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26-04-2008, 20.21.55 | #342 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Per quanto riguarda me è chiaro......E sono interessato al proseguimento della tua esposizione. Per la fase di accelerazione (o decelerazione) butto giù la mia......Il sistema non è più inerziale e, cmq, entra in gioco il principio di equivalenza, con un battito "rallentato" del tempo misurato sempre dalla stazione (a bordo del treno il tempo scorre normalmente). |
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27-04-2008, 16.51.38 | #343 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Ciao Marius Devo ammettere che nel post precedente e' stata fatta una sintesi di cio' che realmente succede ma penso che anche cosi' si possa avere un'idea di cosa si intende per rallentamento del tempo in relativita'.Certo avrei dovuto considerare un intervallo di tempo all'interno del vagone misurando il tempo necessario ad un raggio di luce per andare avanti e indietro e ritornare al punto di partenza e vedere come poteva poi questo intervallo variare da un osservatore esterno che vedeva il vagone sfrecciare davanti a lui a velocita' relativistica.Per fare questo bisognava applicare dei calcoli e forse l'intuitivita' del discorso si sarebbe persa. Quindi ritengo ,anche se con approssimazione, che considerare che il raggio di luce in andata (all'interno del vagone) impieghi piu' tempo perche' il vagone ora si sta allontanando dalla sua "punta", sia piu' intuitivo e ci permetta di vedere meglio cosa succede come ricordato da Marius in accelerazione. Indichiamo con A la parte iniziale del vagone dal quale parte il raggio e con B la parte terminale considerando che il treno acceleri in direzione A B e quindi in direzione del raggio. L'osservatore esterno solidale con la stazione vedra' sempre il raggio di luce che rincorrera' la parte B anche se questa ora accellera quindi si tratta pur sempre di velocita' anche se variabili. A parita' di tempo di determinazione dell'osservatore esterno e di velocita' iniziale se questa fosse costante l'osservatore esterno farebbe una valutazione sulla dilatazione del tempo ma la stessa puo' sempre farla e dara' come risultato (a parita' di tempo di determinazione) una dilatazione piu' ampia in quanto il vagone accelerando modifichera' la propria velocita' e il raggio raggiungera' quindi B in piu' tempo. Quello che voglio dire e' che secondo me valgono le stesse regole per calcolare una dilatazione temporale sia considerando un sistema inerziale che accelerato. All'interno del vagone c'e' una differenza sostanziale rispetto ad un suo movimento inerziale. Proprio perche' l'accelerazione crea un flusso spaziale ora l'osservatore interno si muove anche lui in assoluto nella direzione del raggio per cui rilevera' che questa dilatazione e' reale anche all'interno.ll suo orologio rispetto a quando si trovava in un sistema inerziale impieghera' piu' tempo per rilevare che il raggio arrivi a B. Da cio' si deduce che in un sistema accelerato il tempo "proprio" del sistema muta a differenza di un sistema inerziale. Cosa succede in caso di decellerazione? Seguendo quello che ho scritto l'osservatore esterno vedra' il raggio impiegare meno tempo di prima per raggiungere B.Quindi vedra' il tempo accelerare. E lo stesso anche l'osservatore all'interno del vagone. Da cio' se ne deduce che in fase di decellerazione il tempo"proprio" del vagone accellera. Se e' tutto chiaro fin qui immaginiamo di far viaggiare il vagone su rotaie circolari; Come verrebbe valutato il tempo dall'esterno e dall'interno seguendo quanto detto finora? Queste sono considerazioni personali e sarei grato a chi promuovera' obiezioni o correzioni nello spirito di cercare di far capire i fondamenti della relativita'. |
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27-04-2008, 19.06.14 | #344 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Qui, però, non ti seguo....l'osservatore a bordo del treno subisce la stessa accelerazione/decelerazione (flusso spaziale) dell'origine e della punta del treno stesso, quindi per lui non cambia nulla..... Ciao. |
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28-04-2008, 15.53.45 | #345 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Ciao Marius Ed e' proprio per questo;L'osservatore subisce la stessa accelerazione del vagone ma il raggio no perche' deve muoversi sempre alla stessa velocita'. Il lato B del vagone e' solidale all'osservatore interno che si trova in accelerazione rispetto al raggio che si muove sempre alla stessa velocita' e quindi il raggio stesso incontrera' B in un tempo piu' lungo anche visto dall'osservatore. In sintesi l'osservatore accelera il raggio no. In un sistema inerziale all'interno del vagone quando il raggio parte l'osservatore e' "fermo" e solidale con il vagone e vedra' il raggio partire con velocita'c. Se il sistema e' accelerato ,mentre il raggio parte sempre con velocita' c assoluta, l'osservatore e il lato B ora hanno su di lui una velocita' relativa crescente per cui anche l'osservatore vedra' il raggio toccare B in un tempo piu' lungo. Marius se non mi sono espresso bene (e' facile) dimmelo perche' questo concetto e' fondamentale per proseguire. L'obiettivo a breve e' quello di dare una interpretazione veritiera della relativita' per poi avere basi in comune per ridiscutere il nostro progetto che non ho dimenticato anche se probabilmente l'approccio potrebbe essere diverso. |
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28-04-2008, 17.53.07 | #346 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Qui Simmetria ho qualche dubbio........Infatti per quanto l'osservatore e il lato B abbiano velocità crescenti rispetto a un sistema fisso esterno, la velocità relativa rispetto a c rimane c....L'accelerazione è una variazione di velocità in un certo tempo, ma questa velocità non puo' sommarsi o sottrarsi a c....Cioè le velocità relative a c valgono sempre c..... |
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29-04-2008, 07.58.09 | #347 | |
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Riferimento: Sportello della relativita'
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La situazione dovrebbe essere questa: Il treno e l'osservatore sono in accelerazione rispetto allo spazio esterno Il raggio di luce si muove sempre allo stesso modo. Cio' comporta che ora la luce deve percorrere un tratto piu' lungo per arrivare a B in quanto B si sta allontanando dalla punta del raggio in funzione della accelerazione cio' non succedeva in un sistema inerziale dove il vagone rispetto al raggio non si allontanava. L'osservatore all'interno dovra' dedurne per rispettare c che spazio e tempo percorsi debbano contrarsi.(Con il termine di velocita' relativa immaginavo questa situazione). Ed e' per questo che ho approssimato l'intervallo di tempo in piu' che la luce ci mette a toccare B come la "contrazione" temporale e lo spazio che percorre in piu' relazionato con la contrazione dello spazio stesso in quanto devono "sparire" per aversi sempre c. Fammi sapere. Ciao |
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29-04-2008, 15.55.56 | #348 | |
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Diciamo che, più o meno, ho capito che, secondo te, lo spazio davanti all'osservatore accelerato sul treno deve contrarsi, perchè il raggio di luce deve percorrere un tratto più lungo per colpire B, in un tempo maggiore per garantire la costanza di c..... |
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30-04-2008, 11.59.01 | #349 | |
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Ciao Marius Vorrei riprendere il nostro discorso da un'angolazione diversa per cercare un denominatore comune. Immaginiamo il nostro vagone solidale con le rotaie e la stazione. Sul pavimento del vagone una fonte dalla quale puo' partire un raggio di luce che toccando il soffitto in linea retta e normale al pavimento stesso ritorna nella fonte stessa.Quindi un raggio che tocca il soffitto e perpendicolare alla base del vagone. Calcoliamo il tempo che il raggio impiega (solo in andata pavimento /soffitto per comodita') e costruiamo un altro "orologio a luce" in stazione identico in modo che anche li' il tempo di andata sia identico a quello del vagone.Ci servira' da campione di riferimento. Vagone e stazione ora sono solidali e quindi tutto normale. Ma cosa succede al raggio di luce quando il vagone passa a velocita' relativistica e costante (inerziale) davanti alla stazione? Succede che l'osservatore in stazione vedra' il raggio in diagonale e se il treno procede da sinistra verso destra vedra' il raggio inclinato dalla parte sinistra con un angolo acuto. Questa inclinazione e' relazionata con la dilatazione temporale nel senso che piu' e' evidente piu' alta sara' la velocita' del treno rispetto alla stazione e piu' dilatato sara' il tempo e cioe' il raggio impieghera' piu' tempo a percorrere un tratto piu' lungo (diagonale) rispetto al raggio nel vagone omonimo in stazione. Al limite se il vagone avesse la velocita' della luce il raggio non riuscirebbe a salire al soffitto anzi sarebbe adagiato sul pavimento e quindi l'intervallo di tempo sarebbe infinito.Cioe' il tempo si fermerebbe. Gli intervalli dei tempi (vagone/vagone stazione) sono ora diversi. Quanto vale questo scostamento? Si considera il triangolo rettangolo (raggio inclinatoipotenusa/raggio normale /distanza tra raggio normale e punto di intersezione raggio inclinato pavimento) che si forma e con semplici calcoli matematici si trova la relazione tra i due tempi. Non e' importante per ora l'aspetto quantitativo ma qualitativo del discorso. All'interno del vagone in movimento inerziale un osservatore notera' l'intervallo di tempo che la luce impiega per salire al soffitto identico a quello che rileva l'osservatore sul vagone fermo di riferimento. Prima di continuare dimmi se c'e' qualche cosa che non ti convince. |
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30-04-2008, 14.04.14 | #350 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Sportello della relativita'
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Correzione: L'inclinazione e' dalla parte destra se il treno si muove da sinistra a destra. |
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