Allora... mio caro Epicurius... quand'è che riuscirò a farti cambiare idea?
No, a parte gli scherzi, ora provo a rispondere (in parte), a ciò che tu sostieni e dici di essere...
Epicurius scrive:
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Io mi reputo agnostico sulla questione dell'esistenza di dio: non ho basi sufficienti per decidere razionalmente se dio esiste o meno. E mi reputo ateo sulle questioni morali: nel senso che anche se dio esistesse non lo riconoscerei come autorità morale.
Ma in realtà per presentare la mai vera posizione dovrei aggiungere molto e molto altro; almeno dovrei scrivere:
- qualcosa riguardo alle diversità nelle assunzioni teiste da quelle ateiste;
- qualcosa riguardo ad alcune incoerenze degli attributi divini (dove ogni incoerenza necessiterebbe di un topic a sé).
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Curioso come la tua denominazione, riassunta il massimo possibile, ti porti a non rispondere affatto alla domanda: chi sei?
Perché rispondendomi agnostico... mi dici solo di essere qualcuno che non pensa che conoscere Dio sia possibile...
Ma io ti chiedo di dirmi chi sei e cosa pensi... e non chi NON sei e cosa NON pensi! Ti chiedo di dirmi come la pensi, e non di come NON la pensi.
La prima cosa insensata che vedo nei tuoi discorsi è proprio questa che ti ho appena cercato di evidenziare.
Cerca di definirti con un termine che non sia una negazione di qualcosa... ok? È per una questione di logica che te lo chiedo...
In caso ti ostinassi a continuare a definirti agnostico, sposto il problema su un altro livello. Cerco di mettere in discussione la mittica
frase di Socrate:
"Io so di non sapere".
È una frase che ha senso? È logicamente parlando sostenibile?
Un agnostico dovrebbe affermare di sì. Tu epicurius cosa ne pensi?
A mio avviso la frase, anche se eccezionale e magica, non contiene proprio nulla... è una frase vuota...
Infatti sapendo di non sapere, si afferma che non si sa se è vero che non si sa. E quindi? E quindi si ritorna a chiedersi se si sa lo stesso qualcosa...
È assurda la frase! Come è assurda in ogni caso la posizione agnostica!
Sono curioso di sapere come la difendi... quella frase...
Secondo argomento:
Da dove arriva la morale...? Si può accusare Dio? (chi è Dio?
)
Epicurius scrive:
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Che cosa abbiamo in mente quando parliamo di ‘legge morale’? Abbiamo in mente un insieme di precetti assoluti che debbono essere rispettati. Ma che intendiamo con ‘precetti assoluti’? Che sono legittimi e che questa legittimità non è tratta da nulla ma è data; ma che stiamo dicendo qui?
Una legge morale così intesa non può esistere, perché non c’è legge morale che si autolegittimi. E’ logicamente impossibile che una proposizione si possa autolegittimare: “io sono vera” o “io sono legittimata” o affini, non hanno molto senso, infatti nulla ci vieta di non ritenerle vere. Persino un dio non può legittimare una legge morale: infatti non è più legittimata da una legge morale approvata da chicchessia; in questi casi, infatti, non si parlerebbe di legittimazione ma di capriccio.
Detto questo, almeno, si può assumere che ci sia un insieme di precetti che dio vuole (non legittimamente, perché in questo senso assoluto non ha senso, come abbiamo appena visto) vengano rispettati (nello stesso modo in cui ci sono dei precetti che pinco palla vuole che vengano rispettati). Assumiamo – dato che stiamo parlando del cristianesimo – che tali principi siano quelli che la chiesa ha individuato (o almeno, se non tutti, la maggior parte).
Bene, ora la domanda del (forse) ateo ha acquisito un preciso senso: non è alquanto irreale ed egoistico da parte di Dio condannare un gruppo di atei che non credono in Lui quando Egli non ha fornito loro una ragione convincente per farlo?
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Vuoi che ti dica dove sta il tuo errore, Epicurius? Non mi dici da dove arriva la morale!!! È semplice il problema! Da dove arriva? Dalla coscienza, dal raziocinio, dal cuore, da dove?
Se non mi dai risposta... significa che l'unica risposta è che non puoi che dirmi da Dio... da "una morale che si autolegittima", come dici tu...
Oppure che NON esiste alcuna morale!!!
E cmq, un altro tuo errore è considerare Dio limitato...!? Che Dio è un Dio che non va oltre la logica e ciò che tu pensi sia impossibile? Non sarebbe Dio, un dio che non sta "sopra" alla logica... o erro?
-> non potendomi tu rispondere da dove arriva la morale, e non potendo escludere che Dio sia l'autore di una morale "autolegittimata", le accuse dell'ateo sono assurde e infondate, o comuque senza una base accettabile!!!
[forse a riguardo dovrei spiegare cosa è un dogma esattamente... perché girano tante idee strampalate e assurde!]
Terza osservazione:
Ateismo: posizione sostenibile?
Epicurius scrive:
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Piccola osservazione. ciò che tu dici quando scrivi che la posizione atea è insostenibile perché “richiederebbe allo stesso tempo un'infinita conoscenza da parte di colui che fa la negazione” è falsa. Infatti l’ateo, credendo che la parola ‘dio’ non abbia estensione, cioè che dio non esista, non gli è richiesta nessuna infinita conoscenza, perché dio non è infinito (qualsiasi cosa significhi ‘infinito’ in questo contesto) dato che per loro non esista. Eventualmente si può discutere se l’ateo sia legittimato o meno a sostenere quello che sostiene, ma un attacco (di incoerenza) così non può scalfire minimamente la posizione atea.
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Epicurius... l'ateismo non ha senso perché dovrebbe conoscere l'infinito... e cosa intendo io con infinito? Non per forza una infinta conoscenza...
Vedo di spiegarmi... l'ateo conosce forse tutto l'universo? Ha avuto l'opportunità di girarlo TUTTO COMPLETAMENTE per poter dire con certezza che un Dio non c'è da nessuna parte?
Dubito... anche l'ateo di fronte all'universo deve ammettere che: NON SA SE ESISTE UN DIO, E MAI RICEVERÀ UNA RISPOSTA A TUTTE LE SUE DOMANDE... anche l'ateo avrà SEMPRE un qualcosa che non potrà dimostrare/intendere/capire...
Quindi perché attaccare chi dice che esiste un'entità che comprende il tutto? È assolutamente illogico ed insensato, oltre che indifendibile.
Il discorso diventerebbe un altro... cosa è Dio?
Per alcuni ha in mano le redini di questa realtà (ebraismo), per altri sta giocando a carte e si sta bevendo un caffé (buddha).
[è quello che cerco di dire da tanto, che ognuno di noi in un qualche modo alla fin fine deve per forza definire ciò che non sa per non cadere nel paradosso!!! E allora tutti crediamo in Dio... anche se ognuno intende un qualcosa di differente...]
Quarto punto:
Gesù e le sue (presunte) parole -> possibile soluzione?
Epicurius scrive:
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Purtroppo la tua posizione lungi dall'essere inattaccabile. Infatti - trascurando se vuoi la diatriba sulla storicità di Gesù e sul fatto che egli stessi si sia autodefinito divinità - c'è da chiedersi se ci si può fidare di Gesù. Perchè fidarci di lui? Non ci sono molte persone che mentono? E dovemo credere ad ogni persona che dice di essere dio?
Come vedi il problema si è solo spostato.
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Gesù cosa dice nella Bibbia? È logico? Anche se Gesù fosse un mito, farebbe differenza? Cosa significa conoscere Dio? Cosa significa affermare che Gesù è Dio?
Questi sono alcuni dei punti che si dovrebbero affrontare... (e chi ha più tempo per continuare a scrivere...? mi devo sprigare un po'...)
Premessa: evitate per il momento di toccare il tema storicità di Gesù, perché così dimostrate solo che il Gesù secondo Giovanni è inconfutabile... e che solo toccando il tema storia siete in grado di evitare l'ostacolo... (se le cose stanno veramente così... allora sarebbe tempo di passare ad altre discussioni!)
Ecco la prova più palese di quanto Gesù sia stato logico...
"Non vi è nulla di nascosto che non debba essere rivelato.
Né cosa segreta che non venga alla luce".
Matteo, cap. X, v. 26 - Marco, cap. IV, v. 22
Luca, cap. VIII, v. 17 - cap. XII, v. 2
Capite la profondità del suo pensiero?
Capite cosa sta dicendo?
Capite che ci da su un piatto d'argento la risposta alla domanda "Dio esiste?"?
Capite che ci sta dicendo che non c'è domanda alla quale non ci sia una risposta?
Anche se dite che Gesù non era Dio... cercate di capire le sua parole, e cercate di rispondere alla seguente domanda:
è logico credere nel Tutto, nella perfezione, nell'infinito, ecc.?
Se sì, è un sacrilegio affermare Dio queste cose?
E agli agnostici che dicono che non c'è evidenza chiedo:
"C'è forse anche evidenza e logica nell'affermare che i numeri matematici siano infiniti? Qualcuno ve li ha mai mostrati tutti? La matematica è forse un'opinione?"
E a chi dice che l'assoluto, l'infinito, il tutto è solo un'idea inventata dall'uomo chiedo:
"Dimostrami che l'assoluto non esiste, e ti crederò!"
Ciao,
Elia
P.S.: Tutti crediamo in un Dio in un modo o nell'altro... solo che alcuni, per fare confusione, cercano di sostenere il contrario...
Il problema sta nel cosa è Dio... e non se esiste o meno!
P.P.S.: lo so... ho generalizzato con il termine ateo...non fatemene una colpa!