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20-12-2007, 16.37.33 | #132 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 2,009
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Citazione:
Spesso lo sviluppo è contrastate da parte dei conservatori e dei reazionari ma la verità, o la verità più vera, prevale sempre...proprio come accade per la scienza. Ciao Andrea |
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20-12-2007, 17.07.34 | #133 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-11-2006
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Quando non si concorda con la realtà fattuale, occorre riprendere in mano i fatti. Nel nostro caso occorre fare degli esempi concreti così si limita la possibilità di giocare con le parole.
Prendiamo un dogma qualsiasi , che so, l'immacolata concezione. Esso ci dice di credere che Maria nacque senza peccato originale. Ebbene, è possibile secondo la religione cattolica, in linea di principio, sostenere domani che Maria invece nacque con il peccato originale ? La risposta è ovviamente no, perchè cadrebbe l'intero castello religioso che si fonda sulla credenza (non verificabile) che i dogmi non sono assunti umani ma divinamente rivelati e dunque infallibili, veri sempre e comunque. Prendiamo un'acquisizione scientifica qualsiasi, che so, il fatto che l'atomo sia composto di particelle, è possibile, almeno in linea di principio, che domani i fisici, a seguito di nuove acquisizioni empiriche (quindi verificabili), sostengano che l'atomo non è affatto composto da particelle ? La risposta è ovviamente si. Come vedi la differenza è netta e incontestabile, i dogmi non possono essere mai contraddetti nemmeno in linea di principio, altrimenti addio religione rivelata, le teorie scientifiche invece, rifacendosi ai dati che la natura ci fornisce, possono in linea di principio anche essere ribaltate quando i dati non concordano più con ciò che si sosteneva precedentemente. Citazione:
Ma questo è banale. Quella che descrivi è fiducia. Tutti noi dobbiamo possederla, ma come ho già detto questa è differente dalla fede poichè la prima presuppone la possibilità teorica di verificare, la seconda no ! Se tu scrivi: "la scienza si basa sulla fede", probabilmente nessuno capirà che ti riferisci alla stessa fiducia che si ha nel credere che il sole esiste, ma comprenderà che stai parlando della fede religiosa. Tra l'altro questo si è già detto all'inizio del 3d e si è specificato che è inutile parlare di fiducia perchè essa è imprescindibile per l'uomo anche se, ripeto, quella che soggiace alla ricerca scientifica è paragonabile a quella che l'uomo comune ha nel crederere all'esistenza del sole. Citazione:
Come ho mostrato sopra, inserendo la parola dogmi utilizzi impropriamente e a questo punto fraudolentemente (intellettualmente parlando ovviamente) un termine che non c'entra nulla con la ricerca scientifica e con la sua storia. Lo fai semplicemente perchè stai tentando di giustificare la tua fede e stai cercando di mettere sullo stesso piano la fede religiosa nei dogmi e le acquisizioni scientifiche. Il tuo tentativo, che poi è quello di Ratzinger, è destituito di ogni fondamento. La divergenza tra i due sistemi di “credenze” è talmente evidente e abissale che vi qualificate da soli cercando di negare tale ovvietà. Solo qualche pazzo si sognerebbe oggi di andare da un prete per curarsi e non da un medico. Vi da probabilmente un enorme fastidio che il mondo abbia fiducia nella ricerca scientifica considerandola un sistema per conoscere il mondo che ci circonda notevolmente più affidabile delle “Verità” rivelate divulgate dalla CCR (chiesa cattolica romana). Ma dovete rassegnarvi, ciò è dovuto al fatto che la ragione è una caratteristica che per fortuna accomuna tutti gli esseri umani, sebbene alcuni spesso ne fanno un uso improprio o la impacchettano all'interno di vincoli fideistici. Vorreste rispondere all'accusa di essere dogmatici sostenendo che anche la scienza lo è, ma questa retorsio argumenti non ha senso alcuno proprio per il significato che chi vi accusa di dogmaticità da a questo termine. Dicendo "la scienza è dogmatica" praticamente vorresti convincere i lettori che dato che anche la scienza è dogmatica allora tanto vale dar credito alla fede che a sua vantaggio ha il fatto di provenire da Dio ! Saluti Andrea |
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20-12-2007, 18.21.26 | #134 |
Utente bannato
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Messaggi: 522
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Ok diciamo che ho compreso meglio il problema relativo al linguaggio tra due mondi non comunicanti tra loro...
Cambio politica e provo ad arrivare a comunicare arrivando per gradi/passi consecutivi logici alla deduzione della verità più oggettiva possibile, dunque provo a portare, come te, Spiritolibero, ed Epicurus, il discorso su un campo evidente e pratico, ovvero riscontrabile da ognuno .. Ognuno possiede le papille degustative. Tale senso fisico è definito dall'essere umano come: il gusto. Ognuno recepisce però differenti o soggettivi gusti, dato che è sempre la mente a decretarli/definirli. Ora vi chiedo: 1) sono differenti le pupille degustative delle persone o ognuno fa esperienza soggettivamente dello stesso oggetto, attribuendo al gusto percepito una propria "forma" di significato ? 2) è possibile per voi parlare più che di "intersoggettività", di "maggioranza" delle interpretazioni derivanti dai sensi fisici e soggetti all'interpretazione della propria mente ? |
20-12-2007, 21.16.19 | #135 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Citazione:
Hai troppi pregiudizi per condurre con lucidità un discorso filosofico. Non solo la scienza è dogmatica, tutte le istituzion umane lo sono, le ideologie, la costituzione lo è, e tutte le costituzioni lo sono, ecc. ecc. Non voglio convincere, casomai persuadere ma anche essere persuaso. A me piace dialogare e mi piace ancora di più imparare. Sono un eterno studente. Non mi preoccupo di niente perché ( e questo è un mio assioma) alla coscienza nulla sfugge...l'unica a vincere è la verità nelle coscienze. Certi semi maturano subito, certi più tardi, tutti al momento opportuno, ed il dialogo è sempre anche un seminare da ambedue le parti, consapevolmente o meno. Nel corso di questo topic quello che intuivo ha preso più consistenza ed anzi si è dilatato al punto di dare un qualche fondamento anche ad un'altra intuizione che sempre e comunque l'uomo vive di fede. E di questo mi hai persuaso anche tu. Perciò ti ringrazio per gli stimoli che mi hai dato. P.S. Dogma: dal greco dogma dottrina comunemente accettata, decreto. Prendilo in questo senso. Ciao e grazie |
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20-12-2007, 22.31.06 | #136 |
Ospite abituale
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
...solo per dimostrare che il termine dogmatico è applicato alle scienze :
...per non ricadere nell’illusione didatticistica delle innovazioni passate, dovrà saldarsi, da una parte, con un profondo ripensamento epistemologico del sapere scientifico scolastico – tuttora ancorato ad una visione cumulativa e dogmatica della scienza- alla luce dei contributi della filosofia e della storia della scienza degli ultimi decenni... da http://www.cidifi.it/quali_condizion...rinnov am.htm Ma è scienza questa, o dogmatismo? Sarebbe bene riflettere dunque sul fatto che lo spirito "dogmatico" se lo si caccia – come si suol dire – dalla "porta" è sempre pronto a rientrare dalla "finestra" e ad assumere le più diverse sembianze: perfino quelle, quindi, dello spirito "scientifico". Osserva appunto Federico Di Trocchio (docente di Storia della Scienza all’università di Lecce): la comunità scientifica è spesso "ottusamente conformista: non solo non riesce a pensare in modo diverso, ma disapprova ed espelle chi tenta di farlo (...) L’aspetto più impressionante rimane però l’analogia tra l’atteggiamento acritico e poco democratico della comunità scientifica nei confronti dei dissidenti e quello adottato a suo tempo dai teologi contro gli eretici (...) Oggi l’intolleranza della scienza si è sostituita a quella della religione" (Il genio incompreso – Mondadori, Milano 1998, pp.4-5-6). da http://ospi.it/ospi/PDF/Spirito%20sc...0dogmatico.pdf |
20-12-2007, 23.25.21 | #137 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Citazione:
Sull'ultima differenza posso concordare, ma non è l'aspetto centrale a mio avviso. Se, entrambi i campi assumono delle determinazioni non dimostrabili (nonostante la scienza sia pronta sempre a smentirle), si parte per ognuno da una considerazione di fede in qualcosa che si prende come punto di partenza per qualcos'altro. Il fatto che gli assiomi siano sempre rivedibili dimostra anche che la scienza in assoluto non vale nulla perchè è sempre pronta ad essere falsificata, la sua elasticità al cambiamento non toglie il fatto che essa rimanga comunque un sapere incerto, come la fede. |
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21-12-2007, 09.50.09 | #138 |
Ospite abituale
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Mi pare che Epicurus abbia sintetizzato doverosamente la questione, in quanto la scienza sia ricerca di verità mentre la religione (qualunque religione) è possesso di verità, e non vale ciò che fa rilevare Dasein, cioè che (come penso anch’io) l’origine può essere interpretata per entrambe come un’apertura alla fede, perché la scienza ammette la possibilità anzi la doverosità di un’abiura, mentre il credente afferma che la verità religiosa è valida per l’eternità (lascio a chi è più competente di me in fatto di scienza di rispondere all’argomento che entrambe si basano su “determinazioni non dimostrabili”). Dunque bisogna arrendersi e accettare il fatto che religione e scienza non saranno mai conciliabili pur essendo sorelle? Però…però c’è un giudice superiore, io credo, alla fede nell’una o nell’altra, ed è ciò che quasi sempre si dimentica nei nostri messaggi e su cui ho tentato talvolta, con poca fortuna, di richiamare la comune attenzione: cioè proprio la storia. Cosa c’entra la storia – direte – che forse è buona solo per la filosofia? Ebbene, credo che né scienza né filosofia rifiutino di assoggettarsi alla storia: la filosofia, superando le illusioni del sistema unico e definitivo e portandosi piuttosto sulla linea di un vitalismo o storicismo ermeneutico, pronto a rompere tutte le cristallizzazioni a costo di cedere perfino al pensiero debole, ciò che non contrasta con l’epistemologia, che da tempo ritiene che la scienza non si immobilizzi aggrappandosi a teorie che possono per un momento abbagliare ma poi si ritirano di fronte a nuovi esperimenti, nuovi paradigmi o addirittura rivoluzioni scientifiche. E’ piuttosto la religione che per sua natura rifiuta la storia, anche se poi la deve subire: avete mai visto una religione che, dopo aver colto il lampo dell’assoluto, l’abbia poi conservato allo stato della prima ora, cioè del momento in cui il primo profeta ha gridato: lo vedo! Si potrebbe perfino insinuare che la storia diventi il contrappasso di un peccato d’orgoglio.
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21-12-2007, 14.27.09 | #139 | |||||||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Per Koan
Citazione:
Gli organi sono uguali, il senso che diamo alla percezione è personale. Così come tutti guardiamo un tramonto o un paesaggio osservandolo nello stesso modo, e poi ognuno, a gusto personale, ne giudicherà la bellezza o la bruttezza. Citazione:
Vediamo di definire anche il termine intersoggettivo: ciò che è condivisibile da chiunque sia sano, dotato di ragione e intellettualmente onesto. Un esempio classico è il ragionamento logico-matematico. Per Giorgio Citazione:
Nessun pregiudizio ideologico, la mia reazione sdegnata, o come la chiamano i cattolici (vedi Ruini), “santo sdegno” è dovuto alla constatazione che si continua a parlare per sommi capi di ciò che non si conosce pretendendo di conoscere. Citazione:
Hai una definizione di dogma che non è quella che è comunemente utilizzata. Non mi interessano le definizioni "ad hoc". Citazione:
Sono sincero, non credo proprio sia così. Difatti quando si sindaca sui termini significa che non si ricerca il vero ma la ragione a tutti i costi. Citazione:
Perchè non hai gli schemi mentali per comprendere cosa ti sto dicendo. Non avendo una formazione scientifica ed essendo vittima delle moderne correnti che si rifanno al relativismo cognitivo e apoggiando l'assolutismo etico-religioso, interpreti ogni mia parola all'interno di questo paradigma ideologico. La mia posizione è molto più aperta rispetto alla tua, perchè io sono disposto a mettere in dubbio tutto, mentre tu no, perchè per te la fede nella tua religione e nella tua chiesa sono assoluti imprescindibili. Io, se mi si dimostrasse che la scienza non è quello che ritengo sia, allora sarei pronto a cambiare idea immediatamente. Tuttavia non è certo scrivendo: “la scienza è dogmatica” che mi si può provare che lo sia, e fin qui, non hai fatto altro che ripetere questa frase senza uno straccio di evidenza a sostegno. Citazione:
Vedi che siamo sempre a discutere sui termini ? E' come se scrivessi: “tu sei un cavallo” e tu mi rispondessi: "ma io non sono un cavallo perchè non ho 4 zampe e non ho la coda, non nitrisco" ed io, pur di aver ragione e pur di sostenere la mia affermazione iniziale ti obbiettassi: “ma per me il cavallo può essere anche con due gambe due braccia e senza coda !”. Quindi, tornando al termine dogma, esso è stato utilizzato negli ulitmi 2000 anni dalla CCR come: “verità contenuta nella rivelazione o definita dalla Chiesa come tale, imposta ai credenti come articolo di fede immutabile e assoluto “ che per estensione nella lingua italiana è divenuto un “principio indiscutibile”. Quindi l'unico principio indiscutibile nella scienza è lo stesso che soggiace alla razionalità umana, ovvero il principio di non contraddizione, il resto è modificabile. Dopodichè utilizzare il termine dogma come “iperbole” per criticare quei “circoli” scientifici che sono iperconservatori può andar bene, ma nella tua affermazione iniziale stai tentando di discutere una definizione non stai utilizzando una metafora per contestare certi atteggiamenti di alcuni scienziati. Difatti quando Di Trocchio utilizza il termine non sta dicendo che la scienza è dogmatica, ma sta utilizzando una figura retorica per far notare che certi scienziati, in quanto uomini, vanno oltre (in termini di conservatorismo) quello che la scienza stessa definisce. Cerchiamo dunque di avere il minimo di onestà nel distinguere le figure retoriche, le iperboli, dalle definizioni. Per Dasein Citazione:
I postulati scientifici non sono indimostrabili, altrimenti non sarebbero postulati scientifici. Essi devono essere in linea di principio falsificabili. Prendiamo un esempio classico, il postulato relativistico della località assoluta degli eventi. Esso era un postulato che poi è stato falsificato dagli esperimenti di fisica delle particelle. Quindi venendo meno la premessa del tuo ragionamento la deduzione secondo la quale la scienza si fonda sulla fede è priva di fondamento Citazione:
Cosa significa: "la scienza in assoluto non vale nulla" ? vuoi dire che non ti rivelerà la Verità assoluta ? su questo puoi esserne certo, ma se vuoi comprendere qulacosa di quello che per l'uomo è comprensibile, non puoi fare a meno della scienza. Citazione:
Questa è la più grande garanzia della sua attendibilità. Citazione:
Che sia un sapere non certo in assoluto è vero, che sia uguale alla fede no. La differenza è talmente abissale da essere auto-evidente. Saluti Andrea |
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21-12-2007, 21.38.40 | #140 | |||
Utente bannato
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Riferimento: Anche le scienze vivono di fede.
Citazione:
"Gli organi sono uguali" ? Forse le "funzioni" saranno uguali... Puoi dimostrarmi che se mi trapianto le tue "papille degustative" continuo a sentire il "gusto" alla mia maniera ? Ho parlato di "esperienza" personale in rapporto ad una percezione... Perché mi parli di "giudizio" personale ? il senso del "gusto" dipende da un "giudizio" personale su quanto viene percepito da tale senso ? E' come se mi dicessi: il senso degli occhi è la "vista"; ad esempio tutti vediamo il Sole per mezzo della "vista" ( funzione degli occhi fisici ). Non dirmi che è soggettivo il Sole che vediamo .. Sei riuscito a parlarmi di "gusto personale" giudicando la "bellezza" o "bruttezza" di un paesaggio, in rapporto al "gusto" del proprio "palato", che non c'entrerebbe un'emerita H con il giudicare "bello" o brutto" un PAESAGGIO, e non riesci a fare lo stesso discorso sul senso di "vedere", ben più coinvolgente del senso del "gusto".. Ma ci siamo quasi, la tua associazione tra un "alimento" ed un "paesaggio" in rapporto ad un "gusto" è condivisibile. Completami però la tua risposta: da che cosa dipende una differente "percezione personale" di un oggetto esterno a noi, visto che non dipenderebbe dai sensi fisici ? [quote=spirito!libero] Citazione:
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