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29-09-2010, 09.18.42 | #154 |
Ospite abituale
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Riferimento: Esiste il destino?
“E’ impossibile – dice Eschilo nell’Agamennone – che ciò che è stato fatto non sia stato fatto”: e questo sembra negare la libertà dell’uomo, ma solo dopo che egli l’ha usata. Forse la libertà sta solo in quel piccolo, infinitesimo iato che separa il pensare dal fare, cioè il futuro da un presente che non c’è più…..Sembra cioè possibile applicare il termine destino agli eventi che prescindono da ciò che noi veramente siamo e riguardare eventualmente solo il nostro passato – possiamo dire la nostra fisicità? – quasi invitando a confortarci con l’idea di quello che si diceva lo spirito o l’anima. Ma no, questa idea del destino sembra piuttosto nel contempo persuadere e dissuadere dal credere che possa applicarsi anche a noi. Del resto credo che nessuno, nel momento che opera in questo forum, pensa a sé come a un robot, cioè un essere soggetto a forze fisiche estranee, ma pensa e agisce in qualche modo nonostante e oltre di esse. No, non siamo formiche, e poi anche le formiche sono veramente solo robot?
C’è qualcosa qui che sembra mettere in crisi l’intera concezione evoluzionistica darwiniana. Proviamo a chiudere gli occhi: possiamo credere che i pensieri che nascono nella nostra mente aspettino lo stimolo di un neurone per esistere? E che cosa stimola il neurone – un altro neurone o alla fine un io attivo e cosciente? Noi, cioè, siamo liberi proprio perché nessuno sembra condizionare il nostro pensiero – perché siamo sempre oltre, fossimo pure incarcerati e sottoposti a tortura, fossimo anche vicini alla morte: il pensiero è libero, solo se non esiste diventa servo. Però una riserva c’è: e cioè l’impossibilità di chiudere in noi la storia del mondo: quella plasticità del destino, quel passare dalla causa fisica alla libertà non riguarda solo l’uomo e qualche formica ma l’intero universo, che dalla materia arriva alla vita, oltrepassata nel pensare ed agire. Così il destino, al di là delle inebrianti metafore dei poeti romantici, sembra riguardare veramente solo ciò che è passato. |
05-12-2010, 16.33.29 | #155 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 04-12-2010
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Riferimento: Esiste il destino?
Il destino è una cosa molto complessa...ma adesso ti spiegherò il fatto che esso esiste.
Ogni cosa di questo universo è dominata da una regola:ad ogni azione corrisponde una reazione.Lo puoi capire anche semplicemente battendo il pugno sul tavolo,ne sentirai la reazione come forza che respinge il tuo pugno con una forza uguale e contraria(meno la dispersione della forza attraverso la materia e la densità della stessa).Questo è uno dei più semplici sistemi di azione-reazione.Ma espandendo il sistema ad un ente infinitamente grande come l'universo(lo so che non è ancora dimostrato il fatto che l'universo sia illimitato,ma lo faranno presto),il sistema diventa infinitamente grande e quindi,caotico.Che cosa vuol dire?Che ad un'azione corrisponde una reazione uguale e contraria ma dalla quale potrebbe scaturire una reazione a catena molto superiore alla reazione semplice(l'effetto farfalla[causato da una fluttuazione logico-quantistica]). Quello che volevo esprimere con le suddette considerazioni è che,quello che tu consideri come destino non è altro che un sistema caotico limitato nel tempo(della tua vita)e nello spazio,ma che si basa comunque su un concetto di azione-reazione.Quindi qualunque cosa tu faccia adesso,anche se a te sembra basato su un sistema di variabili,nel quale tu hai una "scelta" il sistema azione-reazione condiziona queste tue scelte riducendole ad una scelta sola:quella che tu farai. Quindi se tu adesso decideresti di alzarti dalla tua sedia prendere una mazza da baseball e andare in strada a bastonare un palo della luce,sappi che non è altro che il prodotto di un sistema azione-reazione ed è tutto già stato deciso in un lontano passato dall'universo mentre calcolava sé stesso grazie ad un sistema di qubit. |
18-12-2010, 20.43.27 | #157 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Esiste il destino?
Citazione:
Occorre, qui, spiegare come il guidatore pazzo e jador giungano, nello stesso istante zero, in quel punto su quella strada. Sembra semplice, ma è difficile da spiegare soprattutto se mettiamo in campo solo il fenomeno di azione/reazione che si sprigiona fra i corpi quando l’energia potenziale si trasforma in lavoro e calore. Dobbiamo, cioè, attribuire all’azione/reazione un significato assai più vasto e generalizzato di quello che gli attribuiamo normalmente nel nostro comune pensiero meccanicistico: dobbiamo inserirlo in un più vasto sistema di consequenzialità percorrente la freccia dello spazio/tempo. Diciamo, partendo dal caso specifico, che si ha azione/reazione meccanica nell'ambito del sistema ternario delle tre entità (auto, jador, strada) che convergono, all’istante zero, in un contatto…magari anche violento. Si ha,infatti, una trasformazione dell’energia potenziale in essere un attimo prima del contatto: una parte dell’energia andrà in lavoro di deformazione/rottura del corpo di jador da un lato, e delle lamiere/parti meccaniche dall'altro...forse anche in lavoro di deformazione dello stesso guidatore pazzo. Altra parte di energia (la frenata o altro per attrito strada/ gomma/freni) si trasformerà in calore e dispersa a incremento dell'entropia dell'universo. Ma non è tutto qui: quello considerato è solo il "micro sistema" del contatto all’istante zero in cui il “processo azione/ reazione” sembra prevalere. Altre azioni ed eventi provocati e conseguenti (per linee diramantesi e intersecantesi con altre infinite linee) accadranno negli infiniti istanti successivi, con azioni/reazioni, fino alla fine del tempo/spazio. In analogia accade per gli stati prodromici verificatisi negli infiniti istanti precedenti risalenti fino all’origine dei tempi da cui, appunto, a ridiscendere, convergono per diverse linee spazio/temporali sul luogo e istante zero dell’accadimento considerato. Ora io non credo che il tutto possa o debba essere avvenuto e avvenire in base ed in analogia al processo di prevalente azione/reazione del microsistema considerato. Attenendomi per semplicità alla fisica classica, il microsistema triale proposto da jador, è a sua volta contenuto in sistemi spazio/temporali via via più vasti e risalenti la freccia del tempo, fino a comprendere, lo stato del sistema universo nell’istante della sua origine…se origine c’è stata. Nell’ipotesi dello spazio/tempo, evolventesi nel senso di una freccia lanciata dal passato al futuro, ogni stato dell’universo è prodromico al successivo ed epigono del precedente,ma non nel modo deterministico e biunivoco che a volte si crede. Inoltre non sono in gioco solo sistemi basati su trasformazioni meccano/energetiche: siamo in prevalenza interessati ai sistemi decisionali, coscienti o incoscienti che siano, per lo più originati, quanto ad azioni/reazioni, nel nostro sistema di viventi. In questo sistema, infatti, azioni/reazioni energetico/meccaniche conseguono, in genere, ad attività intellettive/culturali/emotive con retroazioni sulle attività medesime. Ma c’è di più: il sistema dei viventi è compreso e interagente nel più vasto universo ove innumeri micro-macro sistemi, a partire dal livello subatomico e atomico fino ai livelli planetari e galattici, funzionano e interagiscono in base ad una logica intrinseca all’universo cui si adeguano corpi, campi di forza, onde, radiazioni, ecc.. interagenti ed evolventi. Nessuno ha deciso o decide, ma và così…in continuo…armonicamente o incidentalmente…magari caoticamente, in evoluzione continua o per catastrofi consequenziali o casuali, ma comprese in una logica…la logica dell’universo. appunto.. (Rif. articolo di Luciano Peccarisi: La storia dello spirito.) Il sistema di azione/reazione, quindi è solo un elemento, il nocciolo centrale, del sistema che fa girare il mondo. Vi è un più vasto sistema causale e reattivo per cui la gran parte degli eventi sono in qualche modo la conseguenza di altri eventi o la causa di eventi successivi…ma non in modo deterministico. Infatti non si può pensare che tutto avvenga per rigida causalità: ogni evento non è causale di un solo inevitabile successivo evento, ma sfocia in una rosa di possibilità fra cui scegliere: la stessa logica universale del sistema fisico determina ed effettua le sue scelte di volta in volta… per quanto, quando non colga nel segno o si affidi al caso, possa conseguire, per un battito d’ali a Parigi, una tromba d’aria a Pechino, uno tsunami in Oceania, una Nova che esplode…un disastro di proporzioni cosmiche insomma, ecc…. Soprattutto non è vero, a scorno e delusione di chi si affida al destino o alla preveggenza, che tutto sia predeterminato dalle origini: non mi pare possibile e nemmeno logico siano autocalcolati e previsti tutti i successivi stati dell’universo, dal Big-Bang ai successivi miliardi di anni di sua vita: sarebbe stata operazione troppo onerosa e complessa…anche per tenerne il conto. La logica sceglie sempre le soluzioni più semplici! Comunque anche il caso e la probabilità potrebbero essere coinvolti in tutto il bailamme: spesso si prospettano, in conseguenza di un certo evento, vari eventi di possibile scelta, ma non abbiamo noi, o non li ha il sistema fisico, i dati e le equazioni necessarie per sopperire alle incognite del sistema che porterebbe matematicamente alla scelta più proficua. Ne consegue che ottimizziamo con un conscio o inconscio calcolo delle probabilità…ove la casualità è evitata…“ma solo in parte”. La stessa evoluzione biologica non ottimizza le soluzioni ai vari problemi di adattamento del vivente, ma sceglie la prima che capita purchè in qualche modo funzioni…e poi cosa fatta capo ha! Magari in altra occasione risolve il problema diversamente lasciando ai sopravissuti il compito di ottimizzare ulteriormente…in modo sempre più adattativo e funzionale . E’un qualcosa, un metodo euristico, che noi umani, nelle nostre azioni quotidiane, utilizziamo di frequente, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Anche la scienza procede ed evolve perchè sappiamo o confidiamo che ogni problema abbia una qualche soluzione al momento, ma sappiamo anche che nessuna soluzione è perfetta o definitiva, per cui accettiamo il “trovato” al momento, sapendo bene che possiamo sempre riprendere e perfezionare… se ne vale la pena… o buttare e sostituire…se altre soluzioni si prestano più valide e più vastamente funzionali. In definitiva, quindi, neppure si può pensare che un destino cinico e baro abbia predeterminato la vita di ciascuno di noi: nessuno è perduto definitivamente, una possibilità c’è sempre. D’altra parte, come ebbe ad esclamare Einstein, innervosito per lo scompaginamento della teoria quantistica…“Dio non gioca a dadi!… Ma è anche vero, come affermavano i sostenitori della teoria, che, non solo Dio gioca a dadi, ma bara pure..facendo dell'universo una specie di bisca! Sembra ora che questi ultimi avessero ragione…sotto certi aspetti. Concluderei, tuttavia, questa riflessione proponendo di non considerare che sia il puro caso a reggere l’Universo e che, di conseguenza, determini a caso ogni nostro accadimento. Ma diciamo che nemmeno prevalga un determinismo sfrenato: infatti non è vero che tutto è predeterminato dall’origine dei tempi…anzi quasi niente lo è… oltre gli elementi fisici fondamentali. Esistono invece cause e concause straordinariamente estese e diramantesi che determinano gli accadimenti fisici e psicofisici nostri e dell’universo, momento per momento, secondo logica. Al momento del big-bang, se di big-bang si è trattato, non si è creata, infatti, solo la materia, lo spazio, la luce, i campi di energia, ecc…, ma si è creata la Logica: la logica dell’universo. che altrove ho chiamato “Spirito”. La più grande scoperta della scienza, per cui Galileo è grande, al di là dei singoli trovati e funzionamenti, è, infatti, la “Logica dell’Universo” (magari in parte ancora oscura) cui l’universo e tutti noi ci adeguiamo ”e secondo cui l’universo stesso, (in emulazione ai nostri computer),”calcola…istante per istante, avendo come input gli stati degli istanti precedenti…e in output gli stati dei successivi istanti”. Il processo di azione/reazione è, ovviamente, congeniale in questa logica, ma è solo uno statement o macroistruzione del grande software universale…come potrebbero esserlo le orbite dei pianeti o le interazioni fra stelle e galassie…fino al costituirsi famelico dei buchi neri. Lo è, “congeniale alla logica”, anche la mia decisione di scrivere questo pezzo…nata lì per lì, ma immessa come input nel “Grande Calcolatore”…. di cui i miei neuroni, sinapsi, dendriti, ecc…emulano un specie di chip…una stringa, e ne costituiscono terminale. Infatti l’anomalia di questa surreale visione dell’Universo siamo proprio noi che immettiamo noi stessi, i nostri pensieri, idee e abilità, i nostri bisogni, speranze e pulsioni, le nostre soddisfazioni/insoddisfazioni, come input nel processo del “Grande Calcolatore”… di cui l’output “pur processato” siamo ancora noi stessi …istante per istante…creando un possibile futuro…peggiore o migliore in funzione di ciò che immettiamo nel processo. C’è qualcosa però che non ho capito…che mi pare nuovo, ma anche vecchio di millenni: questa logica o Spirito dell’Universo, che tutto muove e a tutto sovrintende, che tutti noi comprende e di noi si avvale come fossimo tanti chip…di dove viene? È autocreato o qualcuno lo ha creato secondo esigenza? Ma non è che ricominciamo tutto da capo…e ci vuole una fede e dobbiamo crederci!? Che allora tanto varrebbe disfare tutto e riaffidarci alla Bibbia ed ai Vangeli…almeno lì non siamo chip! Ultima modifica di ulysse : 19-12-2010 alle ore 13.53.45. |
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19-12-2010, 11.42.53 | #158 |
Ospite abituale
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Riferimento: Esiste il destino?
Una certa quota di destino è iscritta nel DNA, un'altra quota è iscritta nel determinismo del cosmo, l'unica realtà che sfugge, in parte, al determinismo è quella degli esseri viventi. Dotati di volontà, in vario grado, corrispondente allo stadio evolutivo in cui si trovano, possono non essere determinati del tutto dalla materia.
Essendo delle realtà psicosomatiche, per così dire, possono determinare eventi che sfuggono al determinismo. Ogni atto di volontà, dal più semplice al più complesso, è infatti un atto creativo e originale: creativo in quanto libero ed originale in quanto correlato alla unicità di ogni essere vivente. Non ha senso parlare di volontà se non associata a libertà. In questo senso volontà e libertà sono sinonimi. E' ovvio che un essere vivente è tanto meno soggetto al determinismo quanto più è accresciuta la sua complessità biologica, vale a dire tanto più è evoluto. Auguri di buon Natale a tutti e ad ognuno . Ultima modifica di Giorgiosan : 19-12-2010 alle ore 19.33.21. |
19-12-2010, 18.10.17 | #159 |
Ospite abituale
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Riferimento: Esiste il destino?
Esiste un determinismo scientifico a cui si contrappone un libero arbitrio di cui viene responsabilizzato il singolo nella dottrina cattolica.
Apparentemente ognuno dispone di una propria volontà che è comunque e perlomeno molto limitata dalla necessità fisica. Diversamente si potrebbe immaginare una volontà "divina" che è stata l'innesco di un big-bang da cui ha tratto origine questo mondo nel quale però è difficile stabilire se c'è spazio per una libertà/volontà individuale, o se invece anche l'individualità è figlia di quella volontà iniziale. Un'altra ipotesi potrebbe essere che non esiste una volontà iniziale, ma che questa realtà sia il frutto del caso o di un progetto iniziale che non si è realizzato come era programmato ... |
20-12-2010, 20.00.25 | #160 | |||||
Ospite abituale
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Messaggi: 1,363
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Riferimento: Esiste il destino?
Citazione:
Non avevo pensato che, per certa parte, l’esplicazione del DNA potesse essere definita come “DESTINO”, ma potrebbe anche essere…se pensiamo che i parametri ereditari influenzano la nostra vita…. Come, per esempio, il colore della pelle o la propensione a certe patologie…magari anche il carattere, l’intelligenza e la creatività, o la forma del naso e la stazza corporea, ecc… Sembra però che il Dna non descriva in modo deterministico lo svolgersi della vita di un individuo, ne determina solo le tendenze. Anche i DNA patologici, o non conformi, non sono pienamente determinanti nella vita di un particolare vivente: l’anamnesi famigliare o degli ascendenti è solo probabilistica e presenta a volte salti di generazioni. Quasi sempre, poi, l’effetto si esplica nel’ambito di un certo range oppure vi si può porre rimedio. Certe situazioni che un tempo parevano irrevocabilmente definite oggi possono essere modificate, totalmente o almeno in parte, con sofisticazioni terapeutiche o persino con l’ingegneria genetica. La stessa pratica dell’aborto ha spesso lo scopo di prevenire e annullare gli effetti di un DNA non correttamente duplicato o codificato…comunque inadatto, per causa ereditaria o accidentale, a programmare la vita. Nel concetto usuale di “destino” è invece implicita una concatenazione deterministica di eventi, di cui non conosciamo il come e il perchè, che porterebbe inevitabilmente ad una finalità predeterminata da cui non possiamo sfuggire…magari per volere di entità estranea a noi ed alla nostra conoscenza… anche oltre l’ipotesi di Dio. Tuttavia, mi pare che, nelle filosofie moderne, con rifermento agli umani, l'idea di destino sembri più corrispondere, psicologicamente, al nostro personale modo d'essere. Destino, quindi, determinato dalle scelte che facciamo, dettate dal carattere nostro; dalle scelte che altri da noi fanno per noi. Tali concomitanze di cose possono quindi, in qualche modo, ma non deterministicamente, condizionare il nostro vivere e il nostro futuro, nell’ambito della nostra fisionomia caratteriale. Quindi l’antico destino (fato) deterministico appare oggi alleggerito verso il tendenziale compartecipativo della nostra volontà e carattere: all’ipotetico destino si può sfuggire! In relazione a tutti i viventi è anche vero che, quanto più la specie di appartenenza è psicobiologicamente evoluta, tanto più sfugge al determinismo, o, preferirei dire, agli effetti dei caratteri ereditari (“istinto”). Tanto che, per gli umani, piuttosto che di “istinto” si parla di “pulsioni” verso comportamenti e situazioni che la volontà raziocinante può tenere sotto controllo. (In proposito cito il testo di Daniel C.Denett: “L’evoluzione della liberta”.) Citazione:
Gli eventi infatti non avrebbero conseguenze univoche e predeterminate, ma contingenti alle situazioni che via via si creano nell’ ambito della logica del cosmo pur con una certa aleatorietà Citazione:
Ma non mi pare che la vile materia inerte possa determinare qualcosa quando è essa stessa sottoposta alla logica universale...o forse intendevi qualcos'altro? Già ho accennato sopra al supposto DNA deterministico. In generale poi, oltre a quanto detto, non definirei l’evoluzione biologica (scelta della mutazione propizia del DNA) come deterministica: essa, infatti, non persegue alcuno scopo, se non quello adattativo nel contingente. Citazione:
Non è questione di unicità dell’essere vivente, è piuttosto questione della naturale nostra adattività o adattabilità… indotta anche dal conformismo cui spingono i media…questi sì…determinanti…in relazione ad un pensiero (atto di volontà) che vorrebbe essere originale..ma più spesso è solo l’ennesima copia! Anche se siamo unici come DNA, è proprio perché il DNA non è deterministico per il nostro pensare e vivere, che l’originalità e la libertà non vengono da sole...non cadono dal cielo! Occorre conquistarsele…con lacrime e sangue! Citazione:
Saluti e buone feste…anche agli eventuali lettori…ma ci sentiremo ancora …spero! |
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