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Vecchio 06-09-2005, 13.28.13   #61
paperapersa
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che visione di un Dio carnefice!!
Carnefice e sadico!!!
Mi dispiace dissento da questa lunghissima visione fiosofica.
Tuttavia plaudo alla tua capacità di relazionare il tuo pensiero.
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Vecchio 06-09-2005, 13.37.21   #62
sisrahtac
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Sillogismo

Se le colpe dei padri ricadono sui figli, e l'umanità è la figlia di Dio, Dio è assolutamente colpevole.

(E se invece si abolisse una volta per tutte l'orrendo e catastrofico concetto di colpa vivrebbe meglio l'umanità e vivrebbe meglio Dio, se esiste..)

Ultima modifica di sisrahtac : 06-09-2005 alle ore 13.38.32.
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Vecchio 06-09-2005, 13.42.53   #63
paperapersa
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Torniamo a noi poichè noi siamo Scintille di Dio
Se ami una donna e ti unisci a lei e da questo atto d'amore fusione nasce un figlio hai due possibilità:
Essere felice perchè dai la vita ad un essere, riporre in lui le tue aspettative, donargli tutto ciò che puoi perchè cresca sano e sappia usare le opportunità che gli dai nel migliore dei modi.

Pensare che stai mettendo al mondo un bambino fragile ed insicuro in un mondo pieno di pericoli, di malattie, di incidenti.
di difficoltà da affrontaree cominciare ad essere terrorizzato dalla eventualità che possa accadergli qualcosa.


Nel primo caso vuoi che tuo figlio divenga responsabile attore della sua vita, che acquisti coraggio e sicurezza, che faccia fruttare i uoi talenti pur non privandolo delle gioie e dei piaceri che puoi permetterti di concedergli.

A un certo punto con amore paterno, vedi che ha realizzato se stesso nel migliore dei modi possibili e ne sei fiero e felice.
Sai che sarà in grado di procedere da solo, di mettere al mondo altri figli e dar loro sempre migliori opportunità di crescita.


Nel secondo caso vedi il male e la malattia ovunque e la paura ti porta a immaginare anche cose terribili, trasmetti tali paure al tuo figlioletto, che paralizzato dalle sue paure, non riesce ad affrontare la vita, non vede il senso di procedere in un cammino che lo porterà inevitabilmente alla morte e allora o si lascia andare o peggio ancora si priva da solo del piacere di vivere, tanto prima o poi.......

Ora io ritengo che Dio ha tanto amato la Terra da vivificarla con il Suo Spirito Santo, ha generato miliardi di Figli, cui ha dato una piccola parte di sè ed aspetta che questi piccoli sè si rendano conto di essereil Sé, tutti, tutti senza alcuna eccezione....
Se qualcuno non dovesse risvegliarsi, ci saranno altri giorni di creazione (pensa all'ottavo giorno biblico) perchè la creazione, come la vita e l'amore non possono aver mai fine, poichè si tratta sempre di un processo in divenire
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Vecchio 06-09-2005, 13.46.46   #64
paperapersa
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" conclusione DIO non ha colpe, se le ha lo assolvo e godo della mia vita cercando di farne quel piccolo capolavoro che mi spetta per questo momento del continuum spazio-temporale"
Presuntuosa????
Forse,sì ma se questa è lamia verità cerco di viverla così
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Vecchio 06-09-2005, 17.46.06   #65
sunday01
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Contro lo scatenarsi degli eventi della Natura l’uomo non può fare nulla, sono imprevedibili ma in qualche modo sono connessi alla decisione dell’uomo di avere la conoscenza di tutto…

Citazione:
Messaggio originale inviato da Estragone

Questo è vero! Così come è vero ed abbastanza acclarato che, rappresentando la Natura la vita stessa, non siamo noi a vivere la vita con la nostra presenza, ma è giustappunto il contrario.

Non credo proprio che sia la vita a vivere noi, questo si chiamerebbe vegetare, e allora l'arte, la musica, il sentimento, le invenzioni, le scoperte... sono frutto della vita che ci vive o frutto di uomini che vivono la vita???

Non credo che tornando sul discorso dell'origine del male potremmo dire qualcosa di nuovo da quello che abbiamo già detto, ma questa tua concezione dell'uomo e della vita lo rende passivo e vittima, mentre al contrario è attivo e responsabile delle sue azioni, nel bene e nel male.
Essendo Dio il creatore di tutto e avendoci dato delle indicazioni su come vivere (manuale di istruzioni per l'uso) che posso vedere nei frutti di tutti gli altri alberi che c'erano nel giardino di Eden, e nell'avviso di non cogliere quell'unico frutto che poteva portare il male nel mondo, vedo questo come un fatto di equità...
Tutto era a favore dell'uomo, e anche ammesso che nella creazione sussisteva il male, l'uomo poteva benissimo evitarlo...
L'uomo non era inconsapevole, non conosceva il male e le sue conseguenze, ma conosceva Dio... e questo doveva bastare.

Citazione:
Messaggio originale inviato da Estragone

Il saldo delle azioni dell’uomo, è anche il saldo dell’obbrobrio originario di Dio.
[...]
Dio ci volle creare in un determinato modo, con specifiche qualità e specifici difetti congeniti, entrambi originari. Ci volle deboli al cospetto del Tentatore, altra sua creatura, pur sapendo come si sarebbe evoluta la sua Creazione.

E qui rischiamo di ripeterci. L'uomo non aveva difetti, forse l'unico difetto era la sua libertà...


Citazione:
Messaggio originale inviato da Estragone

Noi giochiamo il Suo giuoco, e spesso vi partecipiamo festanti e celebranti nella più tetra illusione che conduca ad un fine. Un fine illusorio.
[...]
Ma è solo un giuoco, le cui regole sono multiformi, non dettate da Lui che ci ha lasciati privi dell’apposito ed indispensabile libretto d’istruzioni per vivere. Le regole sono un’altra psichedelica costruzione mentale di noi esseri umani che ci peritiamo di trovare la strada per riapprodare ad un’età dell’oro che non vi è mai stata.

Un fine illusorio...
dunque per te la vita non ha uno scopo???
E' solo un tormento che dobbiamo subire, o come dice Cioran, "essere vuol dire essere incastrati"...
Vuol dire subire la vita, come capita alle persone depresse che non riescono a scorgere un barlume di luce nel loro tunnel senza fine...
La depressione è un altro male che ci attanaglia, e che ho provato sulla mia pelle rimettendoci per poco la vita...
E veramente sembra di annaspare senza vie d'uscita, non esistono più i colori e si vede tutto nero, ma della depressione non si può dare la colpa a Dio, ma del proprio modo di rapportarsi alla vita che a volte è molto dura con noi, per cui il male e il dolore prendono il sopravvento e si preferirebbe morire piuttosto che continuare a vivere, perchè non è vita, in questo senso sì che sembra che sia la vita a viverci e non il contrario, diventa passività e non azione...


Noi giochiamo il Suo giuoco...
Non è un giuoco, dipinto così sembra il giuoco di Matrix, dove siamo tutti personaggi di un gigantesco giuoco virtuale... e dove realtà e illusione si confondono...
Ma anche questa è un'invenzione dell'uomo...


Citazione:
Messaggio originale inviato da Estragone

Come operiamo? Semplice: leggiamo Giovanni, leggiamo Osho, se siamo alla pàge c’imbrodiamo con qualche spiritualità orientaleggiante…

Ogni uomo liberamente cerca la sua strada verso la luce e la verità e questo è un bene, finchè ci dirigeremo verso la luce sarà
sempre meglio che brancolare nel buio e piangere su noi stessi e sul mondo... e se balbettiamo come bambini va bene lo stesso, l'importate è cercare...

sunday01 is offline  
Vecchio 06-09-2005, 18.06.16   #66
Yam
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Citazione:
Messaggio originale inviato da paperapersa
Torniamo a noi poichè noi siamo Scintille di Dio
, poichè si tratta sempre di un processo in divenire...................... ....................

Quoto tutto questo commovente e profondo intervento, qui c'e' un vero sentire.
La vita e non solo quella umana e' la manifestazione di Dio e nell'interazione tra gli opposti avviene il continuo suo dispiegarsi come un'enorme e infinita pianta, cresce e si sviluppa, anche nel dolore che e' la terra dove l'albero della Vita ha le sue radici.
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Vecchio 06-09-2005, 22.03.24   #67
Mistico
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Messaggio originale inviato da paperapersa
" conclusione DIO non ha colpe, se le ha lo assolvo e godo della mia vita cercando di farne quel piccolo capolavoro che mi spetta per questo momento del continuum spazio-temporale"
Presuntuosa????
Forse,sì ma se questa è lamia verità cerco di viverla così
Anche questa Parte lo assolve e non siamo solo in due: Solo pochissimi nell'universo lo accusano, tutti gli altri sanno quel che fa Iddio e cercano di saper fare quel che spetta loro di Fare quali Sue Parti.

Dio emarginato, accusato ed esiliato... Che modo distorto di guardarsi dentro!
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Vecchio 07-09-2005, 11.46.58   #68
Estragone
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Non credo proprio che sia la vita a vivere noi, questo si chiamerebbe vegetare, e allora l'arte, la musica, il sentimento, le invenzioni, le scoperte... sono frutto della vita che ci vive o frutto di uomini che vivono la vita???

Non credo che tornando sul discorso dell'origine del male potremmo dire qualcosa di nuovo da quello che abbiamo già detto, ma questa tua concezione dell'uomo e della vita lo rende passivo e vittima, mentre al contrario è attivo e responsabile delle sue azioni, nel bene e nel male.
L’uomo ha a sua disposizione uno spazio di libertà piuttosto angusto, i cui confini, che delimitano e marcano il suo agire e scegliere, sono fissati da quanto lo agisce senza che lui ne sia compiutamente consapevole e da quanto trascende le sue possibilità di conoscenza e discernimento. Egli oscilla entro questo spazio lambendo le due sponde che lo coartano, che lo incanalano e direzionano in un flusso che lo trascina. In quest’ambito angusto, che è poi la vita cosciente, quindi davvero limitato, egli consuma la propria libertà. Ma è una libertà anch’essa limitata, intimamente interferita dalle forze che entrano in gioco e che compongono e costituiscono, forgiandola come materiale plastico, l’esperienza complessiva. In questo ambito egli consuma pienamente la propria capacità di agire, e in questo senso egli rassegna a sé la rappresentazione della propria intraprendenza che lo eleva futilmente, vanamente ed illusoriamente a costruttore di esperienze che in massima parte non sono da lui determinate, ma di cui egli è solo un compartecipe, una comparsa, non un protagonista, che svolge il limitato ruolo di ingranaggio che in minima parte agisce l’azione stessa.
Parli dell’arte, ma è proprio lì, in questa produzione intimistica che si esalta il ruolo del sommerso, del profondo che è in ciascuno di noi, dell’anima apofatica, ribollente di significatività e rigurgitante significato espressi e tradotto in afasia. L’arte è la rappresentazione essoterica di quell’eco che avvertiamo come un tenue o rabbioso sussurrio che tracima, che lacera le recinzioni edificate ed erette dall’azione ordinativa e decisionale della coscienza. L’arte è la sintesi di quanto gorgoglia nel nostro intimo profondo, mai compiutamente esprimibile, e quanto recepiamo dall’esterno. Sintesi realizzata dal sentimento, dalle emozioni e dalla fantasia/immaginazione che si esprime in versi, in armonie, in tratteggi di pennello. Anche l’utilizzo delle note, dei soli colori, delle parole, o delle proposizioni, a prescindere dal dipinto, dall’armonia e dal contenuto dello scritto, esprimono quell’eco in forma sempre velata, mai compiutamente espressa. L’arte, sgorgando dall’anima, parla il linguaggio dei simboli, un linguaggio che non sottostà al principio di non contraddizione, che rappresenta il questo ed anche il quello dell’animo dell’artista, a cui solo la presunzione e la protervia della critica letteraria, figurativa e musicale cerca di dar voce imponendo una interpretazione unidirezionale. L’arte non ha una voce grafica o vocale, tale da poterla riordinare e ricondurre entro il tracciato segnato dalla coscienza. Essa si esprime senza voce, perché è un urlo o un sussurro silenzioso che definisce il senso, che dischiude un orizzonte a più visioni, a più ordini ove l’entropia è la regola e la ‘decisione’ e l’ordine sono un obbrobrio, un’aberrazione che scolora il tratto di penna, di pennello e del lieve o furente suono delle note. L’arte è la rappresentazione delle emozioni, dei sentimenti aggrovigliati, è la vibrazione della nostra anima, che rifugge l’estetismo fine a se stesso, ma che di esso si serve come di un involucro che l’abbellisca per la fruizione di quanti hanno l’estro e la malia di nutrirsi di essa. Ma l’arte è e sempre sarà l’apofasia del sentimento e dell’anima.

Citazione:
Un fine illusorio...
dunque per te la vita non ha uno scopo???
E' solo un tormento che dobbiamo subire, o come dice Cioran, "essere vuol dire essere incastrati"...
Vuol dire subire la vita, come capita alle persone depresse che non riescono a scorgere un barlume di luce nel loro tunnel senza fine...
Sì! La vita in sé non contiene alcun senso trascendente. Non si trascina appresso alcuna significatività. E’ l’uomo che attribuisce ad essa un senso. Attingendo dal proprio solipsistico non sense, alchemicamente lo trasmuta, intridendo la vita, la propria esistenza di ciò che egli costruisce con i propri pensieri, le proprie idee e desideri, con la propria brama di vivere e di essere compartecipe di un processo che lo possiede quasi interamente. Non si tratta di depressione psicologica, ma di uno sguardo disincantato rivolto ad un orizzonte che non dischiude visioni estatiche, solo artefatto sentire precostruito come progetto. I mattoncini dell’edificio che man mano edifichiamo sono la nostra bramosia, la nostra cupidigia, l’avidità di vivere, che fungono da contraltare e contrappunto al basamento su cui tutto poggia, che tutto permea: la paura del nulla, del vuoto, in definitiva, come rumors di sottofondo inestinguibile, della morte stessa. Evento che paventiamo, che rifuggiamo anche come concetto, anche come dizione (è scomparso, è venuto meno, mai è morto) a cui contrapponiamo sofisticherie atte a quietare l’ansia e l’angoscia che questa indelicatezza biologica instilla nel nostro animo. In aderenza a questa isteria che desertifica il nostro cuore, costruiamo teologie, teleologie, cosmogonie, filosofie e spiritualità che lo occupano ed abitano impunemente, per cui, così rasserenati, la morte diviene un evento sempre estraneo a noi, non ci appartiene più, è sempre un evento che coinvolge gli altri, fintanto che inclemente non ci si para di fronte mostrandoci il proprio volto arcigno. Solo allora ne avvertiamo l’urlo furente, che è poi l’urlo della nostra anima per la sconfitta subita, per l’inganno perpetuato a suo danno. Non è depressione la mia, è solo un voler guardare negli occhi quel mostro che informa la nostra vita, quell’appuntamento che tutto scolora, che tutto offusca, per rendergli alfine giustizia, per elevarla a vero unico evento che è la fine del non sense, perché raccorda in sé, nel proprio nucleo di assenza, l’immanente non sense della vita, di questo breve segmento che separa le due assenze: quella che precede il suo fiorire, definita nascita, e quello che conclude il tutto, definita morte.
Un saluto
Estragone is offline  
Vecchio 07-09-2005, 12.42.33   #69
il pensiero
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Caro stregone,

tu hai, sicuramentedue, due forti attaccamenti: l’arte e la vita.
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Vecchio 07-09-2005, 14.34.38   #70
Mistico
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...ed i ghirigori...

Complimenti.

Personalmente preferisco i distillati e le quintessenze... Queste conservano quasi tutto il contenuto saliente nella limpida evidenza, senza diluenti che intorbidano, allungano e disciolgono in eccessivo e dispersivo volume...

In genere, quando si ha molto si tende a stringere e si allunga quando la minestra è poca.

Non è il caso di Estra, posso sbagliare, ...ma in genere è così.
Mistico is offline  

 



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