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21-06-2004, 02.19.45 | #129 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-09-2003
Messaggi: 486
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D'accordo, ma
se al termine della più estrema meditazione trovo in me stesso, oppure in qualche non luogo di non me stesso, un indefinito ente o non ente che non possiede alcuna delle determinazioni che mi concernono: in cosa sarà diverso questo "quid" (per dargli un nome) da quello che troveresti tu in te stesso, oppure in qualche etc...etc... ?
Ora se questi, o questo, "quid" non sono diversi in te e in me, posso dire che essi coincidono ? Se posso dirlo, posso trarne la conseguenza che si tratta di un "quid" (ente-non ente) talmente aspecifico ed indifferenziato da rappresentare qualcosa di estremamente generico e basilare per la vita, come ad esempio lo scorrere del tempo, od il fluire di energia, o la combustione dell'ossigeno. Non staremo divinizzando i processi ossidativi, o la fisiologia del ricambio ? Ma supponiamo anche di non farlo, non è più giusto attribuire a questo "quid" la semplice, ma basilare, proprietà di rendere possibile l'esistenza, la quale è esistenza di ciascuno di noi presi singolarmente? Insomma, io, personalmente, quando cerco di rappresentarmi la consapevolezza, anche nella forma più pura dell'autocoscienza, non smetto mai, neppure per un istante, di "sentire" che essa ha per referente la mia "presenza", non quella di qualcun altro. Anche quando penso o avverto la presenza di qualcun altro. E credo che sia per tutti così. Diverso è quando respiro, o digerisco, perchè in queste funzioni non vi è nulla di cosciente. Ma, per l'appunto, non riesco, con tutta la buona volontà a giudicarle funzioni "superiori" alla mia capacità di rendermi consapevole di star facendolo... Se il reincarnarsi deve significare continuare a far parte del flusso vitale che compone la biosfera, allora ti dirò che è questa, nè più nè meno, la scoperta dell'acqua calda. Non c'è bisogno di approfondire remoti misticismi per ammettere che gli atomi di cui siamo formati finiranno tra i mattoni che strutturano altri corpi, oppure l'aria, l'acqua e il mondo minerale. Non ho dubbi sul fatto che qualcuno degli elettroni che in questo istante costituiscono il mio corpo sia stato in quello di Goethe, di Napoleone, di qualche cozza e nel nucleo di alcune stelle spente... Così come so che, mentre pigio col dito i tasti su cui scrivo, sciami di particelle si "scambiano" tra la mia pelle e la tastiera. Ma questo non è reincarnarsi in essa. |
21-06-2004, 10.09.53 | #130 | |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
Messaggi: 558
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Re: D'accordo, ma
Citazione:
Reincarnarsi non è questo. Quando il tuo corpo morirà e rinascerai, ne prenderai un altro, mio caro. Gli atomi del tuo probabilmente si troveranno da tutt'altra parte, sparsi un pò qua, un pò là, come dicevi tu, no? La reincarnazione è una cosa seria da studiare e approfondire. Ciao, Giulio |
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