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09-07-2007, 17.21.08 | #42 | |
Ospite abituale
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L'ipotesi di Prigogine
Citazione:
Sulla base del "lavoro" di Prigogine,a proposito della metrica dello spazio-tempo di Minkowsky,si evince questo: Per misurare lunghezze e tempi, un osservatore utilizza delle coordinate x, y, z e t ; un altro, in moto rettilineo rispetto al precedente, utilizza delle coordinate x',y', z' e t'. La condizione imposta dalla teoria della relatività è che l'intervallo spazio-temporale rimanga invariante. L'esistenza di tempi molteplici t, t' ... provoca effetti notevoli (come il celebre paradosso dei gemelli). Bisogna dunque concludere, con Minkowski, che lo spazio e il tempo, presi isolatamente, sono ormai divenuti delle ombre? L'instabilità deriva dal fatto che un punto contiene un'informazione infinita, mentre le nostre misure o i nostri calcoli implicano una precisione finita.L'instabilità ci costringe a costruire un nuovo linguaggio per descrivere tali sistemi. Prigogine,sulla base dell'idea di Misra,ridefinisce (ampliandolo),il concetto di "tempo interno": "Contrariamente a quanto sembra risultare dalla Relatività Ristretta,esiste dunque un Tempo Universale che parte dall'osservazione di un fenomeno fisico relativistico,in questo caso la propagazione dell'onda*.Nella descrizione minkowskiana,gli osservatori si osservano reciprocamente.Qui essi osservano,in più,l'evoluzione del campo,sistema dinamico instabile che permette l'introduzione di un tempo interno.(...)L'introduzione di processi dinamici instabili permette così di riconciliare l'idea fondamentale di Einstein di tempi molteplici legati a osservatori diversi con l'esistenza di un divenire Universale,sostenuta da Bergson". ILYA PRIGOGINE ("Tra il Tempo e l'Eternità - ed.Bollati & Boringhieri) *Prigogine in quel contesto non intendeva un'onda elettromagnetica visibile (la luce che tutti conoscono,per intenderci);bensì "un'onda di modernizzazione" relativa addirittura ad un'isola. "La nozione di simultaneità è relativa all'osservatore,riferendoci ai tempi molteplici della Relatività Ristretta.Ma le cose cambiano se teniamo conto del fatto che ogni osservatore può misurare il campo scalare phi e dedurne il tempo medio <T> corrispondente a questo campo.Il campo stesso è invariante per trasformata di Lorentz.Il tempo interno medio <T>,invece,è modificato non solo quando si cambia il tempo,ma anche quando si cambia posizione.Ciò significa anche che,osservando il campo,e il suo tempo interno medio,un osservatore può avere un'informazione riguardo alla sua posizione,contrariamente a quanto suppone la Relatività Ristretta"... e sono ancora parole di Prigogine,non mie. Fausto intilla www.oloscience.com |
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09-07-2007, 18.39.51 | #43 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L'ipotesi di Prigogine
Citazione:
A Fausto Intilla Sono Marius 1936, non ci conosciamo e scusa se mi intrometto...... Non sono un fisico ne un esperto di relatività tuttavia, poichè mi piace cercare di approfondire alcuni temi vorrei farti una domanda. Nelle discussioni cui ho assistito e a volte partecipato si è spesso messo in discussione il fatto che E. abbia, estendendo la R.R. alla R.G., esteso anche i concetti di contrazione degli spazi secondo Lorents, sia pure su spazi infinitesimi e, mi è parso di capire, relativamente a un osservatore non inerziale.....Ciò anche negli sviluppi della matematica tensoriale nel prosieguo della teoria.... Ti chiedo, allora, anzitutto se ciò corrisponde al vero..... Se si, questo implica che anche la R.G. è affetta dal concetto di "effetto relativistico"......Ovvero lo spazio - tempo si curva solo rispetto a un osservatore esterno non inerziale o si curva "in assoluto" ? Un saluto Marius 1936 |
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09-07-2007, 21.40.24 | #44 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L'ipotesi di Prigogine
Citazione:
Salve Marius, esiste ovviamente un modo assai semplice di interpretare-misurare la curvatura dello spazio-tempo in termini "assoluti" (senza che alcun osservatore venga chiamato in causa), ed è quello di ricorrere,di far capo, alla famosa equazione di campo di Einstein (le cui soluzioni variano a dipendenza dei sistemi di riferimento che vengono presi in considerazione). Tuttavia, sono anch'io del parere che esista una certa analogia tra la Contrazione delle Lunghezze (prevista nella R.G.), e quella di Lorentz prevista per i corpi in movimento ad alte velocità. Tale analogia ci risulta evidente se consideriamo lo spazio percorso da un corpo in moto lineare,come dilatato rispetto allo spazio che circoscrive lo stesso corpo, ma in un sistema inerziale. Da queste supposizioni, è inoltre possibile teorizzare quanto segue: Se la contrazione delle lunghezze nella teoria della Relatività Generale,rispecchia in un certo qual modo la Contrazione di Lorentz prevista per corpi in moto lineare ad alta velocità,poichè per entrambe si presenta una determinata dilatazione dello spazio (affinchè esse possano manifestarsi) e considerando il fatto che per ogni valore della Contrazione di Lorentz corrisponde un rispettivo aumento relativistico della massa del corpo in questione,si potrebbe dedurre che tale aumento relativistico della massa abbia una certa corrispondenza persino con la contrazione delle lunghezze prevista in prossimità di una massa,ossia dove lo spazio è più curvo e quindi più dilatato.Sto semplicemente dicendo che la massa di un corpo potrebbe variare a dipendenza della curvatura dello spazio in cui essa si trovi. La massa di un corpo che si allontani dalla Terra, dovrebbe quindi in linea di principio,diminuire sensibilmente.Tale diminuzione,comunque,a causa della sua entità infinitamente piccola,resterà sicuramente imponderabile ancora per parecchi anni per il genere umano.Massa inerziale e massa gravitazionale potrebbero quindi non essere uguali,ma poichè sulla Terra la variazione della Costante Gravitazionale è troppo piccola per essere misurabile,nessuno finora ha mai potuto arguire tale possibilità. A sostenere tale ipotesi,vi è persino un certo Thibault Damour,fisico e professore all'Institut des hautes études scientifiques.Egli sostiene appunto,che i corpi non cadono nello stesso modo in un campo gravitazionale o, in altri termini che la caduta dipende dalla loro massa e dalla loro natura, negando così che massa inerziale e massa gravitazionale siano uguali. Quando due stelle di neutroni formano un sistema binario le condizioni fondamentali per poter osservare gli effetti relativi alla parte non lineare dell'equazione di Einstein, che in definitiva racchiude tutta la complessità delle equazioni stesse, sono soddisfatte. Registrando sistematicamente le emissioni radio di queste stelle, ci si è accorti che il loro segnale nel corso degli anni subiva delle variazioni nei tempi di arrivo, comprovando così l'esistenza di una perturbazione nell'equilibrio del sistema. L'interpretazione teorica di queste perturbazioni, si basa sui termini non lineari dell'equazione di Einstein. Fausto Intilla www.oloscience.com |
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11-07-2007, 09.37.58 | #47 |
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Riferimento: Sportello della relativita'
Nel 1972 (ottima annata ) Halef e Keating (H. e K.)hanno coordinato un esperimento per vefrificare gli effetti relativistico-gravitazionali su 4 orologi atomici.
Sono stati installati 4 orologi atomici su 4 aerei che hanno circunvavigato la terra sia verso est che verso ovest. I tempi rilevati dai 4 orologi sono stati confrontati con altri rimasti a terra. Gli orologi degli aerei che hanno viaggiato verso est sono risultati in ritardo, rispetto a quelli a terra, di tempi dell'ordine di milioneismi di secondo, mentre quelli verso ovest in anticipo. I risultati furono in perfetto accordo numerico con i valori previsti dalla relatività einsteiniana, confermando che la questione della dilatazione/contrazione del tempo (meglio spaizo-tempo) è reale per i sistemi fisici. Occorre precisare che sia per gli aerei, e ancor più per i satelliti, vi sono delle influenze gravitazionali diverse dei sistemi a quota diverse, poichè la forza gravitazionale è inversamente proporzionale alla distanza (quadrata) delle messe degli oggetti. Tale differenza di influenza gravitazionale tra gli orologi in orbita e quelli a terra, seppur minima, determina una contrazione temporale indipendente dalla direzione di moto degli aerei stessi rispetto alla terra. Tale ritardo previsto dalla relatività generale si è effettivamente verificato nell'esperimento di H. e K. con valori identici a quelli previsti dai modelli matematici relaitvistici. Saluti Andrea |
11-07-2007, 15.42.58 | #48 | |
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Riferimento: Sportello della relativita'
Citazione:
Tutto cio' lo possiamo anche dedurre dal movimento di un disco rotante intorno al proprio asse. Il parallelismo con il campo gravitazionale e' noto. Il movimento degli aerei e' paragonabile relativisticamente al movimento di una qualsiasi circonferenza del disco nella quale se posizioniamo un orologio questo rallentera' il tempo proprio perche' pur avendo il modulo velocita' costante e' sempre in un sistema accelerato.Il rallentamento ,come in un campo gravitazionale, sara' piu' forte alla periferia in rapporto alla vicinanza alla terra dell'orologio nel campo gravitazionale. Allora mi chiedo in un sistema accelerato rotante se il ritardo rimane a fine esperienza vuol dire che il tempo e' rallentato in quel sistema perche' abbiamo applicato la classica contrazione di Lorentz.Ma se rimane un ritardo nell'orologio anche la lunghezza e la massa del sistema dovranno essere diverse a fine esperienza perche' non possiamo privilegiare solo una componente rispetto alle altre. Quindi una massa a velocita' importanti a fine esperienza sara' modificata sia che si muova in un sistema inerziale (per fermarsi dovra' decellerare) sia che si muova in un sistema accelerato. Vorrei sapere da voi se questo ragionamento vi torna cioe' in un sistema accelerato quando siamo a fine esperienza (velocita' zero su di noi) la massa che abbiamo davanti e' modificata? |
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11-07-2007, 15.48.14 | #49 |
Ospite abituale
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Riferimento: Sportello della relativita'
Ciao Andrea, Ciao Rain..... Mi scuso, anzitutto, perchè domani è l'ultimo giorno in cui potrò "postare" in quanto starò via una settimana...(alla fine direte...."meno male" ).. Così metterò un pò di carne a cuocere e al ritorno vedrò che reazioni ci sono state Dalle vostre risposte e da dati che anch'io avevo letto, presumo si possa ritenere che l'"effetto relativistico" sia l'ipotesi più probabile anche nella "descrizione dei fenomeni gravitazionali........ Ora la mia "necessità concettuale" è quella di dare una concretezza "fisica" alla curvatura gravitazionale dello spazio - tempo (anzi meglio dire, nel caso delle "speculazioni che vado a esporvi, dello spazio). Come Andrea sa, purtroppo per lui, io ritengo che la materia, nella sua intima natura, non sia "quantizzata"....Le ragioni le vado a "postare" nella sezione "universo quantistico" Tornando alla R.G. il concetto di curvatura è per me ampiamente “concettualizzabile” a patto di non lasciare che esso rimanga soltanto la soluzione di complessi problemi di algebra tensoriale e, cioè, pura matematica. Ovvero tornare al problema dell’adimensionalità della costante cosmologica introdotta da E. (che era, fra l’altro, un sostenitore della meccanica del continuo) e ragionare in termini di forze, o meglio di impulsi di quantità di moto e momento angolare, anziché di accelerazione di gravità. Allora supponendo, dico solo supponendo, che un’equazione d’onda descritta con l’equazione di D’Alambert possa trasmettere energia di movimento oscillando in dimensioni, diciamo, "paragonabili" a quelle di Planck, si potrebbe ipotizzare una "matrice” della materia che, in condizioni di massima simmetria è perfettamente stabile ed equilibrata. In pratica come se lo "spazio nero" fosse il substrato "messo a nudo" della materia più organizzata che noi percepiamo o misuriamo sperimentalmente. La "stabilità" si potrebbe ottenere immaginando un volume di spazio, sufficientemente esteso, costituito da sorgenti puntiformi di onde sferiche in opposizione di fase e uguale elongazione.....Più le sorgenti si avvicinano, più le interferenze "distruttive" aumentano e l'energia (quella "trasmessa" dal vettore di Poynting) si dovrebbe distribuire.......Fino a che tutta l'energia è uniformemente distribuita e la temperatura è costante in ogni regione dello spazio a - 273 °C......... Tanto a meno di perturbazioni che potrebbero essere, per esempio, un leggero anticipo o ritardo di fase in un treno di onde (tipo "effetto domino") che portano a condizioni tali da innescare un evento "impulsivo". E' ovvio che in questo caso il tempo tornerebbe ad essere una grandezza assoluta (inteso come consequenzialità di eventi con nesso di causa - effetto), in quanto intrinseco al periodo di vibrazione della matrice. Insomma si tratta di un mero modello "meccanicista" dell'universo con eventi che si conseguono per nesso di causalità e tendenza all'aumento dell'entropia per riportare il sistema nella condizione di maggiore simmetria possibile e, quindi, maggiore "ordine" piuttosto che "disordine"....... In questo caso l'universo, a seguito dell'evento (o di più eventi) tipo "Big Bang" si è deformato e contratto e ora tenta di riconfigurarsi in condizioni stabili rioccupando tutto lo spazio a sua disposizione......O, forse è meglio dire, "ridistendendosi"....... Nel modello descritto (a livello di "matrice") la materia si configura come massa - energia ed è indistinguibile......(non esistono particelle elementari) Nelle forme più organizzate e "scalando" gli ordini di grandezza delle dimensioni, in quel caso sono applicabili e valgono le formule della fisica classica........ Un campo elettromagnetico si comporterà secondo le leggi di Maxwell..... La matrice di per se sarebbe equilibrata se parte di essa non si fosse riconfigurata in stati che a noi paiono di "organizzazione"......Ma questa sottrazione di volumi di matrice equilibrata fa si che si creino linee di forza più o meno incurvate che si propagano come delle corde vibranti. Potrebbe darsi, allora, che l'attrazione gravitazionale non sia una proprietà delle masse, ma sia un effetto subito dalle masse stesse... Sono allergico alle forze attrattive "a distanza"......Preferisco pensare a impulsi trasmessi per via di un "mezzo".....(ripeto, non l'etere eh) Supponiamo, allora, che esista la mia "matrice". I fenomeni di curvatura delle traiettorie di un fotone sarebbero, allora, dovute ad effettive distorsioni della matrice “vibrante” che costituisce lo “spazio nero” (Vedila come un tentativo di spiegare gli effetti gravitazionali della cosiddetta "materia oscura") La radiazione elettromagnetica proveniente da un corpo celeste, allora, per giungere fino a noi, potrebbe aver percorso traiettorie del tutto impreviste essendo soggetta a vere e proprie "correnti gravitazionali" (che non sono proporzionali all’inverso del quadrato della distanza e, quindi, hanno un raggio di azione molto maggiore) provenienti da diverse direzioni, deflessioni, interferenze, diffrazioni, ecc....Paradossalmente la luce di un corpo celeste (molto lontano) che immaginiamo di fronte a noi, potrebbe provenire dalle nostre spalle o, comunque, da regioni dello spazio meno lontane di quello che noi supponiamo..... Un'ipotetica astronave, allora, dotata di potenti, ma semplici motori a impulso (ho letto anche di motori al plasma e di vele elettromagnetiche, ma non ho la minima idea di come e se possano funzionare), assemblata in orbita, di massa più grande possibile (per offrire una maggiore superficie di impatto alle linee di forza) e con sistemi giroscopici evoluti in grado di percepire e "seguire" le onde gravitazionali (a prescindere dai riferimenti ottici che, a questo punto, sarebbero "fuorvianti"), una volta superato il raggio di influenza del sistema solare, potrebbe essere "catturata" da un tunnel gravitazionale (questa terminologia non è esatta, ma mi serve a cercare di chiarire il concetto) che, oltre a fornire un'accelerazione aggiuntiva, continua e graduale (compatibile con le sollecitazioni sopportabili da un eventuale equipaggio), probabilmente percorrerebbe una via molto più diretta per raggiungere la sorgente della perturbazione (un altro sistema solare, un ammasso stellare o quant'altro), in un tempo inferiore.... Una specie di propulsione a curvatura "naturale". Forse non si sarebbe certi della destinazione e di come fare ritorno......Ma questo è un problema che ha affrontato anche Cristoforo Colombo... Allora sotto e "massacratemi" Un saluto Marius Ultima modifica di Marius : 11-07-2007 alle ore 22.01.25. |
11-07-2007, 15.50.02 | #50 |
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Riferimento: Sportello della relativita'
Ho dovuto "accorciare" il primo "post" ........
A complemento invio il seguente Un esempio di gravitazione per “confinamento energetico”, in questo tipo di “visione” potrebbe essere, con tutte le approssimazioni che, per limiti personali, ho dovuto adottare, il seguente. Considero il sistema terra – luna, individuando, per semplicità, il centro della terra come origine del sistema di riferimento cartesiano e la massa lunare in orbita, approssimativamente circolare, attorno ad esso. I dati a disposizione sono i seguenti : •RT : raggio equatoriale della terra = 6.400 Km = 6.400.000 mt. ; •MT : massa della terra = 5,976 x 10^24 Kg ; •RL : raggio equatoriale della luna = 1.735 km = 1.735.000 mt ; •ML : massa della luna = 7,357 x 10^22 Kg ; •G : costante di gravitazione universale = 6,67259 x 10-11 ; •RLim. : raggio “limite di Roche”, ovvero minimo raggio orbitale che la luna delle attuali dimensioni può aver assunto in passato = 2,86 x RT = 18.304 Km = 18.304.000 mt ; •Rm. : attuale raggio medio dell’orbita lunare = 380.000 Km = 380.000.000 mt ; •SP : “spazio di Planck” = 1,616 x 10-35 mt ; •c : velocità della luce = 300.000.000 mt/sec. Supponendo che il raggio orbitale medio della luna possa essere passato da RLim. a Rm., calcolo il volume del corrispondente “toro” con la formula : V = 2 π2 R r2, dove “r” è il raggio del “tubo” ed “R” la distanza del centro del tubo dal centro del toro. Sostituendo ad r il raggio lunare, RL e ad R la differenza tra i raggi delle orbite (Rm - RLim.), ottengo : DV (m3) = 2,149 x 10^22, che rappresenta la quantità di spazio occupata dalla luna nel progressivo allontanamento dalla terra. In prima approssimazione, visti gli ordini di grandezza, assumo che il numero di spazi di Planck presenti in DV è pari a : np = DV/SP (anche se il rapporto non è adimensionale, occorre considerare che l’azione di trasmissione delle quantità di moto prevale secondo la direzione radiale) = 1,35 x 10^57. Assumo, poi, per semplicità di trattazione, come unità di massa, la “massa a riposo” del protone, ovvero : mp = 1,672 x 10-27 Kg. Essendo l’ordine di grandezza delle dimensioni del protone pari a circa 10-15 mt, si desume che nello spazio di planck possano trovar posto circa 10-35 / 10 -15 = 10-20 protoni. Dalla formula E = m x c2, poi, si ricava : EDV = 10-20 x np x mp x (300.000.000)^2 = 10^27 Joule, ovvero l’energia di moto associata al volume di spazio occupato dalla luna nel suo moto di allontanamento dalla terra. Ho ritenuto di poter utilizzare l’equazione di Einstein poichè, nello spazio di Planck, le frequenze di oscillazione della massa – energia devono essere le più alte possibili (E = h x ν). La relativa variazione di energia potenziale gravitazionale può essere espressa con la formula : DU = G x MT x ML x (1/ RLim. – 1/ Rm.) = 1,52 x 10^30 Joule. L’errore risulta essere di 10^3 In pratica il concetto è questo : La luna si allontana dalla terra (a partire da una posizione iniziale che io ho assunto pari a 18.000 Km ma non è importante), fino alla posizione attuale...L'energia potenziale gravitazionale varia secondo la formula classica.......L'orbita della luna è descrivibile, volumetricamente, come un toro (è una figura geometrica)......Di conseguenza si può calcolare la variazione di volume di spazio occupato dalla luna nel suo moto di allontanamento.....Lo scopo è dimostrare che questo volume di spazio possiede un'energia cinetica di moto (io preferirei parlare di quantità di moto e momento angolare, ma non ho i mezzi per elaborare un modello così complicato) uguale (non è così perchè, dai calcoli, ho commesso un errore pari a 10^3)......E' un ordine di grandezza alto, basso, accettabile, non accettabile, boh ? Il motivo per cui lo spazio si oppone all'allontanamento della luna è che le linee di forza della massa - energia oscillante nelle dimensioni di Planck (necessariamente, io penso, perchè per ottenere valori di spinta significativi la frequenza di oscillazione deve essere altissima), non sono più equilibrate dal volume di spazio sottratto dalla terra e tendono a comporre una spinta verso la terra (e viceversa) compensata dal moto orbitale (che, in realtà è di entrambe). Per approssimazione ho usato la formula E = mc^2 e per unità di massa ho utilizzato la frazione di massa di protone (aggiungere l'elettrone come ordine di grandezza non avrebbe apportato significative variazioni) che può essere contenuta nella dimensione di Planck (che è una lunghezza - altra approssimazione che giustifico dicendo che compensa il fatto che lo squilibrio dell'azione avviene prevalentemente secondo la direzione di polarizzazione o se vogliamo, secondo la direzione della massa "perturbatrice", con una "spinta" alle spalle). Questa azione "modellatrice" potrebbe spiegare la conformazione sferica dei corpi celesti aventi dimensioni, quando erano di forma "irregolare", superiori a 200 Km. Perchè mai nei primi milioni di anni di vita dell'universo la "debole" forza gravitazionale avrebbe dovuto prevalere sulle altre interazioni "forti" presenti nel plasma primordiale ? Tra l'altro la sfera è la configurazione più adatta a ripartire gli sforzi e il moto rotatorio proprio del 99,9 % della materia visibile potrebbe avvenire per trasferimento di momento angolare da parte di linee di forza tangenziali.......Un corpo "piccolo", viceversa, non perturba sufficientemente la matrice, ma può risentire delle perturbazioni prodotte da masse più grandi....... L'anomala modalità di impatto della cometa Shoemacker - Levi sulla superficie di Giove (preventiva "frammentazione" in nove pezzi e successivi impatti) del tutto non congruente con i modelli teorici di curvatura gravitazionale dovrebbe far riflettere anche se molti si sono "affrettati" a ipotizzare che la causa fosse la grande velocità di rotazione di Giove attorno al proprio asse, con conseguente distorsione del campo gravitazionale da esso prodotto.... Anche le sonde Pioneer pare stiano rallentando... E la "materia oscura" ? Molti indizi strani no....? Ciao Marius Ultima modifica di Marius : 11-07-2007 alle ore 22.48.17. |