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28-06-2014, 22.36.26 | #42 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Citazione:
il fatto è che definendo la verità funzione, non ti interroghi nemmeno sul perchè lo fai, come già ho avuto modo, con sgiombo aretino e aggressor, di notare, è che non si abbia in testa tutto il problema della semantica: andiamo tutti insieme sulla treccani online e troveremo un articolo illuminante che parla di queste problematiche. Nell'articolo si parla dell'indagine in media-res, cioè su quella indagine che non si domanda del perchè dei suoi punti di partenza dei suoi assiomi. tra l'altro quella che nomini è un tipico caso di biologismo che richiama la teoria di darwin e tutto il cascame di immondizia che ne deriva fino alle abiezioni del selezionismo sociale. comunque immagino che anche tu ne sarai esente da bravo cristiano occidentale, e allora torniamo a parlare del problema che sollevi. perchè c'è un problema: come giustifichi il tuo modo di pensare? quale soggetto quale relativo e quale verità sopratutto. Citazione:
'essere vivente comincia col distinguere....un momento? ma non vorrai dire che è l'essere biologico a distinguere spero...infatti quale parte biologica ha la facoltà vivente della distinzione? Citazione:
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28-06-2014, 22.53.26 | #43 | ||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 12-01-2013
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Citazione:
cvc non ho capito nulla di quello che hai scritto, se hai tempo potresti riformulare, perchè così non si capisce. la sofistica era quella scienza dell'informazione in cui la forma del detto è superiore al contenuto di quel detto. che oggi venga usato pedissequatamente dalle scienza dell'informazione a me è chiaro, se vuoi ne parliamo. democritò afferma il vuoto non come nulla ma come assenza di atomi, non c'entra nulla con la tradizione che da parmenide passa a platone fino ai giorni nostri, non è di quello che si parla qui. Citazione:
veramente è l'esatto opposto. Citazione:
Non ho capito veramente...quale spiritualità. visto che la maieutica si riferisce a Socrate? Citazione:
infatti è quello che è avvenuto caro cvc (forse non te ne sei accorto ancora in pieno) dove l'utile ha preso il posto dell'umano, che differenza fa che sia dannoso, al denaro e alla tecnica non interessa affatto. Citazione:
non è così che avvenuto! le organizzazioni che poi si sono fatte stato, non sono state l'evoluzione del positivismo post rivoluzione francese illuminista basato sulla ragione: qua non c'è proprio nessun comunitarismo! il tutto è avvenuto tramite le categorie sociali, che nel 900 si sono presentate sotto il nome di lotta di classe, e nel 2000 si presentano come generazione liquida o annichilita.(già a partire dagli anni 60 quando pasolini distingueva tra sviluppo e progresso). Citazione:
un abbraccio cvc! |
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28-06-2014, 23.03.22 | #44 | |
Utente bannato
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Citazione:
Rispettabilissima la tua posizione. Io mi fermo di fronte all'atto, legittimo, di fede. E' un salto che non mi sento, almeno per ora, di fare. FMJ |
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29-06-2014, 00.13.19 | #45 | |
Utente bannato
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Citazione:
1) L'osservatore, tu che guardi il mondo, una rana che guarda il mondo, un pesce rosso che guarda il mondo, è un SISTEMA VIVENTE. La COGNIZIONE è un fenomeno BIOLOGICO che palesa l'osservatore e il suo RUOLO. E' il sistema biologico che ISOLA dall'universo indifferenziato gli "eventi" e vi interagisce. Separiamo, distinguendolo, qualcosa che emerge dalla sfondo come oggetto, unità, ente. Lo sfondo è il DOMINIO dal quale quell'ente emerge in ragione delle distinzioni compiute dal sistema biologico. Distinguere è un'operazione COGNITIVA che si attua all'interno della TUA biologia. Quindi, chi costruisce NON E' estraneo alla sua stessa costruzione. 2) Il vivente, a differenza del mondo inorganico non-vivente, ha una organizzazione e una struttura che realizza quella organizzazione. La struttura può cambiare mantenendo la medesima organizzazione. E' esattamente quello che fanno i viventi. E' l'ORGANIZZAZIONE che distingue i viventi dal resto dell'universo e la loro capacità di AUTOMANTENIMENTO di tale organizzazione. Il confine è la MEMBRANA. Il vivente, a differenza del meccanico, si AUTOMANTIENE in termini organizzativi e strutturali. Il vivente, quindi, non è PASSIVO ma si delinea quale produttore il cui prodotto è se stesso. 3) Il vivente può accoppiarsi strutturalmente con il suo ambiente solo fino a che riesce a mantenere la sua organizzazione interna (intra membrana). Se questo non avviene, il vivente scompare. L'ontogenesi e la filogenesi, mostrano il progressivo mutamento strutturale al fine del mantenimento organizzativo. 4) La visione "banale" della conoscenza, vede il sistema nervoso come un captatore di informazioni esterne al fine di averne una corretta rappresentazione: sono balle. Anche il sistema nervoso ha una sua struttura e una sua organizzazione che ne determinano i limiti e le modalità d'azione. Quindi esistono due piani fenomenici sui quali possiamo descrivere l'organismo: uno interno relativo alla sua organizzazione e uno eterno collegando questa con l'ambiente. La nostra biologia, non contiene alberi, case, o fiori ma solo correlazioni tra indicatori entro dei limiti stabiliti dalla nostra biologia. 5) VERITA' è ciò che permette all'organismo di mantenere la sua organizzazione. E' verità tutto ciò che dal punto di vista dell'organismo è "viabile", "funziona". Saranno poi le conseguenze di quella costruzione a renderla diversa dalle altre costruzioni. Tutte VERE. 6) Se mi dici che questo è biologismo/darwinismo, allora mi dispiace ma non hai capito. E' costruttivismo, eventualmente... 7) Non sono "cristiano". 8) L'essere vivente, in quanto sistema organizzativo chiuso da un confine che è la membrana, viene perturbato nella sua organizzazione dall'ambiente. Com'è noto, E' la membrana la SEDE nella quale il sistema viene perturbato. La reazione a tale perturbazione esterna DIPENDE interamente dalla natura biologico-strutturale-organizzativa del sistema stesso. Questa reazione-adattamento E' la CONOSCENZA. Noi, nell'atto di conoscenza, siamo fuori e dentro la scena, viviamo di rappresentazioni, non esiste alcun OGGETTO di conoscenza, viviamo in un dominio di DESCRIZIONI che avvengono sulla base di DISTINZIONI vincolate alla nostra struttura e organizzazione BIOLOGICA. 9) Passare da essere biologico al tu è operazione quasi elementare una volta che siano tracciati i confini su un determinato piano fenomenico e fatte le opportune distinzioni. Ci sono state epoche nelle quali i negri non erano nemmeno considerati persone ma animali e le donne considerate inferiori all'uomo. Distinzioni. Descrizioni. COSTRUZIONI. Molte persone credevano in queste VERITA', in queste costruzioni e le conseguenze si sono viste. Le distinzioni, una volta compiute, diventano "REALI" e generano conseguenze. 10) Il mio modo di pensare, esattamente come qualsiasi altro modo di pensare, compreso il tuo, è una delle possibili descrizioni, delle possibili distinzioni, delle possibili costruzioni. Il fatto è che per me, le mie costruzioni sono costruzioni che funzionano più o meno bene, per te, invece, le tue sono VERITA'. L'operazione banale e ingenua è proprio questa: cercare di imporre come VERITA' delle costruzioni scambiate, ingenuamente, per VERITA'. Non lo sono. Non possono esserlo. Qualsiasi cosa tu dica, è cosa pronunciata da un CERTO PUNTO DI VISTA in relazione ad una CERTA biologia e quindi a CERTE distinzioni e a certi EVENTI. Chissà in che mondo vive un pipistrello. Chissà come costruisce il suo mondo. Un mondo nel quale vive, prospera e muore. Un mondo, evidentemente, POSSIBILE quanto il TUO. Un mondo nel quale, probabilmente, non esistono le luci, non esistono i colori e non esistono tante altre cose che, invece, esistono per te... per la TUA biologia ma non per la SUA. FMJ |
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29-06-2014, 01.29.49 | #46 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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Green, sta diventando difficoltoso riuscire a seguire i tuoi pensieri in base alle infatuazioni dell'intellettuale di turno, in questo caso Galimberti e in una trattazione della discussione che verte, se non sbaglio, di verità fra due diversi modi di intendere, due culture fra cui la pragmatica. Se cominciamo ad aver pregiudizi giudaico-cristiani, ci inseriamo terminologie galimbertiane come l'increato che per me è un nonsenso, parliamo di pasticceria e non di filosofia. Se poi sei sicuro che gli antichi greci non conoscessero la semantica, cioè il significato di un segno, andiamo di bene in meglio Non analizzo altre cose perchè le ritengo perdita di tempo senza una soluzione. O argomenti decentemente se ritieni che il pragmatismo moderno non sia una teoria confacente alla verità , o dici cosa intendi per te verità , e allora si può chiudere la pasticceria e riparlare di filosofia. |
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29-06-2014, 09.50.59 | #47 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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29-06-2014, 10.58.36 | #48 | ||||||
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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La vaghezza determinata dal senso astratto e generale di questa preposizione è inevitabile, poiché ogni specificazione ulteriore non può che aumentare il grado di fallacia proprio in quanto la delimita allo specifico parziale (un po' come nel principio di indeterminazione di Heisemberg, per usare una metafora). Questo significa che il tuo specifico riferimento alla biologia intesa in senso totalizzante non può che essere arbitrario e fallace dal punto di vista ontologico. Citazione:
Dire che ritrarre la mano dal fuoco è anticipazione inconscia degli effetti del fuoco sulla mano è una rappresentazione mentale del tutto volutamente e consciamente costruita che è e resta arbitraria, tanto più se la si inquadra in una visione di significato biologico ove la biologia è il risultato di un'ulteriore costruzione mentale, cosciente e arbitraria, dipendente da termini di significato culturale. Citazione:
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29-06-2014, 11.37.06 | #49 | |
Moderatore
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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Nel discorso di Severino se morte significa diventare niente dell'ente, la morte è impossibile, è pura contraddizione tolta in partenza, pur essendo evidentemente possibile concepire questa contraddizione, ossia contraddirsi, ove il contraddirsi sta tutta nella dimensione fenomenologica di un necessario apparire, ma preso preso come assoluta interezza nella sua parzialità. L'eterno apparire è la manifestazione dell'eterno essere dell'ente proprio per come esso è, ed esso è eternamente salvo fin dall'inizio, proprio in quanto è e proprio in quanto così si manifesta, perché comunque si manifesti esso è in ciò che via via manifesta . La salvezza è già implicita nella sua ontologia fondamentale. e l'affabile Severino che si entusiasma davanti a un piatto di polenta è proprio lo stesso Severino che filosofa sull'eternità dialettica originaria di ogni singolo ente, in un modo e nell'altro manifesta ciò che è e non può non essere. Il limite del sacro è in tal senso un limite di visibilità che è continuamente e dialetticamente oltrepassato nella dimensione fenomenologica per necessità logica, è la dialettica che al di là di essere un puro gioco discorsivo, si manifesta in tal modo come il senso stesso e più profondo dell'apparire esistenti. C'è una necessità profonda e inalienabile in questo apparire che manifesta il vero a mezzo del non vero, perché esso è comunque pura corrispondenza all'essere dell'ente, è manifestazione intrinseca del suo destino inalienabile di essere ciò che è, e in questo essere ciò che è consiste la vera gioia, l'eterna salvezza originaria per come è e fenomenologicamente via via appare. La tua obiezione mi suona come a me non interessa questa eterna salvezza originaria che è come la più forte e indistruttibile delle catene, voglio conquistarmela la mia salvezza, voglio volerla realizzare per essere libero di scegliere anche se costasse la mia dannazione. Voglio essere libero di poter errare e di essere ciò che non sono. Dunque non voglio che il morire (diventar niente) sia precluso alla mia volontà. E' così? Ultima modifica di maral : 29-06-2014 alle ore 11.52.27. |
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29-06-2014, 12.14.32 | #50 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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e quando vorresti decidere di nascere, quando sei già nato? quando vorresti decidere a quale facoltà iscriverti, quando ti sei già laureato? quando ti fai portare il menu, quando hai già digerito? Ecco perché non hai il concetto di verità, perché tu non sai la differenza tra logos e to on. Per te la biologia è assolutamente determinante nella costruzione della tua verità, esattamente come lo era per Hitler, i nazisti e tutti quelli come loro. La tua visione è agli antipodi della filosofia, che è essenzialmente dialogo. |
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