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03-09-2004, 00.41.25 | #234 |
Utente bannato
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X Iris.
Brano del messaggio mandato da Iris. "Tornando alla superiorità Giancarlo sono d'accordo con te nel dire che nessuna specie è superiore ad un'altra" Il possesso di molte scienze, quando non sono accompagnate ecc. ecc Platone. Io cambierei la massima di Platone in questo modo: Il possesso di molte scienze, quando non sono accompagnate dal concetto d'umilta, sono più dannose che utili. E questo perché? Perché tirarsi fuori dai condizionamenti delle leggi ingiuste che si basano ancora sull'uso del più potente, delle società che travisano i valori fondamentali della vita con i beni del consumismo, con le religioni che predicano una pace mai avvenuta e che mai avverrà, e che magari sono loro stessi, con le loro idee corazzate dietro la muraglia della fede, a fomentarle, della famiglia che non crede più nel valore del suo artefice (il padre) ecc. non è facile e ti posso garantire che ci vuole tempo; comprendere che noi possiamo starne fuori con dei comportamenti che siano giusti per noi e per gli altri, e come se ci mettessimo in disparte a guardare il panorama che è sotto di noi, senza l'interferenza della nostra presenza, ma osservando le cose e i fatti che accadono, con la ragione della mente, del nostro cuore e, soprattutto, della nostra umiltà. Allora accade il miracolo che è accaduto a te, quando affermi: che nessuna specie è superiore ad un'altra. Guarda Iris che quello è proprio un miracolo, perchè l'affermazione da te fatta è difficile da portare consapevolmente, ma sopratutto a divulgarla. Come avrai avuto modo di appurare, secondo il mio punto di vista, i discorsi sulla intelligenza non finiranno mai, proprio per le carenze che ti ho elencato sulla risposta precedente (lo studio sulla memoria le intuizioni ecc.). Per farti comprendere la complessità della materia, come l'intendo io, guardando la versione scientifica della comparsa dell'uomo sulla terra, laddove si afferma che lo stesso sia nato da un brodo prebiotico, formato da elementi chimici, fisici ed elettrici, proviamo a porci questa domanda: di cosa deve avere avuto bisogno la prima forma, quando dalla non vita è passata alla vita? In pratica: ammettendo che la prima forma di vita potesse essere stato un virus o un batterio: quale potrebbe essere stata la sua prima esigenza? Oltre a questa domanda, visto che stiamo parlando dell'intelligenza, sarei contento che tu rispondessi al concetto espresso sulla mia precedente risposta, secondo il quale l'intelligenza non è altro che la sommatoria della memoria, di alcuni patrimoni che sono già in noi e del patrimonio che acquisiamo tutti i giorni con le esperienze dirette ecc. In ogni modo, poiché la tua età resta un segreto, che io rispetto, come hai visto stiamo incominciamo ad andare sul concreto d'intelligenza; ovvero: partendo dal suo inizio. Un saluto pieno di rispeto e simpatia. Giancarlo. Ultima modifica di Giancarlo_Deangelis : 03-09-2004 alle ore 00.44.16. |
03-09-2004, 09.18.59 | #235 |
Utente bannato
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X Giovanni.
Messaggio originale inviato da Giovanni. "E LA PSICOLOGIA EVOLUZIONISTICA DOVE LA METTIAMO?" "Qualcuno ha letto "Il genio egoista" di R.Dawkins", o "come funziona la mente" di S. Pinker, o preferite continuare a discutere usando argomenti che sono stati superati dagli ultimi progressi, sul campo della Biologia, delle Neuroscienze, dell'etologia umana, della teoria dei giochi....." Vedi Giovanni, forse qualcuno ha letto e digerito gli autori da te elencati e proprio per questo continua a parlare di cosa sia l'intelligenza, "alla vecchia maniera" proprio perché quegli autori non dicono affatto cosa sia, come non spiegano come si sia formata la memoria, come si formano le intuizioni e con quali mezzi il cervello le elabora e le trasmette al pensiero, che io interpreto come metodo veicolativo della memoria. Non è detto che quello che non ho intravisto io non possa averlo intravisto tu; se le cose stanno in questo modo dammi dei riferimenti sul perché quello che affermiamo noi è superato (alla vecchia maniera) affinché io possa comprendere meglio i contenuti dei libri da te citati. Se non sei in grado di fare quello richiesto, vuol dire che noi continueremo a ragionare alla vecchia maniera, in attesa che un qualche Giovanni ci faccia qualche altra "Rivelazione o Apocalisse", secondo le tue idee religiose, come quelle contenute nel Vengelo del tuo "omonimo" Scusami la battutaccia ma è tanto per sdrammatizzare e non prenderci troppo sul serio. PS. quando hai terminato di scrivere ricordati i saluti, Ciao Giancarlo. |
03-09-2004, 09.47.26 | #236 |
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<Dio creò gli uomini a sua immagine e somiglianza.>
Ora, pur accettando il fatto che la Bibbia (così come altri testi sacri) non vada tradotta alla lettera, tuttavia un qualche significato la frase suddetta dovrà pur averlo. Io "immagine e somiglianza" non lo intendo in senso antropomorfico, ovviamente, bensì nel senso di intelligenza, volontà e coscienza, che dovrebbero essere attributi del divino. L’uomo, a differenza degli altri animali, è cosciente della propria intelligenza? E questo fa parte di un ulteriore livello di intelligenza? Sarebbe già una bella differenza con il resto del regno animale. Il caso dei batteri, poi, non mi dice niente sull'intelligenza di questi animaletti; posso solo ammettere che la loro biologia è tale da fargli superare molte difficoltà che altri animali non riuscirebbero ad affrontare. Ma è solo un fatto biologico di cui la natura li ha forniti. E’ vero, come afferma l’evoluzionismo, che noi deriviamo dai batteri, ma poi nel corso dell’evoluzione ci siamo scissi, abbiamo percorso altre strade, mentre i batteri sono rimasti tali e adesso con loro abbiamo poco a che fare. Ogni animale è perfetto nel suo abitat naturale. L’uomo può adattarsi a vari ambienti e riesce ad adattare l’ambiente alle sue esigenze e lo ha fatto in continuazione nel corso della sua esistenza. La perfezione è immutabilità, perché non si ha bisogno di ulteriori progressi; l’uomo, proprio perché non ha un ambiente privilegiato, ha sempre sentito l’esigenza di perfezionarsi, di trovare nuove vie. E non sarà per questo che ha dovuto sviluppare un’intelligenza superiore a quella di altre specie? Del resto essere più intelligenti non è necessariamente un complimento, anzi, è sintomo appunto di una necessità di sempre ulteriori sviluppi proprio perché non si è perfetti. Ciao! |
03-09-2004, 13.01.51 | #237 |
Utente bannato
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X Agora.
A dire la verità, agora, il tema del topic verte su cosa sia l'intelligenza e non su chi è più intelligente, poiché questa strada ci ha portato fuori tema a me e Iris, anche se in un modo che io ho ritenuto affascinante, poiché alla fine abbiamo stabilito che nessuna razza può affermare di essere superiore all'altra, poiché possono esistere differenti qualità d'intelligenza. La mia opinione su cosa sia l'intelligenza l'ho già espressa ma torno a ripeterla con piacere: per me è la sommatoria dei contenuti della memoria, dove vi è il patrimonio di esperienze ereditate dai nostri avi, il patrimonio di esperienze che acquisiamo tutti i giorni, e dove dovrebbe risiedere il patrimonio che abbiamo ereditato dalla materia con cui siamo composti. Certo detto così è qualcosa di molto complicato da comprendere ed accettare, ma per spiegere tutto questo dovrei chiedere un mutuo alla banca, e con l'aria che tira non mi sembra il caso. In ogni modo, se sollecitato a spiegare in modo più dettagliato, particolare per piccolo particolare, si può tentare. Ciao da Giancarlo. L'umiltà è l'anima del commercio e delle relazioni. |
03-09-2004, 13.12.21 | #238 |
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X Giancarlo
D'accordo, possiamo partire dalla tua definizione di intelligenza e vedere dove si arriva. Sempre che per te sia una definizione abbastanza sufficiente da poter farci proseguire. P.S. Mi sarebbe piaciuto leggere una tua opinione su quanto ho scritto in "Io ti amo, ... che significa?" in un post indirizzato a te. Grazie e a presto (lunedi, penso). |
03-09-2004, 20.19.12 | #239 |
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Un saluto a tutti
Giancarlo, hai ragione. Intervenire come ho fatto è stato ineducato, non avrei dovuto farmi condizionare dalla fretta del momento.
Detto questo, purtroppo, anche ìn questo momento il tempo è tiranno e non mi permette di dedicarmi quanto vorrei alla risposta. L'argomento è complesso e una breve semplificazione non solo sarebbe ingiusta, ma sminuirebbe la discussione. Personalmente mi sono parecchio interessato alle moderne scienze del cervello, campo purtroppo vasto, in alcuni casi illuminante, in altri controverso, ma sempre più in grado di fornirci plausibili e documentate spiegazioni riguardo la mente umana. Senza stare ad andare oltre, più che dalla tua definizione io partirei da quella di Shopenhauer: l'intelligenza è il senso della causalità. Che ne pensate? Saluti |
05-09-2004, 11.34.27 | #240 |
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....anni , linguaggio , etc etc
....non è per difendere Iris o entrare in polemica ........ ma che c'entrano gli anni che uno ha ? a che serve estrapolare di continuo i periodi da un discorso , come un frammento che ne spezza l'armonia e la globalità ? E' indispendabile "avvicinarsi " all'altro ? Non posso rimanere con le mie convinzioni dopo avere ascoltato un altro ? A me sembra che è proprio con frasi del genere che si innesta la polemica sterile e si dà l'idea all'altro di "voler dettare legge o verità " ..... Pare che stò topic stà forse diventando davvero troppo poco intelligente ....... Scusate la mia franchezza , non voglio nè attaccare nè offendere nessuno , ma semplicemente osservare delle cose e mi auguro che ora nessuno si risenta per ciò , ma ne tragga spunti costruttivi , possibilmente ...... Rocco Ultima modifica di Rocco : 05-09-2004 alle ore 11.36.36. |