ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
02-11-2005, 17.33.50 | #82 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-03-2004
Messaggi: 69
|
Citazione:
Bellissima, davvero bella e significativa la tua ultima affermazione Vale: preghiamo sempre per ottenere qualcosa da Dio, il nostro è sempre un continuo volere, volere, volere. L'errore però non è nel cattolicesimo ma, semmai, in una sbagliata interpretazione della preghiera da parte di certi cattolici. Nella preghiera infatti il credente dovrebbe rimettersi "semplicemente" alla volontà di Dio e ringraziarlo per le sue opere di misericordia. Dio non è un Babbo Natale al quale il credente si rivolge con la lista delle varie richieste che sono appunto personali, individualiste e per questo utilitariste. P.S.: Davvero si nota molto la tua vicinanza a Kierkegaard, personalità filosofica che ammiro e che non condivido appieno, ma è stato ed è per me sempre fonte importante di riflessioni. Di lui mi è piaciuta tantissimo la frase: "Ciò che io sono è un nulla; questo procura a me e al mio genio la soddisfazione di conservare la mia esistenza al punto zero, tra il freddo e il caldo, tra la saggezza e la stupidaggine, tra il qualche cosa e il nulla come un semplice forse." Questa è proprio sublime, insuperabile! Vedo poi un pizzico di Heidegger in quell'"essere per la morte". E inoltre non so se ne sei a coscienza oppure no, ma il tuo distinguo fra religione e religiosità ti accomuna ad un altro grande pensatore, purtroppo scomparso, quale è stato ed è (perchè rimane vivo tutt'ora grazie ai suoi scritti e non solo) Norberto Bobbio. Non so però in che modo intendi te la religione e in quale altro modo la religiosità. Ho fatto questa breve analisi del tuo scritto perchè mi è piaciuto, mi ha colpito. P.P.S.: Anch'io credo, amo Gesù e penso che davvero Egli fosse il Figlio di Dio. So che questa mia affermazione a questo punto è un po' una tautologia, una ripetizione superflua essendomi già dichiarato cattolico. Mi faceva però piacere dirla. Ciao ciao. Ultima modifica di miky 1987 : 02-11-2005 alle ore 17.40.01. |
|
02-11-2005, 17.40.26 | #83 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
|
Re: torniamo sui binari...
Citazione:
Ovviamente avrei voluto scrivere: Miky chiede cosa avvicina e allontana i teisti cattolici agli atei (o agnostici). |
|
02-11-2005, 18.05.32 | #84 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-03-2004
Messaggi: 69
|
Re: Re: torniamo sui binari...
Citazione:
Precisamente. Chiedo prorio questo. |
|
03-11-2005, 11.16.47 | #85 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-03-2004
Messaggi: 69
|
A proposito di religione e religiosità vorrei citarvi un passo di Bobbio: "Io non sono un uomo di fede, sono un uomo di ragione e diffido di tutte le fedi, però distinguo la ragione dalla religiosità. Religiosità significa per me, semplicemente, avere il senso dei propri limiti, sapere che la ragione dell'uomo è un piccolo lumicino, che illumina uno spazio infimo rispetto alla grandiosità, all'immensità dell'universo. L'unica cosa di cui sono sicuro, sempre stando nei limiti della mia ragione - perchè non lo ripeterò mai abbastanza: non sono un uomo di fede, avere la fede è qualcosa che appartiene a un mondo che non è il mio - è semmai che io vivo il senso del mistero, che evidentemente è comune tanto all'uomo di ragione che all'uomo di fede. Con la differenza che l'uomo di fede riempie questo mistero con rivelazioni e verità che vengono dall'alto, e di cui non riesco a convincermi. Resta però fondamentale questo profondo senso del mistero, che ci circonda, e che è ciò che io chiamo senso di religiosità."
Io effettivamente condivido questo senso del mistero di cui parla Bobbio, comune dice lui tanto all'uomo di ragione (che potrei uguagliare all'ateo nella nostra discussione) che all'uomo di fede (diciamo nel nostro caso il teista cattolico). Voi che cosa ne pensate??? |
03-11-2005, 12.59.04 | #86 |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
|
Condivido questo senso del mistero, presente in entrambi, ma in modi profondamente diversi; siamo d'altronde tutti miseri uomini, che con la loro misera lanternina cercano di scorgere il sentiero che gli sta davanti.
|
03-11-2005, 19.00.29 | #87 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-03-2004
Messaggi: 69
|
Citazione:
Devo fare una precisazione, anche se non sono arrivate critiche in questo senso. Mi sono accorto solo ora del tremendo equivoco che può generare la mia affermazione, il mio eguagliare l'uomo di ragione con l'ateo e l'uomo di fede con il teista cattolico. La fede - lo sappiamo ma è bene precisarlo - non è opposta alla ragione, non è un accesso irrazionale alla realtà. Come dice S. Agostino: "credo ut intelligam" e "intelligo ut credam". Dunque le mie comparazioni forse sono un po' improprie, o comunque fuorvianti, a meno che non si tenga conto del fatto che fede e ragione non sono due concetti separati, bensì in rapporto fra di loro. Tanto che è stata scritta persino, è noto, un'enciclica - molto discussa e criticata - da papa Giovanni Paolo II sul loro significato: Fides et ratio. Senza poi dimenticare il dibattito nei secoli, di filosofi e dottori della Chiesa. |
|
03-11-2005, 19.36.31 | #88 |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-10-2005
Messaggi: 508
|
Mi piace il modo di scrivere di VanLag
Mi piace il modo di scrivere di VanLag!
Un piccolo problema: ma quante volte ricorrono espressioni quali " Dio come essere trascendente"!! Trascendente rispetto a che cosa? Franco |
03-11-2005, 20.57.08 | #89 |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
|
Jambo!
Purtroppo il testo che trovo molto interessante su Dio, l'ho solo in tedesco, lingua che la maggior parte degli italiani non conosce, o meglio detto, non palleggia molto bene, dato che a scuola - se non erro - non dovete studiarla... (solo l'inglese...fannulloni!) Riporto lo stesso il testo per quei pochi che lo capiranno, perché è veramente interessante... Dal libro di Hubertus Halbfas (teologo tedesco) "Der Sprung in den Brunnen": SCHÜLER: Was nennst du Gott? Was gott-los? LEHRER: Was ich Gott nenne, können kein Wort, kein Satz, keine Formel wiedergeben. Leichter ist zu sagen, was ich gott-los nenne. SCHÜLER: Was also? LEHRER: Ein Mensch, der sich vorstellen kann, dass Gott ist, ist keineswegs gottlos. Wohl aber, wer Gott als nützliche Sache missbraucht: mit ihm Geschäfte machen will und ihn als Vorwand seiner Interessen nimmt. Ich habe dir einige Beispiele aufgeschriben, 'was man alles mit Gott machen kann'. Geh die Liste Punkt für Punkt durch und prüf dich, ob du sie aus einiger Erfahrung belegen kannst. --- Was alles mit Gott machen kann: - Man kann Gott verantwortlich machen für Hunger und Elend. - Man kann Gott leugnen, weil er sich nicht sehen lässt und Unglück nicht verhindert. - Man kann Gott mieten zu besonderen Anlässen: Er dient der Feierlichkeit und fördet den Umsatz. - Man kann Gott für die eigene Macht gebrauchen, indem man sagt, alle Autorität komme von Gott. - Man kann im Namen Gottes Kriege führen, Menschen verdammen und töten und sagen, das sei Gottes Wille. - Man kann mit dem Ruf 'Gott will es!' Angriffe als 'Kreuzzüge' tarnen und auf Soldatenuniform 'Gott mit uns' schreiben. --- Das alles ist gottlos. Man kann mit Gott nicht 'machen', weder ihn gebrauchen noch ausnutzen, denn Gott ist Liebe, und daran hat nur Anteil, wer diese Liebe in sich selbst gross werden lässt. SCHÜLER: Deine Beispiele zeigen, wie sehr das Wort Gott missbraucht werden kann. Wer das am eigenen Leib erfahren hat, ist verletzlich geworden und mag eine Red von Gott schliesslich nicht mehr hören. Manchmal denke ich, dass es Gott gar nicht gibt, sonder dass die Menschen diese Idee gebrauchen, um mit ihren eigenen Wünschen zurechtzukommen. Was meinst du, gibt es Gott? LEHRER: Einen Gott, den 'es gibt', gibt es nicht. SCHÜLER: Was soll das heissen? LEHRER: Es gibt Vierlerlei... Steine, Blumen, Vögel, Menschen, ... Alles, was es gibt, ist ein Etwas. Gott ist kein Etwas. SCHÜLER: Also gibt es keinen Gott? LEHRER: Auch das ist falsch gefragt. Mann kann nach Gott nicht wie nach Sachen fragen. Du muss zunächst fragen lernen. SCHÜLER: Was heisst fragen lernen? Ich frage ja immerzu. Mir wäre lieber, ich könnte meine Fragen beantworten lernen. LEHRER: Fragen lernen heisst, über das hinaus zu fragen, was die Leute für selbstverständlich halten und womit sie sich abgefunden haben. SCHÜLER: Und wie lernt mann das? LEHRER: Indem man sich nichts schenkt, aber alles abverlagt. Es gibt keine Regeln dafür. Immerhin kann ich dir einige Ratschläge aufschreiben. Du wirst erkennen, was gemeint ist. --- Wenn du nach Gott fragen willst, lerne zu fragen --- Fragen ist schwerer als antworten. Die meisten lernen es nie, wissen nicht einmal, dass man überhaupt fragen kann. Antworten umstellen ihr Leben, aber nicht Antworten auf eigene Fragen, sondern Scheinantworten, die den eigenen Fragen zuvorkommen, damit sie zur ja nicht gefragt werden. Willst du fragen lernen, schnür die amtlich verpackten Bündel auf. Stürz den Inhalt der geordneten Kisten um und erprobe selbst, womit du leben kannst. Wag dich auch an die schweren Pakete mit den Etiketten 'Gott', 'Erlösung', 'Gebet', heran. Lass dich nicht irritieren durch die Warnung, es würde dir wie mit der Uhr ergehen, die du, auseinandergenommen, nicht wieder zusammenfügen kannst. Vertrau auf dich und wage zu fragen. Das führt dich ins Weite. Religion ist eine Strasse zu Gott. Eine Strasse ist kein Haus. Spero che qualcosa capiate...tempo per tradurre non ne ho putroppo per ora... Elia |
03-11-2005, 21.00.42 | #90 |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
|
... piccolo errore di trascrizione...
NON... LEHRER: Ein Mensch, der sich vorstellen kann, dass Gott ist, ist keineswegs gottlos. BENSÌ... LEHRER: Ein Mensch, der sich nicht vorstellen kann, dass Gott ist, ist keineswegs gottlos. Elia |