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11-04-2006, 12.18.03 | #293 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Citazione:
Devo riconoscere che le tue controdeduzioni sono assolutamente logiche, molto ben argomentate. Già, proprio come dici tu: che necessità aveva Dio di porre al centro dell’Eden l’albero della conoscenza se avesse voluto intorno a sé solo esseri adoratori? Concordo in pieno con te anche sul fatto che l’uomo, cibandosi del frutto proibito, acquisì una conoscenza assai limitata, ma si è comunque trattato di una conoscenza tale da consentire il discernimento fra il Bene e il Male; così pure concordo circa la possibilità che la tentazione del serpente fosse volta a mistificare la reale condizione in cui l’uomo si è venuto a trovare dopo aver assunto questa conoscenza. Ma mi domando, perché Dio stesso affermò che la creatura era diventata come Lui? A tal proposito si potrebbe argomentare in più di un modo, ma si tratterebbe d’esercizi prettamente intellettualistici ed artificiosi, che poco rileverebbero circa l’effettivo status in cui versa l’umanità. Si potrebbe, per esempio, dedurre dalla volontà divina una necessità di testare l’ubbidienza della creatura, ubbidienza che rendesse più salde le certezze del creatore. Ma, ripeto, si tratta di artifizi inutili, credo che non servano a molto. Più interessante è lo spunto offerto sia dalla chiusura del tuo intervento, sia da ciò che propone Sweet Cat. Tralascio qualsiasi considerazione sull’Ego distorto e cose similari, per provare ad immaginare il significato della venuta di Cristo. Dio attraverso il Figlio non ha trasceso il Male, l’ha vissuto sulla propria carne. Non solo, ha anche vissuto in sé, attraverso il Figlio, l’ansia e l’inquietudine per l’abbandono, sia in termini passivi (il Figlio che patisce per l’abbandono), sia in quanto Egli fu l’artefice dell’abbandonato del Figlio (il Padre che distoglie lo sguardo dal proprio Figlio). Attraverso il Figlio, il Padre ha vissuto concretamente la duplice esperienza riservata alla creatura. Ha patito nella carne la sofferenza fisica della Passione e quella morale dell’abbandono, in entrambi i sensi e le direzioni: come colui che vede il Figlio morire dilaniato sotto la sferza della frusta e dei chiodi (nella carne), e sotto la sferza dell’abbandono morale del Padre e degli altri uomini. Subì non uno ma due tradimenti da parte di suoi fedeli: Pietro e Giuda. Gesù, con Lui il Padre, attraversò il duplice deserto della solitudine e quello del dolore, per chinare infine il capo alla Suprema volontà del Padre. Ma il suo quietarsi fra le braccia di questa Volontà non fu dovuto alla mortificazione e alla disperazione più totale, il suo abbandonarsi fu sorretto e supportato dalla certezza della rinascita, che simbolicamente rappresenta la vittoria della Vita sulla Morte, cioè il risalire dagli inferi, la redenzione definitiva dalla risolutezza della Morte (in Lui una certezza, in noi solo una promessa ed una Speranza). Egli, il Padre, attraverso l’esperienza del Figlio, ripercorse come duplice attore l’intera esperienza dell’umanità, lasciando così alla creatura un segno profondo ed indelebile che si tramanda da millenni. Questo Suo atto è anche un atto riparatorio per quanto aveva prodotto in origine con la Creazione: imperfetta e permeata di dolore. Gesù non eliminò il Male dalla Creazione, ma diede un segno di redimibilità da quest’obbrobrio della Creazione così voluta dal Padre. La venuta di Cristo è identificabile così come un vero e proprio atto di pentimento da parte del Padre, affinché per questi fosse meno gravoso il fardello della colpa che si trascina appresso: la Sua è però una colpa originaria ed irrevocabile, solo appena lenita dal sacrificio del Figlio. Egli ben conosce la condizione umana, ma forse pensa di aver espiato per questa sua macchia, per quello è ancor più indifferente di quanto lo fosse in origine (Auschwitz urla contro di Lui e a Lui domanda un perché) Ciao |
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11-04-2006, 12.46.20 | #297 |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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....Dio ha creato tutte le cose per mezzo delle trentadue 'meravigliose vie della Sophia'.
Queste vie sono costituite dai dieci numeri originari, qui chiamati Sefirot, che sono le potenze fondamentali dell'ordine della creazione, e dalle ventidue lettere, cioè dalle consonanti, che sono gli elementi di base di tutto il creato..... |
11-04-2006, 13.08.14 | #298 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Citazione:
Quella e' la prima ipostasi e cioe' il Logos..ma e' sempre Egli. Nel tantra e' uguale ma parte ovviamente dal Sanscrito. Il Sanscrito e' definita dai linguisti la lingua perfetta. Ali Kali sono le vocali e le consonanti, femminili le prime maschili le seconde. Insomma non c'e' niente nell'Universo che non faccia l'Amore e da quell'Amore "continuo" nasce sempre Vita nuova, poi vivacchia un po' e poi si dissolve di nuovo...questo "continuamente".... Osservate come le vocali fanno l'Amore con le consonanti e come ne nascano parole maschili o femminili. Il Vuoto, o Padre, e' lo spazio vuoto su cui compaiono, (dal Logos che le manifesta come "ragioni seminali") le lettere che sono scritte con l'inchiostro....l'energia.augu ri_ |
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11-04-2006, 13.22.44 | #299 |
Ospite abituale
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
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....Dio ha creato tutte le cose per mezzo delle trentadue 'meravigliose vie della Sophia'.
Queste vie sono costituite dai dieci numeri originari, qui chiamati Sefirot, che sono le potenze fondamentali dell'ordine della creazione, e dalle ventidue lettere, cioè dalle consonanti, che sono gli elementi di base di tutto il creato..... mmm... non proprio... le vie sono 33 (come il numero delle vertebre delle colonna vertebrale umana... un caso?) le sephirot sono almeno 11 (e io ti dico 12) le ventidue lettere sono così suddivise: 3 fondamentali (un caso?) 7 doppie (un caso?) 12 singole (un caso?) ciao |
11-04-2006, 13.29.54 | #300 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Si...ma se veramente hai compreso non e' necessario cavillare, perche' in Realta' i raggi sono Infiniti.
Dalla Torre di babele sorsero le differenti lingue, alcune piu' ricche altre piu' povere......ma la Conoscenza racchiusa in un "Simbolo" e' oltre la "forma". Esistono inoltre lingue che non sono di questa dimensione...come la lingua delle Dakini..... |