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09-09-2005, 12.14.37 | #112 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Citazione:
quei pochi che bastano a "svegliare" chi vuole (o può) essere svegliato... |
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09-09-2005, 12.31.31 | #113 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Citazione:
Sei sicura? Forse hai ragione, ma che mi dici della infinita solitudine in cui si trovo' Bernardette Roberts (ex suora Camaldolese se non erro) e della sua impossibilita' di rintracciare la sua esperienza nella letteratura cristiana se non nell'eretico Eckhart? In ogni caso non e' solo il risveglio alla pura non-dualita' che accade solo per Grazia Divina che non e' contemplato, ma la Coscienza stessa della non-dualita' come percorso.... Non a tutti e' dato di vivere l'unione con il divino e tutti gli altri? Non meriterebbero secondo te perlomeno un insegnamento positivo sulla vita? In modo che siano felici di far l'Amore per esempio? |
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09-09-2005, 12.33.36 | #114 |
Utente bannato
Data registrazione: 03-06-2003
Messaggi: 58
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Quando e se ne avro' voglia, vi rispondero' piu' in profondita'.
Questi giochi semantici di sfiducia verso il Divino e la Vita sono quanto di piu' lontano dal Divino si possa concepire. Vi invito solo, come ho gia' fatto con altri, Denzinger alla mano, ad un'analisi della diceologia e della dogmatica della dottrina della chiesa. Se ci trovate qualcosa di ragionevole e di rispondente ai piu' elementari diritti umani fatemelo sapere. Confondi due diversi piani dialogici. Non ho mai parlato di dogmatica, la diceologia e il Denzinger non occorrono, non servono, non puoi convincermi di cose di cui già sono abbondantemente convinto. La dogmatica, con la sua insondabilità stabilita ipse facto per volontà umana, espone una delle caratteristiche peculiari dell’autoreferenzialità… anche se vi è da riconoscere che la dogmatica cattolica è molto ben argomentata, ma si conclude, come il termine dogma o domma stesso denuncia, con un’imposizione che non ammette alcun’altra ed ulteriore analisi, perché si chiude nell’enunciazione di ciò che enuncia ed esprime. <Nel mio cuore vi e' un immenso rogo e li bruciano tutte le dottrine, tutti i concetti, tutti gli insegnamenti che ho ricevuto.> Anche questa tua affermazione è alquanto singolare. La sua singolarità emerge con evidenza e in tutta la sua autoreferenzialità, se posta a confronto con quanto segue: < ……il molteplice e' l'Uno e l'Uno e' il molteplice, che altro c'e' da sapere?>. Altra tua affermazione espressa con non poca enfasi. Ma di che si tratta se non di un concetto che ascrivi al tuo - intimamente tuo - sentire? In quanto tuo sentire, non verità immanente, non verità oggettiva, ma solo soggettività che presumibilmente tenderesti ad oggettivare, essa – questa affermazione – non è altro che un’opinione (doxa), un concetto. Anche in questa coniugazione di concetti emerge chiaramente l’autoreferenzialità: vizio assurdo, vizio atavico. Un sistema autoreferenziato, cioè che prescinde da qualsiasi dimostrazione empirica ed oggettiva (ove mai fosse possibile) attinta dall’esterno al sistema stesso, si autoalimenta fino al punto di produrre un’implosione, perché fagocita se stesso evitando il confronto con dati oggettivi. E’ un microcosmo che, nel suo solipsistico rendez vous quotidiano, inanella esperienze che prescindono dalla fattualità, esperienze spesso iper-uraniche, trans-reali e surreali, che se ne infischiano bellamente delle verifiche se non quelle autodirette premesse autarchicamente nella domanda stessa, nella ricerca stessa. Un Dèjà vu; una sconcertante riproposizione del dramma scientista, in cui le risposte sono direzionate dal metodo, dalla forma mentis. Risposte, o ‘trovato’ retorico, insito nelle premesse, quindi mai consequenziali, neppure cronologicamente consequenziali, ma forza primigenia che determina il moto spiraliforme. In questo marasma di autoreferenzialità, si ha l’ardire di scorgere forse qualcosa di oggettivo. Ma oggettivo per chi? Ovviamente sempre per l’unico fruitore del sistema. Nato per autegerminazione, prospera e vegeta in assenza di relazioni, sedimentandosi e stratificandosi negli anni: escursus utile e vantaggioso solo per affinarlo, mai per verificarlo. Eccolo, il sistema autotreferenziato, assurgere così ad unica verità possibile entro cui collocare il proprio Ego per potervi colloquiare intensamente… insensatamente: un feed back con se stessi, dunque, null’altro. Un feticcio con cui si collima e coincide perfettamente, tanto che la sua forza gravitazionale aspira l’intero suo creatore, facendolo precipitare al suo interno, per cui si diventa non colui che ne fruisce, colui che usa, ma oggetto creato dall’oggetto creato, che diviene creatore; strumento usato dallo strumento usato, che diviene utilizzatore. Il pensiero autoreferenziato non dischiude altre visioni se non l’unico orizzonte che ci si è posti di fronte. Siamo dunque al cospetto di un’oggettività soggettiva che colloquia esclusivamente con se stessa… un già visto dal sapore di morte, dal sentore di decomposizione. In assenza di Verità, pur di esserci, pur di essere, me ne creo una a mio uso e consumo: Io sono il sistema stesso che mi appartiene, a cui totalmente appartengo. Divengo anch’io portatore di verità, poco importa se questa verità è autoreferenziata. Dall’alto di questa posizione privilegiata risulta quantomeno conseguente l’indisponibilità verso altre verità, siano esse autoreferenziate o meno (bellissimi e sintomatici gli strali lanciati contro il cristianesimo e la chiesa cattolica in altre sezioni del forum). Ci si ammanta di una parvenza di tolleranza, ma è un osservare tutto dall’alto, dalla cima del monte in cui ci si è assisi, osservare verso il basso con commiserazione. La veste che cinge i fianchi è però un velo di cipolla che lascia trasparire l’inquietudine di fondo nei confronti di ciò che mina la fiducia cieca nella propria autoreferenzialità. Inquietudine celata dietro un sorriso compassionevole: spocchiosa pietas dal sapore di stantio. Un saluto (scusa l'irriverenza... se puoi) |
09-09-2005, 12.47.32 | #115 |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Azz! Ma cosa ho fatto mai?
Estragone, quando e se ne avro' voglia leggero' la tua profonda e ben argomentata analisi. Ma non riesci ad essere piu' sintetico? P.S.: Dogmatica ben argomentata o impossibile da argomentare? La morte eterna, l'inferno in cui io e te bruceremo per l'eternita' sono argomentabili? |
09-09-2005, 12.55.39 | #116 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Le colpe del pensiero...
Dice sundai [i]Dice Estragone che (in quest’ottica) la libertà consiste nella trasgressione, e per estensione la trasgressione comporta il non avere delle regole, cosa che in qualsiasi contesto sociale porta all’anarchia, la legge del più forte, o legge della giungla, e questo porta dis...[i]
Io dico che stragone ha un concetto annebbiato di libertà e vuole annebbiare anche noi...... lui non si rende conto che qui siamo su riflessioni.it e non su un campo di calcio... ricordo allo stregone che in questo forum si parla di pensieri... mediante pensieri... e che la libertà è intesa come libertà di agire senza il cavillo di pensare se è giusto o è sbagliato quel che si fa. A me mi piacerebbe conoscere da lui cosa ne pensa e cosa conosce di questo tipo di agire... Dice estragone [i]Non nascondo che in me non vi sia alcuna adesione al significato profondo di quanto ho riportato, ma, pur nel mio intimo scetticismo, non posso esimermi dal manifestare[i] Io non riesco a capire cosa ci sia sotto il meccanismo di riportare propri significati profondi senza aderirli P.S. Gradirei un rapporto sul mio intervento e cioè se: Siano davvero interessanti i miei spunti. Se dimostro di saper utilizzare le Scritture con sagacia, senza saccenza, senza sbatterle in faccia all’interlocutore con alterigia, ma argomentandole ed utilizzandole a supporto di pensieri miei ben costruiti, con garbata intelligenza sorretta da una fede profonda, o con una fede ben supportata dall’intelligenza, senza mai spazientirmi per quanto di fastidioso potrei aver ravvisato nelle tue parole. Questo mio portmi, questo mio saper ben argomentare e sostenere posizioni diametralmente opposte a quelle tue, di cui dimostri di saper ascoltare la voce, fa giustizia di quella falsità che circola fra troppi atei???: la non fede è una delicatezza nei confronti della ragione??? |
09-09-2005, 13.11.25 | #117 | |
Utente bannato
Data registrazione: 03-06-2003
Messaggi: 58
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Re: Le colpe del pensiero...
Citazione:
A me mi pare che c'iai raggione |
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09-09-2005, 13.48.59 | #118 | |||||||||
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Citazione:
Tu sai discernere, tra cio' che veramente ha detto Cristo e cio' che hanno detto altri che Cristo ha detto? La Croce e' una invenzione del terzo o quarto secolo, pare che i condannati a morte venissero legati per i polsi ad una trave e lasciati penzolare giu'...non c'e' nessuna prova ne dei chiodi ne della croce. E poi e' lui che e' finito in croce o qualcun altro? Perche' gli ebrei attendevano due messia? Uno Politico che li liberasse e uno Spirituale? Qual e' la verita' affermata dal Cristo, sei sicuro di averla ben intesa? Cosa voleva dire quando disse "prima che Abramo fosse io sono"? (questa e' la verita' piu' profonda espressa dal Cristo) Citazione:
Perche' Dio dovrebbe aver stabilito una legge e delle regole? E se tutto questo fosse aberrante? La Vita ha un senso, nella Vita si esprime in ogni istante la Creatio Continua (come la definisce Panikkar) e questa avviene, si manifesta attraverso la concupiscenza! Maschio e femmina si uniscono per perpetuare la creazione, ma non e' solo l'uomo partecipe di questo processo, ma anche tutti gli animali per esempio. Ogni esperienza, anche la piu' negativa potrebbe avere un significato di crescita, di evoluzione, anche un omicidio. L'uomo cerca continuamente e in modo innato, l'equilibrio tra saggezza e generosita', tra concentrazione e dimensione etica, tra pazienza e vigore (ho utilizzato le sei paramita del Buddismo). Il peccato potrebbe non esistere. Nasco per sperimentare la Vita, per Viverla in pieno, non per rifiutarla. Citazione:
Citazione:
Cio' che hai descritto e' espresso nel Buddismo dalla formula dell'origine condizionata (ruota della Vita) e vi e' nella tradizione buddista una lettura dei nessi causali (dodici Nidana) negativa, da cui monachesimo e rinuncia, regole e precetti per non vivere la Vita. Le passioni hanno una funzione positiva, non negativa. Le passioni bruciano, ma l'uomo si brucia una volta e poi mai piu'! Solo vivendo le passioni possiamo imparare ad Amare. Citazione:
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Concordo, ma non sulla frase finale. Il divenire e' il continuo autorinnovarsi della Vita, e' la Sua continua manifestazione. Creazione-continuazione-distruzione (Brahma-Visnu-Shiva), questo accade continuamente anche dentro di noi. E' Ananda, gioia, Amore e Beatitudine....ma solo se lo sai sentire. Citazione:
Dio non ha creato ne mai creera' un mondo pieno di contraddizioni fini a se stesse. Il Regno dei Cieli e' qui, in questo preciso istante, sta a te vederlo e sentirlo e poi testimoniarlo. |
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09-09-2005, 15.15.31 | #120 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Sulla ragione
Ci sono due tipi di umani che usano “dare ragione”
1) Quelli che ne sono privi e vedono tutti gli altri umani come potenziali demoni per il loro cervello. 2) Quelli che hanno quella degli altri assunta per fede e/o pigrizia mentale in un continuo atrofizzare funzionale del loro cervello... Poi ci sono quelli che “c’ia l’anno” e dopo aver ascoltato il interlocutore, invece di iniziare e finire la replica con “c’iai raggione”, rispondono rilassatamente: Mhmmm penso d’aver seguito passo dopo passo quello che hai detto e credo d’aver visto/sperimentato personalmente in questi passi quello che le tue parole volevano significare... quindi... |