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12-01-2006, 23.35.29 | #3 | |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Re: La Rivelazione e la Sapienza.
Citazione:
Io invece no... Sinceramente, non condivido molto quello che hai scritto... ... sarà per il motivo che... ... mostri in modo chiaro e tondo le tue preferenze, senza rimanere obiettivo... Infatti generalizzi troppo, è ed palese che per te l'occidente è uno schifo, mentre l'oriente è un'isola pacifica composta da santi... O almeno questa è l'impressione che mi hai dato... Ma è veramente così? Elia |
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13-01-2006, 00.58.15 | #4 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Re: La Rivelazione e la Sapienza.
Citazione:
sfruttando l'invito di elia non generalizzarò diciamo che innalzare la fede (leggete come: credere acriticamente per autorità") ad un valore, anzi facendolo diventare uno dei valori più importanti e centrali della vita, di certo aumenta il rischio che si tenda a diminuire l'uso della propria testa. epicurus |
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13-01-2006, 01.19.44 | #5 |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Ditemi un po',
ma pensate seriamente che vivere con un punto di riferimento di fronte a voi sia peggio che vivere brancolando nel buio? Voglio dire... cosa è importante per voi su questa terra? Abbiate il coraggio di darmi una risposta... Elia |
13-01-2006, 01.27.02 | #6 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 278
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Re: La Rivelazione e la Sapienza.
Citazione:
Non so se possiamo dire che l'occidente è la terra della rivelazione e l'oriente la terra della sapienza. Nell'una e nell'altra parte del mondo si incontrano credenti che parlano dell'aldilà e di Dio come se parlassero di casa loro e del proprio nonno. E' vero però che una certa sapienza ci sorprende nell'oriente incontaminato come anche nell'occidente non del tutto inquinato. |
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13-01-2006, 01.31.43 | #7 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
Elia, qui in sezione 'Filosofia' non mi interessa il discorso emotivo e appagante della fede, tipo "il punto di riferimento della fede mi fa stare bene"; qui il nodo centrale è se sia razionale e ragionevole accettare dei fatti in modo acritico e solo per autorità. non interessa "cosa scegliete tra il brancolare nel buio e avere un punto di riferimento?", anche perchè io ho dei dubbi veri e propri in alcuni ambiti, ma in altri ho delle 'certezze', nel senso soft del termine: cioè 'certezze' sempre pronte ad essere rimpiazzate e messe in dubbio se ve ne sono i motivi. quindi ho anch'io dei punti di riferimento, ma fatti con le mie mani. e io ora ti chiedo: è meglio ragionare con la propria testa o assorbire quello che altri ti passano? epicurus |
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13-01-2006, 01.50.49 | #8 | |
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
Messaggi: 1,541
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Citazione:
Forse mi sono spiegato male... Tu hai ideali, e se sì, come li consideri? Che senso ha credere e cercare di raggiungere qualcosa che mai raggiungeremo? Platone parlava di Idee, e si immaginava la polis perfetta... e sapeva che era un'utopia... Ma il fatto che sia un'utopia, significa che l'Idea è da gettare nel cesso? Significa che bisogna rinunciare a vederlo come obiettivo, se irragiungibile? Che senso ha avere come obiettivo la così tanto stupida pace nel mondo? O l'armonia tra tutti? Bisogna di certo avere una grandissima fede, per sperare in una cosa del genere... voi l'avete? O vi buttate a braccia aperte sulla ragione, e affermate: ciò che tu credi, è assurdo e mai si avvererà, quindi tanto vale perseverare... Qual è il messaggio della buona novella? Cosa è che contiene, se non la notizia che il mondo in cui tutti vorremmo vivere... può diventare realtà, se noi lo vogliamo... Un mondo... perfetto. La ragione ti dice che non esiste? La fede dice di sì... E la fede non implica affatto lo smettere di pensare con la propria cappoccia. Tutt'altro, la regola d'oro "fai all'altro quel che vorresti fosse fatto a te", ti lascia uno spirito di iniziativa enorme, ti lascia pensare quanto vuoi, e ti puoi ingeniare come meglio credi, con un ben preciso obiettivo però... l'amore, e il meglio per tutti. Insomma, ciò che vi dico non è di certo una novità, e immagino non concordiate nemmeno, ma vabbé, ognuno è libero di pensare come vuole. Elia P.S.: ed Epic, ti accorgerai che la morale diventa uno strumento fatto dall'uomo, col la sua intelligenza, e con il suo spirito di iniziativa, per cercare di raggiungere un mondo migliore... O pensi il contrario? La morale non proviene da Dio... Ultima modifica di Elijah : 13-01-2006 alle ore 02.04.14. |
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13-01-2006, 09.54.21 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Re: Re: La Rivelazione e la Sapienza.
Citazione:
Per millenni avete suonato la vostra musica pretendendo di essere i soli musicisti ed oggi che altri aprono le loro orchestre, vi stupite che scrivono con enfasi e non sono obbiettivi. E’ ovvio che non sono obbiettivo; la mia è una visione adulcorata che vuole mettere l’altra parte sotto una buona luce. Cioè faccio quello che il cristianesimo fa da 2000 anni proponendosi come l’unica via del bene. Comunque non ho inventato niente di nuovo: ……L’ardita conclusione a cui Reimarus giungeva nello scritto era la messa in discussione del concetto stesso di Rivelazione, rigettando in tal modo ogni possibile conciliazione fra la religione naturale e quella rivelata. La religione rivelata dev’essere buttata a mare come inutile orpello dogmatico. Ma Reimarus si spinse anche più in là, scrivendo successivamente un’opera potente come dinamite, già a partire dal titolo: Apologia in difesa degli adoratori razionali di Dio. Rendendosi però conto della radicalità dei temi affrontati, Reimarus non volle pubblicare l’opera, che verrà data alle stampe solo nel 1774, allorché Lessing - come abbiamo visto - la proporrà come imprescindibile punto di riferimento per un dibattito filosofico sulla religione. Nell’Apologia in difesa degli adoratori razionali di Dio, Reimarus fa propri gli assunti del deismo e li porta alle estreme conseguenze, spingendosi ben più in là dei deisti francesi e inglesi. http://www.filosofico.net/reimarus.htm |
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13-01-2006, 10.53.15 | #10 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
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Citazione:
vedi Elia, per me il problema non sta tanto nella morale e negli ideali: anch'io ho un sistema di valori e di ideali. anch'io nutro alcune speranze riguardo al futuro del mondo. il problema sta quando la fede ci dice "l'uomo ha l'anima", "dopo la morte c'é ancora la vita", "lúniverso é stato creato da dio" etc.; cioé la fede in alcuni dogmi come questi (e molti altri), facilita senz'altro la tendenza ad abbandonare l'uso della propria testa. epicurus |
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