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14-07-2014, 17.51.22 | #192 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Citazione:
O meglio, lo si può pensare, ma sarebbe un mondo privato di un senso umano. E se non ha un senso umano, che altro senso può avere per noi? La consapevolezza tramite il linguaggio richiede una propedeutica distinzione tra oralità e scrittura. Chiediamoci perché Socrate non ha scritto nulla. Per Socrate la conoscenza è un qualcosa dentro di noi, per noi, invece, la conoscenza è qualcosa che è scritto sui libri. Non vorrei che il discorso sulla volontà si riducesse alla volontà di potenza o protesta virile, per dirla alla Adler. |
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14-07-2014, 23.24.24 | #193 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-01-2013
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Citazione:
Ma siamo d'accordo, il fatto è che quello che scrivi rientra nel 3d con prepotenza. A vedere la moltiplicazione delle stutture epistemologiche, non solo la specializzazione diventa necessaria, e diciamo così smaliziata. Ma sopratutto quello che interessa a livello filosofico, sono le sue conseguenze: in questo forum mi era piaciuto la parola labirinto. Ma il labirito segnico e di senso, cosa produce se non gli stessi effetti che la sofistica produsse all'epoca? ossia il famoso moto "se tutto vale, allora non vale niente." Certo CVC i sofisti portarono l'argomentazione a nuovi livelle di complessità, ma insieme anche a nuovi problemi di cui il socrate platonico si lamenta. Vogliamo pensare anche ad Agostino? la verità non sta fuori nel mondo, ma nei tribunali. Forse quello di Agostino è il monito più duro, perchè a ben pensarci è proprio così, esattamente come Zagrebelski faceva notare che è il diritto che influenza il parlamento più che il contrario (noi italiani con il caso 5stelle, e le paludi in cui è caduto ne dovremmo essere più che consapevoli). Alla fine della lezione sulla storia della filosofia della scienza, si rimane con l'amaro in bocca, la ricerca sulla realtà viene sostituita, dalla lotta sui protocolli. Quello che incide sulla realtà sociale, dopo la grande lezione del marxismo novecentesco e i suoi fallimenti, è quello che più dovrebbe interessarci. In questo senso la grande fiumana di gente, sempre maggiore, che conviene ai festival di filosofia, (quello di torino ha abbattuto nuovi record). testimoniano di quanto sia la fame di nuovi punti di partenza, ecco che sul concetto di verità la filosofia avrebbe qualcosa da dire, non come la Ragione dei numeri e della fisica(e nemmeno secondo me della mente, ma per ora tralasciamo) bensì come la Ragione del vivere comune, della politica. Ancora oggi si dice fare sofismi, lo si dice sopratutto in politica. Quindi se da una parte tutto è costruzione, dall'altra sono necessarie nuove vie di realismo, che riducano ad unum. Un buon sano riduzionismo (debole mi sembra si chiami). |
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15-07-2014, 00.51.10 | #194 | |
Moderatore
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Citazione:
quello Metafisico..Assoluto. dove il "senso" e "l'umano" si identificano..diventano UNO |
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15-07-2014, 10.55.29 | #195 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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Il sofista è figura della democrazia, non della tirannia, al tiranno non occorrono sofismi, gli basta l'imposizione diretta della propria forza che è indiscutibile, è al demagogo che deve sedurre il popolo senza avere la possibilità di imporsi direttamente che occorre il sofista che dica e dimostri con capacità retorica ogni alternativa è valida per principio, ma la mia è l'unica che può affermarlo e quindi è la più valida di tutti. Fayerabend rivaluta (e giustamente nel senso umanista precedentemente indicato da CVC) il pensiero sofista in campo epistemico, evoca e si rifà continuamente a Protagora (che non è filosofo del 1600, ma di diversi secoli prima di Cristo) come campione di un relativismo democratico in campo epistemico che venga a sostituirsi a qualsiasi ottusa monocrazia inebriata della sua unica potenza (del suo potere e volere spiegare tutto), ma così facendo rischia di non avvedersi che il problema della verità che ha assillato la metafisica fino al suo fallimento diventa una mera questione questione tecnica, proprio perché qualsiasi cosa può andar bene e dunque nulla va bene se non si sa farla funzionare, se non la si affida a chi sa rendersi credibile in fatto di di funzionamenti e quindi diventa una nuova monocrazia ben più tirannica della precedente, proprio in quanto non dà a vedere di esserlo. |
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15-07-2014, 11.10.06 | #196 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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Già, ma purtroppo se non ci si può staccare dall'io, come facciamo a epurare il mondo da quello stesso io? Possiamo certo illuderci di farlo, non tenendo conto che siamo sempre noi ad epurare e così facendo l'io ci torna dentro. E' come svuotare il mare con un secchiello per poi ributtare l'acqua nel mare, tanto vale non mettercisi neanche e riconoscere onestamente che alla fine l'io c'è sempre. |
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15-07-2014, 20.50.55 | #197 |
Ospite abituale
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
@greenandgreypocket
Ai tempi dei sofisti chi decideva chi era capo di cosa? O i natali o la violenza. Invece si è insegnato che un uomo può valere più di un altro semplicemente perché ha degli argomenti migliori.* Certamente ciò ha dato i suoi problemi specialmente quando alcuni rami della sofistica si specializzarono nel rendere forti le ragioni deboli e deboli quelle forti. @acquario69 Appunto, il senso e l'umano non sono separati @maral Ma esiste anche l'oggettività, altrimenti come potremmo avere un linguaggio comune e scienze che si basano su principi condivisi da tutti? |
16-07-2014, 10.00.44 | #198 | ||
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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16-07-2014, 11.22.59 | #199 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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Si tratta di trasferire la disputa, inevitabile quando l'uomo si organizza socialmente e amministra il potere, dal piano della forza bruta al piano della dialettica. Ciò non significa che chi prevale dialetticamente sia il migliore. Si tratta di giudicare il modo con cui si delega il potere. Io preferisco che l'autorità sia eletta grazie alla persuasione della dialettica che a quella della forza. Tu potresti dire che Hitler ha persuaso le folle con l'oratoria e poi.... Il fatto è che quando ha raggiunto il potere ha poi negato ad ogni altro la possibilità del confronto dialettico. Le regole della grammatica e della matematica sono comprensibili per tutti, che poi uno le prediliga o no è un altro discorso. |
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16-07-2014, 11.37.20 | #200 | |||
Utente bannato
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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Fayerabend, non propone un nuovo metodo che si contrapponga agli altri. Il discoso di Fayerabend si pone in una posizione meta-metodologica. Infatti, quello che egli propone è "...un nuovo rapporto fra regole (criteri) e tradizioni. È questo rapporto, e non un determinato contenuto delle regole, a caratterizzare la mia 'posizione'". Nuovi rapporti tra regole e tradizioni e non il loro CONTENUTO specifico. Quindi, Fayerabend non propone alcun METODO. Citazione:
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Alla fine, la vera questione qual è? Quella dell'abbandono di ogni ONTOLOGIA. La partita è questa. L'idea che la conoscenza debba rappresentare una realtà, un mondo che è là fuori e che esiste "in sé". Questa "costruzione" si è rivelata "non viabile" e fallimentare. Lo avevano capito bene gli scettici ma a fronte di questo, non avevano pensato di cambiare il concetto stesso di "conoscere", cosa che è avvenuta successivamente. FMJ Ultima modifica di FMJ : 16-07-2014 alle ore 14.27.49. |
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