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11-08-2004, 22.18.15 | #182 |
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Data registrazione: 02-02-2003
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X Neman1
Ho cercato la discussione di Franco 'il mio universo'.. Credevo ti riferissi a qualcosa da te detto.. ma il tuo intervento non compare.. (discussione interessantissima!) Non comprendo però l'aggancio con questa discussione sull'intelligenza.. (visto che ci si è riferiti principalmente a quella umana..)Se ti va dovresti spiegarmi più chiaramente il legame che vuoi sottolineare tra le due!Quindi a quali 'brutte sorprese' ti riferisci.. Se è in relazione alle riserve energetiche del pianeta ..certo sono d'accordo, per quanto 'morire alle cose' -per me- significa trovare un giusto equilibrio tra bisogni cosiddetti fisiologici ed i bisogni dell'anima.. Riguardo all' "ego"(anche se non mi piace definirlo tale.. Cioè non mi piace il lavoro che chiamo di 'teorizzazione'.. poiché prediligo il lavoro ch'io reputo più 'diretto' ..quello di 'ascolto interiore' mirato al potenziamento dell'essenziale <vitale e gioioso/giocoso-se vogliamo!->) da discreta pseudomistica-sognatrice-innamorata (dell'amore) il mio 'ascolto' pone le basi proprio al minare le radici cancerogene di tutto ciò che in un qualche modo dannoso ancora (a 'terra').. Gyta |
12-08-2004, 09.01.07 | #183 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
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Ciao Gyta
Volentieri, cercero' di chiarirmi....Si, il mio intervento nell'altro forum non c'e' ma avevo anche scritto che (solo) condivido il pensiero di Franco1. E lo avevo proposto per non spiegare qualcosa che lui ha gia fatto molto bene, ecco. Si, interresantissima la discussione, l'avevano fatta presente anche a me. Ora, il legame con questo tema era principalmente per dissolvere la veduta nera, rissolvere il dubbio offrendo uno stimolo di riflessione ( costruttivo) ad Avalanche che mi pareva alquanto pessimista per arrivare a disilludersi sull'importanza dell'intelligenza, che mi ripeto non ritengo umana, semmai si parla della coscienza umana. Il compito e' quello di vivere in equilibrio con la natura ed il resto che lo circonda. Ma per adesso assomiglia di piu a qualcosa di snaturato o troppo caotico per l'immaturita' a gestire l'equilibrio tra scienza (intesa anche come parte razionale della mente) e natura.
Beh, avevo scritto:>> saper far morire l'ego...<< specificandolo successivamente viziato, adesso aggiungo anche quello che accumula (si gonfia) per questo ho enfatizzato il razionale, razionare.....Su questo ti racconto di qualche giorno fa' quando sul treno, viaggiando attraverso un paese straniero con molta poverta', osservavo la gente (ancora) parlare tra di loro, ma tutti..... ed appena conosciuti....con una disinvoltura tale, si abbracciavano, cantavano insieme, giocavano a karte, si offrivano da mangiare....sembra che conoscano ancora il significato della fratellanza. Forse l'hanno mantentenuto intatto perche la poverta' economica non permette il riempire dei vuoti con strumenti tecnologici- oggetti che hanno portato solo all'estraniarsi per primo, ed il consumo delle risorse terrestri secondo, pur di replicare in materia qualcosa che esiste gia di natura. E' sinceramente li vedevo cosi sfiniti dalla fatica si, ma allo stesso momento solari. Cmq, non era una novita' per me dato che provengo da una cultura simile, i miei soggiorni all'occidente mi hanno fatto capire solo il vizio, lo spreco e che la differenza tra paesi ricchi e quelli poveri sta fondamentalmente solo nelle condizioni igieniche. Questo rispecchia bene cio che che intendo come uno dei punti d'arrivo quando parlo di far morire l'ego. Gli approci, i termini, le tecniche variano. Infondo miriamo alla stessa cosa Gyta, vedo la differenza solo nelle interpretazioni. Poi, volevo dire qualcosa anche sul tuo: >> nella M***A si da il meglio...<< Infatti, vedo....tutte le lamentele & co in giro. Se quelle sono il meglio, allora auguri. Tengo presente pero che esiste anche l'ego esibizionista....di quanta forza ha a sopportare la fatica o quanto e' capace di ragionare perche sa' contraddire. Le restrizioni di energia? Devi far visita in qualche paese dove la praticano regolarmente (spesso). Acqua solo in certi orari, corrente elettrica idem (anche nelle aziende), riscaldamenti ancora con le stufe a carbone per cui l'aquisto ti devi prenotare in anticipo per riuscire a comprarlo. La benzina per giorni etc, etc. Vabbe', Italia non e' piu a questi livelli pero'......sappi che situazioni cosi generano molta malavitosita' e nevrosi tra la gente. Eggia', sono andato per un po' fuori dal tema intelligenza ma spero di aver chiarito, inanzitutto la mia personalita'. Ciao |
12-08-2004, 10.34.12 | #184 |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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L' intelligenza é...un mistero!
L' Intelligenza (con la "I" maiuscola) é anche quella facoltà che Comprende l' impossibilità di una sua Vera definizione...
Il cercare di definirla in modo assoluto, a mio modesto parere, è indirettamette proporzionale all'intelligenza che lo vuole fare. |
12-08-2004, 17.11.46 | #185 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Re: Ciao Gyta
Citazione:
Non ho viaggiato molto ma ho potuto vivere un poco al contatto con ciò che descrivi.. anche se dove sono stata io non ho sentito quel tipo di 'solidarietà'..forse perché paesi che troppo a lungo schiacciati da miseria di bastardi al governo ed ora teoricamente 'liberi'.. liberi di vedere i loro magazzini pieni di cose inutili che nessuno potrà mai comprare..Una bastardata galattica..Che quando ho visto quel deserto la dentro mi veniva da piangere e la voglia di farli saltare in aria insieme ai vari McDonald ..gli unici posti dove all'inizio riuscivo a trovare caffè..schifosi caffè..americani che d'americano avevano solo il prezzo.. Ah, sì..?! Qua in Italia è..'diverso'..??! Dipende!! Anche quì abbiamo la miseria.. Ce ne siamo scordati?Delle autostrade lasciate morire nel nulla.. delle fabbriche deserte.. delle case occupate.. dei bambini che spacciano.. dei ragazzini che vendono il culo per un paio di jeans..?! Io arrivo da un'ambiente di cosiddetti pseudo-benestanti ma a quattordici anni scappata di casa con mia madre per un padre violento e fascista mi ritrovai ad abitare in una zona di semi-periferia di Torino e sono cresciuta (la mia adolescenza) con ragazzi e famiglie che non facevano la fame come al sud, ma la dignità ed il senso di protezione e di giustizia ..era FANTASCIENZA!!!!!Quindi..Non chiudiamo gli occhi..che se vogliamo vedere ce n'è anche qui... Comunque io abito qualche km da un piccolo paesino piemontese dove mi sono trasferita per scelta e l'acqua..la luce..e l'adsl,poi..nenche a parlarne..! Due giorni di sole e la cisterna che da l'acqua al paese era vuota.. Normale qui, con la gestione dei cretini Torinesi.. che per giorni Niente Acqua!!E non é il primo anno!! Ogni estate ed io mi reputo fortunata avendo una piccola sorgente 'privata'(non acquedotto).. E la luce che se ne va ad ogni temporale, idem il telefono.. e la neve che ti arriva ai denti se non te la spali.. Però non tornerei a Torino nemmeno in una bara.. Quì..apro le finestre e vedo 'Dio'.. Là è l'inferno.. dove l'unico 'cinema' è il lettino dell'analista..(quando te lo puoi permettere!!!)..! Scusa (/scusate) le tante parole.. Ma quando qualcuno mi dice che l'Italia è il 'benessere' materiale.. e non vede Napoli e le periferie.. e la droga che regna sovrana... m'accendo un'attimino...!!! Comunque non ho detto che nella Emme si da il meglio! Ho detto che nella Emme s'impara ..a tirare fuori il meglio dentro e fuori da se stessi, che è diverso dal fatto di dare il meglio..!! Nella M**..S'IMPARA A TIRARE FUORI.. A VEDERE.. Il 'Meglio' lo si da ..Dopo..! Poiché quando lo tiri fuori nei momenti 'duri' manco t'accorgi che è 'il meglio' che stai portando alla luce..! E' dopo che potendo 'respirare' t'accorgi di cosa sei in grado di fare.. di sentire.. di potere..! Un salutone!! Gyta Ultima modifica di gyta : 12-08-2004 alle ore 17.25.19. |
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20-08-2004, 07.20.01 | #186 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-04-2004
Messaggi: 839
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Ciao Gyta
Belli freschi dopo la pausa? Solo per replicare
Concordo con quanto hai scritto, ce n'e' ovunque la miseria. Quella "Italiana" la conosco bene....Io? Da barbone, alle "stelle" (materialmente parlando, e per le mie modeste esigenze) oltre ad aver fatto visita in zone meno "sviluppate". Ma si tratta di vedere poverta' in mezzo alla ricchezza, a differenza di un po' di ricchi ( sempre materialmente parlando) in mezzo ai poveri....almeno paragonando con altri paesi. Questione di proporzioni della qualita' di vita, obbiettivamente guardando. Tutto qua. Cmq, si potrebbe aprire un'altro forum sul tema. Ciao X Mirror. Quando si parla di dare definizioni mi viene in mente sempre la Genesi di Michelangelo....non so' perche. Forse per il particolare che mi rimane maggiormente impresso: le due mani, che si sfiorano appena, appena....cosi vedo l'arte (anche di definire le cose) e il divino. Anche questo post fuori tema. Mannaggia. Ciao Mirror, con stima. |
22-08-2004, 10.21.17 | #187 |
Utente bannato
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X r. rubin e tutti i colleghi del forum. Scusate il ritardo.
" Intelligenza significa sopravvivenza, significa adattarsi" " Intelligenza significa fratellanza" ecc. Punto di domanda: I BATTERI VANNO A SCUOLA? Ho letto attentamente ciò che è stato affemato su quello che possa essere l'intelligenza, rimanendo piacevolmente colpito da tutti gli interventi, poiché mi è sembrato d'intravedere alcune verità in quello che è stato affermato. Una cosa, comunque mi ha sorpreso e che condivido, il fatto che per essere intelligenti non necessita aver studiato. Ovvero: si può essere intelligenti anche senza aver frequentato alcuna scuola. Da questa osservazione, però, si può arrivare ad una sola conclusione: 1°) Che in noi vi sono dei patrimoni precostituiti. 2°) Che questi patrimoni esistono indipendentemente dal nostro intervento personale o culturale. 3°) Che questi patrimoni, proprio perchè ereditati, possono essere in tutte le forme di vita che ci circondano, indipendentemente dal ruolo che hanno nell'universo. 4°) La provocazione sui batteri aveva lo scopo di sottolineare proprio questo: l'intelligenza non è un fatto culturale, o lo può essere solo in minima parte. 5°) Che la superiorità di una razza su di un'altra si può valutare solo valutando quanti ostacoli sono stati superati per mantenere in vita la propria specie ( batteri inclusi). 6°) I batteri, esistendo da tre miliardi di anni, avendo superato sul loro cammino tutti gli ostacoli che gli si sono parati davanti (solo negli ultimi sessanta anni, noi umani, abbiamo dovuto cambiare la pennicilina per ben settanta volte, perché loro trovano sempre il sistema di superare il mortale nemico, la dicono lunga sulla abilità di questi microbi, pur non essendo in possesso di laboratori e scienziati. 7°) Stando così le cose, a mio modo di vedere, una razza si può ritenere più intelligente di un'altra, qualora riesce a mantenere in vita la propria specie, mentre l'altra scompare. Punto di domanda: riuscirà l'uomo a sopravvivere per almeno tre miliardi d'anni, come hanno vissuto i batteri, che ancora sono sulla breccia? Allora, l'intelligenza non è altro che le metodologie per salvaguardare la propria specie; e da quello che si può dedurre dal comportamento umano, vi sono molte probabilità che i batteri, dopo aver assistito alla scomparsa dei dinosauri, può darsi che assisteranno anche alla nostra...o no? Attendo con velato timore che qualcuno smentisca questa nefasta previsione. Con simapatia, Giancarlo. |
23-08-2004, 01.22.27 | #188 |
Moderatore
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una razza si può ritenere più intelligente di un'altra, qualora riesce a mantenere in vita la propria specie, mentre l'altra scompare.
il fatto è che gli uomini hanno anche coscienza di esistere e questi li rende individuali: non esiste più la razza, bensì il singolo individuo. quindi il singolo uomo ha dei bisogni/interessi e cerca di soddisfarli: questa è la chiave dell'intelligenza (dell'individuo). l'intelligenza non è altro che le metodologie per appagare questi nostri (dei singoli) bisogni/interesi riuscirà l'uomo a sopravvivere per almeno tre miliardi d'anni, come hanno vissuto i batteri, che ancora sono sulla breccia? non si sa, ma questo non prova nulla sulla sua intelligenza, perchè ora l'uomo guarda a se e non agli altri. |
23-08-2004, 16.10.22 | #189 |
Ospite abituale
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Ciao Giancarlo... ciò che hai detto è davvero interessante, ma non sono pienamente d'accordo.
Epicurus ha colto pienamente ciò che ho cercato di dire numerose volte in questa discussione. Quando si parla di uomo non ci possiamo soffermare esclusivamente sull'analisi comportamentale della razza. Questo proprio perché l'uomo ha la capacità di essere consapevole della propria presenza su questa Terra. I batteri, le piante, qualsiasi altra forma vivente possiede un'intelligenza (e non affermerei mai il contrario), ma questa stessa intelligenza si 'limita' all'unico scopo di far sopravvivere l'intera specie nel corso dei secoli attraverso l'adattamento. L'uomo non guarda più al proprio adattamento rispetto all'evoluzione dell'ambiente in cui vive come modo per far sopravvirere la specie; l'uomo è andato oltre, ha preso coscienza di sè e della propria esistenza come individuo unico, titolare di bisogni individuali oltre che collettivi. A differenza di altre specie, nelle quali ogni 'soggetto' è un modulo di quel grande puzzle che è la specie, in cui la presenza di ognuno di essi non ha altro scopo che quello di avere maggior probabilità che la specie stessa possa sopravvivere, l'uomo è stato in grado di isolare ciascun 'modulo' e di guardare finalmente ad esso come soggetto che ha un senso in sè, oltre che nella visione collettiva del 'gruppo'. L'intelligenza, ovvero la capacità di adattamento, può essere definita in due modi ben differenti se si parla di uomo o di batteri (per restare sul tuo esempio); in modo più sintetico: - batteri -> intelligenza = capacità di adattamento della specie = sopravvivenza della specie; - uomo -> intelligenza = capacità di adattamento dell'individuo-soddisfazione dei bisogni individuali = sopravvivenza dell'individuo Questa 'evoluzione' verso una coscienza individuale che va oltre a quella di 'gruppo' ha, senza dubbio, un aspetto negativo. Nel privilegiare l'aspetto individuale si procede inevitabilmente verso un danno a livello collettivo, perché è evidente che i bisogni di uno non rispecchiano i bisogni della collettività. Non possiamo però affermare che questa sia una dimostrazione di scarsa intelligenza. Si tratta di attribuire, forse, un livello di priorità. Cosa è più importante? Un bisogno collettivo o un bisogno individuale? E' più importante la sopravvivenza della specie per miliardi di anni o la sopravvivenza di ciascun individuo anche se per pochi anni? L'uomo oramai non può più tendere verso una sopravvienza di specie per miliardi di anni, proprio perché non può più negare se stesso... dovrebbe retrocedere, regredire nuovamente verso quei tempi antichi in cui l'Io non esestiva... o meglio... quei tempi in cui egli non era ancora consapevole della propria individualità che lo rende unico anche se parte di un gruppo. Non saremo mai capaci di sopravvivere quanto i batteri, ma, per quel poco tempo che siamo stati presenti sulla Terra, potremo affermare di aver vissuto e non di essere sopravvissuti. Ciao |
23-08-2004, 16.39.26 | #190 |
Ospite abituale
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X iris
"L'uomo oramai non può più tendere verso una sopravvienza di specie per miliardi di anni, proprio perché non può più negare se stesso... " "uomo -> intelligenza = capacità di adattamento dell'individuo-soddisfazione dei bisogni individuali = sopravvivenza dell'individuo" ..c'é qualcosa che non mi torna..la soddisfazione dei bisogni individuali può comprendere come dato essenziale la soddisfazione dei bisogni degli altri individui della specie?altrimenti l'empatia(se non l'altruismo) diventa la negazione dell'uomo in quanto tale..tesi possibile ma un po' estrema! |