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Vecchio 04-11-2005, 12.19.22   #101
SebastianoTV83
Utente bannato
 
Data registrazione: 11-05-2005
Messaggi: 639
Il dogma dell'ateo è solo uno: dio non esiste; i dogmi dei credenti sono molteplici: dio esiste, dio è perfetto, dio ci ha creato, dio blablabla...

No caro.. i dogmi dell'ateo sono:

niente è perfetto, niente ci ha creato, niente bla bla bla.. QUINDI Dio non esiste.
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 04-11-2005, 12.20.30   #102
Yam
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Re: Re: Re: Re: Re: Ancora sulla domanda " Dio esiste?"

Citazione:
Messaggio originale inviato da nexus6
E' la persona migliore... ma è così difficile da trovare!

Ebbene, estrapolata l'essenza delle essenze, ovvero scovato il nucleo, ovvero tolto tutto il superfluo...ovvero Tutto, ma proprio tutto...cosa rimane dell'uomo e dell'Universo?
Niente di niente.
Ma quel niente e' anche tutto....e sei tu, prima di tutto, che sei tutto....e niente.
Puo' sorgere una specie di ineffabile certezza, che e' incanto, stupore, meraviglia...ma non sorgera' mai fino a che la si oggettivera' come una cosa, come un oggetto...perche' Egli e', semmai, simultaneamente cio' che e' e cio' che non e'...ma non e' il Tutto e neanche il Nulla.
Non possiamo neanche parlarne, perche' allora Egli gia' non e' piu'.
Egli non esiste, ma esiste.
Yam is offline  
Vecchio 04-11-2005, 12.25.00   #103
SebastianoTV83
Utente bannato
 
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Messaggi: 639
Questo è ottimo ma per poterne fare delle congetture dev'esserci un volto suo rivolto a noi.
SebastianoTV83 is offline  
Vecchio 04-11-2005, 12.31.07   #104
Yam
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Messaggi: 4,124
Citazione:
Messaggio originale inviato da SebastianoTV83
Questo è ottimo ma per poterne fare delle congetture dev'esserci un volto suo rivolto a noi.

Qual e' il tuo volto originario?
Dicevano gli antichi maestri Zen.
E ancora:

«Tu puoi sentire il suono di due mani quando battono l'una contro l'altra»

«Ora mostrami il suono di una sola mano».
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Vecchio 04-11-2005, 12.41.36   #105
nexus6
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Messaggi: 1,770
x sebastiano

Certo ci si può arrivare per induzione, come dici, o per intuizione, ma una volta che crolla il castello dalle macerie non rimane nulla, niente di niente, nada, nisba... quando casca il dogma "dio esiste" e si trasforma in "dio non esiste", tutti i "dogmi temporanei" necessari (o no) per arrivare ad esso non sono più necessari successivamente.
Per il vero credente, invece, sostenere il dogma "dio esiste" comporta di volta in volta, tutta una serie di dogmi a cascata, ovvero tutte le virtù e le funzioni che si dovrebbero attribuire al divino.

Per l'ateo non esiste dio. punto. Poi come ci sia arrivato questo è un altro paio di maniche.

Per il credente esiste dio, virgola, dunque dio ci ha creato, dio è perfetto, dio è trascendente, dio è buono... ovvero tutta una cascata di dogmi irrazionali...

Tu ora mi ribatterai... ma anche per l'ateo discendono una serie di dogmi del tipo: niente è perfetto, niente ci ha creato..., ma queste sono conseguenze strettamente logiche derivanti dal fatto che dio non esista. Invece "dio è perfetto, dio è buono ecc..." sono ulteriori dogmi a cascata inventati dai credenti... che possono di volta in volta essere aggiunti o tolti a piacimento.

Comunque ci stiamo entrambi arrampicando sugli specchi... sempre di dogmi si tratta... c'è chi ne deve sostenere di più, c'è chi ne deve sostenere di meno... c'è chi non ne sostiene per niente... e quest'ultima, credo, sia la via più saggia...

Ultima modifica di nexus6 : 04-11-2005 alle ore 12.49.55.
nexus6 is offline  
Vecchio 04-11-2005, 14.29.52   #106
and1972rea
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Tutto e’ dogma, anche sostenere che non si debba sostenere alcun dogma e’ un dogma. Tutto e’ da dimostrare, anche il fatto che l’esistenza o l’inesistenza di dio siano indimostrabili o dimostrabili e’ da dimostrare; tutto e’ possibile e tutto e’ impossibile…tutto ci si svela mentre tutto ci si vela ; il dubbio e la certezza si confondono in un paradosso continuo che noi uomini non potendo ,non vogliamo affrontare. La nostra stessa condizione di uomini e’ paradossale, persi fra il tutto e il nulla , continuiamo a cercare la verita’ dove regna il paradosso.
Fede e/o pazzia sono la via obbligatoria per riuscire ad uscire dalla casa degli specchi.

Saluti a tutti
and1972rea is offline  
Vecchio 04-11-2005, 14.48.56   #107
Lord Kellian
Ospite abituale
 
Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
Piuttosto che la fede, maestra di cecità, meglio la pazzia, maestra del dubbio.

Ma poi Andrea secondo te le leggi della fisica non sono dimostrate? Quindi gli astronauti arrivano e stazionano nello spazio per caso? O per magia...

Certo: anziché quattro o cinque dogmi (articoli di fede) indiscutibili ce ne sono tantissimi, discutibilissimi, che insegnano a costruire i razzi per vincere la forza di gravità...

E' proprio la stessa cosa...
Lord Kellian is offline  
Vecchio 04-11-2005, 15.11.12   #108
Yam
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Citazione:
Messaggio originale inviato da and1972rea
Tutto e’ dogma, anche sostenere che non si debba sostenere alcun dogma e’ un dogma. Tutto e’ da dimostrare, anche il fatto che l’esistenza o l’inesistenza di dio siano indimostrabili o dimostrabili e’ da dimostrare; tutto e’ possibile e tutto e’ impossibile…tutto ci si svela mentre tutto ci si vela ; il dubbio e la certezza si confondono in un paradosso continuo che noi uomini non potendo ,non vogliamo affrontare. La nostra stessa condizione di uomini e’ paradossale, persi fra il tutto e il nulla , continuiamo a cercare la verita’ dove regna il paradosso.
Fede e/o pazzia sono la via obbligatoria per riuscire ad uscire dalla casa degli specchi.

Saluti a tutti

O forse contemplare il paradosso......
Yam is offline  
Vecchio 04-11-2005, 17.01.30   #109
sunday01
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Data registrazione: 05-07-2005
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Per cercare di rispondere alla tua domanda iniziale, sono andata a cercare nel sito qui sotto il pensiero di Flores D'Arcais, e mi sono fatta l'idea che a parte il fatto che non crede in Dio, per il resto parla da ottimo cristiano:

http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=768

"FLORES D'ARCAIS: Siamo noi che decidiamo che cosa è bene e che cosa è male. E questa responsabilità, da millenni, getta l'uomo nel terrore. E allora cerchiamo di convincerci che le norme esistono o nella natura o sono date da un'entità che è al di là degli esseri umani. Perciò riconoscere che la norma l'abbiamo noi non significa avere a che fare con un'etica. Significa avere a che fare con l'obbligo, il dovere di decidersi per un'etica, per alcuni valori. Quali? Ciascuno si assumerà le sue responsabilità e dovrà trarne le conseguenze. Io credo che noi dovremmo scegliere l'etica della uguale dignità, cioè credo che ciascuno di noi possa riconoscersi in quanto individuo, non in quanto dice "io", ma in quanto riconosce in ogni altro un "tu". Dunque in se stesso riconosce un "tu" per tutti gli altri. Al di fuori di questo c'è solo una forma di solipsismo o un tentativo di considerare gli altri come oggetti, ossia una guerra di tutti contro tutti. "

"FLORES D'ARCAIS: Credo che ci possano essere tantissimi punti di incontro (tra atei e credenti). Per uno scettico o per un ateo non ha nessuna importanza che qualcuno creda o non creda. Cioè un ateo non vuole convertire il credente. Il credente in genere sente il bisogno, com'è ovvio, di convertire l'ateo. Ma questi, al contrario, poiché non ha una religione alternativa o un surrogato di religione, non ha nessuna intenzione di convertire il credente all'ateismo. Ateismo significa semplicemente, come accennavo prima, la consapevolezza che tutto si gioca nel periodo finito della nostra esistenza. E allora, se questo è il punto di vista dell'ateismo, all'ateo interessa quello che gli uomini fanno, come concretamente agiscono, quali valori realmente praticano, se si muovono per opprimere gli altri o per riconoscerne l'uguale dignità, ossia si pongono in un'ottica di solidarietà. Quindi, da questo punto di vista, all'ateo che uno sia credente o non credente non importa nulla. Importa quali valori dice di volere e soprattutto quali valori pratica - non solo predica, ma soprattutto pratica. Quindi da questo punto di vista un ateo trova in alcune affermazioni del Vangelo qualche cosa di assolutamente condivisibile. Pensiamo alle parole di Gesù: "Il tuo dire sia: sì o no, perché il di più viene dal maligno", che non solo è una critica radicale e devastante di ogni forma di ipocrisia, ma addirittura dice che chiunque mostri un minimo di ambiguità, che chiunque non sia radicale ogni volta nel prendere posizione, nell'esporsi con le proprie decisioni, è strumento del demonio. Ora, sarebbe da chiedersi quanti credenti sappiano essere all'altezza di questa affermazione o la prendano minimamente sul serio. Vi sono espressioni nel Vangelo che nessuno prende più sul serio, però sono scritte lì. È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco vada in Paradiso. Chi ha mai potuto dire qualche cosa di più duro e definitivo contro la disuguaglianza delle ricchezze? Eppure quanti sono i cristiani che prendono sul serio questa frase, che però è nei Vangeli, tranne San Francesco e pochi altri? Come vede un terreno tra credenti e non credenti c'è eccome, e credo che sia in una serie di affermazioni che troviamo nei Vangeli. Ovviamente non quelle che riguardano la fede in un Dio crocefisso e risorto, perché è evidente che il non credente ritiene che la resurrezione sia una leggenda, ma in tantissimi precetti morali e valori che non solo offrono un punto di incontro, ma anche qualche cosa di più: un impegno comune
[…]
Purtroppo, quando si tratta di aborto, di eutanasia, di esperimenti sugli embrioni e di tutta una serie di questioni che ci riguarderanno sempre più da vicino, e che riguardano le scelte fondamentali della vita di ciascuno di noi, la pretesa da parte della religione che le sue verità siano anche le uniche razionali e umane, crea l'impossibilità di un dialogo. Laddove invece la persona di fede, pur sapendo che certe cose non sono dimostrabili razionalmente tuttavia le crede per fede e prende poi sul serio i valori del Vangelo, allora, ripeto, su questi presupposti non solo è possibile un dialogo, ma è necessario un impegno comune. A me capita di avere fra i miei più cari amici molti credenti, molti preti alle volte, magari anche qualche vescovo e cardinale - solo se però prende sul serio i valori del Vangelo, cosa che non è sempre scontata. "

Questo mi dimostra che Dio esiste, le strade del Signore sono infinite.
Ciao
sunday01 is offline  
Vecchio 04-11-2005, 17.29.43   #110
Lord Kellian
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Data registrazione: 18-07-2005
Messaggi: 348
Ciao sunday01. Bell'intervento. Sorprendente. Io sono quasi-ateo e sono d'accordo in pieno con la prima parte di quanto detto. Ma tu non dovresti esserlo, o lo sei? Sono gli uomini a decidere qual'è il bene e quale il male?

Questo getta gli uomini nel terrore. Sei d'accordo?

Proprio perché sono d'accordo con la prima parte, non condivido alcune affermazioni. Non so come la pensino gli altri non credenti, ma io personalmente sono molto tentato dal convertire i fedeli.

A me pare, appunto, che credano in leggende, per di più codificate nei secoli in norme come il catechismo che considero un male per la psiche umana. Esempio dell'aberrazione del catechismo è il timore di Dio, che viene predicato in quell'odiosa scuola religiosa.

Quindi ritengo mio dovere cercare di far capire ai fedeli che credere in un Dio cattolico e in un Figlio risorto è, provocatoriamente, come credere a Babbo Natale o a Quetzalcoatl, il dio maya. Credo sia mio dovere, ma di solito ci rinuncio in partenza, essendo la loro assurda fede incrollabile.

Al contrario chi si dice cristiano perché rispetta i vangeli (chi? appunto come dice Flores D'Arcais) mi sta molto simpatico. E in effetti nelle parole di Gesù si trovano tante esecrazioni delle istituzioni conservatrici del suo tempo, che andrebbero bene contro la Chiesa d'oggi e di sempre.

Infine ci sono i deisti o teisti. Molti di essi, qui da noi, credono di essere cattolici. Mentre in verità credono in quel Dio, principio del mondo tipico dei filosofi, che non ha niente a che fare col rabbioso Dio ebraico, né col pur sempre volitivo Dio cristiano. Di solito non tirano in ballo Dio nelle questioni umane e perciò il dialogo diventa, da un lato, di antura pratica, dall'altra, di natura filosofica, credo.
Lord Kellian is offline  

 



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