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04-11-2005, 19.13.49 | #115 | |
Sii cio' che Sei....
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04-11-2005, 19.41.37 | #116 | |
Ospite abituale
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Ultima modifica di Vale : 04-11-2005 alle ore 19.43.50. |
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04-11-2005, 20.06.16 | #118 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-11-2004
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Credo sia questa la parola chiave: inclusione.
Comprendo e condivido il sospetto e il rifiuto di un concetto di religione che esclude invece di includere. E conosco anche quali e quante siano le considerazioni che possono portare alla inevitabile conclusione dell'inesistenza di Dio. Ma al di là di questo, la certezza che deve accomunare è l'appartenenza di noi tutti ad una umanità che percorre un cammino difficile e faticoso. "Nessuno è un'isola ....e non chiedere per chi suona la campana: essa suona per te". Se tutti avessimo in mente questo, già sarebbe una gran cosa. |
04-11-2005, 20.41.26 | #119 |
Ospite abituale
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x Elijah.
La tua risposta alla prima domanda: Ma pensi quello che scrivi? Ti rendi conto che tu sostieni che l'età media di vita non si è alzata nel corso dei millenni????????? Perfino OGGI stanno approvando una legge per allungare l'età lavorativa fino a 68 anni perchè è ufficialmente riconosciuto che l'età media è aumentata espnenzialmente anche negli ultimi dieci anni.....e tu mi dici che non è aumentata in migliaia di anni?????? Forse sarebbe bene che andassi tu a scuola. Risposta alla seconda: Spero che tu sappia che la teoria ufficialmente riconosciuta sulla creazione del mondo è quella del brodo primordiale. perfino il papa ha ufficialmente ammesso che non discendiamo da Adamo ed Eva. Anche qui bisogna che vai ad informarti....o credi ancora ad Adamo ed Eva? Risposta alla terza: Si, io attacco in primis la religione cattolica, credo che come inizio basti discutere della religione più praticata in italia per poi magari passare alle altre. Una cosa che non ho ben chiara...ma in che religione credi? |
04-11-2005, 21.05.28 | #120 |
Utente assente
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Sempre per Alessiob...
Cosa non va in alcune tue domande... Parli di Dio, di giustizia, di male, di inferno, di condanne ingiuste, di cose orribili che lui - Dio buono e onnipotente - ha permesso... Bene! Ragioniamoci sopra un po' su queste cose, per intenderci meglio...! Perdonami da principio se non rispondo ad una ad una alle tue domande, e ti dò solo degli imput (che si possono condividere o meno... ) sui quali potrai rifletterci sopra (o possiamo assieme). Ecco la trascrizione di un dialogo avvenuto all'Università di Harvard tra alcuni atei e teisti... (tradotto in italiano per vostra fortuna) ...il teista (Zacharias -> indiano convertito al cristianesimo- > non cattolicesimo!!!) difende in particolar modo il cristianesimo. Puoi non condividere la sua difesa al cristianesimo, ma alcune cose credo che tu le potrai lo stesso condividere... [per vostra info: io non dico che quel che trascrivo è giusto o sbagliato, lo scrivo solo per farvi riflettere, obiettivo di questo sito tra l'altro, se non ricordo male... ] **Primo interrogante (ateo, o cmq in loro difesa): La mia domanda è: non è alquanto irreale ed egoistico da parte di Dio condannare un gruppo di atei che non credono in Lui quando Egli non ha fornito loro una ragione convinciente per farlo? **Zacharias (teista, in seguito abbreviato con R.Z.): Mi ci vorranno dai 5 ai 10 minuti per risponderle, quindi è meglio che lei si sieda. Ricordo una volta che stavo rispondendo a degli interrogativi di tipo dottrinario. La prima domanda era: Dio è perfetto, spieghi perché. Mi rivolsi scherzosamente a mia moglie dicendo che "l'unica domanda più difficile a cui potessi pensare in quel momento era: definisci Dio e dai 2 esempi ". Come lei può comprendere, alcune questioni sono spinose. La sua domanda, signore, è molto buona, ma prima lasci che le faccia presente alcuni assunti della sua domanda che lei dovrà difendere prima che la domanda risulti davvero valida e che sono di vitale importanza, per lei, da tenere a mente. Lei ha invocato una legge morale nel sollevare la domanda, una legge morale che, in pratica, dice: Sarebbe immorale da parte di Dio fare questo senza aver fornito una sufficiente evidenza per condannare qualcuno. Non è questo il presupposto della sua domanda? ** Primo interrogante: Immagino che questo sembri essere il mio assunto. ** R.Z.: Non solo sembra, deve essere così o la domanda si autoannullerebbe. Il punto che lei ha sollevato si ricollega ad una questione più complessa sulla giustuzia o sulla legittimità morale di tutto quello che Dio fa. È per questo che vorrei affrontarla da un punto di vista più ampio per poter poi ricollegarmi al particolare. E poiché questo è l'ostacolo che viene più spesso sollevato dagli scettici, come barriera che gli impedisce di credere in Dio, è degno di una speciale attenzione. Lasci che le narri di uno scambio di opinioni che ho avuto con uno studente all'Università di Nottingham, in Inghilterra. Appena ebbi finito una delle mie lezioni, egli si alzò improvvisamente e, piuttosto alterato, sbraitò: "C'è troppo male in questo mondo; quindi, non può esserci un Dio". Gli chiesi di rimanere alzato e di rispondere ad alcune mie domande. Dissi: "Se c'è una cosa come il male, non pensi che ce ne sia anche una come il bene?", fece un attimo di pausa, rifletté e disse: "Credo di sì". "Se c'è qualcosa come il bene", continuai, "devi ammettere una legge morale sulla quale differenziamo il bene e il male". Gli ricordai del dibattito tra il filosofo Frederick Copleston e l'ateo Bertrand Russell. Ad un certo punto del dibattito, Copleston disse: "Signor Russell, lei crede nel bene e nel male, non è vero?", Russell ripose: "Sì, è così". "Come li differenzia?", insistette Copleston. Russell alzò le spalle, come era solito fare in quelle che per lui erano labirinti filosofici senza uscita e disse: "Così come distinguo tra il giallo e il blu". Copleston rispose in modo pacato e disse: "Ma, Signor Russell, lei li distingue vedendoli, vero? Come fa a distinguere tra bene e male?". Russell, con tutto il suo genio ancora a portata di mano diede una delle risposte più insignificanti che avesse mai dato : "Con la sensazione, come altrimenti?". Devo confessare che Copleston fu un vero gentiluomo, l'appropiata "distinzione logica" in quel momento sarebbe stata: "Signor Russell, alcune culture amano i propri vicini; altre li mangiano, in entrambi i casi sulla base della sensazione. Lei ha qualche preferenza?". Quindi ritornai al mio studente di Nottingham: "Quando lei dice che c'è il male, non sta ammettendo che c'è anche il bene? Quando lei accetta l'esistenza della bontà, deve affermare una legge morale sulla base della quale differenziare tra il bene e il male. Ma quando lei ammette una legge morale, deve anche considerare colui che la fornisce. Colui, quindi, che lei cerca di confutare. Poiché se non c'è chi fornisce la legge morale, non c'è legge morale. Se non c'è legge morale, non c'è bene. Se non c'è bene, non c'è male. Qual è, allora, la sua domanda?". Ci fu una prolungata pausa, rotta quando egli rispose alquanto goffamente: "Ma allora, cosa le stavo domandando?". Questo è il nodo, dovrei aggiungere. Ora, non dubito per un momento che i filosofi hanno cercato di giugere ad una legge morale indipendentemente dall'esistenza di Dio, ma i loro sforzi sono o contraddittori nei loro assiomi o nelle conclusioni. Devo dire che questo è particolarmente vero per David Hume. Ma ne parlaremo dopo. (in questa trascrizione non lo metto, ndr). Mi sono dilungato su questa illustrazione del dibattito Copleston-Russell perché la domanda, signore, era un eco dell'attacco filosofico di Russell al teismo. Quando qualcuno gli diceva: "Cosa farà, signor Russell, se dopo la morte scoprirà che c'è un Dio? Cosa Gli direbbe?". Russell rispose: "Gli direi semplicemente che non mi ha dato l'evidenza necessaria per credergli". Russell, nell'affermare questo, ha assunto una posizione diametralmente opposta all'insegnamento scritturale. Le Scritture insegnano che il problema dell'incredulità umana non è l'assenza di evidenza; piuttosto, è la soppressione di essa. "Niente di buono può venire", ha detto il professore Richard Weaver, "se la volontà è sbagliata. Se la disposizione è sbagliata, la ragione incrementa la malevolenza". George Mc Donald (bel nome, vero? ) ha arguito che "spiegare la verità a colui che non la ama significa dargli un materiale più ricco per i fraintendimenti". Lasciatemi riassumere: 1. Per giustificare la domanda, Dio deve rimanere nell'esempio; senza Dio, la questione si autodistrugge. 2. Dio ci ha creato a Sua immagine. Parte di quell'immagine è il privilegio dell'auto-determinazione. 3. La più grande virtù è l'amore. 4. Dio, nel suo amore, ci ha creati ed in risposta l'amore deve essere per noi una scelta. Dove non c'è scelta, c'è coercizione, che non è amore. Solo nel messaggio cristiano l'amore precede la vita; in ogni altra visione del mondo la vita precede l'amore. (non sono tanto sicuro che le cose stanno così... però di sicuro NON sono così nell'ateismo. ndr) Quindi, nella dottrina cristiana, l'amore ha un punto di riferimento, Dio stesso. 5. Dio comunica all'umanità in una varietà di modi: a. Ragione (filosofico) b. Esperienza (esistenziale) c. Storia (empirico) d. Emozioni (relazionale) e. Le Scritture (propositivo) f. Incarnazione (personale) Prendete in cosiderazione queste 6 aree che sono aperte ad un serio pensiero critico, e troverete che il problema non è l'assenza dell'evidenza; piuttosto è la sopressione di essa. Posso aggiungere che è stato in questa stessa scuola che Simon Greenleaf, professore di giurisprudenza, ha detto questo dei documenti del Nuovo Testamento: "Potete scegliere di dire di 'io non credo affatto', ma non potete dire che non c'è una sufficiente evidenza". (continua... pregerei di non intervenire su quel che scrivo fino a quando non ho trascritto tutto, thanks) |