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24-10-2004, 23.25.22 | #62 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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giochi del Divino
Citazione:
brevissime e puoi comprendere il perchè.. Quando arriverai allo scalino giusto chissà, interverrò.. Per ora non posso far altro che far..scorrere i posts e (perdonami) ogni tanto sbadigliare. Così E'... |
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24-10-2004, 23.36.08 | #63 |
Angelo al contrario
Data registrazione: 18-04-2004
Messaggi: 115
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Do molta importanza alla logica. La logica è essenziale per vivere in questo mondo. Se io fossi privo di logica non potrei fare nessuna delle attività essenziali utili alla mia vita.
I ragionamenti mi permettono di capire cose legate al primo livello del sentire. Mi spiego meglio: - se io compio devo compiere un viaggio da Lecco a Milano, nessuno mi vieta di passare per Torino, ma la logica m’impone di seguire un’altra strada; - se io devo prepararmi un caffè con la classica caffettiera, seguo un procedimento logico che mi porta a svitare la parte superiore, togliere il filtro, mettere l’acqua, rimettere il filtro, mettere il caffè, chiudere la caffettiera, accendere il gas, posizionare la caffettiera sul gas Questi due esempi sono molto banali, ma sono servono per illustrare l’utilità della logica e la sua enorme importanza. Ma attenzione! La logica si ferma al primo livello del sentire, chiamiamolo “livello del sentire quotidiano”. Dire che la logica ha dei limiti, non significa dire che dev’essere abbandonata, ma bensì superata da un qualcosa che trascende la logica. Ci sono cose che necessitano di una visione logica per essere comprese e cose che necessitano di un salto di qualità in più. Studiare un testo già scritto è utile per comprendere il pensiero di chi ci ha preceduto, per capire dove si è arrivati; tu hai fatto l’esempio della filosofia… ma va bene anche la biologia, la fisica, la matematica. Chi studia queste materie deve rifare il percorso dei suoi predecessori, per poter produrre qualcosa di costruttivo. Ma lo ripercorre molto più velocemente, in quanto i concetti e le idee sono già state partorite e non deve far altro che prendere coscienza di ciò che è già stato trovato. Ad esempio, in filosofia difficilmente potrò capire Nietzsche se prima non ho studiato Platone e Aristotele… e difficilmente potrò capire i concetti di Aristotele se non so cosa voglia dire universale, trascendente, metafisico… Tuttavia quando mi avvicino a testi già scritti, io amplio le mie conoscenze… il mio sapere diventa enciclopedico, vastissimo e come un’enciclopedia posso parlare di qualsiasi cosa mi venga chiesta, purché sia stata già scoperta. Oltre questo tipo di sapere enciclopedico, fatto di pura conoscenza esiste la rielaborazione e accanto a questa la creazione del nuovo. Quando creo qualcosa di nuovo io faccio un passo avanti… E permetto a tutti gli altri di fare un passo avanti. Spesso si è gelosi delle proprie scoperte, spesso si fatica a mettere gli altri a conoscenza di ciò che sappiamo, crediamo che sia nostro… sbagliatissimo! Ciò che apprendo può essere veramente utile, quando viene comunicato agli altri, permettendo loro di elaborarlo e creare nuovamente il nuovo. E' una speculazione concettuale e raramente (poiché secondo i soggetti e la capacità simbolica esorcizzante di chi scrive.. in prosa -esclusione fatta per quella romanzata in un certo senso da poter equiparare allo scritto in versi !) raramente -dicevo- mette in discussione i bisogni più intimi ed elementari dell'uomo. Qui non ho capito a che tipo di speculazione ti riferisci… penso a quella filosofica visto che me ne hai parlato precedentemente. In tal caso mi permetto di correggerti, perché la filosofia ha un’ampiezza tale da darci una sorta di visione d’insieme che nessun’altra scienza può fare; già definire l’oggetto della filosofia non è cosa facile e la sua mancanza di scopi la rende una scienza libera. Leggere un filosofo e comprenderlo può determinare in te grandi cambiamenti… nel corso dei secoli il pensiero dei filosofi ha influenzato tutto il resto: prendiamo l’illuminismo, il romanticismo, lo stesso crisitianesimo… etc. etc.. Il problema è capire cosa si intende per bisogni più intimi ed elementari dell’uomo… Di nuovo mi trovo in disaccordo con te quando dici: Raramente riesce a toccare ad una sfera più profonda di ciò che pensiamo di essere..della nostra parte apparente.. Semplicemente perché mette in gioco la nostra capacità di elaborare concetti già formulati e non di partorirli direttamente attraverso lo stimolo di simboli soggettivamente da noi interpretati ed elaborati.. ATTRAVERSO I SENSI !!! Sono i nostri sensi a poterci portare alla comprensione -che sta al di sotto dell'intelletto che serve, a mio avviso, solo da coordinatore esterno. Come ho già espresso insieme conoscere i concetti già espressi è la prima tappa che mi permette di “creare il nuovo”. A meno che tu non consideri la creazione come qualcosa di intuitivo… ora è vero che l’intuizione gioca un ruolo importante, ma anche vero che non basta. I sensi? I sensi sono una limitazione… li abbiamo e presentano certe caratteristiche e limitazioni. E l’elaborazione degli stimoli e dei simboli attraverso i sensi è limitativa, poiché soggettiva… Noi disponiamo di cinque sensi… Immagina che esista un mondo identico al nostro dove gli abitanti sono privi del senso della vista: loro nascono, vivono, muoiono, senza questo senso… e conoscono il mondo per mezzo degli unici quattro sensi a loro disposizione… la loro conoscenza è molto inferiore alla nostra, ma loro non lo sanno. Un giorno vengono messi in condizione di vedere… cosa succederà? Beh… si accorgeranno che il mondo è molto diverso da come lo percepivano solo con i quattro sensi e all’inizio sarà veramente dura… poi con il tempo si abitueranno e vivranno in questo nuovo mondo, fatto di luce e colore… il mondo non è cambiato, è cambiata la loro visione… Così siamo noi… noi ora abbiamo cinque sensi… i cinque sensi sono sviluppati in maniera tale da permetterci questa visione del mondo. Ciò non ci impedisce di procedere in profondità verso l’essenza di tutto… ma ripeto, nelle nostre condizioni attuali non possiamo vedere nulla all’infuori dei nostri sensi, peraltro poco affidabili. |
25-10-2004, 00.10.26 | #64 | ||
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
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Citazione:
No mi dispiace ma noi non possiamo creare niente di nuovo, c'è gia tutto... noi usiamo al massimo della creatività.... plasmiamo... Proprio per questo però ti do ragione sul secondo punto è una gelosia stupida, dal momento che non è roba nostra perchè dovremmo esserne gelosi... eppure c'è gente convinta di aver l'esclusiva... comunque quelli convinti così hanno in mano ancor meno di altri.... è vero comunicarlo è utile prima per se stessi e poi per gli altri .... Citazione:
Certo che possiamo vedere, perchè no? si tratta solo prima di girarsi e poi di uscire dalla caverna (conosci la caverna di Platone? mi sembra di scorgere una buona preparazione teorica.... per cui dovresti conoscerla) |
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25-10-2004, 03.01.27 | #65 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Citazione:
amo precisare che in tal senso per me non esiste 'la filosofia' (come non esiste 'la religione' ) Penso comunque che un buon uomo pensatore, cioè filosofo, possa ampliamente essere comprensibile.. se lo è ciò che ha da dire.. ! Non parliamo di regole matematiche, ma di Percorsi umani ! Per me, esiste unicamente l’essere umano con un proprio nome e cognome ed il proprio comunicare ciò che è ! C'è chi ha reso pubblichi i suoi scritti e chi non li ha mai scritti.. Chi li ha pubblicati ed avrebbe potuto farne a meno (per la gioia di molti di noi).. C’è chi invece avrebbe ‘dovuto’ e non l’ha fatto e le poche perle restate sono più preziose di tutta la Treccani con aggiornamenti.. Io vedo un po’ il filosofo alla stregua del politico (magari di un buon politico) ma pochi quelli che hanno cercato di cambiare se stessi.. I più si sono limitati a dare un’interpretazione di ciò che vedevano.. Avrebbero fatto meglio a fare gli operatori in campo fotografico.. Ciò che ci ‘cambia’ non sono le idee (sino a quando rimangono tali).. Stranamente a ciò che si potrebbe dedurre la maggior parte dei fisici non sono ‘teorici di idee’ ma sognatori.. Solo la capacità di SOGNARE li porta a cercare.. Magari in un modo diverso dal più ortodosso ‘mistico..’ ma molto hanno in comune Concordo su ciò che dici anche se non è troppo vicino a ciò che sento essere il mio percorso.. Cioè.. anch’io faccio il caffè e tutte quelle cose lì.. anche se a dirti la verità spesso preferirei versarmi la caffettiera addosso, se potessi scambiare questo con una più intensa capacità percettiva.. ! Se esistesse un pianeta dove gli uomini non possedessero i nostri cinque sensi.. nessuno ci dice che non abbiano sviluppato una percezione più fine (affinata) della nostra.. La maggior parte degli artisti compensa ciò che gli psicologi chiamano carenze.. Lancia semplicemente il suo ‘eros’ vitale.. in direzione alla vita! Cosa intendo per 'bisogni elementari dell'uomo' ?! La sua sete d' infinitezza.. Il suo bisogno di penetrare l'amore.. Un abbraccio ! Gyta |
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25-10-2004, 12.52.49 | #67 |
ospite sporadico
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Si si.... son d'accordo la filosofia in se per se... non serve a niente quella moderna poi mi sembra abbastanza inconcludente....
Per questo io dico che bisogna agire.... non è un agire nel senso letterale... cioè fare chissà che... Quando parlavo di comunicazione.... non intendevo anche questa in senso letterale.... se volessimo... letteralmente ci si avvicinerebbe meglio trasmissione. Anche l'arte... come tutte le cose che abbiamo al mondo è di vari livelli.... c'è l'arte che come dici tu Gyta serve solo a chi la fa... o per quello che dicevi molto bene o peggio per alzare il conto.... ma c'è anche arte che trasmette... in questo caso l'artista deve avere qualcosa nel suo Essere... Poi andremo avanti con il discorso.... se non lo fa nessuno dovrò sacrificarmi |
25-10-2004, 13.18.21 | #68 | |
Angelo al contrario
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x Uno (posso chiamarti Uno, vero?)
Citazione:
D'accordissimo con quello che hai scritto. Di fatti, mi sono espressa male... in realtà tutto ciò che noi "creiamo" esiste già... il nostro "creare" consiste più che altro nel prendere coscienza di queste cose e nel comunicarlo ad altri. Sì conosco il mito della Caverna di Platone ed era proprio a quello che pensavo quando ho scritto l'ultimo post. La nostra condizione purtroppo è ancora quella dei prigionieri della caverna. Buona preparazione teorica?! Oh... no! Sono ancora alle prime armi e più che altro "so di non sapere"... (tanto per essere in tema). Un Saluto. Angel |
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25-10-2004, 18.06.14 | #69 |
ospite sporadico
Data registrazione: 05-01-2004
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Per Angel (ho deciso da solo di abbreviare)
Breve disgressione poi tornerò in topic
Certo che puoi chiamarmi Uno (pubblicamente non metto il mio nome vero, ma questo un pò è il mio nome in internet) Amicizia è una parola grossa, però se in questo momento... che fosse per 10 minuti o 10 anni, o tutta la vita, c'è una comunione di interessi, voglia di condividere, di confrontarsi o anche di farsi una risata etc etc... per me quella è amicizia... poi se (spero sempre mai) e quando questi presupposti vengono a mancare... allora pazienza, ho imparato anche a non rimanerci più male, si un certo dispiacere per quello che poteva essere e non sarà.... ma non posso e non voglio costringere le persone a essere quello che non sono. Per preparazione teorica intendevo almeno nozionistica... non mi sbagliavo... il "mito" della caverna lo conoscevi.... La nostra condizione è crederci prigionieri.... le catene sono fatte di ombra e dei nostri vicini... appena fai per girare la testa quello vicino... spesso quello che fa finta di aver visto fuori, ti dice "no non girarla... fuori è così... così... etc etc" in realtà lui non ha coraggio di guardare e non vuole che neanche tu guardi per non essere da meno... uno che ha visto ti dice "è bello... faccio fatica ad esprimertelo... è praticamente impossibile farlo a parole... non posso io portarti fuori o spingerti... però se hai bisogno di un punto dove poggiare la mano per far leva sono disponibile...." questo ti direbbe uno che ha visto. Ultima modifica di Uno : 25-10-2004 alle ore 18.10.59. |
25-10-2004, 20.22.52 | #70 |
Angelo al contrario
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Esattissimo... Certe volte ti sorgono delle domande, dei dubbi... e allora ti rivolgi a coloro che reputi più esperti per saperne di più...
spesso costoro sono persone che pensano di possedere una verità immune da ogni accusa e ti guardano con compassione se nutri dei dubbi... ma io "rompo le scatole" e faccio domande... per capire, per sapere... in più mi documento... cerco, valuto, vivo, sperimento... procedo... perchè lo faccio? Boh! Cosa ne ricavo? non m'interessa sapere cosa ne ricaverò... m'interessa capire, sollevare i miei dubbi, aprire porte che celano altre porte... uscire da sta benedetta caverna... Un saluto... |