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04-02-2016, 09.26.05 | #172 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Sì Maral, forse non ho focalizzato bene ciò che intendevo, la premessa fu la divisone della metafisca dalla fisica e l'invenzione di un linguaggio logico formale con delle categorizzazioni. Siamo l'unica cultura sul pianeta che duemila anni fa ha scelto questa strada: con la sua potenza e con i suoi limiti. A me forse appare più lampante perchè le antiche scritture ,non solo spirituali, sono o semplice racconto o metafora ma insieme sono terra e cielo, ciò che sarà metafisico e fisico naturale. Un indiano parlava per metafore, un pellerosse lo stesso, Gesù nei vangeli è raccontato come narrazione con dentro parabole. Nietzsche sceglie volutamente la forma dell'aforisma deviando completamente alla strutturazione del suo pensiero in un procedimento logico. Perchè? Quel linguaggio ha ancora la capacità di unire sentimenti, ragione, spirito, corpo :non divide. A Nietzsche se togli l'empatia del suoi aforismi svuoti completamente la narrazione. Il linguaggio formale logico divide nettamente il razionale dall'irrazionale, da ciò che è ascrivibile nella determinazione del mondo fisco per deduzione, da ciò che è invece compreso nello psichico, emozione, sentimento, nell'intuizione. Ieri il razionalismo e il realismo erano dentro la metafisica, oggi è la scienza che ti parla di realtà e ragione: l'empirico ha svuotato il mondo metafisico .Il risultato è l'uomo alienato ,così come la tecnica che è asettica e standard, dove l'uomo è solo risorsa quanto una materia prima o il denaro: queste sono le conseguenze ,non le cause. La filosofia del linguaggio, l'analitica ,tenta il colpo finale verso la metafisica. La logica formale predicativa, ma soprattutto proposizionale è decisamente calcolativa in quanto raffronta proposizioni .Il problema fra metafisica e scienze naturali è sempre stato linguisticamente la divisione fra concetto ontologico e mondo fattuale, che non è solo la divisione di eterno ,perfetto e il divenire contraddittorio . Insomma l'indirizzo logico (o comunque linguistico) veicola la forma conoscitiva nelle modalità in cui l'uomo si relaziona con la totalità della conoscenza. La logica cerca di togliere ambiguità, ma in realtà diventa asettica in quanto toglie parte di umanità. Queste problematiche appaiono probabilmente a me più chiare, perché l’esegesi e l’ermeneutica sono il procedimento di traduzione interpretativa di un uomo d’oggi che è dentro lo schematismo logico , rispetto all’originario scrivente che invece poneva una metafora con una chiave simbolica e segnica diversa mentalmente e come pensiero. Ad esempio il Gesù nei Vangeli non è assolutamente descritto in termini logici, la parabola è una metafora dell’esistenza. Quando con l’ellenizzazione del pensiero i padri della Chiesa e più tardi la scolastica traducono la Bibbia , ma addirittura la interpretano in chiave aristotelica, quel pensiero originario è deformato, indirizzato e veicolato dentro uno schema linguistico. Per Nietzsche vale la stessa cosa. L’aforisma è una forma di pensiero che si esprime contenendo concetti, simboli e significati impliciti e intimi fra loro. Se io divido l’interpretazione con la chiave logica tolgo il sentimento o lo spirito dell’autore che potrebbe invece esserne essenza Non so fino a che punto riesco ad essere chiaro. Le mie sono semplici considerazioni per riflettere, non vogliono nemmeno esser tesi . Perché in fondo quello a cui volevo arrivare è il dire che noi oggi siamo ciò che fu scelto linguisticamente a suo tempo che tradotto vale a dire che la nostra mente vede il mondo da una prospettiva avendone perse altre. Allora : se Gesù scrive per parabole e Nietzsche per aforismi, qual è la chiave traduttiva linguistica per avvicinarci il più possibile all’essenza del pensiero degli autori? Oggi ,per adesso almeno, ha vinto la logica e il calcolo, con tutti i pregi e i difetti che questo sistema ha prodotto e produce: lo sviluppo da un parte della ricchezza attraverso la manipolazione della natura, e la disumanizzazione e l’alterazione della stessa natura, dall’altra. |
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04-02-2016, 13.07.12 | #173 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 26-11-2008
Messaggi: 1,234
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Beh, un conto é la tecnica, un conto sono l' ideologia e l' atteggiamento pratico socialmente dominanti (a mio avviso oggettivamente determinati in ultima istanza dagli assetti sociali dominanti capitalistici) che tendono, quale scopo supremo e predominante, al perseguimento della crescita quantitativa illimitata di produzioni e consumi attraverso l' impiego (strumentale, in qualità di mezzo), della tecnica e conseguentemente allo sviluppo illimitato della tecnica a questo stesso scopo (eminentemente irrazionalistico e irrealistico, letteralmente “di corte vedute”, in una parola: disastroso). Citazione:
Ma in realtà già Eraclito affermava che “panta rei”! Il mutamento rivoluzionario della modernità per me é soprattutto proprio della pratica produttiva socialmente dominante (e i mutamenti nell' ideologia dominante, fino al nichilismo morale e al consumismo parossistico attuale, disastrosi per l' etica e per l' estetica, negatori di qualsiasi residuo di equità e giustizia sociale ancor più radicalmente di qualsiasi altro precedente storico -ed é tutto dire!- e disastrosi per le sorti dell' umanità intera ne sono a mio parere conseguenza). Citazione:
Ma la parte materiale naturale del mondo é di fatto, oggettivamente, realmente per quanto limitatamente, calcolabile e modificabile attraverso la conoscenza scientifica e l' applicazione della tecnica (altrimenti il modo di produzione capitalistico e le sue conseguenze in “marxistese“ sovrastrutturali non si sarebbero potute imporre). Ciò non toglie che invece quella di considerare calcolabile anche ciò che della realtà non é (o di negarne tout court l' esistenza) é una pretesa ideologica (nel senso di espressione di falsa coscienza), per quanto dominante e rovinosamente efficace (ma i nodi verranno al pettine quando la natura presenterà inevitabilmente il suo conto, cosa che é solo “all' inizio”). Citazione:
assolutamente, perfettamente d' accordo (in particolare circa l' evidentissima, per quanto si cerchi accuratamente di celarla, netta inferiorità della pretesa scienza economica rispetto alle più primitive e becere superstizioni dell' antichità e del medio evo). |
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04-02-2016, 15.49.49 | #174 | |
Nuovo ospite
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
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04-02-2016, 17.32.31 | #175 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Non sono affatto d' accordo che la causa prima dei mali del mondo odierno sia la chiarezza logica e razionale (che fra l' altro é tutt' altro che dominante: gli oroscopi, i padripii e ogni altro tipo di pessima superstizione sono sempre più all' ordine del giorno; e anche lo scientismo, che fa la sua parte nel rincoglionire a pro delle classi dominanti le elités un po' più acculturate, è per me una forma di irrazionalismo, anche se un po' meno smaccato). L' arte é importante e il vago e l' indefinito ne sono aspetti fondamentali (ben teorizzati fra gli altri dal grande Giacomo Leopardi), ma la chiarezza logica e il rigore razionale nelle conoscenze non sono meno importanti e necessari. Per me il capitalismo odierno "in avanzato stato di putrefazione" sta portando l' umanità alla rovina irreversibile e all' autoestinzione (oltre che a livelli inauditi di orrenda barbarie, iniquità, immoralità e ingiustizia) non per un eccesso, ma invece per un grave difetto di razionalismo che gli é oggettivamente intrinseco; difetto di razionalismo non tanto in assoluto (anche in passato non è che abbondasse il razionalismo), quanto relativamente all' enorme potenza raggiunta dalle forze trasformative (distruttive quanto costruttive) umane, grazie soprattutto allo sviluppo delle scienze e delle tecniche: ci vuole molta più maturità e "testa sulle spalle" per maneggiare mitragliatrici o bombe, magari atomiche, che per maneggiare pugnali e spade; ma anche semplicemente per maneggiare moto da gran premio o aerei supersonici che per maneggiare monopattini o biciclette) |
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04-02-2016, 17.58.32 | #176 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Come mi capita sempre più spesso, condivido in gran parte ciò che affermi. Solo che mi sembra che questo "Dio fai da te, lassista, edonista, per il quale tutto é permesso e tutto é perdonato", per il quale é "vietato vietare", vietato disprezzare, parlar male, odiare anche i comportamenti più gretti, meschini ed infami che si sta sempre più imponendo" (secondo me come palese manifestazione della decadenza in atto, dell' "avanzato stato di putrefazione" in cui versano le società occidentali -per lo meno- odierne) mi sembra una palese manifestazione di nichilismo, anche se particolarmente "terra-terra", privo delle nicciane sparate fanfaronesche sul "superuomo" (che i non pochi ammiccanti verso Nietzche, fra i conformisti politicamente corretti, pretesi "trasgressori ...ma non troppo" -Nietzche stesso, che non apprezzo per nulla, credo non avrebbe proprio desiderato la loro ammirazione- preferiscono pudicamente tradurre "oltreuomo" *). Questo Dio (lungi da me ogni intenzione blasfema, anche se il paragone é decisamente abominevole, schifoso), più che morire si é trasformato nel suo contrario, un po' come il PCI si é trasformato (o meglio deteriorato, putrefatto) progressivamente in PDS, DS, PD. _ * Non ho letto attentamente molti interventi su Nietzche nel forum e non vorrei che contro le mie intenzioni questo apprezzamento venisse inteso come rivolto a qualcuno degli intervenuti sull' argomento: assolutamente non mi riferisco a nessuno di loro (non sono un politicamente corretto trasgressivo ma non troppo, e se ritengo di dover polemizzare duramente non uso eufemismi e non mi nascondo dietro sottintesi; solo non é questo il caso. |
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04-02-2016, 21.30.28 | #177 | ||
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
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Ma Nietzche non ha mai detto le cose che dici. Per intendere cosa sia il superuomo o oltreuomo o come volete, bisogna anzitutto chiedersi del perchè della guerra. Nietzche non è affatto a favore della aristocrazia, questo è un pensiero della destra, totalmente fazioso e ridicolmente manchevole di interrogarsi sulla miriade di questioni che germinano da Umano troppo Umano.(che tra l'altro è il primo nietzche...come dire poi si vola ancora più in alto) Che significa che noi siamo deserti? che significa guerra? Ecco prima di avventurarsi in ridicole e faziosi illustrazioni di un Nietzche da cartolina, cominciate a interrogarvi su quello. E se non ci riuscite tornate pure al vostro Dio e alle vostre ideologie. Ma per favore lasciate perdere il sommo pensatore. Non fa per voi. Il pensiero è aforistico, si dice spezzato, ma non è affatto così. Per favore tornate a rileggervelo. Nietzche Darwinista? Nietzche Determinista? Io rimango basito ancor di più che rispetto alle incredibili generalizzazioni su Hegel (Perchè lì capirei, il discorso si tinge di matematismi). Ma quando dice che l'uomo è quell'animale che vorrebbe tanto essere un animale: ma che non può!....cosa vuol dire gente??? Meditate per favore, meditate! Basta sciocchezze. Ultima modifica di maral : 04-02-2016 alle ore 23.10.03. |
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04-02-2016, 23.05.07 | #178 | ||||
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
Citazione:
Il discorso ci porterebbe lontano. Nietzsche, per quanto ne so (magari Garbino potrà confermarlo), intende la volontà di potenza come puro impulso vitale', espressione di una potenza che si mantiene soddisfatta di sé sia nel prendere che nel donare del tutto liberamente, senza risentimenti, lamentazioni o rivendicazioni di sorta. E' un apprezzamento della vita come tale al di sopra di ogni giudizio morale. E' chiaro che la sua repulsione per l'ascetismo è repulsione verso chi mortifica la vita che pulsa nella carne sperando in una vita ultramondana in spirito dove sarà largamente ricompensato e si troverà ad avere quella beatitudine che qui è continuamente mortificata a causa della sua attuale impotenza. La volontà di potenza nicciana è la volontà eroica in senso tragico, è volontà di diventare ciò che si è, oltre il bene e il male e sempre fedeli alla propria terrena esistenza. E' volontà del tutto sufficiente a se stessa; del tutto innocente come innocente è la vita per quanto possa rivelarsi terribile e, nella sua innocenza, l'oltreuomo è come un fanciullo. Citazione:
Per l'istituzione religiosa il discorso è diverso e lo vediamo continuamente: ormai la Chiesa non sa proporsi in altro modo che come una sorta di agenzia etica su aspetti del tutto mondani e sociali. Oltre questa dimensione essa stessa non sembra più potersi riconoscere alcuna credibilità Utilizza l'etica affinché la sua capacità di dominio nello stabilire limiti possa continuare a sussistere in un mondo che ha visto la morte di Dio, si appella persino a delle ragioni di natura che dovrebbero essere del tutto estranee alla sua vocazione al soprannaturale, e il tentativo, condotto in questi termini, è destinato inevitabilmente a fallire. Citazione:
Citazione:
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04-02-2016, 23.59.59 | #179 | |
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
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Lo so bene che Nietzsche sia consapevole anche che le sue spiegazioni siano solo interpretazioni del grande caos che domina il cosmo,rispetto al quale la conoscenza umana non è nulla in confronto. Che invece sia a favore di una classe aristocratica (se per aristocrazia non intendiamo il semplice possesso di un titolo nobiliare ma l'attitudine a comandare) mi sembra difficilmente opinabile,forse dovresti tornare tu a rileggere i suoi testi. |
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05-02-2016, 00.59.17 | #180 | |
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Riferimento: Dio è morto. Anche Nietzsche.
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Credo che tentar di fare della sana ironia (su tutto...e quindi anche su Nietzsche) sia facoltà somma dell'essere umano. L'essere umano, una volta leggevo, si distingue dal bestiame perchè ...sa ridere. Non mortifichi con questo spirito la nostra pura natura ( che è il puro voler essere di Nietzsche no?). Mi andava di riderci sopra, al di là del bene e del male, e l'ho fatto. Rientra nei miei diritti di zoticone il poterlo fare. Bisogna anche ammettere con onestà che il filosofo ben si presta alla burla proprio perchè non sa ridere di se stesso e la sua tragicità sconfina nel...tragicomico. Ma forse vossignoria se ne è fatto un idolo ? Dio è morto e si è seduto il buon Friedrich sul suo trono per caso ? E mentre calorosamente ci invita ad adorare il nostro di DIO lei , senza volerlo, se ne è gia istituito un altro ? P.S: E' ovvio che Nietzsche non ha mai detto quelle parole. Chi parla è la mia rappresentazione del filosofo. E' la maschera che gli ho posto sul viso. E' un personaggio carnevalesco che recita Nietzsche e i sorci sono altre maschere che gli guizzano attorno, nella nebbia delle calli. Ma attenti che sotto la maschera non c'è alcuna certezza di un volto... |
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