Forum di Riflessioni.it
ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura
Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS

Torna indietro   Forum di Riflessioni.it > Forum > Spiritualità
Spiritualità - Religioni, misticismo, esoterismo, pratiche spirituali.
>>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Tematiche Spirituali


Vecchio 20-12-2004, 23.19.15   #11
rodi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
Re: Evoluzione Cosciente....

[quote]Messaggio originale inviato da atisha
[b]"L'uomo disperde ciò che dovrebbe conservare e butta via ciò di cui ha bisogno..."

...e anche la donna...
rinneghiamo ciò che è diverso da noi...
chi esprime passionalità e vita...
se noi di questo abbiamo timore...
chi esprime saggezza...
se è invece questo a destabilizzarci...

si spesso teniamo distante chi può aprirci visuali inconsuete per noi...
come se lì ci fosse un abisso...
quanti esseri umani rinsecchiti e curvati su loro stessi...
gobbi per il peso dei loro bagagli inutili...
quanti occhi spenti o risentiti per l'aver disperso la propria natura di essere umano...

non abbiate paura di un abbraccio...
non buttatene mai uno...
le vostre spalle si risolleveranno...
i vostri occhi potrebbero tornare ad avere lampi di vita...

la vita smette di scorrere in noi solo se siamo noi stessi a bloccarla e a chiuderla fuori...
solo se siamo noi ad aver timore di tentare di nuovo...

rodi is offline  
Vecchio 20-12-2004, 23.27.40   #12
atisha
Ospite pianeta Terra
 
L'avatar di atisha
 
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
riprendendo....esistono due tipi di follia comune:

la follia sofferta..(di chi non sa di esserlo)

la follia pensata...(di chi si pensa folle a simbolo di incompiutezza)

più vi è una terza dimensione "folle" che non vediamo e che è un pericolo incontrare, perchè non fa parte di un modello di vita convenzionale ma fa parte di un travaglio "benefico" che io (e non solo) chiamo: misticismo spirituale...



ciao giancarlo!!! è bello ogni tanto incrociare gli sguardi...





Ultima modifica di atisha : 20-12-2004 alle ore 23.36.16.
atisha is offline  
Vecchio 20-12-2004, 23.35.52   #13
atisha
Ospite pianeta Terra
 
L'avatar di atisha
 
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
Citazione:
la vita smette di scorrere in noi solo se siamo noi stessi a bloccarla e a chiuderla fuori...


rodimistica!!!

atisha is offline  
Vecchio 21-12-2004, 06.58.02   #14
isaefrenk
Utente bannato
 
Data registrazione: 08-12-2004
Messaggi: 442
. Evolvere significa passare dall’inconsapevolezza all’assoluta coscienza, dalla potenza all’atto, dal seme all’organismo. Similmente ad una pianta che produce semi, dall’Assoluto emanarono le individualità e, come il seme è una pianta in potenza che un giorno, attraverso lo sviluppo, lo sarà in atto, l’uomo dalla vita ha il compito della sua creazione: un giorno si identificherà nell’Assoluto. Ecco come le azioni dell’uomo non sono la sua condanna spirituale, ma sviluppo, crescita. Evoluzione è una stato di coscienza. Voi vedete quanto la vostra coscienza vi permette di vedere: vede la REALTA’ chi ha raggiunto la coscienza in ASSOLUTA.

inedito
isaefrenk is offline  
Vecchio 21-12-2004, 08.01.42   #15
atisha
Ospite pianeta Terra
 
L'avatar di atisha
 
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
Arrow evoluzione cosciente...primo passo...

sì Isa più o meno è così...
L'evoluzione cosciente è spingere la propria vita all'esterno della superficie del proprio bozzolo...mentre forze a noi ignote fanno il bello e cattivo tempo......sono padrone del nostro umore e catturano i nostri pensieri..i nostri atti.

Quando finalmente avremo capito la nostra stoltezza ed il nostro autoinganno e cominceremo a guardarci seriamente dentro ed a conoscere da quali forze siamo mossi, soltanto allora potremo cominciare a capire la necessità di divenire padroni di noi stessi.
Diventandolo, eviteremmo certamente molti problemi in cui poi ci si lamenta facilmente e si è pronti ad incolpare gli altri per coprire le conseguenze del nostro agire..

Nell'uomo si agitano continuamente energie che hanno bisogno di controllo e che hanno sopratutto bisogno di essere indirizzate..arginate con elementi di stabilità..
L'emozione spinge ad agire..tutto l'ingranaggio interno si mette in moto: proprio per questo le emozioni sono importanti quale forza motrice della volontà..

Il controllo delle emozioni fa si che un corpo rimanga rilassato anche quando subisce traumi..ma l'uomo per mancanza di controllo, spesso accantona le energie pure che fluiscono in lui e lo guidano solo verso l'aspetto esteriore..

Se l'uomo fosse consapevole della Divinità che risiede in lui..pronta a manifestarsi nella sua vita, eliminerebbe all'istante ogni espressione falsa e limitata....




"Il Sé non è realizzabile con lo studio
e neppure con l'intelligenza,
nè con molta erudizione.
Il Sé manifesta la sua completa essenza
solo a colui che dedica il proprio sé al Sé.

Colui che non ha rinunciato alle vie del vizio,
che non ha dominato se stesso,
che non ha trovato la pace interiore,
colui la cui mente non è a riposo,
non potrà realizzare il Sé,
sebbene in possesso di tutta l'erudizione del mondo" (upanishad)





Buon Natale a tutti Voi
atisha is offline  
Vecchio 21-12-2004, 08.07.26   #16
isaefrenk
Utente bannato
 
Data registrazione: 08-12-2004
Messaggi: 442
Re: evoluzione cosciente...primo passo...

Citazione:
Messaggio originale inviato da atisha
sì Isa più o meno è così...
L'evoluzione cosciente è spingere la propria vita all'esterno della superficie del proprio bozzolo...mentre forze a noi ignote fanno il bello e cattivo tempo......sono padrone del nostro umore e catturano i nostri pensieri..i nostri atti.

Quando finalmente avremo capito la nostra stoltezza ed il nostro autoinganno e cominceremo a guardarci seriamente dentro ed a conoscere da quali forze siamo mossi, soltanto allora potremo cominciare a capire la necessità di divenire padroni di noi stessi.
Diventandolo, eviteremmo certamente molti problemi in cui poi ci si lamenta facilmente e si è pronti ad incolpare gli altri per coprire le conseguenze del nostro agire..

Nell'uomo si agitano continuamente energie che hanno bisogno di controllo e che hanno sopratutto bisogno di essere indirizzate..arginate con elementi di stabilità..
L'emozione spinge ad agire..tutto l'ingranaggio interno si mette in moto: proprio per questo le emozioni sono importanti quale forza motrice della volontà..

Il controllo delle emozioni fa si che un corpo rimanga rilassato anche quando subisce traumi..ma l'uomo per mancanza di controllo, spesso accantona le energie pure che fluiscono in lui e lo guidano solo verso l'aspetto esteriore..

Se l'uomo fosse consapevole della Divinità che risiede in lui..pronta a manifestarsi nella sua vita, eliminerebbe all'istante ogni espressione falsa e limitata....




"Il Sé non è realizzabile con lo studio
e neppure con l'intelligenza,
nè con molta erudizione.
Il Sé manifesta la sua completa essenza
solo a colui che dedica il proprio sé al Sé.

Colui che non ha rinunciato alle vie del vizio,
che non ha dominato se stesso,
che non ha trovato la pace interiore,
colui la cui mente non è a riposo,
non potrà realizzare il Sé,
sebbene in possesso di tutta l'erudizione del mondo" (upanishad)





Buon Natale a tutti Voi


daltronde lo scopo delle vite è questo , riscoprirsi no?
non è facile ma fin chè vi è un po di scambio dialettico e oltre siamo seppur in minima parte , sulla strada giusta.

isaefrenk is offline  
Vecchio 21-12-2004, 09.11.04   #17
rodi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
Re: Re: evoluzione cosciente...primo passo...

Citazione:
Messaggio originale inviato da isaefrenk
daltronde lo scopo delle vite è questo , riscoprirsi no?
non è facile ma fin chè vi è un po di scambio dialettico e oltre siamo seppur in minima parte , sulla strada giusta.


riscoprirsi...
però perchè senza accettarci nella nostra interezza?
spiritualità e fisicità?
sembra quasi che una escluda l'altra...
non comprendo...
e trovo fittizio un equilibrio che nega a priori qualcosa di noi...
rodi is offline  
Vecchio 21-12-2004, 09.54.53   #18
rodi
iscrizione annullata
 
Data registrazione: 07-05-2003
Messaggi: 1,952
Citazione:
Messaggio originale inviato da atisha
...
ma attenta
dovrai specchiarti e a volte fa male...

namasté

ma cos'è? una gara?
non è questo il senso che do io ad una riflessione e non riesco a seguirti su questi toni di dialogo...
rilassati e non prendere tutto ciò che scrivo come rivolto a te...
se ti devo dire qualcosa lo faccio, come con tutti gli altri...
mi spiace sul serio che tu te ne faccia un problema fino a questo punto...
rodi is offline  
Vecchio 21-12-2004, 10.00.16   #19
visechi
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
Parte 1 di 2 (che nostalgia)

Citazione:
visechi.... per il momento ti... (mi sono sbagliata sul tuo conto...non avrei di certo riaperto un 3d per così poco...)

Allora, dopo una notte passata a pensarti, riprendiamo la chiacchiera, siamo amici, no? Che fanno due amici? Si parlano, tanto, tantissimo, io poi sono un gran chiacchierone… te ne sarai accorta.
Ti sei sbagliata sul mio conto? Cioè? Che pensavi prima e che pensi adesso?

Citazione:
poi...quando scenderai dal trespolo e la smetterai di fagocitarti con un'estetica di natura geometrica da triste cabarettista universitario...ti presenterò la mia Donna...!

Ahahah… lo dico io che sei grande, ne parlavo giusto ieri con il mio Ego, ovviamente mi davo ragione, che gusto ci sarebbe altrimenti a parlare con la parte migliore di se? Mi hanno definito ‘Pollo da Chat’, ‘Folle’, ‘Arcobaleno del verbo’, ma ti giuro che ‘Cabarettista universitario’ mai… universitario? Mai frequentate quelle spoglie aule, troppo impegnato a far casino… ai miei tempi. Per la tua Donna, ben felice, tranquilla, non te la porterò via, non so infliggere sofferenze all’anima altrui… sempre però ben disposto a conoscere le persone, ma attenta, sono un tipo strano.

Citazione:
ps..inevoluto..non involuto.. esite sri visekiananda..esiste...
anima inevoluta..non sviluppata...
Qui mi fai torto… so bene che significa il termine inevoluto – giustappunto quel che dici tu – ma io tenevo a specificare che non solo sono un’anima (ahh, alle volte uso un nick sintomatico del mio pensiero. ‘Senzanima’… pensa tu) non sviluppata, ma addirittura un’anima regressa, cioè in regressione evolutiva… mi congiungerò ai nostri progenitori… ma gli ominidi avevano o no un’anima?


Citazione:
di atisha il 20-12-2004 23:27:
riprendendo....esistono due tipi di follia comune:

la follia sofferta..(di chi non sa di esserlo)

la follia pensata...(di chi si pensa folle a simbolo di incompiutezza)

più vi è una terza dimensione "folle" che non vediamo e che è un pericolo incontrare, perchè non fa parte di un modello di vita convenzionale ma fa parte di un travaglio "benefico" che io (e non solo) chiamo: misticismo spirituale...

ciao giancarlo!!! è bello ogni tanto incrociare gli sguardi...



Ieri, al cellulare, mi sono scordato di raccontarti che, essendo un multinick (amo cambiare, anche se qui non è possibile), in un altro ambiente, sempre virtuale, utilizzo spessissimo il nick ‘Il_Folle’… che vorrà dire ciò? Non so, lascio a te l’interpretazione, ho notato che conosci tutto e tutti immediatamente, ahhh! Avessi io la tua arguzia.
Che cos’è la Follia? Piccole e scarne considerazioni di un Folle (solo pensato per non essere completamente compiuto, come ben saggiamente – solo in questa circostanza – fai notare tu).
Vedi, cara amica (chissà se t’infastidisce sentirti apostrofare in questo modo… fammi sapere, il mio numero di cellulare ormai lo conosci), credo che la Follia sia quel grano dell’essere, presente in ciascuno di noi, che travalica le regole, sia quelle endogene, che quelle esogene. Il pensiero Folle, sì, proprio il pensiero, giacché anche un Folle è produttore di materia impalpabile che induce all’azione, e una personalità la si giudica (tu ho visto che lo fai, anch’io) tanto per i pensieri che esprime, quanto per le azioni messe in campo proprio da quei pensieri, almeno in una buona misura; dicevo, il pensiero Folle, che in altra occasione, oramai datata, sempre qui, in questo mirabolante forum, definii ‘pensiero ribelle’ , è sempre rivoluzionario, perché plasma le regole. La Follia, mia cara amica (sei fidanzata con una donna? Parlaci di lei), è la variabile impazzita che impedisce la completa omologazione dell’essere, per sua Grazia – della Follia – si genera nell’uomo un pensiero che crea, che innova, che modifica l’esistente, plasmandolo e sovvertendolo. Mi riferisco, con tutta evidenza, al pensiero di tanti, tantissimi uomini e donne che, con la forza delle proprie idee, hanno gettato una nuova luce (RIVOLUZIONARIA) sul modo di osservare le discipline in cui si sono appassionatamente impegnati. Uomini, grazie ai quali, alle loro intuizioni, alla loro caparbietà e alla loro Follia il mondo è oggi diverso … leggermente migliore.
La Follia è, secondo il mio modestissimo parere (proprio quello di un ‘cabarettista universitario’), la forza repulsiva all’omologazione, ed è l’elemento che maggiormente si contrappone alla possibilità d’inserire una qualsiasi personalità entro uno schema prefissato. Smonta, difatti, ogni paradigma, anche quello dell’eneagramma (anche se ancora non ho ben compreso cosa sia, ma sono pronto a scommetterci). E’ la reattività più genuina alle situazioni più disparate, perché inerisce all’intimo istintuale, non alla ratio.
Dovevano essere scarne considerazioni, e scarne saranno… a te il prosieguo… tanto non risponderai perché hai sollevato la soglia di attenzione del tuo controller personale… ma potremo parlarne domani nel mentre che sorbiremo quel the che mi hai promesso ieri al cellulare.
Ciao, cara amica

Citazione:
Quando finalmente avremo capito la nostra stoltezza ed il nostro autoinganno e cominceremo a guardarci seriamente dentro ed a conoscere da quali forze siamo mossi, soltanto allora potremo cominciare a capire la necessità di divenire padroni di noi stessi.
Diventandolo, eviteremmo certamente molti problemi in cui poi ci si lamenta facilmente e si è pronti ad incolpare gli altri per coprire le conseguenze del nostro agire..
Che tristezza! Esaltare la Follia e scivolare sulla tipica buccia di banana di ipotizzare di poter ‘divenire (interamente) padroni di sé stessi’. Non penserai davvero a questa sciocchezza? Un uomo padrone di sé stesso è un uomo chiuso in una bacheca che non sente più gli stimoli esterni… ahhh! Sì, vero, ora ricordo, tu non sai cosa sia l’amore, per questo ambisci alla conquista e al controllo totale delle pulsioni che determinano il tuo agire… fa nulla… sempre e comunque mi rammarico sentitamente per te. La vita, cara amica mia, è un flash emotivo; la vita, sempiterna e poliedrica mia signora, è un coacervo di emozioni, e le emozioni ne rappresentano proprio il sale… non vorrai propinarmi, quando saremo fidanzati, una vita scipita?
Ora ti racconto, succintamente, cosa sono per me, cabarettista universitario (quanto mi piace questa definizione), cosa penso possano essere le emozioni… roba vecchia.
Rappresentano un involucro impalpabile che avvolge la nostra materialità corporea. Sono dunque concreta astrattezza che accompagna e nutre la 'sostanza'. Sono concrete in virtù del loro innegabile potere coercitivo nei confronti dell'agire umano, e astratte perché non tangibili (incorporee) e non raffigurabili, se non facendo appello alla nostra capacità astrattiva. Nascono dall'interazione col mondo circostante e sono costituenti imprescindibili dell'essere, spesso anche predominanti. Sono condizionate e condizionanti; nel senso che si forgiano sulla scorta delle esperienze, del vissuto e, a loro volta, determinano l'agire dell'uomo. Sono parte integrante della nostra piattaforma culturale, pur nascendo dal 'substrato istintuale' di cui rappresentano una propaggine la cui estensione è da porre in dipendenza e in correlazione a ciascun individuo - donde deriva l'irripetibilità dell'essere, unico e non replicabile (auguriamoci vivamente che resti tale). Vivono e si nutrono del mondo circostante e dei rapporti relazionali che ciascun individuo sa crearsi. Sono pertanto da inquadrare in una visione dinamica e non statica. Più sono i rapporti, più si sviluppano. Il loro dimensionamento è in funzione anche dell'intensità e dalla pregnanza di questi rapporti. Le emozioni donano senso alle esperienze, giacché le viviamo sulla base delle sensazioni e delle commozioni che da questa interazione ricaviamo. Vivono in un rapporto simbiotico con gli istinti, in un continuo precario equilibrio (quando c'è). Sono generative delle sensazioni e delle esperienze, poiché un'esperienza è vuota e priva di 'significatività' in assenza di emozioni, allo stesso modo le sensazioni sono strettamente correlate alle emozioni e non sono rilevabili o registrabili in loro assenza.
Citazione:
Nell'uomo si agitano continuamente energie che hanno bisogno di controllo e che hanno sopratutto bisogno di essere indirizzate..arginate con elementi di stabilità..
L'emozione spinge ad agire..tutto l'ingranaggio interno si mette in moto: proprio per questo le emozioni sono importanti quale forza motrice della volontà..
Aspetta, aspetta che recupero un mio vecchio pensiero, non andar via, non stancarti così in fretta… la vita è sofferenza, e la ricerca è fatica… dai che siamo sempre più belli… leggi:
L'uomo è una strana e sapiente (quanto sapiente, dipende dall'individuo, dal Caso, dalle esperienze … in sintesi, dalla vita stessa) amalgama di pulsioni istintive, emozioni, sentimenti e raziocinio in perenne precario equilibrio.
Ingredienti, questi, che concorrono, chi più chi meno, a costituire una miscela esplosiva. Spesso, troppo spesso, l'egemonia di uno di questi ingredienti cagiona dolore e sofferenza. Viceversa, la prevalenza d'altri fattori arricchisce e conforta. E' tale instabilità che determina l'incertezza del vivere.
Tale amalgama è la forza vitale, l'energia, il 'soffio' che spinge e 'muove'; è l'essere stesso; per semplicità la definirei 'Fattore U' (U equivale ad Umano). E' una variabile indipendente che travalica qualsiasi regola; mai completamente omologabile e controllabile. Piuttosto restia a soggiacere a canoni predeterminati. Una forza spesso sopita, sulfurea, pronta ad accendersi e avvampare ogni qualvolta è opportunamente stimolata; rompe e spezza le catene e rende liberi … mentalmente e spiritualmente liberi.
visechi is offline  
Vecchio 21-12-2004, 10.02.26   #20
visechi
Ospite abituale
 
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
Parte 2 di 2 (non lo faccio più... sono un bugiardo)

Citazione:
Il controllo delle emozioni fa si che un corpo rimanga rilassato anche quando subisce traumi..ma l'uomo per mancanza di controllo, spesso accantona le energie pure che fluiscono in lui e lo guidano solo verso l'aspetto esteriore..

Se l'uomo fosse consapevole della Divinità che risiede in lui..pronta a manifestarsi nella sua vita, eliminerebbe all'istante ogni espressione falsa e limitata....
Ecco, ecco, ora fai emergere la mia incapacità a seguirti nel mentre gioggioneggi con questi ammennicoli d’avanspettacolo. Dai per scontate cose che non sei in condizione di sostenere con argomentazioni valide. Mi spiace, l’unica Luce Divina che l’uomo possiede è la capacità di percepirsi fra tantissimi esseri simili a lui. Aspetta che ti racconto… sempre succintamente:
Parliamo, per esempio, della trasmutazione – affatto alchemica - della personalità. Esiste una magnifica poesia del Giusti – Sant’Ambrogio, se non erro (a dura vita, a dura disciplina, muti, derisi, solitari stanno) – e una straordinariamente espressiva canzone di De Andrè – la Guerra di Piero, senza dubbio – che descrivono meglio di tantissime dotte, esoteriche e misteriche parole quel che una misera mente Folle riesce ad intendere per trasmutazione della personalità.
L’identificazione, cara alchemica signora, processo complesso, tutto assolutamente e fetidamente umano: colgo me stesso, presente a me stesso, e in quel momento riesco anche a cogliere il prossimo come una parte essenziale di me stesso. Questa è empatia, sapersi vestire coi panni degli altri. Cogliere l’intimo proprio, per poi domandarsi se la sofferenza, il pianto e l’uggia che mi appartengono, che mi sfiancano sono sensazioni o stati dell’essere che possono appartenere solo a me. Vedo un nemico, lo svesto della divisa, lo guardo negli occhi, e colgo ‘il mio stesso identico umore’, allora lo sento simile a me (anche se a Piero andò male, ma il processo d’identificazione ebbe un suo bellissimo sviluppo ugualmente, anche se privo di rifrangenza). Questa è la trasmutazione della coscienza, questa è la Luce Divina dell’uomo… null’altro…, non allineamenti planetari, non forze cosmiche che in simbiosi fra loro tarpano o spiegano ali utili solo per spiccare un volo onirico. Io parlo di uomini, di gente, di persone, non certo di ammassi di stelle, o di piombo trasmutato in nobile metallo. Parlo di cuori che si colgono simili.
L’amore, dolce signora, è l’evento più grande e più bello che investe un uomo nel proprio cammino; ma sai, sappiamo, quanto gioia e quanta sofferenza si porta con sé. Cos’è quest’amore se non la sublimazione che noi animali coscienti e senzienti operiamo per dar corso alla vita. Infioriamo un po’ tutto con celestiali immagini fiorite e dorate, ma poi che ci resta se scordiamo che ci muoviamo fra tanti simili a noi, che il sangue ha sempre lo stesso identico viscoso colore? Inventiamo gli dei per essere savi e per lenire il dolore, ma il dolore, cara freschissima amica, è insito nella vita che noi siamo chiamati a rincorrere, e non troverai alcuna pietra filosofale che lo sappia bandire dalla faccia dell’astro che per forza, per celia o per caso abitiamo. L’unica ascesa che ci è consentita è quella che io, forse impropriamente, definisco ‘processo d’identificazione’. Ci si scopre animali che sentono il prossimo, che avvertono l’anima di chi gli sta’ affianco, che spesso la sfiorano o l’accarezzano. L’amore è imbellito perché siamo animali che creano cultura, vi vivono immersi e producono cultura, perché amiamo il bello e soggiacciamo spesso all’orrido, all’abnorme che è dentro ciascuno di noi. L’unico alchemico gioco che riesco a vedere è quello che porta alla creazione di una fittissima rete di relazioni fra umani, da cui potrebbe emergere la vera ‘anima mundi’, composta di tanti sentire, di tanti colori. Ma siamo umani; Atisha, essere umani significa non poter essere sempre presenti a sé stessi, significa avere insormontabili limiti che crescono al crescere del numero dei passi che facciamo nel percorso che compiamo, anche per caso, per consentire l’evaporazione del superfluo. Ma è questo superfluo, fatto di stelle, costellazioni, berretti da maghi, improbabili dei, gnostici irosi, mistici del pejote che imprigionano e tengono avvinghiati al terreno, che impediscono un placido volo o passaggio al di là della siepe che occlude alla vista quel magnifico Infinito fatto di umani. Non sei stanca d’inseguire chimere?

Auff, sempre più prolisso, ma che bello chiacchierare con te… già t’amo… mi ami?
visechi is offline  

 



Note Legali - Diritti d'autore - Privacy e Cookies
Forum attivo dal 1 aprile 2002 al 29 febbraio 2016 - Per i contenuti Copyright © Riflessioni.it