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06-07-2014, 06.08.47 | #132 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
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Citazione:
Eh! Me pare!!! Concludo il precedente quadro con queste riflessioni.. In una situazione di possibilità di essere autentici quel mutamento apparente del tempo e del reale non si tradurrebbe in angoscia, l’essere * ognuno di noi * sperimenterebbe la leggerezza della libertà che è potere. Per davvero potere di essere. Per davvero identità, leggerissima identità. L’amare e l’eros sarebbero riconosciuti nell’ interezza di essere, riconosciuti come identità. La volontà di potere non avrebbe significato né luogo essendo il potere medesimo l’identità profonda. Un potere ben differente dal volere, un potere come riconoscimento della natura profonda leggerissima, un desiderio già compiuto, un essere realmente capace di accogliere, di essere appunto. Il tempo e persino lo spazio risalterebbe come paradosso in un gioco di specchi. L’Eros assorbirebbe di sé ogni limite. L’amore sin’ora spesso (s)conosciuto come tiepida bilancia relazionale risalterebbe come campo di higgs a portare peso ad una leggerezza differentemente insostenibile. Questa è filosofia? Questo è un pensiero intorno al senso dell’essere? Quale contenitore pronto a trasferirlo [seppellirlo forse] in una semplice visione di adattamento psicologico? Le domande poste in questo excursus restano tutte.. a chi le sentirà vere/ verosimili o parzialmente vere.. parzialmente indicative di alcunché.. |
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06-07-2014, 11.28.07 | #133 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Citazione:
Neanche tu leggi attentamente i post, infatti non ho detto che la geometria euclidea è più vera delle altre. Ho detto che il teorema di Pitagora, su cui si fonda la geometria è emerso dall'evidenza, non è una costruzione. Tu affermi che ogni realtà è costruzione, ma ci sono realtà che appaiono all'evidenza e che non sono costruzioni e di cui le costruzioni hanno bisogno. Senza le categorie di pensiero portate alla luce dalla filosofia non c'è costruzione che tenga. Prime fra tutte le categorie universali di unità e molteplicità |
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06-07-2014, 12.26.13 | #134 | |
Utente bannato
Data registrazione: 23-06-2014
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Citazione:
1) Quindi TU scegli i "cattivi maestri" che diventano tali, per TE, in seguito al fatto che TU hai ASSUNTO e applicato il criterio dell'esautorazione. Tu, facendo questo, hai individuato la categoria dei "cattivi maestri". Io, invece, conosco un tipo che identifica i "cattivi" in base al colore dei capelli: per lui, i "cattivi" maestri o meno, sono gli uomini e donne con i capelli rossi; 2) Lascio perdere le cose che hai scritto sulle religioni che nascerebbero non da ASSUNZIONI ma da una fantomatica sapienza millenaria che deriva non si sa bene da dove, unendo emozioni, problemi... sorvoliamo... è meglio... sorvolo sul fatto che la filosofia "fondamentale" (che significa? C'è una filosofia non fondamentale? Quale?), attraverso il logos (che è?) avrebbe "scoperto" (che significa "scoprire"?) qualcosa che, ESISTE veramente eh!... sorvoliamo... e arriviamo alla SCIENZA GALILEIANA che, attenzione, secondo te, non sarebbe autofondante... non poggerebbe su ASSUNZIONI... è vero? NO! La scienza galileiana ASSUME, FA FINTA CHE, si possa usare come scientia rectrix, ovvero come strumento per dedurre e rappresentare l'esperienza, la MATEMATICA, NOTA COSTRUZIONE la cui coerenza è INDIMOSTRABILE. Quindi, prima assunzione: 1) FACCIAMO FINTA CHE, si possa spiegare e dedurre l'esperienza attraverso una costruzione che si chiama MATEMATICA, costruzione incompleta, la cui coerenza è INDOMOSTRABILE. La matematica com'è NOTO, guarda al mondo in termini di QUANTITA' e RELAZIONI. Nulla più. Quindi, seconda assunzione: 2) Là fuori c'è qualcosa e quel qualcosa si esaurisce nell'operazione di matematizzazione e quindi, in ultima analisi, riducendo il tutto a QUANTITA' e RELAZIONE. La scienza galileiana si basa sull'osservazione (come dici tu) per mezzo della matematica. Ma allora: terza ASSUNZIONE: 3) Ciò che emerge con questi occhiali è solo ciò che può modificare la QUANTITA' o la RELAZIONE, ovvero ciò che è MISURABILE nei termini delle ASSUNZIONI MATEMATICHE. E la scienza galileiana non sarebbe AUTOFONDANTE?????? Non avrebbe, in sé, decine e centinaia di "FACCIAMO FINTA CHE"?... stiamo scherzando? FMJ |
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06-07-2014, 18.25.01 | #135 |
Moderatore
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Gyta, ho letto più volte la tua risposta. Ero partito con l'idea di rispondere puntualmente per seguirla, ma ho trovato che non aveva senso farlo. Mi pare una bellissima celebrazione dell'io, ove la volontà di potenza di cui l'io è la vera incarnazione fino al punto di rinunciarvi per alienarsi nella volontà di potenza del mondo, dell'astrazione oggettuale, diventa invece eros per resistervi e con l'eros torna l'identità concreta di emozione e sentimento.
Il pericolo è forse che di nuovo l'eros si faccia di nuovo volontà di potenza, si faccia quindi finzione astratta che vuole convincere e convincersi di essere assolutamente vera. |
06-07-2014, 20.32.46 | #136 | |
Utente bannato
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
Citazione:
1) Dico che il costruttivismo non "spiega tutto", dato che non so nemmeno cosa possa significare "spiegare" o cosa sia il "tutto". Tu chiarisci bene cosa intendi, DEFINISCI, e poi io ti dico cosa può "spiegare"; 2) La geometria si FONDA sul TEOREMA DI PITAGORA? Senti, amico mio, te lo dico sinceramente e come lo direi ad un amico: mi stai prendendo in giro? Scherzi? 3) Il teorema di Pitagora è emerso dall'"EVIDENZA"? EVIDENZA "DE CHE"? Hai chiaro che il teorema di PITAGORA è un TEOREMA DELLA GEOMETRIA EUCLIDEA e che la geometria euclidea sorge partendo da POSTULATI INDIMOSTRATI? 4) Che cosa sarebbe questa EVIDENZA? Se è l'evidenza del teorema di Pitagora... allora, ragazzi, SIAMO DAVVERO FRITTI! FMJ |
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06-07-2014, 20.40.44 | #137 | |
Utente bannato
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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A questo punto, caro Maral, DEFINISCI cosa sia la "volontà di potenza", su quale piano fenomenico opera, come ne stabilisci l'esistenza, come misuri quella potenza, dove sia, come si generi, che effetti produce e dove, cos'è la "volontà", che significa "avere una volontà di potenza", chi possiede questa "volontà di potenza", se è una funzione neuropsicologica umana, se è magia, se è religione... CHE E'? e DOVE E'? e QUANDO E'? CHI l'ha vista, misurata, analizzata, immaginata, allucinata ecc. ecc. Visto che la richiami ad ogni piè sospinto e le attribuisci POTERI incredibili, credo sia venuta l'ora che tu ne dia una definizione chiara e precisa. Grazie. FMJ |
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06-07-2014, 23.11.30 | #138 | |
Moderatore
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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La risposta è semplice, caro FMJ, la volontà di potenza si incarna sul piano fenomenico nell'io, dunque in te, in me in tutti noi, nella nostra psicologia fondante di io coscienti. Volere che una cosa diventi altro da ciò che è, ossia volere l'impossibile. Volere che il falso diventi vero e il vero diventi falso, volere che il nulla diventi qualcosa che è e il qualcosa che è diventi nulla e soprattutto volere il proprio volere in modo assoluto, senza limiti. |
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06-07-2014, 23.27.28 | #139 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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non ho capito di che parli. nè perchè ti ostini a essere così arrabbiato. provo a interpretare e a rispondere. ho detto che la scienza galileiana è un assunzione autofondante, ma che cerca una logica coerente, alle proprie assunzioni. il costruttivimo fa lo stesso, ma non vedo una logica coerente alle proprie assunzioni. è molto più semplice. galileo dice se A allora è B, semplicemente perchè ha visto B e solo allora ha originato, autofondato, quella relazione di deduzione che chiamertà f(a)=b. galileo ha vinto, è piaciuto di più, è più coerente, spiega più cose. se il costruttivismo facesse lo stesso, la troverei interessante, questione di selezioni, che provo ad argomentare. ma se l'intenzione è di guardare b (l'uomo) stabilendo fin dall'inizio che è una macchiana biologica (b), poi la relazione "quella macchina biologica che è l'uomo" è "una macchiana biologica", mi sembra di una logica stucchevole. tu non puoi stabilire a priori A, ma solo B, e quindi devi dimostrarci che l'uomo è quelle macchiana biologica: se io ti dico che ho il concetto di totalità in testa, allora come posso essere semplicemente quella macchina biologica A? non mi sembra di dire conse insensate, pensa a tutti i dilemmi della neuroscienza o dei mentalisti. se io descrivo A come macchina biologica, come posso dare conto inoltre dei suoi universali?dei suoi valori? del senso? della verità? la mia conclusione è che quel tipo di funzione f(A)=B è falsa. questione mia quella. ma sulla argomentazione che pongo non vedo come tu possa aggirarla. (le scienze non ti danno ancora gli strumenti per farlo) insomma: prima bisogna fare i distinguo di indagine, poi solo allora possiamo parlare delle scelte di relativismo o meno.(il metodo, insommma il metodo di indagine!) posso rispondere solo tra una settimana. (anche se all'85% siamo ormai nella condizione di finirla qui, mi pare). |
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07-07-2014, 00.06.04 | #140 | |
Ospite abituale
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Riferimento: La vittoria pragmatica di Gorgia : nulla è
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1) Anch'io dò importanza alla metafisica, perchè è il piano che raccoglie le vere domande umane.Ma c'è modo e modo d'intendere quale sia la metafisica che riesca a spiegare a risolvere le problematiche umane. la metafisica che si risolve solo sui piani logici e non risolve le problematiche della vita è inutile:in questo sono heideggeriano,cioè come critica alla metafisica della tradizione che ha entificato l'Essere. Dal momento in cui la metafisica perde la capacità di permeare un tempo cioè di incidere sulla cultura ,che è colei che convenziona il modello di rappresentazione generale di un tempo ,trovo ovvio che siano altre discipline più pragmatiche che nei loro limiti dettati dai loro domini ,cercano delle soluzioni fra scienza e filosofia, di incidere anche sulla vita umana quotidiana: e lo hanno compiuto Quindi la lettura che personalmente dò è che le pragmatiche rispondono alla vita più che le metafisiche, in questo tempo. 2) E tramontata quella metafisica della tradizione fino a Nietzsche, non in assoluto. Tant’è che si trova negli ultimi anni in alcune correnti dell’analitica, in alcune interpretazioni della quantistica. 3) Se la filosofiia è solo osservatore dei fatti della vita ,allora è un orpello, un suppellettile intellettualistico fine a se stesso, una elucubrazione senza scopo.Anche perché l’osservatore migliore è nelle scienze. Lamento quindi l’incapacità della filosofia di progettare cultura o se vuoi di essere supina alle pragmatiche contrastandola ancora con le vecchie metafisiche. La dimostrazione è come sta andando avanti la discussione fra pragmatico(costruttivismo) e diciamo anti pragmatici: estremizzando le argomentazioni. In realtà il costruttivismo ha concettualizzato l’importanza della dinamica mentale che prima era un vista come aspetto statico, così come la seconda cibernetica è il frutto del costruttivismo che pone l’osservatore all’interno del sistema osservato, così il concetto di autopoiesi nei sistemi diventa autoregolazione. Le applicazioni sono enormi, cioè sono tutti i sistemi automatici che a fronte di parametri dati controllano le variabili di sistema e attraverso servomeccanismi e attuatori riportano a standard le variabili delle varianze e deviazioni standard. Un automobile che autoregola la tenuta della strada in funzione dei numeri di giri delle singole ruote, cerca di mantenere una linea di continuità correggendo il sottosterzo o il sovrasterzo in curva. Sono solo esempi in cui il costruttivismo è entrato interdisciplinariamente e applicativamente. Il suo limite è il suo stesso dominio, come per tutte le pragmatiche,che spesso sono artificiosamente ritenuti chiusi per essere studiati quando invece spesso sono aperti in quanto risentono del “rumore” ambientale con il quale hanno necessariamente degli scambi informativi. Quindi o la metafisica ha una sua visione, una sua spiegazione, quanto lo è la cosmologia per la scienza, oppure quest’ultima diventa la spiegazione di tutto, di tutti i domini sottostanti. E quindi rimanngono le domande che ho scritto alla fine del precedente post: quale ruolo per la filosofia? |
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