“Non si muove foglia che Dio non voglia” è un detto popolare, che trae la sua origine dal fatto che tutto quello che vediamo esiste e vive perché Dio esiste. Se non esisterebbe Dio nulla potrebbe esistere, né l’universo, né gli uomini, né gli alberi, né le foglie…
Questo secondo me non ha nulla a che vedere con il termine destino.
Tu dici che il concetto di religione implica che credendo in Dio dobbiamo credere che Dio ha già predestinato la nostra esistenza…
Ma allora, se tutto sarebbe già stato scritto, che scopo avrebbe la nostra vita???
Se è già tutto scritto, allora possiamo stare fermi e aspettare che tutto accada…
Ma anche lo stare fermi può cambiare il nostro destino, non ti pare?
La predestinazione pretenderebbe che qualsiasi azione decidiamo di intraprendere, credendo di essere liberi, ci porti inevitabilmente lì dove saremmo destinati ad essere…
In questo caso sarebbe già deciso tutto per tutti, inferno o paradiso... o nulla....
Io credo che esiste un disegno divino per ciascuno di noi, ma non è obbligatorio per noi, sta a noi aderirvi o meno, secondo le nostre scelte e il nostro pensiero.
L’esser religiosi comporta accettare questo disegno, per nostra libera scelta, non per imposizione divina.
Il destino non esiste già compiuto, è un continuo effetto delle nostre scelte o non scelte, fino all'ultimo attimo della nostra vita terrena. Il dopo, dipende da noi...
Per quanto riguarda l'altro espetto, di essere più o meno fortunati nella vita, anche questo dipende dal nostro atteggiamento, se positivo o negativo riguardo alla vita stessa:
ti cito altri due detti popolari: "uomo allegro il ciel l'aiuta" e
"aiutati che Dio t'aiuta" che sottintendono il fatto che è l'uomo che deve agire nella propria vita, non Dio...
Ciao