa la mia eventuale risposta (tra l’altro non ci sarebbe stata, poiché trovo la domanda stupida). Il bello è che si risponde pure da sé, anche se confonde la domanda e inopportunamente fornisce una risposta ad un quesito che neppure s’è posto – niente di più grottesco, ma anche drammatico -. La domanda retorica interroga in merito alla “libertà”, la risposta si concentra sulla “realtà”. Idee alquanto confuse, lo spirito guida appare obnubilato a causa dell’irrompere (del) di-vino.
Non comprendo se m’inviti a fornire una risposta sulla Libertà, o se, invece, tenda ad evitarla: chiunque voglia si provi a connettere le due proposizioni fornendo anche un senso ed un significato coerente all’intero periodo. Lo copio per maggior sicurezza: << La risposta è la Libertà; dovresti dunque chiedere che cos'è la "libertà", non senza dare la tua risposta personale, perché questo non è un interrogatorio dove ognuno può dire quello che gli pare..>>. La prima parte evidenziata in grassetto sembra che m’invogli a fornire una mia risposta. “non senza dare” contiene una doppia negazione, l’una esplicita, l’altra privativa. M’insegnarono che due negazioni affermano. Ergo l’amico di-vino certamente m’invita a pronunciarmi in merito. Il seguito del periodo, però, smentisce il precedente proposito: “questo non è un interrogatorio dove ognuno può dire quello che gli pare..”. Sbaglio a ritenere che tende ad escludere la possibilità che io possa esprimere il mio parere in merito alla “libertà”? Non si tratta di un quesito dove ognuno può dire quello che gli pare; ovvio che io avrei “detto” quel che più mi sarebbe piaciuto, ma ciò non è permesso. Ergo, l’amico, infuso di spirito di-vino, eccepisce la mia libertà di affermare quel che mi pare, in ultima analisi devo tacere…. La mente dell’amico è un arzigogolo, un labirinto, un dedalo al quale però hanno scordato di disegnare l’uscita. Si tratta di un vero loop. La prima parte esige il mio intervento, la seconda lo nega senza possibilità d’appello. L’amico s’avvita, che almeno serva a qualcosa in foggia di vite.

Il resto è davvero una babele di concetti mal compresi ed ancor peggio metabolizzati, ma se a lui procurano piacere, perché confutarli?


Abbandoniamo il nostro umilissimo amico che esige l’umiltà altrui, per concentrarci, invece, sull’insieme delle risposte.
A parte yam che nega una causa e, di conseguenza, anche l’effetto – perplesso mi chiedo quale sia il contenuto dell’insegnamento che si ostina ad impartire qui dentro, e quanta enfasi ci mette -, gli altri hanno rilevato diverse cause, generanti tutte il medesimo effetto, almeno suppongo.
Mi è piaciuto Fallible. Non si scosta dal percorso tracciato nei millenni da un grande saggio quale può essere il Buddha. Vediamo le cause:
1. Tutto e dukkha. Il termine sanscritto (dukhka) è sempre stato reso in italiano – con un eccesso di semplificazione e in modo molto riduttivo – con ‘dolore’ o ‘sofferenza’. A differenza di Yam quindi il Buddha rilevava una condizione di sofferenza nel genere umano e ne individuava la causa originante con la formulazione della seconda nobile verità;
2. Il dukhka si origina e si radica nella brama, nel desiderio. Siamo dunque alla polla sorgiva della sofferenza, forse anche della “caduta”. Insomma, anche il Buddha nel suggerire un percorso che affranchi l’uomo dal dukhka, ammette, perlomeno implicitamente, che dalla condizione nirvanica o arcadica, in un certo senso e per una qualche ragione, ci siamo allontanati. Il Buddha afferma che questa ragione è da individuare nella brama e nel desiderio, nelle passioni e nella voluttà. Ma com’è potuto accadere – mi domando io – che queste cause che hanno determinato l’effetto (il dolore) si siano affermate tanto da rendere l’umana condizione così intrisa di Dukhka? Inferire che da una fonte ci siamo allontanati (Yam è stato davvero accorto a non ammettere quel che il mondo spirituale universalmente riconosce ed ammette), implica anche l’affermazione che in origine – fossimo nati oppure no, non importa, almeno per la spiritualità orientale - noi eravamo congiunti a questa fonte. Se la fonte è “Coscienza Superiore” o “Consapevolezza”, o chiamatela come meglio vi aggrada, la mia domanda originaria resta ancora in piedi. Com’è potuto accadere che da una condizione di perfezione spirituale (o semi-perfezione spirituale) decadessimo all’attuale asfissiante stato di dolore? Se la risposta è legata all’evento della nascita, è ovvio che questa circostanza, che tutti noi accomuna in un unico destino, deve essere una necessità. Se di necessità si tratta (non vedo come potrebbe evitare di esserlo visto che nati siamo – per favore non scantoniamo nello strabusato Velo di Maya… ricordiamoci che il Buddha riconosce il dolore), vorrei capire come una necessità che soggioga la perfezione della Coscienza Superiore possa permettere ed ammettere una condizione di decadenza. Comunque la si rigiri, tanto per le religioni abramitiche - anche l’ebraismo è una religione abramitica -, quanto per quelle di matrice orientale, sempre di ‘caduta’ si tratta. Né le religioni ateistiche d’origine abramitica, né quelle del Sol Levante, la cui radice è l’induismo e i Veda (non allontaniamoci troppo), forniscono, però, una risposta esaustiva a quest’interrogazione.

Almeno per il momento
visechi is offline  

 



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