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28-10-2015, 20.56.21 | #95 |
Garbino Vento di Tempesta
Data registrazione: 13-05-2014
Messaggi: 147
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Dio è morto, anche Nietzsche.
X Attano. La frase che tu citi non era riferita a te in particolare ma a più interventi che delineavano questa possibilità. E ti ringrazio comunque di aver riportato vari brani che potrebbero sembrare in contraddizione con quanto affermo. L' ultima frase di Ecce Homo è: - Sono stato compreso? - Dioniso contro il Crocifisso. Non voglio assolutamente entrare in polemica con quanto da te riportato e affermato. E questo perché ogni brano andrebbe riletto e reinterpretato, ma qui sinceramente non c' è spazio. Mi limiterò a portare due brani in cui sono assenti metafore che rendono l' interpretazione sempre ambigua e non definitiva. Il primo brano: Ecce Homo, Perché sono così accorto, 1° par.: - Dio, immortalità dell' anima, redenzione, al di là, tutti concetti ai quali anche da bambino, non ho dedicato nessuna attenzione, e neppure il mio tempo - forse non sono mai stato abbastanza infantile per questo? _ Non conosco affatto l' ateismo come risultato, ancor meno come avvenimento: esso mi è congeniale per istinto. Sono troppo curioso, troppo problematico, troppo irriverente, per accontentarmi di una risposta così grossolana. Dio è una risposta piattamente grossolana, un' indelicatezza verso noi pensatori - infondo un grossolano divieto nei nostri confronti: non dovete pensare. E notare che qui non si parla di Cristianesimo o altro ma soltanto dell' idea di Dio in rapporto a sé stesso. E non credo che ci possano essere contraddizioni o altri significati in questo brano. Il secondo brano: Ecce Homo, Perché sono un destino, ottavo par., (Quello che precede la frase finale di Ecce Homo ): Il concetto di Dio inventato ( e sottolineo inventato) come contro concetto della vita, in esso è ricondotto ad un' orribile unità tutto quanto è dannoso,venefico, calunnioso, l' intera mortale ostilità alla vita? Il concetto di al di là, di mondo vero, inventati per togliere valore all' unico mondo esistente - per non lasciare alla nostra realtà terrena alcuno scopo, alcuna ragione, alcun compito. E' ovvio che qui si riferisca specificatamente alla morale Cristiana e al Dio Cristiano, e, a mio avviso, la frase finale acquisisce un significato diverso da quello che tu intendevi dargli. Dioniso cioè non rappresenta uno Spirito ben definito che possa farci pensare ad un Dio ma ad una diversa concezione della vita, totalmente opposta a quella offerta dalla morale Cristiana. Per riassumere, quando Nietzsche afferma determinate cose lo fa solo con uno spirito comparativo e non perché mette in dubbio il suo ateismo. E cioè per l' uomo è sempre meglio una morale ed un Dio che rappresentino un riferimento positivo e non negativo. Ciò lo fa per altro anche nei confronti del buddismo che la interpreta come una religione e morale per uomini malati che almeno è in sintonia con lo stato di malattia, o della religione musulmana che almeno presuppone degli uomini ( L' Anticristo, se lo richiedi te li ricerco). E sempre ne L' Anticristo mette in risalto il Codice di Manu, par. 57, come controproposta morale ed etica. Scusa ma ho rintracciato un altro brano tratto da Crepuscolo degli Idoli, Morale come Contronatura par. 8: - Che nessuno da all' uomo le sue qualità, né Dio, né la società, né i suoi genitori e antenati, né egli stesso .......( il brano è in riferimento a Kant e più avanti continua ) .... L' idea di Dio è stata sinora la più grande obiezione contro l' esistenza....Noi neghiamo Dio, neghiamo la responsabilità in Dio: soltanto così redimiamo il mondo. La redenzione è possibile soltanto nella negazione di Dio. Non credo che si possa interpretare diversamente questo brano. Rimango come sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti sull' argomento. E comunque, grazie di nuovo per il tuo intervento. Garbino Vento di Tempesta. |
31-10-2015, 13.45.34 | #96 |
Ospite abituale
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Messaggi: 899
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Mi chiedevo se Nietzsche in qualche modo avesse una sua idea di Dio,
se avesse reso comunque ontologico un principio originario,non necessariamente religioso o spirituale in termini tradizionali. Perchè la volontà di potenza può vincere la tradizione, le etiche convenzionali e costrittive, "si libera DA", liberando appunto l'uomo inane e imbelle, in quanto c' è una relazione fra volere e cultura. Ma nel momento in cui si è "liberi DA" quella stessa volontà di potenza deve liberarsi PER, cioè ritorna la costruzione di un senso, ovviamente diverso da quella di cui ci si è liberati. Quella stessa volontà di potenza ora si scontra con un momento costruttivo e che nasce dallo stesso movente che oltrepassa la tradizione: deve avere un'idea di senso . Se mancano elementi significanti e simbolici per una costruzione di senso quella volontà diventa ancora più inane e imbelle di prima,si inviluppa contro se stessa. Ammesso che sia la mia un'interpretazione consona e corretta , significherebbe che Nietzsche è ancora dentro la tradizione anche se la volontà di potenza desidererebbe uscirne. Non è allora che l'eterno ritorno sia la mancanza di una via d'uscita? |
31-10-2015, 18.57.15 | #97 |
Moderatore
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Messaggi: 1,314
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Certo, con l'eterno ritorno non c'alcuna possibilità di liberarsi DA, tutto ritorna identico. E, per la stessa ragione, nemmeno è possibile liberarsi PER, con la possibilità del passato anche quella del futuro è cancellata. L'atto di volontà non si configura quindi come una liberazione, ma come un'assunzione assoluta di un eterno presente in cui la volontà è sempre in atto. Questa è la felice tragedia del "Super Uomo". Ma nel puro atto non vi è alcun finalità, esso è in tutto solo fine a se stesso e anche la volontà diventa una tautologia che agisce solo in vista di se stessa, che vuole volere..
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02-11-2015, 20.35.23 | #98 |
Garbino Vento di Tempesta
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Messaggi: 147
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Dio è morto, anche Nietzsche.
X Paul11 e Maral Sinceramente avevo qualche dubbio se intervenire visto e considerato che mi trovo sostanzialmente d' accordo con l' argomentazione di Maral; ma mi sembra giusto rispondere al tuo quesito da un' altra angolazione, che non inficia assolutamente il discorso di Maral. Se vogliamo, l' idea di Dio di Nietzsche può essere racchiusa proprio nella volontà di potenza che attraversa tutta la vita e scaturisce da essa. E' la vita stessa cioè a generarla nell' attimo stesso in cui una nuova vita viene generata. Ma è un' idea di un Dio irrazionale, e che non lascia mai questa forma. Come dice giustamente Maral è una volontà fine a sé stessa che non ha scopi o mire e determina ogni destino. Anche se nella più completa casualità. E non esistono un Da e un Per perché sarebbero limitazioni della sua potenza e volontà. Per l' uomo invece la prospettiva è un' altra. Infatti lui non è volontà di potenza. L' oltreuomo infatti è colui che si libera del Da ( tenendo però in alta considerazione tutto il sapere che l' uomo ha costruito ) e crea il suo Per come un fanciullo che gioca con il mondo. In fin dei conti posso ammettere che Heidegger aveva in un certo senso ragione quando lo indicava come l' ultimo dei metafisici, ma per motivi completamente differenti da quelli da lui esposti ne: La Volontà di potenza come Arte. Che comunque rimane un' opera di una bellezza e di una genialità immensa e di cui ne consiglio la lettura. I miei commenti li ho già effettuati nell' intervento 96 ( ma anche altrove ) perciò non mi dilungo oltre. Garbino Vento di Tempesta |
03-12-2015, 20.06.03 | #99 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Il superuomo sara colui che riuscirà ad accettare tutto ciò. Hai elencato i problemi che tediano l' uomo e ai quali esso vuole fuggire, la filosofia , la metafisica (creatrici di teorie disparate ) hanno questo scopo :ILLUDERE! |
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12-12-2015, 09.20.36 | #100 |
Garbino Vento di Tempesta
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Dio è morto, anche Nietzsche.
Le affermazioni di Stefano le trovo un po' inesatte. Non è la Metafisica, come pure la religione, né tanto meno la Filosofia la causa dell' illusione umana. E' l' uomo che vuole illudersi che le usa, a volte in modo inopinabile, perché cerca l' illusione di credere in certezze che non esistono. Ciascuno cioè crea il proprio pensiero, in base a ciò che è e non può fare diversamente, a meno che non sviluppi autonomamente o gli venga insegnata quella capacità critica che gli permetta di mettere in dubbio qualsiasi dogma, sia di carattere religioso che soprattutto di carattere filosofico. La filosofia non ammette dogmi, essa è soltanto amore per la conoscenza. E chi si incammina nei suoi meandri dovrebbe sapere che per lei non esistono dogmi. Purtroppo la confusione e l' incomprensione sono state portate avanti per secoli dalla Teologia che si è lungamente fatta passare per Filosofia, e addirittura per unica filosofia grazie al potere della Chiesa Cattolica. Non dimentichiamo che per circa 1500 anni non ha permesso a nessuno di pensare o di esprimere idee filosofiche. Gli unici che avevano la concessione guidata e controllata sono stati soltanto religiosi. E guai se esprimevano idee che anche solo lontanamente mettessero in discussione le interpretazioni filosofiche, o peggio i dogmi religiosi, della Chiesa sui grandi del passato. Grazie per la cortese attenzione. Garbino Vento di Tempesta. |