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17-06-2004, 16.39.41 | #103 |
Utente bannato
Data registrazione: 09-07-2003
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“…Spero di sì… bene, sappi che un missionario cristiano ha avuto modo di raccontarmi più volte che ha conosciuto - esperienza diretta, quindi - volontari laici, spessissimo non credenti, dimostrare con il proprio operato, non con vane parole, profondissimo amore verso il prossimo nell’aggirarsi instancabile fra le favelas delle megalopoli brasiliane.”
Profondissimo amore? Attento a dire parole che non conosci. Comunque, si può anche aiutare per ottenere un premio (quasi tutti fanno così). E questo non è amore. Ogni tanto ci può essere qualcuno che lo fa solo perché lo sente. Ma in quello stesso momento, non è certo un materialista in quanto compie un atto profondo. Questo è il mio pensiero. ”Sembri alquanto infastidito …” Hai detto bene, sembro. Il resto credi abbia tanto senso? Andiamo a leggere le cose importanti. “Mi domandi se so cos’è lo yoga, mi assicuri un tuo insegnamento, ma solo se starò attento. Ma perché mai rivolgi a me una simile domanda se hai più volte evitato di rispondere alle mie di domande?” Ti dico così per concentrarti su un qualcosa che è molto importante e che tende a rispondere anche alle tue domande, capito? Non essere presuntuoso e credere di sapere e non poter imparare da chi non conosci. Ti sto portando su un discorso molto serio, quello della ricerca interiore. E lo yoga non può essere escluso. E’ difficile avere una idea dell’antico oriente se non si conoscono tutti gli insegnamenti che sono stati dati. Così come molti altri avete un’idea distorta. Il mio è solo il mio punto di vista, e puoi anche ritenerlo stupido, ma approfitta di conoscere più che puoi, da chiunque. “Lo yoga, ti confesso, non m’interessa, sono troppo indisciplinato per riuscire a seguire una qualche disciplina… sono stato semplice, umile e chiaro ora?” Sei libero di fare quello che vuoi. Sei tu che devi realizzare in tè. “Nelle dottrine orientali c’è un sapere talmente grande che t’impedisce di parlarne? O non è che forse stai solo evitando di esporti? Io, misero ignorante in materia, qualcosa l’ho pur sempre detta e scritta… poi, fra l’altro, il mio concetto è sufficientemente coincidente con quello di qualche altro pensatore. Non disdegno le dottrine orientali… qui sicuramente mi sono espresso male: ho lasciato intendere, forse, quel che realmente non penso.” Forse! “Io disdegno l’acquisizione e la trasposizione acritica e mal compresa che molti occidentali pretendono di proporre di queste affascinanti filosofie… ribadisco, AFFASCINANTI.” Adesso ci iniziamo a capire. Ciao, Giulio Ultima modifica di Giulma : 17-06-2004 alle ore 16.43.59. |
17-06-2004, 16.42.07 | #104 | |
Utente bannato
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Citazione:
Certo. Ci si stà girando intorno, così dopo, si comprende meglio l'importanza di questa legge. Karma, reincarnazione, legge causa-effetto. Giulio |
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17-06-2004, 17.00.31 | #106 |
Ospite abituale
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Questo è un déjà vu – un semplice copia/incolla
Quanto segue non so se corrisponda al Vero, non appartiene a me, chi parla è un altro Maestro, uno che solitamente è definito illuminato… leggi con attenzione, sono parole sue… dell'illuminato, un profondo conoscitore delle filosofie orientali:
"… Non possiamo valutare queste cose nei termini che usiamo di solito per le cose che facciamo: le tecniche di meditazione, lo yoga e tutto il resto. Non sono contro queste cose, non fraintendetemi, ma tutto ciò non è il mezzo per raggiungere il traguardo che vi siete prefissi. Il traguardo stesso è falso. Se è un corpo flessibile ciò che vi interessa, probabilmente le tecniche yoga vi aiuteranno. Ma certo lo yoga non è lo strumento per raggiungere ciò che chiamate illuminazione o trasformazione o qualunque altra parola vogliate usare. Anche le tecniche di meditazione sono azioni basate su se stesse. Sono meccanismi di auto-perpetuazione. Voi mancate l'obiettivo nella vostra ricerca della realtà ultima proprio a causa di tutte queste tecniche, che non sono altro che stratagemmi che usate allo scopo di rendere permanente il vostro io. Voi realizzerete all'improvviso, o albeggerà in voi, la comprensione che la ricerca stessa della realtà ultima è un meccanismo di auto- perpetuazione. Non c'è nulla da raggiungere, nulla da guadagnare, nulla da ottenere…" "… Non è la realtà ultima ciò che vi interessa realmente, non gli insegnamenti dei guru, non quelli dei santi, non il mucchio di tecniche che conoscete; niente di ciò vi darà l'energia che state cercando…"…"… Il mondo, esattamente così com'è, è la sola realtà che conosco. La realtà ultima è un'invenzione dell'uomo e non ha assolutamente nessuna relazione con la realtà di questo mondo. Più cercherete di capire la realtà (che chiamate realtà ultima) più vi sarà difficile vivere la realtà delle cose come sono. In pratica sono i vostri tentativi per sfuggire la realtà del mondo così com'è che vi rendono difficile vivere in armonia con le cose che vi circondano…."…"… Quando vi libererete dal desiderio di raggiungere, o sperimentare quella realtà che collocate fuori di voi, troverete non solo che è difficile comprenderla, ma anche che non vi è possibile farne esperienza; " E via discorrendo, altre amenità sullo stesso tenore; ci sono altre decine di passaggi che attesterebbero, per voce di una persona comunemente definita 'illuminata', l'errore insito in quel che affermi tu… che dire? Anch'io sono convinto che lo yoga o la meditazione, che consentono di sfiorare il proprio intimo, attività che in altre culture possono essere assimilate all'introspezione, siano molto utili. Le ritengo giovevoli soprattutto per acquisire un buon equilibrio interiore, ma non sono troppo convinto che siano strumenti, o mezzi utili per approssimarsi al 'divino'. La meditazione, alle volte, induce stati di trance, così pure alcune sostanze chimiche, così pure alcuni ritmi parossistici o sincopati che interferiscono con la circolazione sanguigna e l'afflusso di sangue ed ossigeno al cervello. A tal proposito, interessantissimo sarebbe poter leggere qualche resoconto scientifico (intendi con ciò, esperienze indotte in laboratorio o controllate direttamente attraverso qualche strumento tecnologicamente avanzato) sulle conseguenze che si vengono a produrre nelle condizioni di coscienza alterata… ti rinvio ad una piacevolissima lettura di una pubblicazione recentissima: <Mente & Cervello>, mese di luglio-agosto, anno 2003… leggi, almeno lì c'è la spiegazione di una causa e di un effetto… poi, se sarai attento, potrai rilevare un elemento, assolutamente interessante, su cui varrebbe la pena soffermarsi per sviluppare una discussione anche parallela a questa. Forse è vero, forse si potrebbe riprendere il filo del discorso inerente alla reincarnazione… attendo lumi da Giulma. |
17-06-2004, 17.54.31 | #108 |
Ospite
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direttamente dalla fonte
Ritornando alla reincarnazione Non esiste un fine né un principio, perché il ciclo degli eventi è ciclico, è il serpe che si morde la coda.
Tutto è già accaduto, tutto si ripete. Esistono, sott’altra forma, quelli che non sono più tra noi, al pari esistono già quelli che non ci sono ancora. Quindi tutto è in tutto, tutto è già stato e tutto sarà. I passaggi fanno, è tutto scritto, del tempo, moto, spazio, materia, le stagioni analoghe all’età dell’uomo, le ere che muteranno, ritornando e sanzionandosi in quel che è già stato,in quel che sarà presente, futuro, passato, sono già. Lo Spirito che trascende è uno Spirito trasfigurato, segue la via verticale, è l’essere che ritorna donde è provenuto. Nella sede del Divino, la Spiritualità ha sede nel Divino, coesiste per insieme il sottile e l’organico. L’unione dello Spirito con la materia genera la vita: uno, due, fanno tre. Il trascendente è lo stato di colui che è, ma non sono parole, concetti, percezioni legate ai sensi, l’intuizione è un atto dello Spirito, è l’anelare al quanto, ma non avrete a vedere il volto di Dio se non vi cangiate in Lui. Chi non vede in terra non vedrà al di là. La sopravivenza dell’Anima non è una questione di fede, né un atto devozionale, è la dignità che fa ritornare nella gerarchia dove siete. Abbi a domandare perché la terra si regge in nessun luogo: essa è in cielo, c’è del cielo nella terra, c’è della terra in cielo. Nell’infinito, sperduto quanto smarrito è lo Spirito, voi state. Chi avrà a vedere l’abisso dell’abisso e colà identificarsi vincendo le viscere e le tenebre, si ricorderà di non essere più un Io ma Dio. Tutto quello che può dirsi con il mezzo delle parole, o produce solo qualche paludamento di intuizione nel ricordare, o genera altre confusioni finché sono i sensi conduttori a guidarvi. |
17-06-2004, 19.03.32 | #110 |
Utente bannato
Data registrazione: 15-05-2004
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For neman 1.
Esattamente!
nella presente vita tu ti trovi con tutta la gente con cui hai vissuto la precedente più qualche nuova amicizia.Ma a tutto questo è inutile credere o non credere,bisogna"capire"che è così.E,nel mondo orientale buddhista lo si può capire tramite la meditazione che può raggiungere livelli incredibili di perfezione. Esempio: il Maestro Padma Sambhava,buddhista tibetano,è famoso per aver scritto il libro dal titolo:"Il libro tibetano dei morti."(lo trovi in tutte le librerie e costa 7-9 euro).Quel libro è un manuale di istruzione per i morti(gulp!).Insegna come comportarsi dopo che si è clinicamente morti(doppio gulp!).Come ha fatto Sambhava a scrivere quel libro che è venerato da tutti i saggi del mondo? Semplice:ha portato la sua consapevolezza ad un livello tale da non essere distratto neppure dalla morte e allora,quando è rinato,si è ricordato tutto.E cosa ha detto?Ha detto che lui è rinato nell'attimo esatto in cui è morto perchè la vita non è una linea retta ma un cerchio,nel quale 0°gradi e 360°si trovano nello stesso punto.Ma lui spiega che ,nell'attimo della morte ,è stato concepito e pertanto quell'aldilà di cui tutti hanno paura ,non è altro che un sonno di 9 mesi dentro il ventre materno. E,in quei 9 mesi lui ha visto sì angeli e diavoli di tutti i tipi,ma sapeva,era cosciente di essere nel mondo dei sogni e sapeva che tutte quelle visioni erano frutto della sua fantasia. Lui la butta anche in ridere dicendo:"Come poteva il demone Herucha uccidermi se io ero già morto o meglio dormivo tranquillamente nella pancia di mia madre?" E dopo 9 mesi? Lui dice che,prima della nascita vera e propria,ha dovuto decidere da solo il continente,la nazione,la città e la famiglia dove sarebbe vissuto in futuro perchè lui,essendo arrivato al massimo della consapevolezza,non ha dovuto rinascere nello stesso ambiente di prima perchè il suo destino ormai era cambiato. Per gli altri invece non è così:devono rinascere in quel luogo dove possono rimediare gli errori precedenti. Nelle altre parti del libro,lui consiglia continuamente il "morto"di ripetere costantemente a se stesso le parole: "Tutto quello che io vedo in questo mondo spaventoso è frutto della mia immaginazione,è fantasia della mia mente." E viceversa: "Tutte le delizie di questo Paradiso che io vedo sono frutto della mia immaginazione e dei miei desideri." Un esempio più allegro: durante una conferenza(1986), un Sihk lanciò un coltello contro il Maestro indiano Osho Rajneesh,senza però colpirlo.Osho fu in seguito chiamato alla centrale di polizia dove gli fu chiesto se voleva sporgere denuncia oppure no.Osho rispose: "Ma cosa volete che denunci questo deficiente!E' dal 1370 che mi lancia coltelli e ormai ci sono abituato e so già che non riesce mai a far centro."Il capo della polizia rimase allibito dalla risposta di Osho ma il Maestro aveva parlato seriamente.Lui sapeva quello che diceva. Saluti. Kantaishi. |