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28-04-2005, 13.45.35 | #152 | |
Ospite
Data registrazione: 20-04-2005
Messaggi: 8
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Spiacente, non sono d'accordo con te. Ogni spiegazione risente del contesto in cui si storicizzano i fatti e del contesto in cui chi analizza vive la propria storia. Quindi, io posso spiegare un fatto diversamente da te ed essere nel giusto esattamente come te. Un esempio paradossale. Un omone alto dieci chilometri vivrebbe l'Everest diversamente da noi. ma l'Everest resterebbe sempre l'Everest. Un esempio non paradossale: il mondo visto dall'uomo è diverso dal mondo visto dalla donna e questo è dovuto alla differenza che il fisico impone nel rapporto con l'ambiente esterno. Già, bastano un pene o un paio di tette per rapportarci diversamente con l'ambiente. Che però rimane quello che è.
Così, la stessa carestia è vista diversamente da te, o me, o da una formica. Un coccodrillo vivà quell'alluvione diversamente dal topo. E un leone vedà l'antilope diversamente da come l'antilope vedrà il leone. Pur rimanendo tutti coccodrillo, topo, leone, antilope. E pur rimanendo la carestia carestia e l'alluvione alluvione Ciao Citazione:
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28-04-2005, 13.49.42 | #153 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-04-2005
Messaggi: 122
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come in tutti i forum di riflessione che si rispettino anche questo è frequentato da gente che giustamente si fa domande e cerca risposte. e l'uomo, come disse un giorno la mia prof di filosofia dovrebbe andare in giro per il mondo a forma di punto interrogativo, da tanti perchè dovrebbe porsi! e forse dovremmo iniziare a imparare dai bambini che chiedono perchè per ogni cosa, dalle piu stupide (ai ns occhi ma per loro stupide nn sono anzi!) a domande a volte cosi complicate che ci spiazzano del tutto! è giusto continuare a ricercare risposte, altrimenti nn saremo arrivati dove siamo (fra scoperte scientifiche e altro..) e io in primis continuerò a pormi domande!
il discorso di fabrizio pero' secondo me è anch'esso giusto e comprensibile. le risposte a certi "perchè" nn spesso sono "utili" a chi li pone, mi spiego meglio.. nel caso di un bambino che nasce con problemi fisici (per legarmi al discorso sopra) sicuramente crescendo cnoterà la differenza fra lui e i coetanei e le domande nasceranno spontanee..ma alla fine una risposta a quel "perchè io sono cosi e loro no?" non cambierà la sua condizione e anzi lo potrà solo far sentire diverso e forse emarginato (parlo di un caso ipotetico non tuo specifico ovviamente). invece di chiedere perchè dovrebbe semplicemente prendere atto della situazione e cercare di viverla positivamente e di trovare i lati buoni della sua condizione. sono certa che lo stesso bimbo che non puo camminare come gli altri coetanei abbia mille altre doti che gli altri nn hanno, ad esempio spiccato umorismo, intelligenza o quant'altro che cmq lo distinguerebbero dagli altri! mi sa che forse mi sono spiegata in modo troppo confusionario.. spero abbiate cmq capito.. |
28-04-2005, 14.01.32 | #154 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 2,116
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Citazione:
Hai più "conoscenza"! Serve poi per la "coscienza" e cresce in proporzione! Ciao. |
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28-04-2005, 14.09.16 | #155 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 2,116
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Citazione:
Secondo te, se sei immobilizzato e un uomo ti mette la testa dentro l'acqua, e te la tiene per dieci minuti, cosa ti succede? Poi mi dici cosa ti succede se te lo fa una donna! Poi torniamo all'argomento, e alla domanda: qual'è la tua risposta? Ciao. |
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28-04-2005, 14.16.36 | #156 | |
Utente bannato
Data registrazione: 14-09-2004
Messaggi: 2,116
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Citazione:
In realtà non è così, però, perchè la comprensione delle "cose", invece, aiuta a vivere meglio. Certo, forse non guarisci del tutto dal tuo male, perchè la cosa è molto più complessa (ma poi vi annoio, e quindi, non ve ne parlo), ma già il fatto di comprendere, di iniziare ad intuire il perchè di ciò che avviene (o è avvenuto), ti "schiarisce" certe cose che altrimenti avrebbero creato poi altri problemi, altri pensieri ancora più negativi, fino a chiudersi sempre più ed arrivare, come in molti casi, al suicidio! Parlare è importante, comprendere è importante, da tutto ciò che la vita ci può offrire, in qualsiasi modo! Mi raccomando, ... Ciao. p.s. nel caso specifico, capire che noi stessi siamo l'unica reale causa del nostro male, ci aiuta a diventare più responsabili, a non riprodurre il male altre volte, a guarirci, a non farci più fregare da coloro che gestiranno invece la nostra ignoranza, creando strutture che si mettono in mezzo tra ognuno di noi, e Dio, e a non odiare: perchè colui che odi, per il danno che ti ha provocato (che può essere anche la vita in genere, quando non c'è uno diretto e concreto), è il tuo vero maestro. E questo, lo puoi iniziare a comprendere solo se hai la coscienza della tua responsabilità, vita dopo vita. Ultima modifica di Kannon : 28-04-2005 alle ore 14.21.15. |
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28-04-2005, 15.47.02 | #157 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Citazione:
non credo che riuscire a sapere perché questo o quello significhi avere più conoscenza. |
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28-04-2005, 17.05.59 | #159 | |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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Citazione:
La conoscenza, a mio modesto parere, nasce dall'esperienza personale. In pratica io vado a fare un giro a Berlino, vivo come i berlinesi per una, due o più settimane. Sto con loro e imparo a conoscerne usi e costumi, ad apprezzarli o meno. Naturalmente ho studiato la loro lingua e perciò posso comunicare con loro. Diverso è sapere che i tedeschi hanno usi e costumi diversi dai nostri o che parlano un'altra lingua e, magari, chiedersene il perché. Tu lo sai perché i tedeschi parlano una lingua diversa dalla nostra? Francamente, anche se non conosci la risposta non mi offendo. Se tu la conoscessi io avrei immagazzinato nella mia mente unicamente un'altra informazione. Potrei compiacermi con te perché sei riuscito a soddisfare una mia curiosità, ma poi? Poi, secondo me sarebbe solo spreco di tempo e di energie. |
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