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06-04-2006, 21.55.02 | #222 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-07-2005
Messaggi: 464
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Citazione:
Questo modo di porre la domanda è sbagliato, e in quel "solo" a "qualcuno" ti sei già dato la risposta, nel senso che questo solo esclude gli altri a cui ipoteticamente farei un torto. O con quel "solo" forse intendi che non si può fare solo bene ma dentro c'è anche un po' di male? Forse una sorta di soddisfazione per il proprio Ego??? Le cose non stanno così... Il prossimo è chi hai a portata di mano, se io aiuto una persona, non solo economicamente ma anche psicologicamente, faccio del bene e non faccio male a nessuno. Il mio discorso non è comunque fare del bene per ricevere bene, può anche succedere, e mi è successo, di fare del bene e ricevere del male in cambio. Non è una questione di dare ed avere, ma di essere... Se si è in una disposizione d'animo in cui si rimane aperti è molto difficile fare il male, intendo dire il discorso di opere e di omissioni di opere.... omettere di fare il bene è come fare il male, omettere di fare il male è come fare il bene... Comunque essere in buona disposizione d'animo protegge da tentazioni tipo invidia, gelosia, vendetta, ecc. che comunque portano ad azioni negative. Ma ovviamente siamo umani, e spesso succede che si vuole fare bene e invece si fa male, per questo dico che è importante la disposizione d'animo... Vorrei fare un'ultima osservazione: spesso le persone buone sono le più deboli, le persone dall'animo cattivo sono più forti... o almeno così appaiono... Ciao Ultima modifica di sunday01 : 06-04-2006 alle ore 22.02.27. |
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06-04-2006, 22.02.27 | #223 |
Moderatore
Data registrazione: 16-10-2003
Messaggi: 1,503
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Perdona se mi intrometto Sunday ma, benchè Uno non abbia il minimo bisogno di aiuto, vorrei fare esegesi del suo pensiero.
La somma di ogni azione deve sempre fare 0. Se ti dono 1€ tu vai a +1€ ed io a - 1€. Un pò come il principio fisico di azione e reazione. Per quanto concerne i cattivi che sembrano forti ei buoni che sembrano deboli è vero il contrario. Ma su questo non ho bisogno di dimostrare alcunchè perchè tu lo sai perfettamente nel tuo cuore............. |
06-04-2006, 22.42.15 | #224 |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
Messaggi: 2,103
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No Free non intendevo questo.
Sunday ricapitoliamo vuoi? ho scritto Però anche (e soprattutto) se hai la luce della mente oggettiva ti renderai conto che un bene che fai equivale anche ad un male per qualcun'altro/qualcos'altro e allora come ne esci? tu hai confutato questo, se vogliamo mettendola in altri termini io affermo (anche in tema) che non possiamo da questa condizione umana fare del bene assoluto, una nostra azione per quanto buona avrà una contropartita negativa. Dici di no? Fammi un esempio ti ho chiesto... e ripeto questa richiesta. Poi o nello stesso tempo parliamo di come ne usciamo... anche se mi sarebbe piaciuto sentire Mirror... perchè è facile essere non duali dentro un sarcofago... ma vivendo come facciamo? Come facciamo a non dare spazio di manovra a Satana oltre che dire che non esiste? Volevo sentire un'esperienza vissuta... Mirror ci sei? Non sto facendo polemica, intendo che anche se so che non ti piace parlare di te... può essere interessante vedere come affronti tu questa cosa e non Osho o qualcun altro |
06-04-2006, 23.11.53 | #227 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Re: non lo faccio più...
Citazione:
Gia', tra due posizioni c'e' la terza: ne' questo ne quello |
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07-04-2006, 00.19.37 | #228 | |
Perfettamente imperfetto
Data registrazione: 23-11-2003
Messaggi: 1,733
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Citazione:
Usciamo da che? Non c'è da uscire da alcunchè ma solo accettare il Ciò che E'. Sinteticamente e genericamente però voglio dire, pur ripetendomi, qualcosina in più. Essere non duali, vivendo, accade quando si è in accettazione del bene e del male, dentro e fuori di noi, senza pretendere di essere speciali, senza giudicare chi è diverso o "sbaglia", come spesso sbagliamo noi, io compreso. Per quanto mi riguarda non mi pongo il problema del bene assoluto ma faccio il bene relativo, per quello che posso, per come riesco con i miei evidenti limiti. Non mi interessa aspirare ad essere santo...ma un semplice, naturale e positivo essere umano. Per me non è poco. Godendomi semplicemente la Vita e, possibilmente, creando le condizioni umane e sociali per cui anche gli altri possano godere di essa, senza però assolutamente credere in un possibile paradiso in terra. Dio, per come lo concepisco io, non è ne buono ne cattivo: é impersonale, è il Tutto metafisico e naturale. Il bene ed il male, come momenti ed espressioni d'energia, sono occultamente complementari e sono in equilibrio nell'armonia dell'Universo mentale e fenomenico. Se ci abbandoniamo fiduciosi a questo Mistero, disposti a morire a noi stessi, accettando ciò che ci accade momento per momento, nel bene e nel male, abbiamo la possibilità di godere esistenzialmente di questa esperienza umana, altrimenti il dolore sarà sempre il nostro compagno di viaggio. Diventare Consapevoli, essere presenti a noi stessi ed al mondo, non vuol dire diventare atarassici, ma pienamente vitali e pronti a soffrire e morire in ogni momento, anche con le eventuali imprecazioni umane del caso, che appartengono alla nostra sfera emotiva, alle scorie dei nostri residuali attaccamenti. Per cui la naturalezza di un vivere spontaneo e fluido porta di fatto alla non dualità. Inoltre, per me il Paradiso e l'Inferno sono stati della Coscienza. Il Paradiso è il mondo interiore in cui alberga il Sì, l'Accettazione. L'inferno è il mondo in cui domina il No, la Rassegnazione o il Rifiuto. Dio è la causa ed anche il Tutto di tutto... io ho preferisco ringraziarlo, nel bene e nel male, nelle gioia e nel dolore, per la vita e per la morte, piuttosto che colpevolizzarlo. Che ci posso fare? Ognuno dia le colpe a chi vuole: a Dio, Satana, se stesso, agli altri, colpevolizzi chi vuole...se lo fa sentire un poco meglio... io invece preferisco dire che se c'è una "colpa" quella è il mio attaccamento all'ego. |
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07-04-2006, 01.10.05 | #229 |
ospite sporadico
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Mirror... il discorso non fa una piega ma nella vita come ti comporti?
Facciamo un esempio, perchè se aspetto che vi decidiate voi filosofi: Sei su un aereo che ha problemi al motore, tu sei il comandante e quindi indispensabile, sai che buttando giù alcuni passeggeri gli altri si salveranno, e non ci sono paracaduti per tutti quelli che devono buttarsi. Che fai? E' un esempio stupido ma in ogni scelta della vita sei portato a decidere.. iniziando da che scarpe devi indossare... solo che questa non crea problemi a nessuno, tranne consumare più un paio e facendo guadagnare meno chi lavora nell'azienda che ha prodotto le altre paia (pignoleria per dire che anche l'azione più stupida mette in moto qualcosa, magari microscopico... che poi può divenire un torrente in piena incontrando altre 100 variabili). Se invece che delle scarpe parliamo di altro più grande... che fai? Come ne esci? Si la fiducia in Dio di fare la scelta giusta etc etc... ma la scelta devi farla tu, non c'è una voce dal cespuglio in fiamme che ti dice cosa fare.... Quindi che metodo usi? (se non ti piace metodo, cambia la parola) Queste sono le tentazioni di quello che è chiamato Satana... dover scegliere... |