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10-02-2009, 08.35.56 | #442 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Citazione:
Dio è anche immanente. Vale a dire che c'è una presenza ed una attività di Dio nella storia o se preferisci nell'attività fenomenica....questa attività è chiamata, con termine traslitterato dal greco economia e l'economia di Dio è immanente. Con tutte le conseguenze gnoseologiche. |
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11-02-2009, 09.25.33 | #443 |
Ospite abituale
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Giorgio
Mi incuriosisce sapere quali evidenze empiriche ha la fisica quantistica. -------------------------------------------------------------------------- Nexus A me, invece, incuriosisce sapere perché mi hai posto la domanda in questo modo, visto già sembra presupporre una mia data risposta: qual è il fine non chiaro della tua curiosità? Così parliamo di quello in modo diretto, prima di (eventualmente) entrare in qualcuna di queste evidenze. Comunque, di primo acchito, ti risponderei con una domanda: hai mai visto un'immagine di un microscopio elettronico? Giorgio, senza i modelli basati sulla meccanica quantistica noi non potremmo comunicare come stiamo facendo. Comprendi cosa voglio dire? [/quote] ------------------------------------------------------------------------ Giorgio Di fronte alla semplice domanda che ti ho posto, tu rispondi che vuoi conoscere l'intenzione per cui ho posto questa domanda. E poi mi chiedi, con molta puerilità, se ho mai visto una immagine di un microscopio elettronico. E poi mi parli dell'utilità pratica delle fisica quantistica. E qui forse hai avuto l'intuizione che la scienza è la tecnologia , anch'io ho avuto la stessa intuizione. ------------------------------------------------------------------------- Dunque: qual'è l'evidenza empirica della fisica quantistica? Ciao Ultima modifica di Giorgiosan : 11-02-2009 alle ore 12.39.04. |
11-02-2009, 12.05.18 | #444 | ||
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Citazione:
Perché è puerile la domanda sul microscopio elettronico, visto con questo strumento puoi osservare la natura ondulatoria degli elettroni, una delle ipotesi alla base della quantistica? Lasciando stare, come vuoi, la tecnica (ma ti auguro che tu non debba fare una PET "Positron Emission Tomography" o una RMN "Risonanza Magnetica Nucleare", visto dovresti fare affidamento sulle empiriche conferme della quantistica), l'ipotesi di de Broglie sulla simmetria radiazione-materia (che sicuramente conosci visto sembri parlare con competenza di queste cose) risale al 1924; questa ipotesi genuinamente quantistica fu confermata nel 1927 da Davisson e Germer e indipendentemente Thomson che evidenziarono sperimentalmente la natura ondulatoria degli elettroni, tramite studi empirici sulla diffrazione di elettroni da parte di cristalli. Dopo qualche anno venne evidenziata la natura ondulatoria della materia anche su atomi e molecole leggere. Ora questo fenomeno viene sfruttato in molteplici campi della fisica, non solo della tecnica, ad esempio per indagare la struttura atomica di materiali creati in laboratorio. Non ti ho parlato, dunque, solo dell'utilità pratica della quantistica, leggi attentamente. Le evidenze sperimentali macroscopiche, non tecnologiche, riguardano fenomeni di superfluidità, superconduttività e condensazione di Bose-Einstein, tutti spiegabili con modelli direttamente derivati dalla meccanica quantistica. Ne potresti illustrare qualcuno, così li commentiamo. Inoltre: Citazione:
Continui a non argomentare, né giustificare (né pare ti preoccupi di farlo) le tue parole. Io ti sto seguendo, a questo punto, solo perché mi piace parlare di questi argomenti; mi sono messo quasi l'anima in pace sul riscontro e sul dialogo . Ciao. |
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11-02-2009, 13.18.03 | #445 |
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P.s.
Altre due famose evidenze empiriche delle ipotesi quantistiche sono l'esperimento di Stern-Gerlach (1922) e l'esperienza di Franck-Hertz (1914), che mostrano rispettivamente come esistano proprietà intrinseche della materia che sono quantizzate (e come una misura le influenzi in modo inaspettato che da allora in poi sarà detto “quantistico”) e come Bohr avesse ipotizzato giusto a proposito dei livelli energetici quantizzati negli atomi. Quello che è considerato essere, da una rivista specializzata, l'esperimento più bello della fisica (ritenuto anni prima impossibile da realizzarsi da un grande fisico come Feynman) è opera di un gruppo italiano (1974) e riguarda l'interferenza con singoli elettroni, in cui come saprai viene evidenziato in modo evidente la natura ondulatoria ed “insieme” corpuscolare degli elettroni, ipotesi alla base dello sviluppo della meccanica quantistica.
Non è un caso che gran parte dei fisici citati abbia preso il premio Nobel proprio per quegli esperimenti o per averli previsti/spiegati (Bohr 1922, Franck-Hertz 1925, de Broglie 1929, Davisson-Thomson 1937, Stern 1943); per la superfluidità Landau 1962 e Lee-Osheroff-Richardson 1996, per la superconduttività Barden-Cooper-Schrieffer 1972, Josephson 1973, Klitzing 1985 e per entrambe Abrikosov-Ginzburg-Leggett 2003; per la condensazione di Bose-Einstein, Cornell- Ketterle-Wieman 2001. Anche Einstein ha avuto il Nobel (1921) principalmente per la spiegazione, ironia della sorte, di un effetto intrinsecamente quantistico come l'effetto fotoelettrico in cui sviluppò l'ipotesi dei quanti di radiazione formulata da Planck (ah, anche quest'ultimo ebbe il Nobel nel 1918 proprio per la sua ipotesi, la quale fu alla base dei successivi sviluppi della quantistica, che gli atomi emettono o assorbono energia non in modo continuo, ma discreto ovvero quantizzato). Potrei continuare veramente per parecchio, visto i modelli derivati dalla quantistica sono utilizzati in tutti i campi della fisica; in caso mi dirai secondo la tua personalissima definizione di “evidenza empirica” (che attendo con ansia) se questi famosi esperimenti ti convincono. Ciao. |
11-02-2009, 16.16.44 | #446 |
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P.s. 2
Visto è molto riduttivo parlare solo della meccanica quantistica, nei miei seguenti post (di qualche anno fa) ci sono alcune evidenze sperimentali classiche della relatività generale: 1. https://www.riflessioni.it/forum/scie...tml#post128363, 2. https://www.riflessioni.it/forum/scie...tml#post141348
Non concordo spesso con parte dell'immagine che SpiritoLibero ha della scienza ed eviterei di citarlo, ma in questo caso utilizzo questo suo post (anche se non mi piacciono le sue premesse), in cui ha schematicamente parlato di qualche conferma sperimentale della fisica: https://www.riflessioni.it/forum/filo...tml#post207138 (la tua risposta a quel post non mi fa ben sperare, comunque, come se quando uno portasse questi argomenti considerasse necessariamente la scienza come un qualcosa di mistico e miracoloso: il tuo è solo un modo per evitarne di discutere. Dici che bisogna esaminarli dal punto di vista epistemologico; bene, fallo, visto che continui a fare affermazioni “epistemologiche” senza nessuna giustificazione né argomentazione né minimo fondamento). Qui si è quasi solo parlato della fisica, ma esistono anche altre scienze, come la chimica e la biologia ed anche lì di evidenze sperimentali ve ne sono a iosa, tant'è che da quelle deriva l'intera scienza medica moderna. Inoltre affermare che la scienza sia esclusivamente tecnologia è semplicemente contraddetto da discipline scientifiche che non sono “tecnologiche” ovvero che non producono né consentono di produrre attualmente tecnica, come ad esempio l'astrofisica, la cosmologia o la fisica delle particelle; non a caso vorrebbero sempre tagliare i fondi a tutte e tre ritenendole "inutili", proprio perché non tecnologiche! Come uno studio sulla metallicità dei nuclei galattici possa essere “tecnologia”, qualcuno, Severino compreso, me lo dovrebbe spiegare. Se con dissoluzione della scienza in techné si intende criticare l'attuale deriva tecnologica di cui mi pare di aver parlato anche in questa discussione sono perfettamente d'accordo (qui ero molto critico proprio nei confronti degli scienziati ed anche qui), ma l'identificazione di fatto scienza-tecnica è un ragionamento che non sta in piedi e che solo chi guarda le scienze con certi pregiudizi può avallare. Si chiama bias della conferma, il pregiudizio intellettuale che consiste nel mostrarci di una cosa solo ciò che vogliamo vedere per confermare le nostre tesi. E' un classico errore anche degli scienziati, ma almeno si sono dati certe regole, tipo la revisione paritaria, proprio per scongiurarlo. In altri campi, invece, ogni sorta di facezia può avere libero sfogo. Anche negli ambienti scientifici capita troppo spesso, ma si attuano delle procedure per limitarle, le facezie. E con questo, sottolineo ancora una volta, non voglio certo intendere che il sapere scientifico sia l'unico sapere “corretto”, ma solo che esso si rende conto dei limiti umani e del suo agire carente ed a volte subdolo e si attiva in modo più o meno buono per porlo in evidenza. Quanto alla prossimità della scienza alla “verità”, io penso e ribadisco ne sia equidistante in tutti i suoi tentativi. Il progresso della scienza non è progresso verso la verità, anche perché questa espressione non ha senso, ma è progresso dei nostri modelli e delle nostre teorie, ovvero delle nostre rappresentazioni ipotetiche nel descrivere il mondo. Le ultime cose sono appartenenti alla mia filosofia, le evidenze sperimentali ovviamente no. A questo punto non mi puoi rispondere come hai fatto con SpiritoLibero, poiché lui la pensa in modo molto diverso da me, riguardo alla filosofia della scienza. Non fare confusione, appunto, tra scienze e filosofia. Ciao Giorgio. |
12-02-2009, 09.11.39 | #447 | |||||
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Citazione:
Evidenze empiriche, come vedi) è espressione tua. Se tu fossi più concisa ed essenziale,te ne saresti ricordata. Citazione:
Il bias è una sindrome molto comune, anzi universale. Pensi che non possa rilevare quali siano, dal mio punto di vista, i tuoi pregiudizi? La tua visione del mondo e la tua concezione della scienza, organizza intenzionalmente ogni discorso, che tu te ne renda conto o no, come la mia visione organizza i miei discorsi. I tuoi post sono lunghi e numerosi, devo andare a cercare un sacco di documenti mi impegno a leggerli, con tutti i particolari scientifici che citi, ...e poi alla fine scrivi quello che sarebbe bastato : Citazione:
E qui siamo perfettamente d'accordo. Citazione:
Ed anche su questo siamo d'accordo... se ho capito bene distingui fra scienza e filosofia. Citazione:
Non ricordo come ho risposto a S.L . Ho dialogato a lungo con lui Un saluto |
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12-02-2009, 12.48.32 | #448 | |||
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Citazione:
Citazione:
Inoltre è chiaro che, dal tuo particolare punto di vista, tu possa rilevare quali secondo te sono i miei pregiudizi in questo argomento, anche se tale “rilevazione” non so quanto possa essere valida ed interessante visto veramente tante, troppe sono le tue credenze che non hanno il minimo riscontro nella realtà delle scienze e mi riferisco alla facilità con cui vai associando la parola "dogma" qua e là. Sarebbe un po' come se uno che affermasse che i teologi in realtà si occupano solo del pecorino sardo venisse a dirti che hai i pregiudizi tal dei tali nei confronti della teologia. Comunque dimmi pure quali sono, secondo te, i miei pregiudizi, visto io ti ho mostrato ampiamente i tuoi. Su questo particolare argomento, ovviamente. Infine, non sono una donna . Singolare tu mi abbia considerato tale. Ciao. |
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16-02-2009, 13.40.57 | #449 |
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Precisazioni.
Rileggendomi ci tengo a precisare delle cose, a costo di ripetermi: molteplici sono le modalità con cui si costruisce una ipotesi scientifica, non ultimo come detto il desiderio “metafisico” che una cosa sia proprio così come noi la desideriamo, ma alla fine il giudice ultimo di quella ipotesi è l'esperimento, l'osservazione. Di solito anche le ipotesi formulate in campi non ancora ben compresi sono mosse dall'osservazione dell'oggetto in questione e non da pure congetture. Differenti possono essere i percorsi con cui si giunge ai modelli e poi magari a teorie, quando il sistema lo consente, più “deduttivi” alcuni (cioè facendo discendere le ipotesi sperimentali da assunti più formali), più “induttivi” altri (cioè stando sempre molto ancorati ai dati osservabili e da lì man mano fare ipotesi sempre più generali), ma ripeto il discrimine tra "buone" e "meno buone" ipotesi/modelli/teorie è l'esperimento. Lì si arriva sempre, anche se alcuni approcci preferiscono più la formalizzazione ovvero la coerenza interna del proprio modello/teoria; ma per quanto coerente ed elegante un modello possa essere al suo interno, se non descrive e prevede correttamente i fenomeni non serve a nulla. Ed una delle principali peculiarità della scienza è proprio quella di prevedere per costituzione l'obbligo che le proprie ipotesi siano sottoponibili ad esperimento, contro ogni dogma e principio di autorità. E se accade che non descrivano correttamente i fenomeni, gli “errori”, come detto, possono risalire sino alle ipotesi fondamentali (quelle di base da cui si è partiti) ponendole in serio dubbio, anche se l'approccio che si privilegia è osservativo e non rigidamente deduttivo. Poiché dietro una qualunque ipotesi, anche se sembra puramente costruita guardando i dati osservativi, c'è sempre un quadro teorico ipotetico di riferimento. Pensiamo alla peculiarità dell'astronomia: alle spalle di ogni congettura teorico/osservativa c'è prima di tutto il problema molto complesso di sapere quanto sono distanti gli oggetti e se si “sbaglia” questo, gran parte delle deduzioni successive possono essere errate, come avvenuto nella storia di questo campo.
Ogni settore scientifico, è vero, ha le proprie particolarità, poiché differenti sono i sistemi studiati; anche all'interno della macro-area della fisica non tutti i settori attualmente hanno un grado di formalizzazione così elevato come la fisica teorica (relativa e quantistica, ad es.) ed anche lì può avvenire che ad una teoria assiomatizzata ci si arrivi per tentativi e descrizioni parziali: un es. è proprio la meccanica quantistica. Ma in tutti i campi della scienza l'osservazione della “natura” svolge il ruolo determinante: da lì solitamente si parte e lì di necessità si ritorna, anche se la natura in studio sono dinamiche umane di per sé molto più complesse di galassie, elettroni e cellule. Differente sarà il grado di “matematizzazione” a cui si può aspirare, ma di base il metodo seguito è il medesimo ed anche se è difficile determinarlo con esattezza, i tratti minimi principali mi pare proprio di averli mostrati. Ciao. |
21-02-2009, 20.29.59 | #450 |
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Volevo pubblicare la serie dei sinonimi di fede-fiducia che è molto lunga, ogni sinonimo a sua volta estende ancora il campo semantico del termine.
Ma poi ho rinunciato per una più radicale intuizione che è stata accesa da una espressione, pronunciata nel 3d, e che mi aveva subito colpito: "matrice logica del pensiero". Che ho tradotto così: non è possibile formulare alcun pensiero senza includervi il concetto di fede, o senza che questa categoria sia esplicitata o implicata. Ultima modifica di Giorgiosan : 22-02-2009 alle ore 08.31.01. |