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26-02-2005, 19.46.59 | #94 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-02-2003
Messaggi: 453
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Citazione:
Pensiero, sei un soggetto divertente,anche se hai scelto un nick che poco ti si addice. Invece di fare domande, esiste qualcosa di veramente tuo, che sia il frutto del tuo "pensiero", che sei in grado di manifestare? O vuoi continuare la tua inutile opera demolitrice? Ma ho la sicura sensazione di sentire provenire da te solo una vaga eco che risuona nel poco e nel niente del vuoto della tua mente. Come vedi, amico mio, io predico bene ma razzolo male......perchè quando vedo le meschinità non pongo l'altra guancia, non sono tollerante, non mi immedesimo nell'altro....non ho la pazienza di comprendere....semplicemente m'infurio..... Da ultimo ti consiglio di cimentarti con i giochini della Logica.... gli unici che sapresti apprezzare....forse non comprendere, ma apprezzare certamente.....almeno con quelli potrai riempire con qualcosa il Tempo della tua vita. Giorgio |
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26-02-2005, 21.08.51 | #95 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Re: ...ancora sul Sentiero
Citazione:
Le parole sono strane: rievocano in ciascuno qualcosa di personale. Per esempio a me il termine "disciplina" mi ricorda spiacevoli esperienze di insegnanti duri e ignoranti. Io potrei sostituirla con impegno che già mi dà il senso di una libertà maggiore. La libertà deve essere sempre tenuta presente nella nostra vita, ed è facile perderla anche di nostra spontanea volontà. A dire il vero noi la perdiamo sempre per nostra colpa. Se riuscissimo a vivere veramente e pienamente la libertà non ci ritroveremmo ad avere i problemi che abbiamo. E' il primo passo da fare: divenire liberi. Solo chi è libero da condizionamenti, ideologie, paure può aprirsi al vero amore, alla vera crescita e offrire un contributo immenso a se stesso e agli altri. Qui parliamo tanto e per me è molto importante perché tra i vostri pensieri io trovo sempre qualcosa che mi aiuta lungo il mio cammino. Il cammino, la crescita non può essere che personale. Ciascuno di noi, in diversa parte, contribuisce alla creazione del futuro nel bene e nel male. Ciao Mary |
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26-02-2005, 21.24.25 | #96 | |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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Citazione:
Il bianco è il colore somma di tutti i colori, Bianchiara. Questo panno ha ancora un diffuso tono di amore e di predilezione per il genere umano rispetto al resto dei colori e delle cose dell'universo. Forse qualche ulteriore lavaggio darà migliori risultati, non credi? |
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27-02-2005, 03.32.04 | #97 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-11-2003
Messaggi: 218
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a Mary da esperantiano
Ciao, Mary.
Innanzitutto ho notato con piacere che comunichi le tue osservazioni rispettando il senso dell'educazione, cosa che, su alcuni forum, non sembra essere prassi comune. Riguardo al termine disciplina: comprendo la tua posizione. Essa è analoga a quella di coloro che, ad esempio, manifestano disagio se si parla di "Gerarchia". Tuttavia la "disciplina di cui parliamo non è un sistema imposto, bensì una regola comportamentale che alcuni liberamente scelgono di seguire volendo entrare a far parte di un determinato gruppo. Un gruppo, per funzionare e produrre attività concrete, necessita di procedure convenzionali, ovvero sottoscritte per convenzione da tutti coloro che ne fanno parte. Entrare a far parte di un gruppo è una libera scelta. Dunque la "disciplina" è solo la conseguenza della libera scelta di un individuo. "Impegno" e "disciplina" sono due cose diverse. Possiamo dire che l'impegno è il porsi obiettivi da realizzare. La disciplina stessa può essere oggetto di impegno. Ovvero: entrando a far parte di un determinato gruppo io mi impegno a rispettarne la disciplina interna. Nei casi più generici, invece, la disciplina può essere intesa in più modi, ma sempre in riferimento ad un determinato modo di comportarsi. Se rifletti sull'antica legge ermetica "Come in alto, così in basso", scopri che tutto l'Universo, tutto il Cosmo, tutta la Realtà, altro non sono che gerarchie di Vite ordinate secondo una deteminata disciplina. Una sequenza di DNA è una gerarchia con un codice disciplinare. Il corpo di un mammifero è una gerachia con un codice disciplinare. Il corpo di un pianeta è una gerarchia con un codice disciplinare. Il corpo di un universo è una gerarchia con un codice disciplinare. La Vita stessa si estrinseca tramite strutture gerarchiche ordinate secondo un codice disciplinare: il tuo fegato assolve ad una funzione e non pretende di svolgerne un'altra, altrimenti tu non vivresti. D'altra parte tutti gli atomi di una cellula del tuo fegato formano una struttura (la cellula, appunto) che è una gerarchia con un codice disciplinare. Se una cellula del tuo fegato si rifiutasse di compiere il suo lavoro per il fegato, il fegato ne avrebbe problemi. E, ad un livello ancora più alto tu stessa ne avresti. Se tutta la popolazione planetaria avesse problemi con il fegato, lo stesso pianeta subirebbe dei cambiamenti con il passare del tempo. Il cambiamento del pianeta costituirebbe un problema per il nostro Sistema Solare. E così via. Noi "portiamo i pesi gli uni degli altri". Il "come sei tu" influenza la vita e la morte, la felicità ed il dolore di miliardi e miliardi di altre Vite, di varia scala e di vario ordine. Quando si acquisisce consapevolezza di ciò si comprende pure la tremenda responsabilità che ognuno ha verso il Tutto e, nello specifico, verso le trame degli eventi che formano la memoria e la caratterizzazione delle singole Vite. Per questo la disciplina è una necessità, ma una necessità che può essere sottoscritta soltanto come frutto di libera scelta intelligente. Una scelta che si compie spontaneamente allorquando si diviene consapevoli delle proprie responabilità e delle proprie interrelazioni con tutte la altre Vite del Cosmo. Nell'ottica disciplinare si pone il discorso sull'iniziazione. Esostericamente la popolazione umana è divisa in profani ed iniziati. I profani sono coloro che vivono senza rendersi conto che ogni loro azione è vita o morte per altri. Si dice per questo che i profani vivono "nell'aula dei giochi". Essi non sono "interfacciabili" con la gerarchia di Vite che forma l'intelligenza cosmica. E per questo l'intelligenza cosmica "non può fare affidamento su di essi". Gli iniziati sono coloro che si sono resi conto che ogni loro azione è vita o morte per altri. Essi sentono quindi il bisogno di fare il maggior bene possibile, e di compiere il minor male possibile. Essi sanno di non essere "superiori", si rendono conto che è meglio ascoltare ed imparare da chi ha più esperienza. Ecco: essi decidono di seguire una disciplina. Non tentano esperimenti personali per gratificare il proprio ego, perchè sanno che ogni "capriccio" superfluo può essere pagato da altri in termini di dolore e di sofferenze. Gli iniziati smettono le dialettiche inutitli e dicono semplicemnte: cosa dobbiamo fare per rendere SUBITO innocue le nostre azioni, affinchè altri non abbiano da soffrire per esse, bensì ne ricavino beneficio? Un esempio semplice che atterrisce moltissimi. Quando nell'Ordine Esperantiano si acquisisce la qualifica di Cavaliere, il candidato dichiara: "non potrò più essere felice finchè un solo essere umano sarà infelice". Ciò spaventa molto il profano, che pensa ancora in termini egoistici, perchè questa dichiarazione significa rinuncia alla propria felicità. Egli pensa: sì va bene, il dolore altrui MA (il "MA" è la sua "parola magica"): 1) "ho il DIRITTO di pensare almeno un poco alla mia felicità"; 2) "ho il DIRITTO di godermi un dolce, almeno qualche volta, anche se so che molti non possono disporre nemmeno degli elementi più basilari di un'ordinaria alimentazione"; 3)" ho il DIRITTO di gratificare me stesso comunicando agli altri tutti i miei pensieri ed i miei capricci, anche se nel frattempo migliaia di miei fratelli vivono nel terrore di un'incursione di soldati e guerriglieri. Al profano non viene chiesto di modificare questa sua fase "adolescenziale", tutta incentrata sulle proprie problematiche e sulle proprie vicende personali. L'iniziato vive e pensa in scala più estesa, e non può essere più sfiorato dall'idea di incentrare tutta la propria visione della vita sul micromondo delle proprie vicende personali. Anche questa, in fondo, è "disciplina", ed anche in questo caso essa è sempre e soltanto frutto di una libera scelta, di una libero atto di consapevole volizione. un saluto da esperantiano |
27-02-2005, 09.30.47 | #98 |
Utente bannato
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senza titolo
Ciao sonogiorgio sonoilpensiero,
adesso ti dico alcune cosette per disinfuriarti... dalle meschinità nelle quali sei immerso... allora per prima cosa dovresti cambiarti il avatar perché poco ti si addice, quello pollo che hai scelto ha la vista molto più luuuuuuuuuuunga della tua. Tu adesso sei ancora nella stanza dei giochi e certe cose non le puoi capire. Se tu ti guardi attorno alla tua stanza essa ha una porta per ogni parete e le pareti sono infinite. Le pareti le hai costruite tu e le porte le hai piazzate per sicurezza, non si sa mai , sai come fa la volpe. Lo sai no che la volpe costruisce la sua tana con almeno due uscite?.lo sai? Allora torniamo alla variopinta stanza... quei due che scrivono qui sono convinti che la stanza abbia una sola porta, ma come ti ho detto non è cosi. Se vuoi uscire dovresti scegliere a quale porta dirigerti e come aprirla e forse le porte non portano neanche l’etichetta del luogo dove portano (tranne quelle dei servizi (cessi) che mondialmente hanno le etichette dell’imbragato e dell’ingonnata.) Per scegliere dovresti conoscere il criterio di scelta + o -adatto e per aprirle dovresti procurarti la chiave adatta alla porta scelta, o il passadappertutto che più avanti di fornirò. E poi chi ti assicura che poi dall’altra parte.... c’è quello promesso? È? Il pensiero, anche se ha scelto il nic che poco si addice, è abituato a pensare con logica divertente e demolitrice nella sua crapa vuota e senza eco... e fa fruttare il suo pensiero in modo tollerante, immedesimandosi nelle altre crape pazientemente e cercando di comprendere senza infuriarsi e sai cosa? È, lo sai cosa cerca di comprendere il pensiero per uscire dalla stanza dei giochi per poi alla fine rimanerci? È lo sai,? Adesso te lo dico perchè mi fai pena ed io ho un alto senso civico per quelli che non sanno pensare con logica,e poi non voglio che tu finisca nelle mani degli infinocchiatori. Sai cualeè l’unico modo per vaccinarti contro i falsi pensieri degli altri è, è , mhm, mhm, mhmm, ma non te lo devo dire perchè poi tu dici “si hai ragione” oppure “no! non hai ragione” e questo non modifica la tua struttura cerebrale. Per modificare la tua struttura cerebrale delle tue cellule che pensano in modo scorretto tu devi cercare di renderti conto da solo e senza dire “si hai ragione” oppure “no! non hai ragione” di come funzioni. Praticamente dovresti rispondere alla domanda “può il pensiero giungere alla fine di se stesso” (fine non luogo ma tempo). Praticamente dovresti capire come funziona il tuo sistema volitivo delle cose che vuoi fare partorendole dal pensiero. In sostanza prima di accingerti a fare qualsivoglia cosa dovresti capire che meccanismo c’è alla base del desiderio. E’ sufficiente capirlo una volta per tutte le cose, poi, siccome funziona allo stesso modo per tutti (i desideri) e per tutti (gli umani), per tutti e fatta! In definitiva è come costruirsi un antifurto, tu compreresti un antifurto? É lo compreresti? Io no! Che antifurto è se è costruito dagli altri? Se è costruito dalli altri allora i altri lo conoscono ed allora l’originalità va a farsi friggere, nel senso che non serve a niente un antifurto acquistato dal commercio no? Allora concludendo io sonoilpensiero e tu seigiorgio se tu pensi come me sei salvo altrimenti ti farai sempre infinocchiare da chi ti vende gli antintrusione per introdursi furtivamente. Qui non si tratta di giochini della logica si tratta di “vedere” chiaramente nel senso che espero che tu capisca. Ultima modifica di il pensiero : 27-02-2005 alle ore 09.39.06. |
27-02-2005, 10.14.32 | #99 | |
Ospite abituale
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Re: a Mary da esperantiano
Citazione:
Hai colto nel segno, gerarchia è l'altro termine che mi infastisce perché richiama forme di imposizione. Ma quel che conta non sono i termini ma i concetti. Condivido, anche se limitatamente alle mie capacità, quello che hai detto. La sola precisazione che volevo fare è che trovo giusto che entrare in un determinato gruppo comporti l'osservanza di regole. A mio giudizio però un gruppo deve dotarsi della regola della libertà. L'individuo che entra a farvi parte deve essere, in concretezza, libero di entrare o uscire, e sottoporsi alle regole anche in base alle proprie capacità salvaguardando e rispettando sempre gli altri. L'altro pensiero sul "non potrò più essere felice finchè un solo essere umano sarà infelice" è qualcosa che ho provato. Se ami non puoi essere felice vedendo la sofferenza dell'altro. Però il rischio di vivere eternamente nella tristezza è grande. E allora occorre cercare di comprendere. Se io non posso accendere la mia luce senza sentirmi in colpa della tua oscurità e spengo la mia, staremo entrambi al buio. Allora non devo spegnere la mia felicità, che chiamerei più propriamente gioia, devo tenerla accesa e ravvivarla per offrirla a te. La gioia è come una brocca d'acqua che portiamo in giro se c'è qualcuno che ce ne chiede possiamo offrirla. E' l'uomo ricco che può donare, il povero non ha nulla da dare. E la nostra più grande ricchezza è l'amore, l'amore che ha in sé la gioia, e non fugge davanti alla tristezza. La luce accetta anche l'ombra che vede avvicinarsi, perchè sa bene che la notte arretra davanti al giorno. Ciao Mary |
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27-02-2005, 11.03.13 | #100 | |
Ospite abituale
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Re: senza titolo
Citazione:
Molto originale.....tutta roba tua? Complimenti. Ciao bello. |
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