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04-04-2008, 08.50.03 | #272 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-05-2007
Messaggi: 248
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Ciao Molto volentieri. Ritengo che le contrazioni come e' stato detto siano reali per un opportuno osservatore anche se rimangono fino a che esiste il supporto fisico che le ha determinate cioe' velocita' relativistiche. So di ripetermi ma ritengo che a velocita' relativistiche il "segmento" che consideriamo sia gia' contratto per effetto dell'accelerazione per raggiungere tale velocita' in analogia con la dilatazione temporale in questa fase. Quando siamo a v costante anche se la manteniamo per anni questo segmento non subisce alcun effetto di contrazione (rimane la contrazione dell'ultimo istante di accelerazione).E' qui la differenza sostanziale fra il ritardo che cresce in questa fase e la "staticita'" del segmento. In fase di decellerazione come per il tempo si ha un annullamento di cio' che era maturato in fase di accelerazione e ritroveremo il segmento uguale a quello di partenza. |
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04-04-2008, 12.15.54 | #273 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 25-03-2008
Messaggi: 146
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Riferimento: Sportello della relativita'
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04-04-2008, 14.03.06 | #274 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-06-2007
Messaggi: 297
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Il ritorno d'Aristotele.
Chi si rivede !:
il vecchio Aristotele, il quale osservò: "Touto gar estin ho khronos: arithmos kineseos kata to proteron kai hysteron", cioè "questo in vero è il tempo: numero del movimento, secondo il prima e poi", che Marius traduce: "Hai mai provato a considerare il tempo per quello che in realtà è, ossia la misura, da parte dell'uomo, di cambiamenti di stato della materia....?". Veramente non traduce "kata to proteron kai hysteron", "secondo il prima e poi", ma forse perché è nell'uomo stesso il prima e poi. Anakreon. |
04-04-2008, 17.12.27 | #275 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-06-2007
Messaggi: 529
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Ti do ragione sulla "tautologia"........Allora forse è meglio metterla in questi termini....Diciamo che è reale uno spazio di Riemann a 4 dimensioni, dove la quarta dimensione non è il tempo, ma un'oggettiva variazione di stato della materia.......Oggettiva perchè diamo per scontato che esista (altrimenti il discorso si complica). Se la vediamo in questa maniera, le contrazioni secondo Lorenz devono avvenire realmente e non essere solo il frutto di un "effetto relativistico". Avrebbe, allora, senso definire il concetto di velocità relative, solo in un continuo....(ritorna il concetto di etere). Per esempio, la contrazione di un corpo in un continuo deve necessariamente generare spazio di fronte a se (vedi barretta che si contrae secondo la propria direzione di moto), per non creare strappi (si è detto che, in natura, il punto non esiste) e creare spazio significa allontanare altri oggetti (velocità relativa).......Un fotone nasce con velocità c, ma nasce prima c o il fotone ? E se fosse c l'effetto della natura estremamente "contratta" del fotone ? |
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04-04-2008, 19.04.50 | #276 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 13-06-2007
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Questo concetto lo condivido in pieno...... Il fotone è estremamente contratto e per questo viaggia a c. Ovviamente cio' comporterebbe una massa inerziale del fotone non nulla..... . |
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05-04-2008, 09.10.44 | #277 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 248
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Ciao Io penso che la relativita' (almeno quel poco che mi sforzo di capire) ci abitui a vedere cio' che ci circonda in due modi uno illusorio e l'altro realistico. Riuscire a distinguere queste due posizioni non sempre e' intuitivo ed e' per questo che dobbiamo aiutarci con il buon senso che purtroppo e' relativo. Se due sistemi inerziali si muovono rispetto allo spazio con velocita' differenti e uno di loro decide di portarsi alla stessa velocita' dell'altro sara' lui a subire le conseguenze relativistiche perche' e' lui che ha compiuto l'azione. Questo e' verificabile sia osservando la "manovra" dal di fuori e sia verificando all'interno uno stato di decellerazione assolutamente avvertibile. Tutto cio' che si puo' notare saltando da un sistema di riferimento ad un altro non deve prescindere da questa realta'. Se un osservatore all'interno del mezzo che decellera guarda l'altro sistema di riferimento potra' notare che questo sta accelerando e le conseguenze relativistiche saranno solo illusorie. Il buon senso (il mio e' molto relativo) mi porta ad interpretare la contrazione del segmento come la contrazione di una molla. Se rispetto ad un sistema di riferimento il segmento ha velocita' zero e' come se fosse la mia molla nella sua posizione di quiete. Se accellero il segmento idealmente si contrae come una molla che si comprime sempre di piu' in quanto attraversera' velocita' sempre crescenti quando e' a v costante rimane contratto.L'esempio della molla coinvolge come analogia anche il tempo. A v costante al tempo succede che il ritardo aumenta al segmento non succede nulla.In fase di decellerazione vale il discorso opposto. Questo che ho scritto non l'ho letto da nessuna parte ma ho cercato semplicemente di usare il buon senso delle cose anche se la trattazione e' estremamente sintetica. Io penso che il fotone di Marius non possa andare piu' veloce di c in quanto cio' implicherebbe la trasformazione di energia in massa e l'inerzia di questa impedirebbe l'esperimento. |
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05-04-2008, 09.37.41 | #278 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Visualizzo questa tua interpretazione molto interessante........Il fotone "accelera" da 0 a c in 10^-44 sec, come sulla catapulta di una portaerei... |
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05-04-2008, 15.42.36 | #279 |
Ospite abituale
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Riferimento: Sportello della relativita'
Simmetria, la tua analogia con la molla compressa è più un ragionamento alla "Lorentz" che un ragionamento "relativistico".
Implicitamente hai assunto che esista una misura "vera" di una barra rigida, e per misura vera intendi quella in quiete: ma in quiete rispetto a chi o cosa ? Dovremmo forse riprendere in considerazione quel sistema privilegiato, immobile rispetto ad un supposto etere (immobile anch'esso) ? |
05-04-2008, 18.10.26 | #280 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Ciao La trattazione e' stata sintetica come ho ricordato. E' implicito che la barra in considerazione e' valutata da un opportuno sistema di riferimento come Lorentz avrebbe fatto. In effetti le cose sono piu' complicate perche' come ricordato la valutazione deve essere fatta in posizione ortogonale alla direzione della barra che si muove con velocita' relativistica. Dobbiamo idealizzare l'esperimento per forza di cose. In avvicinamento e allontanamento la "molla" poi dovrebbe incurvarsi. Ma questo l'ho gia' postato. Cio' che accade alla barra lo possiamo semplificare con una analogia molto semplice. Prova pensare ad un quadrante di un orologio molto "comodo" e spazioso con una sola lancetta e solo i numeri che individuano es: i minuti ben distanziati. In condizioni normali la lancetta avra' un suo spostamento verso ad es:il primo numero cioe' 1. Se appesantiamo la lancetta (analogia con l'incremento di massa a velocita' relativistica) questa aumentera' la sua inerzia e non raggiungera' la posizione 1nello stesso tempo di prima ,anzi se prima ci impiegava es:10 minuti ora nello stesso tempo percorrera' un arco piu' piccolo (contrazione dello spazio) e si fermera' molto prima del numero 1 (dilatazione del tempo). L'esempio della molla mi serve per far capire quale e' la mia posizione verso la relativita'. Ad ogni piccola contrazione corrisponde una velocita' in accelerazione sulla quale interviene Lorentz....... |
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