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04-04-2006, 20.12.59 | #162 | |
Sii cio' che Sei....
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Re: Re: Re: Re: Re: Per come posso vedere...
Citazione:
Dai Mirror facciamo i seri, per finta pero'. Oltretutto qui siamo o.t. quindi ti apro un bel topic sull'Advaita new age....e poi ti bastono un po', dato che a qualcosa il casino che faccio e' servito e serve....vedo che per esempio non dici piu' "io mi dichiaro illuminato". O sbaglio? |
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04-04-2006, 21.54.56 | #165 | |
Moderatore
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Re: Re: Re: Re: ...per liberi ricercatori non ancora indottrinati
Citazione:
Ben detto Visechi! Infatti tu sei Dio! Un pezzo di Dio..................... |
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04-04-2006, 22.05.11 | #166 |
Moderatore
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Mi ero perso questo thread...................che gran tiranno che è il tempo!
Vi dico la mia. Per me Satana (e questa è la terribile, saggia ed ironica azione divina) è il tentatore. Serve a Dio per mettere alla prova l'uomo. Quello stesso uomo/Dio che, eoni fa, tradì la fiducia accordatagli da Dio. Il peccato dell'uomo (quello che la Chiesa chiama originale) fu...........un pò come se il cuore cominciasse a dire: va bè adesso comincio io a determinare il mio lavoro. Taglio fuori dalla circolazione quella vena là, bypasso quell'altra arteria e poi, ingegnosamente, cambio il senso di marcia dell'aorta. Ma come? dice il cervello, così mi ammazzi! No no lasciami fare......vedrai che miglioramenti................. ........ Così l'uomo ritenne di poter fare meglio del Suo creatore. Di non aver più bisogno di lui. Squilibrando così l'intero macrocosmo. Ora, per essere ben certi che l'evento non abbia più a ripetersi, siamo nel fuoco della prova. Quando daremo sufficienti garanzie.........torneremo alla casa del Padre. |
05-04-2006, 09.11.54 | #167 | |
Ospite abituale
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Re: Re: Re: Re: Re: ...per liberi ricercatori non ancora indottrinati
Citazione:
Avresti ragione e converrei con te se solo per un attimo riuscissi a credere che Dio esista davvero, ma così non è, non credo alla Sua esistenza, anche se rispetto e ad onor del dubbio che deve informare ciascuno di noi quando approccia questo delicato argomento, scrivo le iniziali a Lui riferibili con la lettera maiuscola. Ma anche se non credo posso pur sempre provare ad immedesimarmi ed immergermi entro una concezione fideistica, e ciò che scorgo non è certo piacevole per quanti, tanti, troppi, vedono in Dio solo un lato della medaglia, solo il bello e il Bene, scordando che se noi siamo Sua immagine, se noi siamo Sue parti, se noi siamo un Suo pezzo, come scrivi tu, Dio deve necessariamente essere bello e brutto, meraviglia ed orrore, luce e tenebra, perché in noi sono racchiuse in maniera irredimibile, cioè non altrimenti componibili come dissidio eterno, queste qualità o condizioni. Noi siamo parti di Dio nella misura in cui siamo amore ed odio, perché avvertiamo una propensione al bello e indugiamo nell’orrore, perché in noi emergono qualità eccelse frammiste all’abnorme. Da noi erompe un urlo che è anche l’urlo e il lamento di Gesù. Solo in quest’accezione noi potremmo essere parti di Dio. Ciao |
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05-04-2006, 09.33.13 | #168 |
Sii cio' che Sei....
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Certo Visechi, tu sei quello.
A sua immagine e somiglianza. Questo va compreso in profondita'. Solo liberando Anima Sensibile dalla gabbia nella quale la teniamo reclusa, lasciandola volare libera-mente, possiamo iniziare a Vedere con i suoi occhi. E questo lo sai bene. Chi e' che la tiene prigioniera? E' il tema di questo 3d, ma pochi hanno capito che siamo noi stessi. p.s.: x Mirror....sei indubbiamente uno dei pochi con un po' di sale in zucca....non si tratta di essere spirituali o meno...ma appunto di usare anche la testa......e possibilmente il cuore (Yogico)....come Ramakrishna e Vivekananda, per questo te li ho segnalati. L'Advaita e' piu' o meno valido a seconda di chi lo insegna. |
05-04-2006, 17.31.05 | #169 | |
Moderatore
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: ...per liberi ricercatori non ancora indottrinati
Citazione:
Sì. Infatti oltre all'onda di vita umana la tradizione cattolica (per esempio) ci dice che ci sono anche i demoni, i diavoli e compagnia bella. Ci sono dunque altre onde di vita che hanno deragliato........... Quello di cui parli è il mistero del male. Non sono in condizioni di penetrarlo e, dunque, di poter offrire una spiegazione veritiera. A me basta fidarmi di Dio. Cioè della sua esistenza e del fatto che mi vuole bene. Speriamo di non sbagliare..................... .... P.S. sull'irredimibilità: secondo la tradizione cattolica Cristo ci ha già redento...................sper iamo che la cosa sia definitiva! Ultima modifica di freedom : 05-04-2006 alle ore 17.39.01. |
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06-04-2006, 09.36.09 | #170 | ||
Ospite abituale
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Citazione:
Parli di Anima Sensibile ma io dubito fortemente che tu conosca bene ciò di cui parli. Esorti a liberarla, ma, ancora una volta, ho la netta sensazione che tu non capisca cosa stai dicendo. Anima Sensibile, come la definisci tu, sarebbe sufficiente definirla semplicemente Anima, è quel substrato su cui si fonda l’essere, che abita il profondo di ciascuno di noi. Liberarla – qualora fosse mai possibile - significherebbe dar libero sfogo anche al suo lamento, significherebbe spezzare le catene che contengono e trattengono quel gemito dolente che si connette con il mondo e con la Vita, percepire come un suono assordante, e non più come un alito o un soffuso rumore di fondo, quel tramestio e quell’inquietudine profonda che in origine è anche l’inquietudine profonda di Dio. Anima disputa con la coscienza perché se l’una – la Coscienza – discrimina e separa, determinando ed accentuando l’abisso su cui si affaccia Anima, quella lacerazione che dilania l’essere, relegando nell’angolo meno osservabile l’orrore che vi è nella Vita; l’altra raccoglie in sé, come in un catino, l’originaria contraddizione insita nella Vita che, per perpetuare se stessa, si avvale della Morte, nutrendola a sua volta. La Coscienza tende a dilazionare l’evento della Morte, ne cela i segnali, sempre ben presenti in ogni manifestazione della Vita; Anima dal canto suo, viceversa, l’ha sempre ben presente e vivo, ne avverte il respiro, comprende che è immanente alla Vita, comprende che il dolore, la sofferenza, il patimento, nunzi della Morte, e, come questa, non alienabili dall’esistenza di ciascuno di noi. La Coscienza rifiuta questa realtà, scinde i due elementi (bello e brutto), li tiene discosti l’uno dall’altro, propendendo ed inclinando a vantaggio del primo, ma senza però mai giungere a delineare di fronte a sé, come orizzonte conseguito e non sempre da raggiungere, una realtà priva di dolore e del male, perché vivendo in essi c’immergiamo, perché nel cammino che ci spetta di compiere con questi dobbiamo confrontarci, cosa che la Coscienza paventa e rifiuta, a differenza di Anima che ben comprende quanto di entrambi essa è costituita. Perché se Anima è stilla divina, ben sa che ante origine, in origine e coestensivamente alla creazione questi elementi sono costitutivi del Creatore stesso, e noi, Sua imperfetta creazione, sua impronta ed immagine, non potremmo mai essere esenti da questo fondamento. Per cui viviamo essendo un campo di battaglia e di disputa fra queste due forze che nel contraddittorio, nel contrasto si combinano, fra queste due vocazioni che si coniugano in sintesi solo in occasione della Morte, luogo e momento ove si ricompongono i dissidi e la disputa si cheta per conseguire quella quiete che la Vita ci nega. Non riconoscere, o non avvertire questo belligerare fra quanto emerge a livello di Coscienza e ciò che erompe in tenue suono e richiamo alle origini, significa negare l’uomo, la sua imperfezione, la sua stessa umanità. Significa creare un altro feticcio da accostare al Dio d’amore, caritas e compassione, cui avvinghiarsi per esorcizzare l’eterna paura della Morte. Anima è legata e compressa dalle forze messe in campo dalla Coscienza, e le “emanazioni” dell’una e dell’altra si avvitano in una spirale dai multiformi e cangianti colori, tanto che l’Uomo non è mai quel che appare, essendo un mutante soggetto al divenire ed esposto ai variabili venti governati alternativamente da Anima e dalla Coscienza. L’uomo è un camaleonte che volta per volta assume i colori – tenui, accesi, brumosi, luminescenti – che la Vita, come un pennello intriso anche di Morte e di dolore, gl’imprime sulla pelle, fino a permearne anche l’Anima. Solo così siamo connessi con il mondo e con la Vita, connessi e da quest’ultima sovrastati, trascinati, per cui mai saremo padroni di noi stessi, mai attori e fautori della nostra Vita. Siamo radici strappate alla terra dal fulire impetuoso di un fiume ribollente che discende dal monte per sfociare nel mare magnum dell’oblio… oblio di noi stessi, oblio della e dalla Vita. Citazione:
Il Mistero del Male è impenetrabile, insondabile, occulto. Cristo non ci ha redento, ha patito sulla Sua carne i morsi del Male, l’ha forse vinto resuscitando, ma non lo ha espulso dalla Terra. Il Suo lascito è una promessa, quella dell’ultimo giorno, una promessa che da sola non è in grado di tacitare il lamento che erompe dalla Terra, dal cuore vivo di essa e da quello dell’uomo, suo abitatore sperduto, viandante senza meta e senza più dimora entro cui ripararsi, errante privo di orizzonti se non quelli insiti in una promessa atta a giustificare la protervia creatrice e l’obbrobrio creato dal Padre. Ha forse redento il Padre per la Sua inemendabile colpa… ci sarà mai perdono per Dio per quanto d’inconsulto ha voluto creare? Il pianto dei troppi diseredati, dice di no! Il dolore innocente che strazia le carni, dice di no! Il sangue di cui gronda la Terra, la Sua Creazione, ancora una volta nega questo perdono. Ciao |
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