X Fool.
Giancarlo sta riflettendo.
Le tue argomentazioni meritano tutte una riflessione particolare(pag 30), ma prima voglio continuare nella mia sequela di domande, poiché solo così potro chiarirmi le idee.
Ho visto che per te Fool, la strada dell'esempio acquisito dal mondo che ci circonda è molto importante, e, comunque, le mie argomentazioni non risultano esaurienti, poiché affermi che il DNA non ha il tempo sufficiente per formare dei patrimoni, o questo, se avviene, avviene in minima parte.
In tal senso bisogna ricordare che la scienza ufficiale annulla completamente l'ipotesi che le esperienze possano memorizzarsi nel DNA, quindi, anche quel poco da te ammesso, per loro non è valido. Però continuano a non capirci nulla su questi argomenti.
Descrivo un'altro esempio che ho già portato in un post precedente, mi sembra propio con ventomagnetico, ed è questo:
Beethoven, che come sappiamo era non udente fin dalla nascita, ha composto della musica di cui il mondo va fiero.
Addirittura egli tagliava le gambe del pianoforte, in modo che la cassa armonica potesse stare a contatto con il pavimento, e lui metteva il suo orecchio in terra, all'uso indiano, per sentirne le vibrazioni.
Bada bene: le vibrazioni non le note musicali.
In questo caso particola siamo in presenza di un bambino che non ha potuto mai sentire una nota, non ha mai potuto copiare nulla dal mondo che lo circondava ecc. ecc.
Punto di domanda: da dove ha attinto le musiche celestiali che ha composto Beethoven?
Io credo che la scienza debba rivedere in qualche modo le sue convinzioni, perché DNA o non DNA, qualcosa dentro di noi vi è che non proviene dalle nostre eperienze..... Ma da qualcosa d'altro.
Data la mia professione, sono stato sempre costretto a rimanere con i piedi in terra, quindi, escludendo il trascendente, non posso che pensare che in noi vi siano dei patrimoni, che possono essere stimolati anche con delle sole vibrazioni, poichè nel caso di Beethoven non ha influito l'esperienza musicale del mondo che lo circondava, per la semplice ragione che era un non udente.
Magari questi patrimoni di cui parlo non risiedono nel DNA, magari possono risiedere in qualche altra parte.
Secondo me, non so dove, ma almeno Beethoven ce li aveva.
Un caro saluto da Giancarlo.
Attendo risposte da tutti, la curiosità ormai è tanta.
Ciao a tutti. Giancarlo.