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10-03-2014, 16.07.33 | #194 | |
Moderatore
Data registrazione: 23-05-2007
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)
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Solo per aumentare la confusione ma senza voler alimentare il dibattito io non sono convinto che affermare "l'essente è" sia una tautologia. Lo è se si afferma che "l'essente esiste" oppure che "l'essente diviene". Essente è un participio presente sostantivato che indica ed evoca un moto, una progressione, mentre "è" indica uno stato. Dire quindi che l'essente è determinerebbe una contraddizione, magari tautologica ma sempre contraddizione, come dire che il parlante tace |
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10-03-2014, 18.42.12 | #195 | |
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2012
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)
Citazione:
Questa infatti é stata una mia obiezione. Suggerivo di pensare gli enti come configurazioni diverse della medesima sostanza, in questo modo, nonostante il divenire degli enti, essa sarebbe rimasta immutata, identica a sé stessa (ciò che diviene é la sua configurazione). Mi sono poi accordo che così facendo avevo semplicemente spostato il problema (dalla sostanza alla sua configurazione) perchè, in questo modo, è la configurazione a nullificarsi. |
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10-03-2014, 21.55.55 | #196 | |||||||
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)
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Ultima modifica di maral : 10-03-2014 alle ore 22.08.23. |
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10-03-2014, 22.03.56 | #197 | ||
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)
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10-03-2014, 22.56.07 | #198 | |||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 12-01-2013
Messaggi: 331
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)
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Anche Peirce (sicuramente), e in fin dei conti così letto anche Kant. Citazione:
era evidente, non ho mica capito il tuo giro di parole sinceropan. Citazione:
Hai però evitato la domanda sul tempo, che secondo me qualche grattacapo lo dà, comunque in una conferenza Severino parla del tempo come entità. il fatto è che allora l'entità tempo alla velocità della luce, e il tempo a velocità accellerato è diversa? ma allora cosa appare?cioè appare avrà pure una qualche relazione con il tempo, sì ma quale tempo? o anche l'apparire è una entità? e se sì come temo, perchè relazionarla all'infinito?Dove sta questa necessità? perchè se tutto è entizzabile, allora l'esistente potrebbe essere qualsiasi cosa, e cadremmo in un relativismo senza fine. dove anche il dire che l'essente non è essente, potrebbe essere lo stesso un essente e dunque non c'è follia alcuna. Citazione:
molto pertinente! Citazione:
peccato che il significare assolutmanente nulla porti l'intero pensiero occidentale a interrogarsi su quel senso di nulla. foss'anco una manifestazione della contradizione c. Citazione:
Scusa se possibile potresti recuperare il passaggio, o spiegarmelo qua, se hai tempo ovvio! il fatto è che per Peirce i paradossi autoreferenziali non possono essere superati, e da che ne so anche secondo la logica formale moderna. Comunque non ho capito sinceropan quando Severino userebbe questa autoreferenzialità, mi sai indicare quando(conferenza) o dove (libro)? interessante Citazione:
aspetto tuoi contributi sulle domande che faccio nel mio 3d, la posizione di severino mi sembra di averla capita ma rimangono delle problematiche. [quote=maral]E' una tautologia nell'espressione "l'essente è l'essente" che pur tuttavia per Severino non è ancora una vera tautologia (in quanto l'essente espresso nella posizione di soggetto non può essere il medesimo essente espresso nella posizione di predicato). La tautologia dovrebbe essere così espressa: l'essente è l'essente che è l'essente. In termini logico formali: (E=E)=(E=E) ove = significa "è" copulativo.[quote=maral] Si va bene, ma questo secondo Hegel è impossibile. Ma veramente Severino pensa di cavarsela dando impersonificazioni del totale come impossibilità del singolo ente di sussistere, cioè negandolo(il totale) sostanzialmente come processo dialettico? Sono molto perplesso della soluzione che da, anche se il problema che pone è tutt'altro che trascurabile. ma forse il vero punto che intuisco, problematico, è il suo uso della parola apparire. jeangene ma quello è aristotele!!!(concordo con maral) comunque anche per aristotle esiste un motore primo...eh! come fa ad esistere un essente che un essente che è un essente se non dalla prospettiva soggettiva. e se c'è il singolo c'è l'universale, voglio dire le categorie aristoteliche nascono insieme al pndc. Non sono impersonificazioni essenti ma oggetti modali. |
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11-03-2014, 09.02.18 | #199 | ||
Moderatore
Data registrazione: 30-08-2012
Messaggi: 335
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)
Citazione:
Citazione:
Purtroppo non ho ancora ben sviluppato la capacità di ricondurre le varie posizioni a questo o a quel pensatore, ma ci sto lavorando. Tuttavia questa distinzione fra sostanza e configurazione (forma) non mi convince del tutto, ma questo é un altro discorso. |
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11-03-2014, 16.23.35 | #200 | |
Ospite
Data registrazione: 27-08-2008
Messaggi: 135
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Riferimento: Riflessione su: "Intorno al senso del nulla" (E.Severino)
Citazione:
questa spiegazione nn mi convince.. nn la capisco.. anche l'illusione di movimento è movimento.. è movimento che ha un senso profondo diverso da quel che appare.. ma è comunque un movimento.. perchè tutto è reale.. anche l'illusione.. ed il movimento necessita di almeno 2 enti.. l'occhio è la realtà veduta.. cioè una pluralità non statica.. che poi il suo fluire sia OO come la contraddizione C nn smonta l'obiezione che qualcosa nel rapporto io-veduto è cambiato.. è diverso.. dire che non appare più ma ancora è.. è solo un giro di parole per dire che nn è più l'apparire di prima ma un altro apparire.. x me anche in Severino il Problema Irrisolvibile del Nulla si sposta semplicemente dall'Ente-Veduto all'Ente-Occhio.. e così via in OO Regressio... così come logicamente Severino con l'esempio del Minimum Quid Nullo implicito nel Divenire dimostra che anche il Divenire comporta il Nulla (cosa che ho ammesso prima) che viola il PDNC (inteso in senso stretto alla Parmenide).. così logicamente qui sopra mi sembra possibile dimostrare che il concetto di Nulla sia implicito ANCHE nel ragionamento Io-Ente che guarda fotogrammi di un Mondo-Fisso-Eterno più ampio di ciò che Ora-Vede.. è simile al problema che aveva Plotino con la teoria dei 2 Atti che però sono Uno perchè mentre Dio esce da Sè allo stesso tempo rimane in Sè cioè rimane Uno.. logicamente nn regge : ci deve essere una Frammentazione in Movimento già nell'Uno almeno in Potenza (Potenza come altro nome del Nulla ?).. un certo Vitiello (credo che nn corra buon sangue con Severino) scrisse : In Principio c'era il DUE... conclusione : per me nè io nè te nè Eistein nè Severino nè Heidegger nè Plotino nè chichessia può dire : ho capito come funziona il grande giuoco.. possiamo solo dire Onestamente (con noi stessi e con gli altri) che abbiamo ipotesi più o meno affascinanti (e mutevoli : io cambio spesso opinione, io spesso credo di capire e poi di non capire e poi di ricapire e poi....) senza pretendere come fanno certe Religioni che dicono : la mia è verità e gli altri han torto... ciao e grazie mille per i tuoi contributi al mio / nostro meditare... |
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