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05-11-2005, 15.23.26 | #154 | |||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
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Risposte a Zacharias: seconda e ultima parte
Citazione:
Come ha velocemente osservato nexus, questa argomentazione è fallace. E’ fallace perché R.Z. confonde l’uso di ‘significato’ in ‘signficato della vita’ con quello in ‘significato di una proposizione’: e questo è un grave errore. Quando noi parliamo del significato di una proposizione ci riferiamo a cosa essa ci comunica (lo so, è una spiegazione superficiale, ma si perderebbe troppo tempo ha spiegare il significato di ‘significato’ in questo contesto, per di più è per tutti intuibile); mentre quando noi parliamo del significato della vita ci stiamo chiedendo che scopo abbia la nostra esistenza (e quella degli altri). Cioè: cosa dobbiamo fare qui sulla terra? E molte altre domande che – io sostengo – alcune volte cadono nel campo dell’insignificanza linguistica. Quindi lo studente può tranquillamente credere che non c’è uno scopo, un progetto, trascendente, e contemporaneamente credere che le sue parole siano significative. Citazione:
Non è che l’ateo (o il non credente, in generale) non abbia una morale, bensì non ha una morale trascendentale assoluta. Egli cercherà – assieme agli altri – di creare egli stesso una morale per garantire la convivenza delle persone. La morale del non credente sarà una morale dell’uomo e per l’uomo, che non deve piegarsi ad esigenze metafisiche e che muta in conformità alle esigenze e agli interessi dell’uomo. Certo che tra i tanti esempi ha scelto proprio quello del terrorista (non so quando scrive, comunque è stato sfortunato), infatti si vede soprattutto oggi come il fanatismo religioso possa spingere a compiere atti osceni, seguendo così la strada della violenza e della vendetta. Il fatto è – come ha già detto nexus – che la bontà o la malvagità non sono proprietà dell’ateo, dell’agnostico o del tesita, ma della persona stessa. Inoltre, non vorrei deludere nessuno, ma io (che sono agnostico ontologicamente, ma ateo moralmente) non ho una vita triste e dolorosa. Anche qui dipende da persona a persona. Penso che discorsi tipo “ateo=malvagio”, “teista=malvagio”, “ateo=infelice”, etc., siano sciocchi e banali. [quote] **QUARTO INTERROGANTE: Lei si è pronunciato contro Nietzsche in parte perché la sua posizione ha prodotto alcuni mali, come Hitler. Ma cosa ha da dire riguardo ai mali che la Cristianità ha prodotto, come la persecuzione degli infedeli durante le Crociate? **R.Z.: […] i mali dell'ateismo sono un prodotto diretto degli insegnamenti dell'ateismo. Questa è una realtà molto imbarazzante e dolorosa che gli atei si trovano a dover ammettere. […] Io sto dicendo che la violenza è un cammino logicamente deducibile all'ateismo, e posso consigliarvi come lettura "Un mondo di selezione naturale" in cui Darwin stesso ha categoricamente affermato quanto appena detto[quote] E quale sarebbe l’insegnamento diretto dell’ateismo? L’ateo sostiene che dio non esiste, quindi da qui non si deduce nulla riguardo la violenza o la non-violenza. Inoltre scrivere che dall’ateismo si deduce logicamente la violenza (oltre che essere falso) è come sostenere che l’ateo è sempre violento, ma R.Z questo lo nega. Quindi R.Z. si sta contraddicendo. Inoltre se si riconosce l’evoluzionismo (o sue versioni aggiornate) ciò non implica che noi dobbiamo essere violenti, non più di chi vedendo un leone sbranare una gazzella (che magari poi non mangerà perché già sazio) sostiene che il leone è stato violento. Citazione:
Non è che voglio vederla in modo differente a tutti i costi, ma dato che stiamo parlando di dio, allora dobbiamo anche assumere che sia stato lui a metterci in quella situazione mortale. Comunque questa discussione meriterebbe un topic a parte, se vuoi aprirlo io ti seguirò |
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05-11-2005, 15.27.22 | #155 | |
Moderatore
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Citazione:
‘Logica’ in questo frangente significa né più né meno di ‘parlare e argomentare in modo rigoroso’, quindi non vedo il problema. Ovviamente una persona può sbagliare, ma non è certo colpa del suo argomentare in modo rigoroso, anzi questo genere di stile filosofico permette meglio agli altri filosofi di vedere dove stanno gli errori di un filosofo, ma anche lo stesso filosofo può così meglio rendersene conto. Inoltre, credo che sia interessante trattare questi argomenti logicamente. Qui siamo in filosofia e se si deve parlare di dio e affini allora si deve argomentare; se si vuole solo dire "credo in dio e basta" allora non penso che questo debba trovare spazio in un forum di filosofia, ma neppure in un libro di filosofia. Al massimo lo si può scrivere su una (auto)biografia. |
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05-11-2005, 15.32.53 | #156 | |
Moderatore
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Citazione:
Prego Quello di Kenny l'ho letto tutto: molto bello. Quello di Swinburne l'ho potuto tenere per poco tempo e così ho potuto leggero solo un po': comunque mi sembrava molto interessante. Comunque ho appena buttato giù qualcosina sul cosa penso, ovviamente senza scannare P.S. comunque consiglio a te e a quelli che fossero interessati a dare un occhio (al già segnalato) sito http://www.homestead.com/philofrelig...ellaneous.html . Devo ancora leggerlo, ma si promette bene. Ultima modifica di epicurus : 05-11-2005 alle ore 15.34.53. |
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05-11-2005, 17.20.46 | #157 | |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
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Citazione:
Secondo me la logica dovrebbe rientrare il giusto in queste questioni, senza farla da padrone, poichè in effetti non è da escludere che essa sia in errore in questi, così come in altri argomenti (vedi fisica quantistica). Per quanto riguarda il "credo in dio e basta" certo sarebbe abbastanza sterile come argomentazione ed io, in precedenza, non mi riferivo a quel tipo di credenti (che pure ci sono e sono numerosi) ma a quelli che dicono: "credo in dio, ma non so logicamente perchè, avverto la presenza di qualcosa che non so spiegare ed al quale do il nome di dio, è una illuminazione e non un ragionamento"; ora come puoi replicare logicamente e rigorosamente ad un discorso del genere? Tu sicuramente qualche argomento lo troverai ed il credente sentendosi tirato in causa, si difenderà come potrà, ma sicuramente adducendo dogmi, perdendo così in rigorosità logica e dunque che vuol dire? Che sei riuscito con la logica a smontare il suo credo? Io penso di no e per questo credo che l'uso dell'arma logica vada limitata in questi casi, poichè si potrebbe potentemente rivolgere anche verso i dogmi atei e agnostici ed ugualmente smontarli uno ad uno. |
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06-11-2005, 11.16.46 | #158 |
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Il nobile Kellian scrive:
Ma poi Andrea secondo te le leggi della fisica non sono dimostrate? Quindi gli astronauti arrivano e stazionano nello spazio per caso? O per magia... E' logico che le fantasie della scienza siano innanzitutto dogmi, esse discendono da dogmi (principi ,assiomi, enunciati indimostrabili) e stabiliscono altri dogmi, questa e' la loro prerogativa; come una linea tracciata per unire due punti fra quelli che affollano lo spazio puo' proseguire per intercettarne inevitabilmente molti altri lungo il suo cammino, cosi' anche i modelli scientifici tracciati sopra uno sparuto numero di vecchie osservazioni finiscono per intercettarne e prevederne di nuove nell'ambito del proprio dominio, ma ,cio' nonostante ,questi modelli fantasiosi rimangono pure sovrastrutture costruite sopra una realta' che sentiamo esistere veramente, ma che permane ineffabile alle speculazioni della nostra ragione. I nostri disegni , sempre diversi, sempre piu' arzigogolati, si rivoluzionano ad ogni nuova osservazione da loro imprevista ,nell' intento di incasellarla insieme alle vecchie in una nuova struttura un po' piu' ampia , una nuova invenzione che possa coprire una porzione piu' vasta di realta' tangibile; ma questa realta' che noi sentiamo "vera" non coincide mai con le nostre fantasie , e nemmeno vi assomiglia lontanamente, essa asseconda per un poco i nostri sogni , li illude beffardamente per poi costringerli a strvolgersi da loro stessi in nuove chimere sempre piu' convincenti ,sempre piu' umilianti quando vengono smascherate (quanto e' difficile per la scienza rinunciare a un dogma per fondarne un altro…) Quindi, nobile Kellian,… sì,… in fondo hai ragione, penso che una sorta di magia conduca i nostri astronauti per lo spazio, che la nostra fede conduca le nostre speculazioni a disegnare la realta' per come noi la vediamo e la prevediamo. …E , se ci riuscissi, preferirei certamente trovare la fede nei disegni di un Dio piuttosto che in quelli di un uomo di scienza. Saluti a Tutti |
06-11-2005, 11.17.03 | #159 |
Sii cio' che Sei....
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Che cosa e' la logica?
Che cosa e' il pensiero razionale? Come funziona? Perche' viene detta conoscenza dualistica? Puo' l'Uno essere Due? Se non esistesse un soggetto percipiente e un oggetto percepito, funzionerebbe l'intelletto? C'e' uno stato nell'essere umano in cui l'intelletto cessa di funzionare? Cosa c'e' dietro al chiacchericcio mentale? E' l'unica forma di conoscenza di cui disponiamo? Cosa sono le parole? E le singole lettere? Da dove arrivano? Come si combinano insieme? E' un cammino a ritroso...questo, dal Molteplice all'Uno e viceversa. |
06-11-2005, 11.30.44 | #160 |
like nonsoche in rain...
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Messaggi: 1,770
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Ciao Yam...
Dopo che Elia mi ha fatto presente che il signor Nagarjuna mi sarebbe potuto interessare, ho fatto qualche ricerchina e ciò che pensa l'indiano suddetto sembra aderire molto al mio pensiero; aderisce anche al tuo non è vero? |