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Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
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Vecchio 12-04-2006, 16.27.23   #321
Sweet Cat
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Messaggio originale inviato da Yam
Esatto Sweet, se non mangi quei frutti i tuoi occhi rimangono chiusi.



so che la conoscenza porta ad aprire gli occhi...
ma c'è conoscenza e conoscenza....
ciao Yam...

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Vecchio 12-04-2006, 17.09.14   #322
turaz
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Messaggio originale inviato da Sweet Cat
non vorrei sbagliarmi....ma il serpente non sarebbe poi la colonna vertebrale???
coma mai...vorrei saperlo.. quindi ...ti rigiro la domanda..

turaz...

nella colonna vertebrale cosa c'è...?
turaz is offline  
Vecchio 12-04-2006, 18.01.18   #323
Yam
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Messaggio originale inviato da Sweet Cat
so che la conoscenza porta ad aprire gli occhi...
ma c'è conoscenza e conoscenza....
ciao Yam...


Senza la Conoscenza del Bene e del Male, cioe' di cio' che e' Bene e cio' che e' Male, non puoi aprire gli occhi. Tutto qui, nulla di esoterico. (Filiol Prodigo...)
Yam is offline  
Vecchio 12-04-2006, 18.14.30   #324
turaz
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Messaggio originale inviato da Yam
Senza la Conoscenza del Bene e del Male, cioe' di cio' che e' Bene e cio' che e' Male, non puoi aprire gli occhi. Tutto qui, nulla di esoterico. (Filiol Prodigo...)

già...
occorre saper vivere e nello stesso tempo trascendere la visione duale.
l'ego c'è, è necessario all'evoluzione ma va compreso e saputo incanalare in funzione dell'IO.
è come osservare un quadro ove due persone si danno le spalle...
e osservarlo quando si guardano negli occhi...fondendosi

ciao
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Vecchio 12-04-2006, 22.50.25   #325
sunday01
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Messaggio originale inviato da Yam
Senza la Conoscenza del Bene e del Male, cioe' di cio' che e' Bene e cio' che e' Male, non puoi aprire gli occhi. Tutto qui, nulla di esoterico. (Filiol Prodigo...)


I loro occhi si sono aperti e hanno scoperto di essere nudi....
Cosa significa questo? che il Bene lo conoscevano già, quello che ha offerto il serpente è stata la conoscenza del Male, che attira come una calamita perchè il Male seduce... come ben descrive la parabola del Figliol Prodigo.
Comunque concordo che solo sapendo cosa è il Bene e cosa è il Male si può decidere "liberamente" da che parte stare...

Ciao

sunday01 is offline  
Vecchio 13-04-2006, 09.39.14   #326
Sweet Cat
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Messaggio originale inviato da turaz
nella colonna vertebrale cosa c'è...?

credo di aver capito cosa vuoi dire....
la colonna vertebrale .. rappresenta nell'albero kabalistico la via dell'equilibrio o dell'IO che da malkut ( dove risiede il serpente o kundalini)....arriva a keter. (Dio).... fin qui ci sono..

il punto è che tutto questo non risponde alla domanda ...
Perchè Dio ha detto di non mangiare i frutti dell'albero della conoscenza del bene e del male e invece potevano mangiare quelli dell albero della vita?
Finche Adamo e Eva si nutrivano dei frutti dell'albero della Vita tutto andava bene , non conoscevano fatica, nè morte nè dolore ..
tutte queste cose entrarono quando cedettero alla tentazione del serpente...e gli si aprirono gli occhi ..nel senso che conobbero , come dice Sunday...il Male ... non il Bene perchè lo conoscevano già...
Non è che Adamo e Eva hanno avuto troppa fretta nell'assaggiarne i frutti...trasgredendo così una legge divina?
forse dovevano semplicemente aspettare....
ciao

Ultima modifica di Sweet Cat : 13-04-2006 alle ore 09.43.22.
Sweet Cat is offline  
Vecchio 13-04-2006, 09.51.53   #327
turaz
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e secondo te "imponendo" un divieto quale è l'effetto che sortisci?
il fatto è che l'albero della vita... è nello stesso tempo quello della conoscenza di bene e male...
e solo "conoscendoli" puoi trascenderne il significato ed elevarti con consapevolezza.
Ed è questo uno dei "principi" originari.
se tu vivi solamente una parte (bene) costantemente e ne sei dentro non ne sei consapevole quindi in un certo senso sei "cieco".

per esserne consapevole devi "conoscere" il distacco da esso.
se non lo conosci in un certo senso non ti conosci.

ciao
turaz is offline  
Vecchio 13-04-2006, 10.32.35   #328
Uno
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Messaggio originale inviato da turaz
e secondo te "imponendo" un divieto quale è l'effetto che sortisci?

E secondo te? Perchè non sono sicuro che tu lo sappia...
Uno is offline  
Vecchio 13-04-2006, 10.48.09   #329
visechi
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E’ forse vero, come afferma Padre Turoldo, ma non solo lui, che Dio sia onnipotenza condizionata. Egli sottopose la propria infinità ed onnipotenza alla condizione del rispetto della libertà di scelta della propria creazione. In questo condizionamento, che poi è un ritrarsi in sé o una kenosi (che significa svuotamento), è rilevabile l’azione umana e la libertà dell’uomo di agire e scegliere per sé. Questa libertà di scelta sarebbe anche libertà di poter optare per il male. Questa teoria o ipotesi formulata da alcuni pensatori, anche teologi, rappresenta però una limitazione delle facoltà divine, poiché impone alla Suprema Facoltà un limite nell’interferire sulle cose dell’uomo che si traduce in una sorta di indifferenza per i patimenti che pervadono la terra. Fra un ritrarsi in sé, un distogliere lo sguardo, un patire senza interferire per ciò che di orrendo la creazione produce e l’indifferenza non vi è poi troppa distanza, almeno dal lato pratico dell’esistenza di ciascuno di noi. Dio mostrò all’uomo l’altra parte del proprio volto, quasi si trattasse di un’ammonizione implicita. La storia dell’umanità si apre con due azioni violente: l’una la disubbidienza, l’altra l’omicidio. In entrambi i casi le azioni si svolsero senza che Dio interferisse, pur sapendo in anticipo che gli eventi si sarebbero verificati in quel determinato modo. La storia dell’uomo, l’orrido che l’avvolge e la compendia, è anche fonte di struggimento per il Creatore. In questa storia Dio ripercorre come spettatore silente (mai si mostra, mai risponde) la propria intima lacerazione. Dio non poteva operare in maniera diversa da quel che era ispirato dalla sua intima essenza. Egli creò così il Bene ed il Male. <In principio> celò alla creatura la tenebra, facendo scintillare la propria luce (anche la sequenza dei distinti atti creativi – il primo giorno, il secondo giorno… - è indice di una volontà e di un disegno precostituito che Egli perseguì fino in fondo). Successivamente volle rendere edotta la creatura circa l’esistenza delle tenebre, del buio, del Male. Aprì gli occhi alla Creatura e mostrò l’intero suo volto. Da questo punto in poi prese avvio la storia dell’uomo. Ruppe con ed attraverso questa l’armonia primigenia che teneva coeso l’uomo alla divinità, al sacro, non ancora dimensione separata dall’uomo. Espellere l’uomo dall’eden significa separare la creazione dal sacro. Fece questo non attraverso una Sua azione diretta ma insinuando nell’uomo il dubbio e il germe della Superbia, perché il serpente, scaturigine della frattura prodottasi, è anch’esso creatura divina, posto nel mezzo dell’Eden affinché determinasse, per volontà divina, questo strappo non suturabile, se non attraverso la promessa dell’ultimo giorno conseguente alla venuta del Figlio. Hai ragione quando affermi che nella Genesi è presente l’annuncio della venuta del Figlio. Ciò che è annunciato nel libro dell’Apocalissi, l’avvento del settimo giorno, non rappresenta la redenzione della sola creazione, ma anche redenzione di Dio e teofania dell’ultimo Dio. Ricomposizione della lacerazione che dilania ed attraversa l’umanità in una nuova armonia. Armonia della creazione con la divinità, e di quest’ultima con ed in sé stessa.
L’essersi scoperti nudi dopo aver attinto dall’albero della conoscenza, significa vedere con occhi nuovi, non più abbacinati dall’intensità di una luce che annebbia e cela parti essenziali e sostanziali del tutto, ma percepire fino in fondo l’altra faccia del volto di Dio e della propria intimità; essendo l’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio, egli non poteva che recare nel proprio seno i germi della dissoluzione, del peccato e del Male che sono anch’essi scintilla divina, come un lapillo incandescente – che scalda e brucia allo stesso tempo, che procura ristoro e dolore – è anch’esso fuoco perché sortito da un fuoco che brucia, da braci accese che in sé sono calore e luce ma anche tenebre, risultato dello spegnersi di un incendio. Questo è il duplice volto di Dio, del Numinoso, ed è anche il significato del sacro, tanto è vero che tutte le tradizioni spirituali, anche le più antiche ed aliene dalla concezione di un Dio personificato, attribuiscono ai sacerdoti, mediatori fra il mondo di sotto e le terrifiche forze del Cielo, l’amministrazione e manipolazione del sacro, proprio perché il sacro ha in sé la duplice forza di Dio – Bene e Male -. La tradizione giudaica segna un punto nella storia del popolo eletto in cui si persero le tracce del sacro, si spense così la vera voce di Dio, che è terrifico tuono ammonitore, ricolma com’è di presagi nefasti per l’uomo (basta vedere l’Antico Testamento per rendersene conto). L’affermarsi, in piena cattività babilonese, della tradizione talmudica segnò anche la sostituzione della casta sacerdotale, cioè colei che possedeva i crismi per l’amministrazione del sacro, con la casta rabbinica, composta da studiosi delle Sacre Scritture. La tradizione ebraica soppiantò quella giudaica più arcaica, più avvezza a confrontarsi in maniera diretta con la parola di Dio (Theo-logia). Nacquero cosi testi talmudici, funzionali a mantenere la coesione e non depauperare la forza coesiva di un popolo schiavo in un paese straniero – forse ostile, su questo punto non vi è uniformità di vedute da parte degli studiosi -. Il talmud, che significa semplicemente insegnamento, è un insieme di scritti, di discussioni fra sapienti ebraici, assurto a libro sacro. Il Talmud parla della parola di Dio, racconta di Dio, ma non è parola di Dio. La casta dei rabbini sostituì pian piano quella sacerdotale, privando il popolo eletto degli unici che potessero mediare, amministrando il sacro e le sue terribili forze, il proprio rapporto con Dio. L’Arca dell’Alleanza, di cui pare si siano definitivamente perse le tracce, racchiudeva nel proprio seno questa forza di Dio, e solo i sacerdoti potevano accedere al Sancta Sanctorum che la custodiva, dopo aver compiuto i prescritti riti di purificazione. Tutta la tradizione talmudica, ed anche quella esoterica cabalistica, non sono altro che un ripetersi infinito del vano e presuntuoso tentativo di sostituire la voce di Dio con quella dell’uomo che parla di Dio, sono entrambe dissacranti.

Citazione:
il male e satana esistono sia all'interno che all'esterno dell'uomo

Il Male non è solo attaccamento, o meglio non è sempre solo colpevole attaccamento al proprio Ego, perché non è vi è colpa nel pianto di un bambino che si vede distaccato dalla propria madre, perché la Natura umana, quella inconsapevole, quella istintiva ed indispensabile per la preservazione della Vita, quella cioè instillata da Dio alla Creatura, prescrive che un bimbo, nella sua totale inconsapevolezza – non potrebbe essere altrimenti – pianga e soffra il distacco da chi è fonte per lui di vita e di sopravvivenza. Il Male è dentro l’uomo, come è dentro Dio, così come è fuori dall’uomo, perché questi per vivere si connette alla Vita e al mondo che stanno fuori e dentro di lui, si connette così al Male che permea tanto l’uomo quanto la Vita. Il Male insito nell’uomo si coniuga con quello della Vita, la capacità di produrre Male si sposa con la possibilità che la Vita offre di essere cagione di Male e dolore. Ma è la Vita stessa fonte di Male e dolore. Lo è tanto palesemente quando, ruggendo nelle inondazioni o nei terremoti, porta via una madre al proprio figlio. Che può restare al figlio o alla madre se non dolersi e maledire… chi, secondo te?

Ciao
visechi is offline  
Vecchio 13-04-2006, 11.06.07   #330
paperapersa
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eppure Visechi
tanti grandi uomini hanno perso l'unico figlio e non hanno stramaledetto nessuno.........ma si sono adoperati per la felicità e il risveglio di altri../parlo di Assagioli ad esempio e del prof
Giulio Cesare Giacobbe autore di libri intelligentissimi
(anche lui seguace di Assagioli come terapeuta psicosintetista)
e la stessa Maria Vergine e gli Apostoli non hanno certo stramaledetto Dio ........
so cosa intendi per il dolore della perdita e l'assenza di chi abbiamo amato ,chi di noi non l'ha provato almeno una volta nella vita ? ma ci sono anche esempi completamente diversi di vita
intesa come servizio e dono agli altri, in cui il distacco che viene dopo l'elaborazione del lutto è seme fecondo di amore per gli altri.. ricordi la tragedia di Vermicino? come questa mamma ha poi lavorato e creato una fondazione per la protezione civile????
chi dice che sia cosa facile???? ogni crisi ogni lutto è un grande dubbio, un precipitare nel dolore sordo, un montare di rabbia
ma l'altalena di gioie e dolori , lo sguardo sul mondo che ci chiama
ad essere non vittime ma attori ci fa alzare la testa e ci chiede di operare sempre per la vita.....
paperapersa is offline  

 



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