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30-01-2016, 22.13.37 | #142 | |||
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
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Citazione:
Non penso sia solo una questione di capitalismo che mostra i suoi aspetti più abietti da quando è entrato in crisi. Anche il capitalismo è destinato a crollare, come ogni cosa e i segni del suo crollo sono già evidenti. Si tratta piuttosto della impossibilità di trovare un senso dell'umano nell'era in cui il modo di pensare tecnico (che è pur sempre un modo di pensare umano, anche se lo sovrasta) sta diventando l'unico modo di pensare ammesso. Ed è l'unico ammesso, perché è l'unico che funziona, o meglio, che perfettamente illude del suo saper funzionare a dare a ogni individuo ciò che desidera e ciò di cui ha bisogno. La tecnica ha ormai tutte le possibilità per promettere e mantenere il "Paese della Cuccagna" la cui immagine, qui e ora, ha ormai preso il posto degli antichi Paradisi ultramondani, o del Comunismo utopistico che finirà la storia e il travaglio delle lotte tra classi. La tecnica garantisce il godimento con nessuna fatica, premi un bottone e hai tutto ciò che ti manca, senza nemmeno il bisogno di sapere come funziona. Accendi il computer o lo smartphone e sei interconnesso con il mondo, è bellissimo, come avere una bacchetta magica! Per qualsiasi problema poi c'è lo specialista che, in virtù della sua competenza tecnica, può risolverlo per te che non hai che adeguarti a un foglietto di istruzioni elementare. Il problema è che, come ogni "Paese della Cuccagna", anche quello della tecnica nasconde un inferno e quando questo inferno si rivela non c'è più altro paese in cui scappare, non c'è più nient'altro all'orizzonte ove poter sopravvivere, nient'altro a cui poter sensatamente pensare. Parafrasando Anders, abbiamo avuto la carrozza per spostarci con migliore tranquillità e sicurezza, ora non siamo più capaci di farne a meno e dunque la necessità di quella carrozza ci sovrasta al punto che tornare ad andare a piedi può solo essere un nostalgico sogno ingenuo o un momento di follia asociale. Citazione:
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31-01-2016, 12.51.51 | #143 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Rimango profondamente dissenziente circa il ruolo causale della tecnica "in sé" e quello dell' organizzazione sociale capitalistica nelle applicazioni tecniche della scienza e negli impieghi di fatto della tecnica (o delle tecniche) per quanto riguarda le condizioni attuali e le tendenze verso il futuro propri della storia umana. Questo dissenso é estremamente "profondo" e non si può certamente risolvere (tutt' al più credo si possa in varia misura chiarire) con una discussione nel forum, ragion per cui mi astengo dall' argomentare in proposito. Altro mio dissenso, molto profondo in linea di principio assai meno in pratica, riguarda le caratteristiche generali della storia umana. Per me, malgrado il mio pessimismo (o più probabilmente realismo) circa i prevedibili esiti di fatto, verosimilmente disastrosi e alquanto ignominiosi, della storia umana (che comunque non considero ancora del tutto inevitabili: qualche flebile speranza mi ostino a coltivarla), non si tratta comunque di ineluttabile "destino", ma di esiti non scontati a priori: se altre scelte in qualche misura soggettive (o comunque non integralmente condizionate oggettivamente) avessero prevalso, se "qualcosa", magari anche apparentemente di poco conto, fosse andato diversamente la "stretta capitalistica" sarebbe potuta essere stata già (e "per tempo") superata, o per lo meno in via di superamento verso un ulteriore progresso della civiltà umana, in alternativa alla profonda decadenza in atto e all' irrimediabile tragedia incombente (che peraltro mi ostino a sperare, anche "disperatamente" -per un fierissimo razionalista non é poco- reversibile ed evitabile rispettivamente). Il “finale della storia” per me non è scontato, né in qualità di “cristiano o postcristiano lieto fine”, né in qualità di “tragico greco ineluttabile destino”. E trovo inoltre decisamente confortante (un taglio “laico” -alternativa razionalistica, almeno in qualche misura o comunque relativamente più razionalistica, alla religione- di “stupefacente dei popoli”?) il pensiero che nell’ universo infinito vi sono infiniti pianeti più o meno simili al nostro nel quale compare -del tutto naturalisticamente, ça va sans dire- la vita. E che, come in una percentuale di essi la vita non si evolve (estinguendosi poco dopo la loro comparsa) oltre gli organismi procarioti, in altri oltre gli eucarioti monocellulari, in altri oltre animali incapaci di linguaggio e autocoscienza (come sarebbe accaduto anche “qui da noi” se alcune estinzioni di massa, come quella “dei dinosauri” fossero state “un po’ più massive” o magari se non fossero accadute o fossero accadute in modo “un po’ meno massivo”), così in un’ altra percentuale di essi potrebbe venire superata la “stretta similcapitalistica” (o qualcosa di analogo mutatis mutandis) fino al raggiungimento di una società di liberi e uguali nella quale lo sviluppo e la autorealizzazione di ciascuno sia condizione dello sviluppo e della autorealizzazione di ciascun altro. E probabilmente in quei remoti pianeti le persone “similumane mutatis mutandis” pensano con rispetto e ammirazione a noi che altrove ci siamo battuti per la “medesima causa mutatis mutandis” da loro stesse conseguita, ma venendo invece sconfitti, un po’ come noi pensiamo a Spartaco, a fra Dolcino, a Hus, a Babeuf, a Toussaint Louverture, a Salvador Allende, a Thomas Sankara e a tanti altri e a chi ha lottato con loro. |
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31-01-2016, 14.10.30 | #144 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Ma va! Ma chi e cosa ti fa credere che un credente non faccia quello che tu pensi,perchè la penso esattamente così.Emerge un concetto bloccato del come essere e vivere la cristianità- Prima di andare a dormire mi fustigo, faccio un "macumba" e spargo aglio intorno al letto.(Ovviamente scherzo) Personalmente ritengo che qualunque persona deve essere onesta e rispettosa dei propri simili.Dio, la provvidenza e tutto ciò che ne comporta è il valore aggiunto, ma per me non è un fine, lo scopo è vivere in armonia e in amore quì sulla terra....il resto si vedrà. Così come un agnosta, un non credente ritiene di essere più allineato ad Hume,invece che a Severino o Nietzsche o a chiunque altro pensatore non credente, così c'è una diversa interpretazione di come vivere la vita da credente o specifcatamente da cristiano. A me pare evidente che ogni umano abbia una sua caratteristica. Le categorizzazioni sono importanti per ordinare le conoscenze, ma attenzione a non ingessare il proprio pensiero in pregiudizi. Ma ti dirò di più,ci sono pensatori non credenti che mi stimolano di più che credenti,dipende dalla loro profondità.Amo i pensatori in toto che fanno riflettere a prescindere dagli steccati categoriali. Ad esempio ho ammirazione per Marx,Nietzsche mi sollecita dal punto di vista umano, ma ve ne sono molti altri. Siamo tutti umani, se non vogliamo pensarci creati da Dio, siamo figli della terra e un pò vittime di questo mondo.Quindi la felicità cercarla è giusto,la gioia contagia positivamente, ma sempre nell'amore e rispetto. |
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31-01-2016, 17.48.02 | #145 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-01-2016
Messaggi: 14
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
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Non sarà ora di cancellare questo falso dualismo "credente/non credente" ? E' davvero un obbrobbrio, non si può proprio sentire. E tutti lo dicono. Prima di tutto credente in che cosa? e poi fa ridere l'idea che ci sia gente che non creda, come se qualcuno potesse prescindere dal credere, come dal pensare, che infatti sono la stessa cosa. I cosiddetti atei e i cosiddetti credenti sono della stessa medesima pasta, in modo che addirittura si invertono: gli atei credono di avere solo il pensiero puro e rifiutano il credere, mentre in realtà è proprio una semplice fede in qualche principio ciò che li caratterizza come "scienziati". E i credenti pensano di avere la verità al di là di ogni pensiero chiaro ed evidente, perché secondo loro basta l'oscuro sentimento dell'amore a giustificare l'universalità del valore, palesando invece proprio la necessità di una dimostrazione, una prova ontologica per l'esistenza di questo elemento ignoto in cui infatti sia atei che credenti si trovano a venerare la verità o Dio. Nella riflessione ordinaria, se si dice che Dio non esiste, ciò viene fatto passare come un fatto plausibile; mentre se si ipotizza solo un momento che a non esistere piuttosto sia la realtà, si sobbalza indignati reputandolo impossibile. Gli atei dunque credono nella "realtà", i credenti pensano a "Dio", ma appunto sono due nomi differenti che designano due lati della medesima cosa universale. |
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31-01-2016, 19.33.24 | #146 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Potrei anche essere d'accordo, ma non eludere il problema perchè esiste, ma soprattutto non fare estremismi di esempi di credenti e non credenti che non serve a nulla:entra in merito perchè quello che dici non supera comunque purtroppo il dualismo.. |
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31-01-2016, 20.05.00 | #147 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
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Anche un gamete maschile che cerca un ovulo femminile è una forma di conoscenza per te? Quello che alcuni filosfi adducono sulla tecnica e volontà di potenza è un concetto storicamente ovvio trasformato in filosofese, Ben prima di Platone e della filosofai greca esisteva tecnica volontà di potenza.Quando si dice dell'età del ferro e del bronzo si indicano tecnologie e applicazioni non solo civili, ma armi . Che poi il dispiegamento delle tecniche grazie a conoscenze e metodiche più affinate abbiano ulteriormente reso evidente il fenomeno significa che è piuttosto riconducibile alla natura umana e non alla tecnica a trasformare.Il soggetto storico è sempre l'uomo e non i suoi strumenti. Il rischio è di fare di tutto un fascio fermandosi ai concetti di tecnica e volontà di potenza. |
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31-01-2016, 22.27.11 | #148 | |||
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
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Citazione:
La morale non è un dato biologico ma un tratto comportamentale e culturale presente e rintracciabile in qualsiasi civiltà umana,per quanto eterogenea. La scienza che studia i comportamenti umani esiste e si chiama antropologia. Citazione:
I concetti di volontà di potenza e tecnica potrei anche definirli,ma non penso sarebbe il topic adatto. Ultima modifica di memento : 01-02-2016 alle ore 07.31.34. |
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31-01-2016, 22.42.12 | #149 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 02-08-2015
Messaggi: 177
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
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Ultima modifica di memento : 01-02-2016 alle ore 00.20.04. |
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01-02-2016, 08.42.05 | #150 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
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Scusa Paul, ma cosa ti farebbe mai pensare che io creda che nessun credente si comporti (almeno per molti aspetti) come me e tanti altri non credenti? Non credo di aver mai dato adito nel forum al dubbio di pensare che ogni credente necessariamente prima di andare a dormire si fustighi, faccia un "macumba" (anche perché non so che cosa sia) e sparga aglio intorno al letto (questo fra l' altro lo fanno non pochi non credenti superstiziosi, contrariamente a me). In polemica con altri credenti ho fra l' altro più volte menzionato nel forum Severino Boezio come dimostrazione che si può essere cristiani e comportarsi bene disinteressatamente e non in vista del premio o castigo divino (nella splendida Consolazione della filosofia afferma chiaramente che la "virtù" andrebbe perseguita in quanto premio a se stessa -alla maniera degli stoici- anche se per assurdo Dio non esistesse e la vita umana non fosse eterna). @ Memento Mi hai proprio rubato le parole di bocca (pardon: di tastiera) circa la confusione fra ateismo e scientismo (preferirei solo dire "fra razionalismo e scientismo"; che per me é un irrazionalismo, anche se diverso e un po' meno "smaccato" da quello delle religioni e e ancor più dalle superstizioni). (Non mi stupisce comunque che da posizioni filosofiche distantissime e contrarissime si possa talvolta concordare su qualche questione: solo gli stupidi pensano pregiudizialmente di dover sempre e comunque dissentire in simili casi). Ultima modifica di sgiombo : 01-02-2016 alle ore 19.06.50. |
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