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30-06-2004, 01.12.58 | #83 |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-06-2004
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Proviamo ad analizzare il termine latino intelligentia, deriva da intelligere ovvero percepire, comprendere, conoscere e di conseguenza agire.
Se l'intelligenza è la capacità di elaborare gli stimoli per poi compiere atti che tendono a 'risolvere' o 'migliorare' lo stato attuale è chiaro che non vi è distinzione tra uomo, scimpanzè, cane, lucertola e qualsiasi altro essere vivente sulla Terra. Sappiamo che l'intelligenza non è facoltà prettamente umana però è chiaro che esiste una differenza fra l'uomo e le altre specie... l'intelligenza intesa come capacità sensoriale che permette di stabilire relazioni e produrre riflessi, quindi la capacità di percepire comprendere e agire in base all'elaborazione degli stimoli (come la definizione precedente di intelligere) è propria di ogni specie... perciò in cosa si differenzia l'uomo dagli altri animali? Si dice che l'intelligenza umana supera quella animale in quanto è di ordine concettuale e non solo sensoriale... l'intelligenza animale appare come una prefigurazione di quella umana che si è 'evoluta' grazie alla maggiore complessità cerebrale dell'uomo e che si è sviluppata progressivamente attraverso la rappresentazione simbolica, fino a realizzare la capacità di pensare logicamente che gli permette di svincolarsi dalle circostanze ambientali e di elaborare schemi di condotta propri. Già in un precedente post avevo accennato ad un'intelligenza di specie e un'intelligenza individuale, forse ora sono riuscita a spiegare meglio ciò che intendevo dire. Per questo Rocco dicevo che avremmo dovuto intraprendere un'altra strada, perché se analizziamo tutti i 'disastri' che compie ogni giorno l'umanità appare chiaro che l'intelligenza della specie umana sta regredendo, anzi, si sta addirittura allontanando anche da quella che è l'intelligenza intesa come capacità sensoriale, poiché ci stiamo avvicinando alla distruzione della specie. Quindi come potremmo dare una logica( ) definizione di intelligenza intesa dal punto di vista individuale, personale? In base a cosa identifichiamo un individuo più inteligente rispetto ad altri e quali parametri utilizziamo? Secondo la psicologia l'intelligenza è rappresentata dalle funzioni conoscitive, adattative ed immaginative dipendenti da attitudini ereditarie, ma che si esplicano con modalità acquisite mediante l'apprendimento. L'intelligenza è strettamente collegata all'io e permette operazioni di sintesi, di analisi e di coordinamento (nelle malattie mentali infatti l'intelligenza risulta disturbata dall'interferenza di fattori emozionali; nelle psicosi, a causa di processi dissociativi, è gravemente deformata). Non riesco ad andare oltre (almeno per adesso ), mi sta 'fondendo il cervello'. Devo pensarci ancora un pò Ciao |
30-06-2004, 07.54.52 | #84 | |
Ospite
Data registrazione: 23-06-2004
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Citazione:
Non credo che si possa attribuire all'intelligenza un valore morale. Per il fatto che l'umanità usi male la propria intelligenza, cio' non vuole dire che l'intelligenza regredisca. Credo ci sia intelligenza (anche troppa ) nella follia autodistruttiva dell'uomo . Cosi' come non credo che il folle, o chi ha un determinato comportamento paranoide o altro problema psicologico (sempre in base ad un senso comune di normalità... su cui potremmo discutere!!!) possa essere definito poco intelligente. Separerei l'intelligenza dal suo utilizzo. Ciao |
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30-06-2004, 08.15.05 | #85 | |
Ospite
Data registrazione: 23-06-2004
Messaggi: 6
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NEGAZIONE dell'intelligenza
Citazione:
Mi era sfuggito il tuo post Rocco. Mi piace l'idea... per me l'intelligenza NON è una; NON le si puo' attribuirle un giudizio morale (è buona è cattiva); NON è "estraibile" dal suo contesto fisiologico; NON ha nulla a che fare con lo "spirito" o con "anima". Ciao |
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30-06-2004, 09.20.24 | #86 |
Ospite abituale
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Messaggi: 301
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.tiriamo le somme ( insieme..o da soli....)
Caro leibnicht ,
ti ringrazio per la ottima presentazione di Kant , che non conoscevo e che mi ha fatto riflettere molto. In verità mi aspettavo qualcosa che fosse farina del sacco di Holzweg ( pardon..spero di aver scritto bene il tuo nome....) Ma Kant mi va bene lo stesso. Credo che il Sig Kant , come del resto molti di noi , abbia giocato con le parole. Mi spiego : se nel dizionario esiste la parola intelligenza , e poi esiste acume ed ingegno , questi ultimi sono due cose diverse. Ma si sa , noi uomini siamo esperti a classificare e ad etichettare e a frammentare ogni cosa , definendo le " forme " . E così è accaduto con la parola l'intelligenza. Purtroppo non riesco a condividere il pensiero del Sig Kant e ti spiego brevemente i motivi del Sig Rocco.... : Ingegno : riesco ad intuire relazioni tra fenomi consueti .....quindi dinanzi ai fenomeni nuovi ? .....La parola ingegnere deriva da ingegno se non erro....certo , tutti riconosciamo l'abilità dell'ingegnere nel costruire..ma per il resto ? Essendo tipica dei giovani , è come se indirettamente ammettessi che i vecchi sono poco intelligenti ..e allora ? Mah.....! Cos'è quest'ingegno ? Un abilità relativa ? Acume : riesco ad indiduare differenze e distinzioni tra fenomeni apparantemente omogeni ....e in base a che ? a quale teoria relativa ? ....Io mi sento stupido se mi paragono a te , che hai studiato...ma te , se ti paragoni a uno con 10 lauree a tua volta potresti sentirti stupido......allora questa è intelligenza sotto forma di acume ??? Infine concordo quando dici che occorrono due , tre generazioni , forse mille ..e mille guerre per capire cosa è l'intelligenza dell'uomo ed iniziare -forse -a ricercarla in casa propria. La confusione di cui parli nasce quando ci si sofferma troppo sulle indicazioni ed osservazioni degli altri caro Leibnicht ! e si ragiona ..è il caso di dirlo ! poco conm la propria intelligenza ! e si usa quella degli altri in prestito ..... Forse chissà....tu così hai fatto a proposito di Kant .. e poco ti sei esplorato , questo lasciatelo dire con affetto ! Le strade sono tante , io ho letto tutti i post , ma personalmente , non mi sento confuso , poichè ..alla fine.....tutte le strade portano a Roma....come si suol dire. Ovvio che parlo a nome mio , però forse la confusione si genera quando non si ascolta ATTENTAMENTE l'altro , perchè si è avvolti nel bozzolo dei propri pregiudizi e si parte di 4 , ritenendo di possedere già noi stessi la chiave di tutto...... Onde evitare malintesi , chiarisco subito che il mio è solo un invito alla riflessione e ..null'altro ! Buona giornata ! Un saluto Rocco Ultima modifica di Rocco : 30-06-2004 alle ore 09.24.19. |
30-06-2004, 19.40.01 | #87 |
Ospite abituale
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ma... l'intelligenza fa stare bene o fa stare male?
Se stiamo male è segno di intelligenza? Se invece stiamo bene, soddisfatti della nostra vita, è intelligenza? L'intelligenza serve a stare...come? Stiamo bene perchè abbiamo tutto ciò che desideriamo o stiamo bene perchè godiamo di quello che abbiamo? E se l'intelligenza fosse l'atteggiamento mentale con il quale viviamo la vita che stiamo vivendo? Ecco perchè, forse, ognuno ha la vita che merita di avere... ciao spada di fuoco |
30-06-2004, 20.45.16 | #88 |
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E' intelligente chi usa la propria intelligenza per stare bene... Certo esistono persone intelligenti che soffrono come cani, ma se sono veramente tali arriverà il giorno in cui staranno bene... e poi voglio dire non confondiamo intelligenza con sensibilità (anche se quest'ultima è una delle tante forme di intelligenza possibili...)
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30-06-2004, 22.34.04 | #90 |
Ospite
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L’intelligenza può servire a rendersi conto di molte cose, cose che accadono dentro e fuori di noi. Ma l’intelligenza è anche pensiero, elaborazione del pensiero e questo può essere una grande ricchezza come una grande sciagura….come ogni cosa della vita, d’altronde……dipende dal nostro atteggiamento mentale, dipende dal fatto se consideriamo la vita un dono oppure un qualcosa di dovuto….
Si possono avere milioni di obiettivi in questa vita, ma nessuno sarà mai abbastanza e ciò metterà sempre più a dura prova la nostra intelligenza, esercitandola a continui sotterfugi, mezzi e mezzucoli per sfuggire a noi stessi, alla nostra incapacità di vivere… Dunque, penso che non sia esatto dire che l’intelligenza può essere usata per essere felici…anche questo è dargli un obiettivo… La felicità, lo star bene, non può essere un obiettivo…non ci si può sforzare di essere felici, di essere liberi…è una contraddizione in termini…. L’intelligenza può esserci molto utile per riuscire a renderci conto dei nostri meccanismi mentali, nel pensare, nell’agire…per riuscire a stanarci tutte le volte che ci inventiamo scuse, giustificazioni, motivi…. Ma non finisce qui….perché rendersi conto delle cose non è abbastanza … Intelligenza è, forse, senso di adattamento, atteggiamento mentale e d’animo che fa vedere ogni cosa in termini di possibilità…altrimenti è puro calcolo… Intelligenza è, forse, Amore…e non è una cosa che si può acquisire sui libri… Abbiamo grandi talenti e una grande capacità: sorridere…non lo facciamo spesso…perché? Tutto ciò che ci può fare stare veramente bene, con un sorriso che parte dallo stomaco, a questo dovremmo prestare attenzione…..intelligenza, forse, è voler coltivare queste sensazioni…. Ciao Devi |