@Garbino vento di tempesta
"Oppure come scrisse Stendhal: l' unica giustificazione per Dio per i mali che affliggono il mondo è che non esiste."
Questo vale unicamente per come intendiamo comunemente il Dio dei cristiani (infinitamente buono) e lo assumiamo come paradigma di ogni concezione metafisica di un Creatore. Le cose cambiano ( anche in modo sostanziale ) se prendiamo in esame altre esperienze religiose (che Nietzsche mi sembra non abbia molto approfondito preso dalle invettive contro il cristianesimo). In effetti non possediamo alcun elemento per negare la possibilità che anche il male venga usato, per i suoi fini inconcepibili, da un supposto creatore che non sarebbe né buono né cattivo, ma solo un abile vasaio incurante della sofferenza dell'argilla che plasma e che pretende non il nostro amore, ma la nostra sottomissione (muslim) ai suoi disegni che però potrebbero...guarda,guarda...a lla fine rivelarsi (Buoni per noi ? O buoni per Lui?) nel reale.
"Quello che in definitiva volevo esprimere è che non c' è alcuna dimostrazione dell' esistenza di Dio, mentre invece ci sono miliardi di persone che vi credono. Ma il fatto che molte persone vi credano nulla aggiunge alla possibilità che esista."
E' anche vero che non c'è alcuna dimostrazione che pure l' IO esista al di là degli aggregati mentali eppure praticamente tutti ci credono ( compreso molti filosofi). E nemmeno questo nulla aggiunge alla possibilità che esista realmente.
Si arriva persino a ipotizzare un Super-IO senza nemmeno sapere se esista un Io semplice, banale, ordinario. E questa non è metafisica ?
Togli Dio e metti un Super-Io...ma cosa cambia in effetti? Ci costruiamo subito un nuovo idolo da adorare...
La mente non sopporta di vivere senza prostrarsi di fronte a qualcuno o a qualcosa ( una religione o una filosofia o un bel conto in banca poco importa...basta potersi genuflettere, a volte con grazia e a volte furbescamente). Ma la sublime voluttà della mente è adorare il pensiero che non sta adorando nulla. Ah...questo sì ti dà gioia, come ci si sente grandi, veramente fuori dall'ordinario, degli esseri speciali. Peccato che, nello sforzo di non adorare il D-Io, si finisce immancabilmente per adorare il M-Io...
Proprio un bel progresso in effetti. Alla fine, sia che adoriamo D-Io che solo il M-Io, restiamo esattamente gli stessi beoti di sempre. Ma che c'importa...che sia vin santo o del prosecco da osteria, l'importante è bere, e bere così tanto da poter dimenticare che , infine, niente conosciamo veramente...
Più leggera d'una piuma
la felicità, e niuno la regge;
Più pesa della terra
la infelicità, e niuno la schiva.
Mai più mai più
avvicina gli uomini.
Sei in pericolo, sei in pericolo
a ogni passo !
O spine, spine,
libero il passo,
ora indietro, ora a giro,
che il mio piede
non sia ferito.
(La Canzone del Matto di Ciù)
E adesso, vista l'ora, me ne vado a bere un buon vin brulè...