Ecco: il tuo messaggio ha il valore di un grande insegnamento.

Sono contento per coloro che perseguono più elevate prospettive di vita umana e cosmica: nelle tue parole essi troveranno un consiglio fraterno da parte di chi ha già percorso qualche passo sul Sentiero.

Non avere rammarico quando hai occasione di verificare che non tutti comprendono ciò che dici. Gli uomini non sono tutti uguali: il passaggio dalla mente statica alla mente dinamica non avviene in tutti nel medesimo giorno.

Pertanto lo stesso messaggio è manna per alcuni, veleno per altri. Ma non temere: tutti, chi prima chi dopo, sono destinati ad oltrepassare l'arco della vittoria.

Ogni pianeta inizia la sua storia con un gruppo umano giovane e profano. Ogni anno una parte di tale gruppo passa dall'aula dei giochi al Sentiero.
Dopo un certo periodo, millenni e millenni, tutte le menti si sono "accese", e quel gruppo umano, ormai illuminato, vive nella pace, nella consapevolezza, nell'intelligenza e nella gioia.

Si compiono così le parole dei profeti e dei filosofi, di ogni tempo e di ogni luogo. Essi parlano di "regno divino", di "uomini divenuti dei" e di "governo della Luce". Ciò che noi facciamo è tendere una mano fraterna a tutti coloro che avvertono, ormai, l'esigenza di capire e di progredire.

E' ad essi che viene diretta la nostra attività di servizio. Ogni uomo che si risveglia deve trovare accanto a sè fratelli che lo accolgono: non è così anche con quel risveglio che viene detto morte?

Ciao, mia cara sorella.

esperantiano

Beh...........Grazie!





Alessandro

Pace e bene,
in qualità di veggente alle prime armi ti sento molto ma moolto avanti sul sentiero.
Allora cerco di comunicare l'incomunicabile:
in ogni epoca c'è una e una sola Rivelazione ,anche se espressa in mille forme e allora? Come si fa per risparmiare tempo?
Come si fa a capire tutto in "Zip!!"un attimo?

Pace e bene.

Kantaishi,alunno diretto di ?

a Kantaishi e a tutti

Ad un certo punto dell'evoluzione ci vengono richiesti tutto il nostro tempo e totale dedizione; dobbiamo sentire che per noi nulla ha più importanza del percorrere il Sentiero; i testi esoterici affermano che dobbiamo "diventare il Sentiero stesso"
(cfr., ad es. alcuni classici della Teosofia come "La luce sul Sentiero" di Mabel Collins, oppure "Ai piedi del Maestro" di Krishnamurti).

L'uomo medio si attarda nel mondo pro-fano (da "pro", davanti e "fanum", tempio: che è fuori del tempio) attratto dalle illusioni materiali.
Dopo aver a lungo vagato nel mondo dell'inconsistenza e della precarietà, egli comprende che tutte le esperienze hanno valore per quel tanto che, attraverso di esse, riusciamo a comprendere della nostra natura immortale e del nostro compito di Servitori del Piano.

Cominciamo così a migliorare e strutturare i nostri strumenti fisici, emotivi e mentali, attraverso i quali ci manifestiamo in questa realtà; comprendiamo che essi devono diventare sempre più adeguati a sostenerci nel Sentiero.
Ricerchiamo attività e modalità di servizio sempre più in sintonia con l'evoluzione del Pianeta; la nostra mente si fa più limpida e concentrata; il nostro amore più ardente ed inclusivo; il nostro servizio più pronto e generoso; le nostre emozioni più raffinate.

Ciò richiede lo sviluppo paziente di una Volontà ferma e focalizzata sulla Meta; studio continuo e profondo; sviluppo dell'em- patia (da én pàthos, dentro il sentire), che è la capacità di immedesimarsi nell'altro e nel Cosmo, di sentire che "Tutto è uno".

Il Sentiero può essere visualizzato come un percorso a spirale che sale lungo i fianchi di una montagna: ad ogni svolta il panorama si amplia, e così pure la nostra consapevolezza.
Le situazioni e gli apprendimenti ci si presentano, ad ogni livello della spirale evolutiva , sempre più complessi ed elevati ;ad es. il dolore, l'amore, il servizio acquistano caratteristiche e aspetti sempre più ampi ed avanzati man mano che si sale.

Alla sommità della montagna ci attendono i Maestri, che da sempre, con Amore e Intelligenza, guidano il cammino degli esseri umani.
Con essi - ma solo quando ne saremo divenuti degni - potremo collaborare nel servizio all'umanità.
Ad ogni ora sentiamo il desiderio di liberazione dei fratelli e ci giunge il loro grido di dolore; sappiamo che il nostro agire per sollevarli sarà tanto più efficace quanto più avanzeremo sul Sentiero.

Molti si attardano nel cammino, indaffarati nei loro piccoli affari personali; pochi sono "i violenti di Dio", quelli che, con fervido slancio e perseverante dedizione, riescono a "prendere con la forza il Regno dei Cieli"!(Vangelo)

Auguro a te, Kantaishi, e a tutti noi , di saper evocare l'Amore e la Forza necessari per divenire - solo in tal senso -"violenti"!

Questo argomento potrebbe, e dovrebbe, utilmente essere riproposto.
Come sai, il sentiero è l'unica alternativa possibile all'aula dei giochi.
Il resto è chiacchiera che si perde nelle sabbie del tempo.

esperantiano

....sarebbe molto bello è più significativo se anzichè limitarvi a copia incolla di pensieri altrui...parlaste delle proprie esperienze e conclusioni come spesso si tende a fare...



????????

Un corvo guardando un merlo:" Ammazza quanto sei nero"

Però aveva anche ragione

Esper.... avanzo un caffè... ti ho riportato su la discussione

Non so se sono nel sentiero, se l'ho appena iniziato, se non ci entrerò mai.
Penso che da un certo punto di vista potrei essere un profano rispetto a chi è già nel sentiero.

Quando penso al sentiero di un uomo penso alla capacità di individuare (Jung), conoscere (Socrate)...e chissà quanti altri uomini hanno espresso la stessa cosa in modi diversi.

Sentieri diversi appunto.
Dal linguaggio che viene usato in questa discussione vedo che c'è comprensione reciproca di cosa sia il sentiero.
Il linguaggio qui usato è per me intuibile nei significati, ma non pienamente comprensibile.
Nel senso che è comprensibile intelettualmente, ma non a livello di vissuto (diciamo che in piccola parte lo è).

Mi autoqualifico come profano che gioca nell'aula dei giochi (non pienamente consapevole, ma nemmeno stupido..). Tale non consapevolezza di non sapere dov'è il sentiero....è alla mia destra? O alla mia sinistra? O magari ci sto in mezzo? Ma non me ne accorgo...ma se non me neaccorgo è come se non ci fossi in mezzo..

In ogni caso leggendo questa discussione ho avuto una sensazione di bellezza e di serenità...

Discutere ha per noi un significato diverso da quanto profanamente inteso. Il suscitare sensazioni come la serenità è certamente un segno propizio.

Ma noi perseguiamo uno scopo preciso: entrare in contatto con quelle persone pronte a formare una comunità internazionale, fondata sulla religio universale, con vedute politiche preterpartitiche, nell'ottica che definisce l'umanità una sola famiglia planetaria.

La nostra determinazione ci porta ad avere contatti frequenti con persone che leggono i messaggi allocati in molti forum su internet. Molto spesso chi è interessato finisce per contattarci direttamente, saltando la "discussione" pubblica.

Siamo coscienti che la stessa determinazione suscita, in molti altri, o una completa indifferenza, o una esplicita ostilità.

In questi casi noi proviamo un sincero rammarico. Non diamo alcun peso, invece, agli interventi di coloro che utilizzano un linguaggio non corretto, e dimostrano un'agitazione mentale tale da impedire qualsiasi reale scambio cognitivo.

Il dominio del livello fisico-eterico è acquisizione della quasi totalità degli uomini.
Il dominio del livello emozionale è invece acquisizione di una minoranza, in quanto la maggioranza risulta polarizzata su tale livello, senza dunque potervi esercitare il dominio.
Alcuni, infine, sono già polarizzati sul livello mentale, e sono vicini ad acquisirne il dominio.

Il sentiero non è una questione di opinioni personali, ma una realtà che esiste così com'è: la si può seguire, o la si può ignorare.
E' lo stesso sentiero che guida il risveglio, di generazione in generazione, su questo pianeta.
Non esistono sentieri diversi. Non nella realtà iniziatica.

Tutto negli iniziati tende all'unità, all'unione, all'unificazione.
La profanità, schiava della paura di perdere il proprio sè, ha il terrore di tale visione unitaria, e suscita mille avversioni nell'anima di chi passa vicino a qualcuno che potrebbe proporgli il sentiero iniziatico come scelta e senso della vita.

Tu nomini due grandi uomini:
Jung, che ha introdotto nella psicologia ciò che gli iniziati hanno indicato con nomi diversi, ovvero il campo unificato delle correnti mentali (Ubaldi le denominò "noùri", mentre oggi Shaldrake ed altri studiosi parlano di "campi morfici");
e Socrate, il quale espose con una formula sintetica l'unica cosa che resta da dire a chi è pronto ad uscire dall'aula dei giochi, per intraprendere, seriamente, il sentiero dell'iniziazione.

esperantiano

certo che sto "noi" è molto usato ultimamente... ci vorrebbe un vaccino...

Ettore se non hai capito esattamente (retorica.... non perchè ti ritengo stupido) hai vinto la possibilità di contattare la Somma Sapienza direttamente... in maniera tale che togliendoti da questi forum in cui gira tutta sta gentaglia plebea tu possa affidarti interamente nelle loro mani...
messo in 3 posizione
la 4 e 5 invece è usata per denigrare chi non è manipolabile
il tutto ben esposto in paragrafi otticamente ben staccati... parlando userebbero un tono calmo, lento e suadente....
Di una cosa devo dargli atto.... se lo fanno consapevolmente, hanno studiato... (o ha studiato...)



Siamo sicuri che se non piove domani viene il sole