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19-10-2015, 23.32.27 | #72 | ||
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Citazione:
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20-10-2015, 00.06.01 | #73 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-03-2015
Messaggi: 257
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Infatti non di bestia sto parlando ma di Superbestia. La perfetta unione dell'odio con la fredda ideologia amorale ammantata del disprezzo di casta, di razza, aristocratico, chiamiamolo come pure come vogliamo, sono solo parole... |
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20-10-2015, 09.55.14 | #74 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Solo di "un certo ideale" della morale umana (di certi modi ipocriti di intenderla). Non del mio, di quello che personalmente ritengo valido di fatto in parte universalmente (anche se per naturalissimi istinti comportamentali irrazionalistici, indimostrabili essere "quelli giusti"), in parte limitatamente alla variabile e transeunte temperie sociale. Mi scuso di un lapsus: nel precedente intervento che ha suscitato questa osservazione di Maral intendevo dire "materialismo storico" e non "dialettico". |
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20-10-2015, 10.25.39 | #75 |
Garbino Vento di Tempesta
Data registrazione: 13-05-2014
Messaggi: 147
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Dio è morto, anche Nietzsche.
Incredibile ma vero!! C' è ancora chi confonde il significato di una liberazione da qualsiasi tu devi morale con quello che poi è il comportamento individuale o di un gruppo in un periodo storico. Le mani dell' uomo si sono sempre macchiate di sangue innocente e quasi sempre per ideali sociali o follie religiose, anche se entrambe travestiti da intenti supremi, miglioratori, divini. Ma stiamo scherzando? La follia ha attraversato varie epoche con uomini che dovrebbero aver avuto un fortissimo senso di colpa, eppure ciò non li ha distolti dai loro intenti e le loro mani sono ancora bagnate del sangue delle loro vittime. Il Medioevo, il Rinascimento, la Rivoluzione Francese, per non parlare poi degli esiti della Rivoluzione d' Ottobre, e quindi non solo del Nazismo. E questi non sono che una minima parte dei genocidi che l' uomo ha commesso. Basti pensare a quanti primogeniti sono stati sacrificati in nome di Dio. X CVC. Concordo che Nietzsche lo si può amare o odiare e che difficilmente lascia il suo lettore indifferente a quello che scrive. E, come ho già detto altrove, sia tra coloro di formazione e fede Cristiana che socialista-comunista, troverà sempre opposizione e spesso disprezzo. Ma ciò è nell' ordine delle cose, chi vede disprezzato il proprio ideale ( politico o religioso ) difficilmente riuscirà a perdonare questo disprezzo. Sia Nietzsche che Freud, a mio avviso, insieme a Marx, hanno determinato la più grande rivoluzione di pensiero da duemila anni a questa parte, anche se devono ringraziare l' altra triade che li ha preceduti: Kant, Hegel, Schopenhauer. L' attualità di Nietzsche invece è enorme, il rischio di un oblio lo correrà quando, come ho già detto, le condizioni sociali peggioreranno, e il bisogno metafisico farà rispuntare nell' uomo ideali ascetici e sociali. Ma questo, concordo con Maral, è il futuro senza scampo che Nietzsche aveva previsto, se l' uomo non dovesse evolversi. E purtroppo il modo in cui Nietzsche aveva ipotizzato che questa evoluzione potesse avvenire è, sempre a mio avviso, altamente improbabile. X Paul11. Ed è qui che forse intravedo la risposta al tuo quesito di cos' è che lo rende ancora attuale. E cioè ( naturalmente insieme a molto altro ) quello di essere il più grande baluardo ad ogni ideale che trascini l' uomo in basso mentre guarda ed è convinto di guardare verso l' alto e di agire per fini superiori. Ringrazio per la cortese attenzione. Garbino Vento di Tempesta. |
20-10-2015, 12.06.24 | #76 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
@maral
Ribadisco che per me una filosofia che non insegna a vivere è solo un sapere astratto che in sé non chiarisce nulla, poiché ogni critica, sempre secondo il mio parere, nasconde e contiene già implicitamente un modo di pensare e una presa di posizione. Nessuno è depositario dell'oggettività, né Socrate né Kant né Popper. Alla fine la conoscenza ha senso nel suo adattarsi all'uomo (o viceversa) e non come conoscenza in sé. La tragedia è rappresentazione del reale e non la realtà in sé. Nietzsche ha voluto far coincidere le due cose vivendo come un eroe tragico, chi non vorrebbe scrivere il proprio film e poi recitare la parte del protagonista? Se questa è considerata filosofia ne prendo atto, ma per me è un'altra cosa. @sgiombo Non approvo se non nel caso dell'abbattimento dei falsi sensi di colpa istillati, ad esempio, dai fanatismi religiosi. Ma il discorso sarebbe molto più profondo di come è inteso correntemente, nel senso che la tv ci inonda di grandifratellisti che si vantano di essere pienamente disinibiti quando in realtà scambiano la sicumera con la sicurezza. Il mostrarsi privi di senso morale diventa un abito, una vanteria per fare colpo. Ma il discorso morale non deve essere qualcosa che serve per impressionare gli altri, ma un qualcosa che va più a fondo nella propria anima, un faccia a faccia con se stessi. Sembra che ora il punto di riferimento sia il pensiero della massa e non la propria coscienza. Freud voleva rendere l'uomo più disinibito ma forse non era del tutto consapevole che si cammina sopra un filo. Mettere a posto la propria coscienza non è così banale come pensare che la libidine sia il perno della vita mentale. L'uomo deve trovare il proprio giusto ordine interiore e non lasciare semplicemente cadere indiscriminatamente le proprie inibizioni come fossero la causa di ogni male. Alcune inibizioni sono dannose, altre ci salvano la vita o l'anima. |
20-10-2015, 15.42.19 | #77 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
Messaggi: 177
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Fondamentale è a mio avviso la differenza fra immorale e amorale:il primo termine indica il rifiuto di una data morale,come quella cristiana ad esempio. Posso decidere di commettere un peccato,e trasgredire le regole da buon cattolico. La persona amorale invece non riconosce proprio nessun tipo di etica,convenzione sociale,buon costume e comportamento preordinato. È quindi una negazione radicale dei concetti di bene e di male. Ai giorni nostri,è vero che le persone sono diventate più immorali,ma non amorali,perché sono sempre alla ricerca di un'accettazione dei propri comportamenti da parte di altri individui,come sul web ad esempio. Se la società dice che è giusto "vestirsi di rosso",allora gran parte della gente si vestirà di rosso.Questo è si un indice di decadenza della morale,ma non di una sua effettiva scomparsa,perché un condizionamento nelle azioni resta,semplicemente cambia la fonte (se prima era la chiesa,ora sono i media a imperare la loro visione delle cose). Il bisogno metafisico,secondo me,può anche essere quello di aggiornare il profilo facebook,perché il mondo virtuale rimane un mondo fittizio come poteva esserlo il regno dei cieli. Ultima modifica di memento : 20-10-2015 alle ore 16.40.07. |
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20-10-2015, 16.22.22 | #78 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
@Garbino
Più che evolversi credo che l'uomo debba prendere coscienza del mondo in cui vive. L'azione pacificatrice del commercio, dove non si fa più la guerra perché si è capito che non conviene a nessuno, ha portato all'allargamento progressivo delle frontiere del mercato arrivando alla globalizzazione. In questo contesto viviamo in un unico mondo globale dove tutto è interdipendente e dove tutti hanno bisogno di tutti. Come conseguenza è scomparsa l'autonomia dell'individuo perché l'individuo in sé oramai è niente, è qualcosa solo in relazione col mondo globale. Scomparsa l'autonomia dell'individuo sono scomparsi anche i valori dell'individuo, perché la massa non crea valori, crea solo tendenze. Si deve ritrovare l'autonomia dell'individuo, l'uomo che sia animale sociale ma dotato di un proprio modo d'essere, in contatto con la propria coscienza. Nietzsche voleva questo? Non lo so. Se si allora potrei essere d'accordo con lui. Ma si tratta di domandarsi cosa educa e forma l'individuo, di recuperare la pedagogia, e non di risalire al dionisiaco o alla nascita della tragedia. Gli stoici, pur essendo anch'essi un esempio datato, insegnavano questo: l'autonomia dell'individuo. Ma si tratta anche di contrasto fra la mentalità antica dove il meglio era nei tempi andati e mentalità moderna col culto del futuro e del progresso. E fra queste due mentalità sembra che Nietzsche abbia il piede in due scarpe. |
20-10-2015, 21.50.55 | #79 | ||||||
Nuovo ospite
Data registrazione: 21-06-2010
Messaggi: 16
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Però rileggendo la tua risposta per intero *forse* capisco meglio. Citazione:
Ora, giustamente dici Citazione:
Citazione:
Giustamente, parli di una metafisica a giustificazione di una morale, di una prospettiva universale che 'deve' avere una universale ed eterna concezione di 'bene'. Posso dire che è una filosofia asservita alla morale? E, se è così, possiamo ancora parlare di filosofia? Citazione:
Sennò e se il fato fosse realmente concepito come dici, riprendendo la citazione del Crepuscolo degli Idoli e ampliandola un po': Citazione:
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20-10-2015, 22.00.10 | #80 |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-01-2013
Messaggi: 331
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
@cvc
quello che mi fa specie nel proseguio degli interventi tuoi, è che continui a dubitare se in Nietzche vi sia una azione o no. Nel complesso degli interventi degli amici Garbino, Maral etc. ci si è soffermati molto sul carattere anticristiano, e cioè quello morale. Mi sembra che in generale tendi a screditare anche questa semplicissima mossa di apertura, che contraddistingue l'argomentazione. Eppure poi ti richiami a valori cristiani ( ? non ho ancora capito) immagino e addirittura stoici, ribadendo all'infinito che tu vorresti una filosofia pratica. (e cosa ci sarebbe di pratico?) La mia domanda allora è semplice: per te la filosofia pratica coincide con una sorta di pedagogia universalistica, che insegni all'uomo a tornare a vecchi valori? Ovviamente in tal caso, non sarei d'accordo, l'individuo può ottenere la sua individualità solo grazie ai suoi errori e soprattutto al suo errare: non vedo come le norme possano creare un cittadino che non sia che una mera maschera ideologica della politica. Insomma io temo che tu confonda l'agire pratico con l'agire ideologico. @Garbino Potresti ricordarmi a cosa ti riferisci quando affermi che Nietzche aveva ipotizzato uno sviluppo degli eventi che tu non solo non vedi, ma addirittura mi sembra non condividi? Voglio dire, per chi ha occhi per vedere, il nichilismo è ormai tra di noi. Non capisco quindi a cosa alludi. |