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24-01-2016, 23.23.52 | #123 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
** scritto da CVC:
Citazione:
Mi dispiace, forse sarà per i sentimenti ed i problemi, ma le decisioni e le soluzioni nascono dalla fiducia (Fede) per smorzare, infrangere, eludere, disperdere il dubbio. Se io ho un dubbio, sarà la mia fiducia in quella soluzione - il più delle volte azzardata non perché sono folle, ma perché non c'è alternativa razionale, se non la ragione di Fede - sarà la mia aspettativa senza certezza per il decidermi in quella determinata maniera che ammansirà, per il momento, il dubbio sorto. E' inevitabile. Chiedo scusa se prendo come esempio sempre il vincolo matrimoniale, ma se ho un dubbio sulla mia fidanzata, qualunque decisione prenderò a riguardo della relazione, non sarà nata dal dubbio esistente se lei mi ama o meno, o se sarà la donna perfetta nella mia esistenza, ma dalla fiducia che i suoi sentimenti, impossibili da valutare con assoluta certezza (e questo è per rispondere anche a @Garbino che sostiene che ci sia differenza tra la fiducia nell'amore di una persona che tocchi e che baci e la fede nell'amore di Dio, altro suo dogma poiché non oggettivo senza Fede), visto che nessuno può scrutare la verità del sentimento presente nel più intimo del cuore del partner, e dalla mia fede su quale è o sia la Verità Assoluta su cui è fondata e sorretta la vita umana. Citazione:
Infatti, il dubbio è l'alimento della Fede. Il dubbio è nella mente dell'essere umano e la fede nel cuore (metafora da discernere soggettivamente secondo le proprie esperienze e la personale sapienza), nessuna di queste due percezioni è inevitabile, è solo la loro quotidiana sintonia concede pace, gioia e armonia. Pace&Bene |
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25-01-2016, 01.13.10 | #124 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
Messaggi: 177
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Se mi parli del numero di fedeli nel mondo,beh,è un argomentazione un po' debole,visto che si fonda su un dato puramente quantitativo (e a noi interessa la qualità di una religione,giusto?). Passiamo a Nietzsche: per me,e non solo per me,esistono due filosofie nicciane. La prima si occupa di far emergere le contraddizioni della tradizione,mentre la seconda regredisce alla dimensione del mito per poter creare nuovi valori per l'avvenire,e non è quindi logicamente codificabile; in quanto un mito non ha chiavi di lettura ben definite,comunica solo attraverso il racconto. Ma puoi comprendere la prima filosofia solo se prima avverti la necessità della seconda. Perciò risulta difficile avvicinarsi a Nietzsche,perché fondamentalmente è fatto per pochi. Lui stesso ammette di non essere compreso,di essere un uomo postumo. |
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25-01-2016, 13.40.50 | #125 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
Messaggi: 747
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
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25-01-2016, 20.28.39 | #126 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 14-11-2012
Messaggi: 919
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
** scritto da CVC:
Citazione:
Concordo, infatti la mia riflessione precedente termina affermando: "...Il dubbio è nella mente dell'essere umano e la fede nel cuore (metafora da discernere soggettivamente secondo le proprie esperienze e la personale sapienza), nessuna di queste due percezioni è inevitabile, è solo la loro quotidiana sintonia (il circuito) concede pace, gioia e armonia..." Forse, involontariamente, l'hai letta superficialmente. Tuttavia, saranno sono le opere eseguite, in virtù della fede, a determinare chi siamo e chi abbiamo deciso di essere, nonostante il dubbio ci attende e ci tempra fin dalla nascita. Nessuno viene stimato per i dubbi che aveva in vita, ma per le scelte prese con fede che stabiliscono esempio per gli altri, visto che i dubbi sono sempre gli stessi ...mentre è la fede che vale più della vita! Pace&Bene Ultima modifica di Duc in altum! : 25-01-2016 alle ore 21.51.33. |
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27-01-2016, 22.47.30 | #127 | |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Nietzsche aveva intuito questa tautologia, all'apice del suo pensiero prima della follia, nell'eterno ritorno dell'uguale, ma non c'era alcun Superuomo in grado di volersi fare carico di questa eternità, tanto insulsa quanto tremenda, molto più comodo e facile vagheggiare un infinito Divenire progressivo, l'infinito Divenire senza ritorni della tecnica positiva e raziocinante: era pronta un'evoluzione che trovava nel proprio stesso evolvere il suo eterno destino, un destino che lasciava milioni di cadaveri dietro di sé, i tanti doverosamente sacrificabili per un mondo senza bene, ma sempre trasformabile in qualcosa di meglio. Nietzsche non trovò il Superuomo, ma solo torme di piccoli uomini, minuscoli e buoni padri di famiglia, pronti tra un piccolo sentimento e un ancor più piccolo risentimento a svolgere la loro doverosa funzione con tutta la solerzia richiesta, a fare il loro dovere da degni componenti della società: primo tra tutti eliminare i rifiuti della macchina del Divenire, tenerla pulita e in ordine affinché non si inceppasse: assassini perfettamente in pace con se stessi, assassini innocenti che dopotutto non facevano che il dovere richiesto al meglio delle loro possibilità, attenti a essere sempre in regola dentro e fuori casa. Dio era già morto da tempo (anche se nessuno dei piccoli uomini lo aveva voluto, anzi, nemmeno se ne erano accorti di quell'enorme cadavere in decomposizione da un secolo), solo il cielo era rimasto vuoto di tanta ingombrante presenza. Sotto quel cielo finalmente ripulito da ogni mistificante menzogna dell'Essere, con l'uomo ridotto a funzionario del Divenire, ognuno chiamato ad allestire il Grande Paese della Cuccagna pieno di luci e frastuono per riempire tutto quell'infinito vuoto. sempre più i piccoli uomini cominciarono a sentire, ma senza poterlo capire, quanto le loro esistenze stessero diventando superflue e che, spento tutto il frastuono in un unico grande grido muto, non sarebbe poi rimasto che il silenzio, perché solo il definitivo buio silenzio di un nulla sconfinato si addice perfettamente all'Essere. Ultima modifica di maral : 27-01-2016 alle ore 22.59.03. |
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28-01-2016, 14.11.57 | #128 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Sono d'accordo. Farei alcune puntualizzazioni. Il Wittgenstein del Tractatus è antifiilosofo e soprattutto antimetafisico, ma non così tanto da accettare pedissequamente il pensiero di Carnap e del circolo di Vienna. Wittgenstein si accorge che è praticamente impossibile avere una regola linguistica che possa delimitare il dominio metafisico dell'indeterminato e quindi degli oggetti ontologici, quindi le sue tavole della verità che sono regole proposizionali attraverso operatori logici formali possono risultare vere nella correttezza della forma linguistica, ma senza poter intaccare minimamente il significato dell'oggetto ontologico. Il problema è la sussistenza o l'insussistenza di un oggetto, ovvero indeterminato o determinato. Con l'umanesimo la focalizzazione della filosofia passa dall'ontologia alla gnoseologia , dall'essere al conoscere.Ed è chiaro che il conoscere o linguisticamente è condivisibile da una comunità attraverso una metodica, oppure ognuno rischia di parlare solo a se stesso. Il metodo galileano fu la premessa di un linguaggio che conosce codificato in un metodo universalistico. Se l'uomo conosce toglie paure. Le paure erano gli dei o Dio e più si conosce e più si sottrae il potere del destino al cielo per darlo agli uomini. Tutto ciò rende sempre più consapevole che la tecnica e la conoscenza sono potere, perchè utili,funzionali e fruttuosi ai fini non solo di miglioramento di condizioni materiali. L'illuminismo poi e il positivismo ancora di più amplificheranno anche nella cultura la possibilità che l'uomom sia definitivamente emancipato dal concetto divino e sposta l'alltenzione sul pragmatismo al posto delle metafisiche. Nietzsche capisce ben poco della struttura storica materialistica, come troppi filosofi e pensatori . Ritenendo che il colpevole sia la morale e l metafisiche non ha capito che invece l'uomo sta diventando più materialista che mai . Dovrei approfondirlo, ma ho l'impressione che non conoscesse a fondo le origini spirituali e religiose. le opere di tutte le chiese e quasi tutte le spiritualità hanno mistificato i pensieri originari utilizzando strumentalmente Dio per acquietare le masse e per esercitare poteri materiali .Hanno "servilizzato" culture e uomini . Ritenendo che la morale condizionando le pulsioni istintive smorzano felicità e tragedia umana, appiattendo tutto nei "mezzi" sentimenti, nelle ipocrisie concettuali morali del tipico uomo mediocre (che già Hegel aveva definito "coscienza infelice") trova il movente e sbaglia il colpevole. Non ha sbagliato semmai l'essenza umana dell'esistenza vale a dire , puro, innocente, per poi essere triturato nelle convenzioni pseudo morali che nascondono i interessi materiali ....ma potrei sbagliare e dovrei approfondirlo. |
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28-01-2016, 16.00.06 | #129 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-01-2011
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Entro in punta di piedi in questioni che non sono il mio pane, ma Nietzscthe o Wittgeinstein non hanno forse avvalorato le tesi di Gorgia? Esse sono:
1. Nulla è; 2. Se anche qualcosa fosse, non sarebbe conoscibile; 3. Se anche qualcosa fosse conoscibile, non sarebbe comunicabile agli altri. Poi è arrivato Socrate di cui si dice molto, ma assai poco o quasi mai ci si sofferma sulla questione del perché Socrate non ha scritto nulla. Non ha scritto nulla perché ha intuito quanto assai poco valga la realtà al di fuori del verbo. Ai suoi tempi iniziava a diffondersi l'uso della scrittura, che è stata paragonata all'attuale tecnologia, la quale si accingeva a soppiantare la precedente cultura dell'oralità. Ma la realtà ricercata nella scrittura, i concetti e gli edifici logici cristallizzati nella forma scritta, deprivano l'uomo del suo rapporto privilegiato con la parola. Perché ciò che avviene nel dialogo, nel confronto orale, che è vivo e in divenire, non si riscontra nelle forme cristallizzate della scrittura che vorrebbero fermare il tempo, salmodiare i pensieri o peggio ancora le intuizioni. La palude in cui siamo impantanati è quella di non riuscire a distinguere la differenza fra oralità e scrittura, ed oggi in più fra parola e tecnologia. La scrittura e la tecnologia dovrebbero essere strumenti, stampelle del pensiero che può esprimersi vivamente solo mediante il verbo che è in divenire e, se si vuole, effimero. Soltanto il verbo coglie il presente mentale, la realtà in divenire. |
28-01-2016, 19.49.32 | #130 |
Garbino Vento di Tempesta
Data registrazione: 13-05-2014
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Dio è morto, anche Nietzsche.
Nietzsche è vivo e Dio invece è morto. Tutta la sua opera, tranne il suo errore macroscopico ad inseguire un' improbabile evoluzione nell' oltreuomo, lo dimostra. Nietzsche ha capito benissimo la grande importanza che la morale, soprattutto quella Cristiana, ha rappresentato nella sfida più infida e soverchiante nei confronti dei forti, e cioè dei nobili. Sono gli asceti che hanno dato la parola ai deboli e ai malriusciti, ammalandoli sempre di più, soltanto per poter aspirare alla potenza. Questo le Chiese fanno e beato chi ci cade. La Fede è pura illusione e il Dubbio il suo compagno naturale. Come se si sapesse cosa siano sia il dubbio che la fede!!! Ripeto, la fede è nata molto tardi, quando cioè il sentimento che aveva generato la necessità di credere in spiriti è diventato Cristiano. E' da quel momento che il Dio è diventato buono come noi, come i deboli che si ritengono buoni soltanto perché ormai incapaci di reagire. ARIA, Aria, c' è bisogno di ossigeno, di orizzonti non imperlati da pensieri dipendenti da dogmi, e soprattutto riportati con la più grande innocenza possibile. Una cosa sola è ovvia che ciò che si propone tutto è tranne che filosofico. Si ringrazia per la cortese attenzione. Garbino Vento di Tempesta. |