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20-05-2014, 00.26.21 | #213 |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)
Visto che la discussione si è spostata sul tema dell'io penso sia opportuno ricordare che Severino mette in dubbio l'immediatezza originaria di tale concetto nella sua critica alla fenomenologia husserliana (e di riflesso a Cartesio) e identifica l'io come punto di riferimento fenomenologico della volontà di potenza. L'io per Severino è il centro della illusione della volontà che vuole il divenire, quindi che vuole la follia e non l'osservatore universale, dunque mi pare che si possa dire che ogni solipsismo o soggettivismo è così radicalmente escluso dalla sua filosofia. La coscienza osservante è invece l'apparire dell'apparire e prescinde dall'io come soggetto di volontà.
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20-05-2014, 14.39.30 | #214 |
Garbino Vento di Tempesta
Data registrazione: 13-05-2014
Messaggi: 147
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)
X Mariodic.
Ringrazio Mariodic e spero che mi scuserà se non rispondo a quanto da lui argomentato perché ritengo che l' oggetto della discussione sia un altro e ciò mi porterebbe largamente fuori tema. Ritengo comunque che prima o poi riaffronteremo l' argomento in un' altra riflessione che sia attinente. Ringrazio inoltre immensamente Maral per la sua pertinente nonché semplice esposizione sulla filosofia di Severino per quanto riguarda l' IO e la sua localizzazione. E lo ringrazio anche perché non solo mi conferma quanto da me supposto della sua conoscenza di Severino, ma anche che Severino ha uno spessore di cui bisogna tener conto. Spero veramente di trovare il tempo e la determinazione per confrontarmi con la sua vasta opera filosofica. Per quanto riguarda invece quanto riportato, ho già esplicato altrove che ho seri dubbi sulla volontà di potenza ipotizzata da Nietzsche come a base della vita. Perciò la ritengo una teoria; e se condivido, perché ipotesi da me presa in considerazione, la possibilità che l' io possa essere solo il punto di riferimento di qualcosa, ed un' illusione sempre di questo qualcosa, ho seri dubbi che riguardi la volontà che vuole il divenire. Per quanto riguarda il pensiero che la coscienza osservante sia l' apparire dell' apparire e prescinde dall' io come soggetto di volontà, non riesco proprio a concepirlo e naturalmente la causa è la mia ignoranza sulle opere di Severino, ammesso e non concesso che sia in grado di capirlo. Ringrazio per la cortese attenzione. Garbino Vento di Tempesta. |